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Dott. Giuseppe d'Ambrosio - Ambulatorio Pediatrico - Roma Ambulatorio Pediatrico del Dott. Giuseppe d'Ambrosio, Medico Chirurgo, Specialista in Chirurgia Pediatrica

IPERTROFIA ADENOIDEA NEI BAMBINI: QUANDO PREOCCUPARSI E COSA FAREL’ipertrofia adenoidea (aumento di volume delle adenoid...
15/11/2025

IPERTROFIA ADENOIDEA NEI BAMBINI: QUANDO PREOCCUPARSI E COSA FARE

L’ipertrofia adenoidea (aumento di volume delle adenoidi) è una condizione molto frequente in età pediatrica.
Le adenoidi sono tessuto linfatico situato dietro il naso, con la funzione di difendere l’organismo dalle infezioni respiratorie.
Quando diventano troppo voluminose, però, possono creare diversi disturbi.

📍 Sintomi più comuni:
– Respirazione nasale difficoltosa o “bocca sempre aperta”
– Russamento o apnee notturne
– Voce nasale e frequenti otiti o sinusiti
– Sonno agitato, stanchezza diurna, difficoltà di concentrazione

👩‍⚕️ Quando è necessario intervenire
La visita pediatrica (ed eventualmente otorinolaringoiatrica) è fondamentale se questi sintomi persistono.
In molti casi, con la crescita, le adenoidi si riducono spontaneamente. Tuttavia, nei bambini con apnee, infezioni ricorrenti o otiti persistenti, può essere indicato un intervento di adenoidectomia, semplice e risolutivo nella maggior parte dei casi.

💡 Cosa puoi fare nel frattempo:
– Favorire la respirazione nasale con lavaggi regolari con soluzione fisiologica
– Controllare le allergie respiratorie che possono peggiorare i sintomi
– Garantire un ambiente domestico umidificato e libero da fumo

👉 Se hai domande sull’ipertrofia adenoidea o sui sintomi del tuo bambino, scrivile pure nei commenti.

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INFLUENZA STAGIONALE NEI BAMBINI: COSA ASPETTARSI E COME GESTIRLACon l’arrivo dell’autunno stanno iniziando a circolare ...
06/11/2025

INFLUENZA STAGIONALE NEI BAMBINI: COSA ASPETTARSI E COME GESTIRLA

Con l’arrivo dell’autunno stanno iniziando a circolare i virus influenzali di tipo A e B, insieme ai virus parainfluenzali, che possono causare sintomi molto simili: febbre, tosse, raffreddore e dolori muscolari.

🤧 Come si manifesta:
Dopo 1-3 giorni di incubazione, l’influenza esordisce bruscamente con:
– febbre alta (spesso >38,5 °C)
– tosse secca e mal di gola
– dolori muscolari e senso di spossatezza
– nei più piccoli, anche nausea, vomito o diarrea.

💊 Come gestirla a casa:
– Offrire riposo, liquidi e pasti leggeri.
– Somministrare paracetamolo o ibuprofene solo se la febbre causa disagio.
– Evitare antibiotici e aerosol non indicati dal pediatra.

⚠️ Quando contattare il pediatra:
– Febbre che dura più di 3-4 giorni o ricompare dopo un miglioramento.
– Difficoltà respiratoria, rientramenti o respiro accelerato.
– Sonnolenza, irritabilità o scarso appetito persistente.
– Sempre nei bambini sotto i 6 mesi o con patologie croniche.

🧼 Prevenzione:
Oltre al vaccino antinfluenzale, che rimane la strategia più efficace per ridurre i casi e le complicanze, è utile insegnare ai bambini alcune semplici norme di igiene e attenzione:
– lavare spesso le mani, soprattutto dopo la scuola o il gioco;
– evitare di condividere bottiglie o posate;
– tossire o starnutire nel gomito;
– arieggiare bene gli ambienti chiusi.

Questi piccoli gesti, insieme alla collaborazione delle famiglie e delle scuole, aiutano a limitare la circolazione dei virus durante i mesi più freddi.

