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Alimentazione del bambino dopo 1 anno, come e cosa deve mangiare Gli studi più recenti relativi all'alimentazione dei ba...
14/01/2023

Alimentazione del bambino dopo 1 anno, come e cosa deve mangiare

Gli studi più recenti relativi all'alimentazione dei bambini dopo l'anno di vita, quando lo svezzamento è ormai concluso, hanno ribaltato il dogma degli ultimi 50 anni secondo cui spettava al pediatra indicare cosa mettere nel piatto del bambino e in che quantità.

Le indicazioni sull'alimentazione del bambino dell'Esfa, l'autorità europea per la sicurezza alimentare, dicono invece che devono essere i genitori a scegliere, secondo le loro convinzioni, abitudini, tradizioni, quali cibi e quale tipo di latte (vaccino di latteria, oppure di crescita) offrire al bambino.

A un anno dovrebbe mangiare ogni giorno almeno due frutti e due porzioni di verdure, dai due anni in avanti l’ideale sarebbe che assumesse cinque porzioni tra frutta e verdura (per esempio, zucchine, carote, broccoli, cavolfiore, coste bianche).

In generale, dall’anno in poi, due volte alla settimana vanno offerti i legumi e si può dare anche la cipolla, per abituarlo il più possibile alla varietà dei sapori.

Una volta alla settimana un uovo; una-due volte il pesce; una-due volte la carne; una-due volte il formaggio.

Se non prende più il latte materno , si può dare il latte vaccino o il latte di crescita, senza insistere se a un certo punto li rifiuta.

Una buona alternativa al latte e ai formaggi è lo yogurt. Un piatto di pasta o riso va offerto ogni giorno, in alternativa si può dare l’orzo oppure una crema di mais e tapioca, nel brodo di verdura.

L’olio d’oliva, meglio se extravergine, non deve mai mancare perché è ricco di sostanze preziose per la crescita del cervello. Sì anche alle spremute di arancia, da offrire filtrate, fresche e senza aggiunta di zucchero. In generale, più si varia meglio è.

Svezzamento: quando e come smettere di allattare al seno👩‍🍼👩‍🍼👩‍🍼Una volta avviato l'allattamento al seno per quanto tem...
13/01/2023

Svezzamento: quando e come smettere di allattare al seno
👩‍🍼👩‍🍼👩‍🍼

Una volta avviato l'allattamento al seno per quanto tempo devi continuare ad allattare? Tre mesi? Sei mesi? Un anno? O più anni?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altri enti sanitari raccomandano alle madri di allattare esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita del bambino e di continuare a nutrirlo con il proprio latte, insieme ad altri alimenti (noti come alimenti complementari), fino ad almeno due anni di età.

Questo perché il latte materno non è semplicemente un alimento, ma anche un "conforto naturale" se il tuo bambino è preoccupato o stanco; inoltre, contiene componenti immunitari che aumentano considerevolmente ogni volta che si ammala.

Gli antropologi stimano che l'età naturale di svezzamento negli esseri umani sia addirittura superiore a due anni. Osservando vari fattori, quali lo sviluppo dentale, il peso corporeo, il confronto con altri primati e le testimonianze storiche, alcuni sostengono che potrebbe essere da due a quattro anni, mentre altri ritengono che i nostri antenati potrebbero essere stati allattati fino a sei o sette anni.

Attualmente, più del 60% delle mamme nei paesi sviluppati alimenta il proprio bambino con latte in polvere o con alimenti complementari prima dei sei mesi, anche se le linee guida dell'OMS lo sconsigliano.

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Bagnetto del neonato: frequenza, durata e consigli🤱Come fare il bagnetto al neonatoIl bagnetto non deve rappresentare un...
12/01/2023

Bagnetto del neonato: frequenza, durata e consigli🤱

Come fare il bagnetto al neonato
Il bagnetto non deve rappresentare uno stress né per il bambino né per il genitore, per questo motivo è importante che venga fatto con calma e cura, in un ambiente e in un momento adeguato della giornata – preferibilmente quando i genitori hanno meno cose o distrazioni a cui pensare.


