22/07/2023
Da anni insegniamo ai nostri pazienti che, fisiologicamente, noi esseri umani assumiamo cibo non solo in relazione allo stimolo biologico della fame ma anche in relazione al desiderio.
L'assunzione di cibo in relazione al desiderio si verifica quando, in presenza o anche in assenza dello stimolo biologico della fame, assumiamo un qualsiasi cibo per voglia e in maniera cosciente, piacevole, presente e consapevole.
Questo tipo di assunzione di cibo è regolata da una serie di fattori come i gusti personali, la disponibilità di cibo, alcune fasi fisiologiche come la gravidanza o il ciclo mestruale, la temperatura ambientale oppure la temperatura corporea, altre necessità fisiologiche o ambientali.
Mangiare per desiderio è un aspetto quasi mai contemplato ed è spesso vissuto come qualcosa di sbagliato, come qualcosa da combattere, come uno sgarro, un'abbuffata o una perdita di controllo. Nei disturbi alimentari il mangiare per desiderio viene sostituito dal mangiare per controllo. E ogni volta che l'assunzione di cibo viene regolata da un controllo esterno si crea un'alterazione del comportamento alimentare. Invece, ogni volta che l'assunzione di cibo viene regolata da una connessione con sé e con l'interno ed è orientata dalla fame o dal desiderio, il corpo trova spontaneamente un suo personale equilibrio.
Mangiare per desiderio, dunque, non è un peccato, non significa essere sbagliati e non significa essere ingordi.
Mangiare per desiderio, insieme all'atto di mangiare per fame, è la parte dell'assunzione di cibo collegata al piacere, all'ascolto di sé, dei propri bisogni e delle proprie necessità.
Normalizzare tutto questo è uno degli aspetti più importanti di qualsiasi terapia nutrizionale di tipo educativo e riabilitativo.
Associazione ADEPO- Cava dei Tirreni- SA