💬 Se avete domande, potete scriverle nei commenti!

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ACNE GIOVANILE: QUANDO È NORMALE E QUANDO INTERVENIREL’acne è una delle condizioni più comuni nell’adolescenza, legata a...
03/11/2025

ACNE GIOVANILE: QUANDO È NORMALE E QUANDO INTERVENIRE

L’acne è una delle condizioni più comuni nell’adolescenza, legata ai cambiamenti ormonali tipici di questa fase. Si manifesta con brufoli, punti neri e, nei casi più marcati, lesioni infiammate su viso, schiena o torace.

📌 PERCHÉ COMPARE
Durante la pubertà, l’aumento degli ormoni (soprattutto androgeni) stimola le ghiandole sebacee a produrre più sebo.
Quando il sebo e le cellule morte ostruiscono i pori, possono svilupparsi infiammazioni e infezioni batteriche locali.

📌 COSA PUÒ PEGGIORARLA
– Pulizia eccessiva o con prodotti aggressivi
– Manipolare o “schiacciare” i brufoli
– Dieta ricca di zuccheri e cibi ultra-processati
– Stress e mancanza di sonno
– Alcuni cosmetici non adatti alla pelle giovane

🩺 COME SI CURA
Nella maggior parte dei casi, l’acne lieve migliora con una corretta igiene del viso e prodotti specifici consigliati dal pediatra o dal dermatologo.
Nei casi moderati o severi, può essere indicata una terapia medica locale o sistemica.

⚠️ QUANDO PARLARNE CON IL PEDIATRA
– Se l’acne causa dolore o lascia segni sulla pelle
– Se coinvolge ampie aree del corpo
– Se ha un impatto sull’autostima o sul benessere psicologico

💼 MESSAGGIO FINALE
L’acne giovanile è una condizione medica comune ma gestibile. Un approccio corretto e tempestivo, guidato da un pediatra o dermatologo esperto, garantisce migliori risultati e riduce il rischio di complicanze a lungo termine.

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BRONCHIOLITE NEI BAMBINI: QUANDO PREOCCUPARSI 🫁Durante i mesi freddi, la bronchiolite è una delle infezioni più comuni n...
27/10/2025

BRONCHIOLITE NEI BAMBINI: QUANDO PREOCCUPARSI 🫁

Durante i mesi freddi, la bronchiolite è una delle infezioni più comuni nei neonati e nei bimbi sotto l’anno di vita. È causata soprattutto dal virus respiratorio sinciziale (VRS) e spesso inizia come un semplice raffreddore.

Dopo pochi giorni però, alcuni bambini possono peggiorare:
– la tosse diventa intensa,
– il respiro si fa rapido o rumoroso,
– si vedono i rientramenti tra le costole o sotto il collo,
– il piccolo fatica a poppare o a dormire.

In questi casi è importante sentire subito il pediatra. La visita clinica è fondamentale per valutare la gravità e decidere se serve un controllo ospedaliero.

A casa, ciò che davvero aiuta è:
💧 lavaggi nasali frequenti,
😴 riposo e idratazione,
🌬️ aria pulita, evitando fumo o ambienti chiusi.

Da quest’anno, la nuova immunoprofilassi anti-VRS (anticorpi monoclonali) è raccomandata anche nei bambini sani, non solo nei prematuri o nei bimbi fragili: una protezione in più per affrontare con serenità la stagione invernale.

Ricorda: la maggior parte dei bambini guarisce completamente, ma riconoscere presto i segnali di difficoltà respiratoria fa la differenza.

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💬 Se hai domande sulla bronchiolite o dubbi su come gestire il respiro del tuo bimbo, scrivile nei commenti.

