28/03/2022
Foto scattate presso il Fiume Oglio.
L’Erythronium dens-canis L. o Dente di cane è una specie spontanea considerata rara in Italia. Fa parte della LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali più a rischio di estinzione.
È classificata VU ( vulnerabile) quindi esposta ad alto rischio di estinzione in natura. Ne consegue l’obbligo di non danneggiarla e non raccoglierne il bulbo.
Il genere appartiene alla famiglia delle e fu descritto da Linneo nel 1753 ed è probabilmente arrivata fino a noi dall’era terziaria.
Spesso confusa con il , era usato in Europa come pianta da giardino sin dal XVI secolo.
Curiosità
Oltre che per il giardinaggio il Dente di cane è apprezzato anche in : il bulbo, ricco di , è utilizzato in per preparare una tipologia di pasta tipica. In : si consumano le foglie in insalate.
Etimologia
Il nome generico fa riferimento al colore del fiore che generalmente è rosato (Erythros=rosso); mentre il nome specifico (dens-canis) fa riferimento al di forma acuminata che ricorda il dente di un cane.
Stagionalità
Il Dente di cane è una pianta perenne erbacea che fiorisce fra febbraio e aprile. Vive in freschi, prati o zone in cui gli caduchi la protegge dal sole in e la espone alla luce in inverno. Conclusa la primavera inizia il periodo di riposo, che durerà fino alla fine dell’inverno successivo, in cui perde le per resiste sia al caldo che al freddo intenso delle stagioni seguenti.
Morfologia
Il Dente di cane presenta un organo sotterraneo di riserva, il bulbo, dal quale ogni anno nascono foglie e fiori.
Ogni pianta produce un unico fiore di colore roseo-violetto o bianco a seconda della varietà. Sono ben evidenti i 6 stami con antere violette rivolti in basso. Il è una capsula.
Le due foglie basali, picciolate di forma ovato-lanceolata e tra loro opposte, presentano macchie di colore verde su sfondo rossobruno o viceversa secondo le varietà
Zone di diffusione
Pianta euro-asiatica, presente in centrale e meridionale, nel , in e in . In prospera nei boschi montani settentrionali mentre è più rara al centro.
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