La classica vaschetta per il bagnetto del neonato – in commercio ce ne sono tantissimi tipi, anche installate all’interno dei fasciatoi – non è obbligatoria: il piccolo può essere lavato anche nel lavandino del bagno riempito di acqua tiepida, purché la superficie venga ben pulita in precedenza, oppure in una bacinella di plastica, come quella per il bucato.

Temperatura dell’acqua e prodotti
La temperatura dell’acqua per il bagnetto deve essere di 37 °C e può essere misurata con termometri appositi oppure facendo semplicemente la “prova del gomito”, come ci hanno insegnato le nostre nonne. Altrettanto importante è la temperatura ambientale, che deve essere intorno ai 25 °C, per evitare brusche escursioni termiche.

Quando si riempie la vaschetta del bagnetto è sempre bene versare prima l’acqua fredda e poi quella calda al fine di evitare ustioni accidentali. Una volta ottenuta la temperatura giusta, possiamo aggiungere il sapone o l’olio bagno e poi immergere il bambino.

I prodotti per il bagnetto del neonato non devono contenere profumi o sostanze allergizzanti e devono avere un pH fisiologico per non essere troppo aggressivi.

Come si esegue il bagnetto del neonato
Durante il bagnetto il neonato va tenuto seduto o semisdraiato, con la testa appoggiata all’avambraccio del genitore, che lo sorregge sotto l’ascella con la propria mano.

Si inizia massaggiando la testa e poi si passa al lavaggio del viso, del corpo e dei genitali. Nel caso delle bimbe è importante lavare i genitali iniziando dalla zona anteriore e procedendo poi verso il sederino. Questo per evitare la contaminazione dei genitali con le feci, che può causare eventuali infezioni, soprattutto delle vie urinarie.

Progetto famiglia: e se la cicogna tarda ad arrivare?Consiglio 1: ridurre la pressioneForte stress, crisi o cambiamenti ...
11/01/2023

Progetto famiglia: e se la cicogna tarda ad arrivare?

Consiglio 1: ridurre la pressione
Forte stress, crisi o cambiamenti drastici possono ridurre la fertilità. In tal caso si parla di infertilità temporanea o subfertilità. Può per esempio accadere che per motivi psicosomatici il ciclo diventi irregolare.

Pazienza e rilassamento aiutano a ridurre lo stress e la pressione. Esercizi fisici speciali, training autogeno e rilassamento muscolare progressivo possono avere un effetto positivo. Inoltre è importante non perdersi subito d’animo: un anno di attesa è assolutamente normale anche per coppie sane dal punto di vista fisico. In fondo le possibilità di concepimento sono al massimo del 20 al 30 percento per ciclo, e diminuiscono con l’avanzare dell’età.

Consiglio 2: rilassarsi e riscoprire il partner
Gli esami e le terapie sono estenuanti. Sono un grande peso sia per sé stessi che per la vita di coppia. Cercate di ricordarvi cosa amavate fare prima di questo periodo difficile. Cosa vi piaceva fare come coppia? Prendetevi del tempo, lontano dallo stress causato dai tentativi di concepire.

Consiglio 3: utilizzate il registratore del ciclo
Dato che il concepimento è possibile solo in pochi giorni per ciclo ha senso utilizzare un registratore del ciclo come per esempio Ava.

Consiglio 4: preparare una risposta
Riflettete già in anticipo come volete reagire in caso di domande del tipo «Ma non volete dei figli?». Nella maggior parte dei casi conviene essere sinceri.

Consiglio 5: cercare un gruppo di autoaiuto
Può essere consolante poter parlare con persone che stanno vivendo un’esperienza simile, condividere i problemi e le insicurezze degli altri, beneficiare delle loro esperienze e conoscere altri punti di vista.

Consiglio 6: sottoporsi a un esame medico
In un primo passo, il medico può verificare in modo relativamente semplice perché la gravidanza non arriva. L’uomo deve essere il primo a essere esaminato, dato che nel 30 fino al 40 percento dei casi, la causa dell’infertilità è dell’uomo. Inoltre, gli esami sono nel suo caso molto più semplici di quelli per la donna.

Indirizzo

Via Ettore Romagnoli 70
Rome
00137

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