TESTICOLO NON DISCESO NEI BAMBINI: QUANDO INTERVENIRE👶 Alla nascita, in alcuni maschietti uno o entrambi i testicoli pos...
23/10/2025

TESTICOLO NON DISCESO NEI BAMBINI: QUANDO INTERVENIRE

👶 Alla nascita, in alcuni maschietti uno o entrambi i testicoli possono non essere ancora scesi nello scroto. Questa condizione si chiama criptorchidismo e riguarda circa il 3-5% dei neonati a termine.

🔍 PERCHÉ ACCADE
Durante la vita fetale, i testicoli si sviluppano nell’addome e, normalmente, scendono nello scroto poco prima della nascita. In alcuni casi questo processo si interrompe parzialmente.

🩺 COME SI RICONOSCE
Il pediatra, durante le visite di controllo, valuta la posizione dei testicoli.
Si possono distinguere due situazioni:

Testicolo ritenuto (criptorchide): non è palpabile nello scroto, ma può trovarsi nel canale inguinale o in sede addominale.

Testicolo retrattile o “in ascensore”: è presente nello scroto, ma tende a risalire temporaneamente per un riflesso muscolare. In genere è una condizione benigna, che tende a risolversi spontaneamente con la crescita.

⏱️ QUANDO INTERVENIRE
Se il testicolo non è ancora sceso entro i 6-12 mesi di vita, è importante valutare un eventuale trattamento chirurgico (orchidopessi) per evitare complicanze future come ridotta fertilità o rischio aumentato di torsione testicolare.

🧠 COSA FARE

Seguire i controlli pediatrici periodici.

In caso di dubbio, il pediatra può prescrivere un’ecografia inguino-scrotale per localizzare il testicolo.

💬 Se hai domande su questo tema o dubbi riguardo al tuo bambino, scrivile pure nei commenti.

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COME VEDONO I NEONATI NEI PRIMI MESI DI VITA 👶👁️ Alla nascita, la vista del neonato è ancora immatura: il mondo gli appa...
20/10/2025

COME VEDONO I NEONATI NEI PRIMI MESI DI VITA 👶

👁️ Alla nascita, la vista del neonato è ancora immatura: il mondo gli appare sfocato e dai contrasti tenui. Nei primi giorni riesce a distinguere solo forme grandi e volti a circa 20-30 cm di distanza, la distanza perfetta per riconoscere il viso della mamma durante l’allattamento.

📈 COME SI SVILUPPA LA VISTA NEI PRIMI MESI:

1° mese: il neonato percepisce luci, ombre e volti molto ravvicinati.

2°-3° mese: comincia a seguire gli oggetti con lo sguardo e ad interessarsi ai colori contrastati.

4°-6° mese: i movimenti oculari diventano più coordinati e inizia la visione binoculare, cioè la capacità di usare entrambi gli occhi insieme.

Dopo i 6 mesi: il bambino migliora la percezione della profondità e riconosce meglio le persone e gli ambienti.

🔍 E SE GLI OCCHI NON SONO PERFETTAMENTE ALLINEATI?
Nei primi mesi è normale che i genitori notino un leggero disallineamento degli occhi, dovuto all’immaturità dei muscoli oculari: si tratta di un falso strabismo e tende a risolversi spontaneamente entro i 4-6 mesi.
Se però lo strabismo è costante o compare dopo i 6 mesi, è importante parlarne con il pediatra, che potrà consigliare una valutazione oculistica pediatrica.

🩺 IL PEDIATRA E I CONTROLLI VISIVI
Durante i bilanci di salute, il pediatra osserva anche lo sviluppo della vista, la risposta agli stimoli visivi e l’allineamento oculare. Rilevare precocemente eventuali problemi è fondamentale per uno sviluppo visivo armonico.

💬 Se hai dubbi sullo sviluppo visivo del tuo bambino o vuoi condividere la tua esperienza, scrivilo pure nei commenti.

