27/10/2025
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L’11 febbraio 2019, un elicottero precipitò su un’autostrada di San Paolo, in Brasile.
Tra fumo e fiamme, morirono il giornalista Ricardo Boechat e il pilota.
Il camion contro cui si schiantò prese fuoco in pochi secondi, con il conducente intrappolato tra le lamiere.
Attorno, decine di uomini osservavano.
Alcuni gridavano, altri registravano la scena con i telefoni.
E allora una donna corse verso l’incendio.
Si chiamava Leiliane Rafael da Silva, una lavoratrice qualunque che quel giorno stava tornando a casa.
Senza pensarci due volte, si arrampicò sulla cabina del camion, spostò i rottami di metallo e aiutò a liberare l’autista.
Le fiamme ruggivano.
Il calore era insopportabile.
Ma lei non si fermò.
Quando arrivarono i soccorritori, Leiliane era coperta di fuliggine, tremava… ma era viva.
Anche il conducente.
Aveva salvato una vita.
I video dell’incidente divennero virali, ma pochi andarono oltre la tragedia.
Pochi notarono che, in mezzo al caos, la vera storia non era quella dell’elicottero o del giornalista,
ma quella di una donna che scelse di agire mentre tutti gli altri guardavano.
In un mondo in cui gli eroi arrivano spesso dopo,
Leiliane arrivò per prima.
Senza uniforme.
Senza applausi.
Solo con coraggio.