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I PRIMI PASSI: QUANDO E COME I BAMBINI IMPARANO A CAMMINARE👣 Imparare a camminare è una delle tappe più emozionanti dell...
15/10/2025

I PRIMI PASSI: QUANDO E COME I BAMBINI IMPARANO A CAMMINARE

👣 Imparare a camminare è una delle tappe più emozionanti dello sviluppo!
Ogni bambino ha i suoi tempi, e non esiste un’età “giusta” uguale per tutti. In genere i primi passi autonomi compaiono tra i 12 e i 15 mesi, ma alcuni iniziano un po’ prima o un po’ dopo, senza che questo indichi un problema.

🧠 Come si sviluppa la deambulazione:
– Prima imparano a stare seduti, poi a gattonare o spostarsi in altri modi.
– In seguito si alzano appoggiandosi a mobili o alle mani dei genitori.
– Infine cominciano a camminare in modo sempre più sicuro e coordinato.

💡 Come aiutarli:
– Lasciare che si muovano liberamente in un ambiente sicuro.
– Coprire spigoli o angoli pericolosi in casa per evitare urti.
– Mettere a disposizione superfici stabili a cui possano appoggiarsi.
– Farli stare a piedi nudi o con calzini antiscivolo il più possibile, per migliorare l’equilibrio e la percezione del movimento.
– Incoraggiarli con la voce e il sorriso, senza forzarli o anticipare i tempi.

🚫 Attenzione agli ausili:
– Il carrellino spingi-primi-passi può essere utile se usato con moderazione e sempre sotto supervisione.
– Il girello, invece, è sconsigliato: non favorisce il corretto sviluppo motorio e può alterare la postura del bambino.

🩺 Quando parlarne con il pediatra:
– Se a 18 mesi il bambino non accenna a camminare da solo.
– Se mostra rigidità, debolezza o asimmetrie nei movimenti.
– Se cade molto spesso o cammina sempre sulle punte.

💬 Messaggio finale:
Ogni bambino segue un percorso unico: l’importante è accompagnarlo con serenità, fiducia e qualche piccola accortezza. Il pediatra, durante i controlli di crescita, saprà valutare se lo sviluppo motorio procede correttamente.

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BALBUZIE NEI BAMBINI: QUANDO PREOCCUPARSI E COME AIUTARLI A PARLARE CON SERENITÀ🗣️ La balbuzie è un disturbo del linguag...
13/10/2025

BALBUZIE NEI BAMBINI: QUANDO PREOCCUPARSI E COME AIUTARLI A PARLARE CON SERENITÀ

🗣️ La balbuzie è un disturbo del linguaggio che può comparire tra i 2 e i 5 anni, proprio nel periodo in cui il bambino impara a esprimersi con frasi più complesse.
È spesso una fase transitoria, legata al rapido sviluppo del linguaggio: il pensiero corre veloce, ma le parole non sempre riescono a “stargli dietro”.

🔹 Quando non preoccuparsi troppo:
Se il bambino mostra solo qualche esitazione o ripetizione di sillabe all’inizio delle frasi, ma parla volentieri e non sembra frustrato, si tratta spesso di una balbuzie fisiologica, destinata a migliorare spontaneamente.

🔹 Quando approfondire:
Se la balbuzie persiste per diversi mesi, peggiora con lo stress o è accompagnata da tensioni del viso, movimenti del corpo o evitamento del linguaggio, è utile una valutazione logopedica.

💬 Cosa possono fare i genitori:
– Lasciare che il bambino parli senza interromperlo o completare le frasi al posto suo
– Mantenere un tono di voce calmo e paziente
– Evitare di correggere o dire “parla piano” o “non balbettare”
– Dedicare momenti di dialogo tranquilli, senza fretta né distrazioni
– Rinforzare la fiducia e la sicurezza del bambino, anche con il gioco e la lettura

🌿 Attenzione anche agli aspetti emotivi:
La balbuzie può accentuarsi in momenti di stanchezza, cambiamenti familiari o stress emotivo. Un ambiente sereno, con routine stabili e genitori accoglienti, aiuta il bambino a sentirsi più rilassato e sicuro nel parlare.

💡 Nei casi più persistenti, l’intervento precoce di un logopedista specializzato in età pediatrica aiuta a migliorare la fluidità del linguaggio e a ridurre l’ansia legata al parlare.

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EPISTASSI NEI BAMBINI: QUANDO PREOCCUPARSI DEL SANGUE DAL NASO?👃 L’epistassi, cioè il sanguinamento dal naso, è molto co...
09/10/2025

EPISTASSI NEI BAMBINI: QUANDO PREOCCUPARSI DEL SANGUE DAL NASO?

👃 L’epistassi, cioè il sanguinamento dal naso, è molto comune nei bambini e nella maggior parte dei casi non è pericolosa. Può capitare più spesso nei mesi freddi, con aria secca, o dopo un raffreddore, a causa di piccole lesioni dei capillari nella parte anteriore del naso.

🔹 Cause più frequenti:
– Clima secco o ambienti riscaldati
– Soffiarsi il naso con forza
– Manipolazione (dita nel naso)
– Piccoli traumi o colpi accidentali
– Raffreddori o riniti allergiche

🩸 Cosa fare durante un episodio:
– Mantenere la calma
– Far sedere il bambino con il capo leggermente inclinato in avanti (mai all’indietro)
– Comprimere la parte morbida del naso per 10 minuti senza interrompere
– Applicare eventualmente una garza fredda sul dorso del naso

🚨 Quando consultare il pediatra:
– Se l’episodio si ripete spesso
– Se il sangue scende anche dietro la gola
– Se il sanguinamento dura più di 15-20 minuti nonostante la compressione
– Se è associato a pallore, stanchezza o altri sintomi generali

💡 Come prevenire:
– Umidificare gli ambienti, soprattutto di notte
– Applicare un po’ di crema o olio nasale se le mucose sono secche
– Insegnare al bambino a non infilare le dita nel naso

🩺 Nella maggior parte dei casi è un disturbo benigno, ma se gli episodi diventano frequenti o difficili da controllare, è bene fare una valutazione pediatrica o otorinolaringoiatrica.

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APPENDICITE NEI BAMBINI: QUANDO SOSPETTARLA?🤔 Il mal di pancia è uno dei motivi più frequenti di visita pediatrica, ma i...
04/10/2025

APPENDICITE NEI BAMBINI: QUANDO SOSPETTARLA?

🤔 Il mal di pancia è uno dei motivi più frequenti di visita pediatrica, ma in alcuni casi può nascondere qualcosa di più serio, come l’appendicite acuta.

📌 Cos’è l’appendicite?
È un’infiammazione dell’appendice cecale, un piccolo tratto dell’intestino che si trova nella parte inferiore destra dell’addome. Nei bambini può evolvere rapidamente e richiede attenzione.

🔍 Sintomi tipici:
– Dolore che inizia in modo diffuso all’addome e poi si localizza in basso a destra
– Dolore che peggiora muovendosi, tossendo o camminando
– Nausea, vomito o scarso appetito
– Febbre (non sempre presente)
– In alcuni casi diarrea o stipsi

🚨 Segnali di allarme:
– Dolore addominale intenso e persistente
– Bambino che non vuole muoversi o cammina piegato in avanti
– Comparsa di febbre associata a dolore addominale
– Addome molto duro o dolente alla pressione

🩺 Come si fa la diagnosi?
La visita pediatrica con esame clinico dell’addome è fondamentale se si ha il dubbio. Un’ecografia addominale ed esami ematochimici possono aiutare la diagnosi in caso di sospetto clinico.

⚠️ Perché è importante riconoscerla presto?
Un’appendicite non trattata può evolvere in peritonite, una complicanza che rende il quadro più grave. COSA FARE:

▪️ Non somministrare farmaci antidolorifici senza indicazione medica: possono mascherare i sintomi e ritardare la diagnosi

🔹La maggior parte delle appendiciti, se riconosciute in tempo, viene trattata con successo tramite un intervento chirurgico semplice e risolutivo.

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ANEMIA DA CARENZA DI FERRO NEI BAMBINI: COSA SAPERE🩸 Il ferro è un elemento essenziale per la formazione dei globuli ros...
01/10/2025

ANEMIA DA CARENZA DI FERRO NEI BAMBINI: COSA SAPERE

🩸 Il ferro è un elemento essenziale per la formazione dei globuli rossi e per il trasporto di ossigeno ai tessuti. Nei bambini, una carenza di ferro può causare anemia, con conseguenze su crescita, energia e concentrazione.

📌 Quando si manifesta più spesso?
– Nei lattanti, soprattutto se non ricevono un’adeguata integrazione dopo i 6 mesi
– Nei bambini che seguono diete povere di ferro
– Negli adolescenti, in particolare nelle ragazze con ciclo mestruale abbondante

🔍 Sintomi principali:
– Pallore della pelle e delle mucose
– Stanchezza, sonnolenza o irritabilità
– Scarsa concentrazione e rendimento scolastico ridotto
– Fragilità di unghie e capelli

🍽️ Fonti alimentari di ferro:
– Carne rossa, pollo, tacchino
– Legumi (lenticchie, fagioli, ceci)
– Verdure a foglia verde scuro (spinaci, bietole)
– Uova e cereali fortificati
👉 Da ricordare: la vitamina C (arancia, kiwi, pomodoro) aiuta ad assorbire meglio il ferro vegetale.

🩺 Diagnosi e trattamento:
– Si effettua con un esame del sangue (emocromo e ferritina)
– Nei casi di carenza confermata, può essere indicata una supplementazione di ferro prescritta dal pediatra
– La sola alimentazione, nei casi più gravi, non basta a colmare il deficit

🤔 Quando parlarne con il pediatra?
– Se il bambino appare sempre stanco o pallido
– Se ci sono difficoltà di crescita o rendimento scolastico
– Se segue diete particolarmente selettive o restrittive

🧘‍♂️ Messaggio rassicurante:
Con la giusta diagnosi e un trattamento adeguato, l’anemia da carenza di ferro si risolve completamente, permettendo al bambino di recuperare energia e benessere.

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VITAMINA D NEI BAMBINI: SERVE DAVVERO INTEGRARLA?☀️ La vitamina D è fondamentale per lo sviluppo delle ossa e per la sal...
28/09/2025

VITAMINA D NEI BAMBINI: SERVE DAVVERO INTEGRARLA?

☀️ La vitamina D è fondamentale per lo sviluppo delle ossa e per la salute generale dei bambini. Ma serve davvero dare integratori a tutti?

📌 Perché è importante?

Favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo

Previene il rachitismo nei più piccoli

Supporta il sistema immunitario

👶 Nei neonati:
Le linee guida raccomandano una supplementazione quotidiana di vitamina D nei primi 12 mesi di vita, soprattutto nei bambini allattati al seno, poiché il latte materno ne contiene quantità limitate.

👧 Nei bambini più grandi:
La maggior parte può ricavare la vitamina D dall’esposizione alla luce solare e da alcuni alimenti (pesce, uova, latticini fortificati). Tuttavia, nei mesi invernali o in bambini che escono poco all’aperto, può essere indicata un’integrazione.

🧴 E LE CREME SOLARI?
L’uso di creme con filtri solari riduce la sintesi cutanea della vitamina D, perché blocca i raggi UVB necessari per la sua produzione. Tuttavia, la protezione solare rimane fondamentale per prevenire i danni alla pelle e il rischio di melanoma. Per questo, se i bambini si espongono al sole protetti, non bisogna rinunciare all’integrazione se consigliata dal pediatra.

⚠️ Quando preoccuparsi?

Se il bambino ha rachitismo o altre malattie delle ossa

Se presenta scarsa crescita o dolori ossei

Se ha patologie che riducono l’assorbimento della vitamina D

🩺 La decisione sull’integrazione deve sempre essere valutata con il pediatra, che può prescrivere un dosaggio personalizzato in base all’età, all’alimentazione e allo stile di vita.

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00184

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Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 13:00
Domenica 09:00 - 13:00

Telefono

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