08/08/2023
La protesi d'anca è una procedura chirurgica che prevede la sostituzione della parte danneggiata dell'articolazione dell'anca con una protesi artificiale. E costituita da tre parti principali: una componente acetabolare, che viene inserita nel bacino, una componente femorale, che viene inserita all'interno del femore, e una testa protesica, che viene montata sulla parte superiore della componente femorale e si articola con la componente acetabolare.
La procedura chirurgica prevede l'accesso all'articolazione dell'anca attraverso diverse vie d’accesso, ognuna delle quali presenta indicazioni diverse, vantaggi e svantaggi; tramite tale accesso viene rimossa la parte danneggiata dell'articolazione.
Successivamente, viene posizionata la protesi artificiale e fissata all'osso circostante a pressione o con l'ausilio di viti o cemento.
In generale, la protesi d'anca può essere raccomandata nei seguenti casi:
- L'osteoartrite dell'anca non risponde ai trattamenti non chirurgici, come la fisioterapia, gli analgesici e le infiltrazioni di corticosteroidi;
- La necrosi avascolare della testa del femore (AVN), una condizione in cui le cellule ossee muoiono a causa della mancanza di apporto di sangue;
- Fratture dell'anca che non possono essere riparate con tecniche chirurgiche conservative;
- Malattie reumatologiche che causano danni articolari significativi, come la artrite reumatoide;
- Tumori ossei che interessano l'anca.
Si tratta di una procedura chirurgica molto comune e può migliorare significativamente la qualità della vita di coloro che soffrono di dolore articolare e limitazioni di mobilità causate da patologie dell'anca. Tuttavia, come ogni intervento chirurgico, comporta alcuni rischi e possibili complicanze, per cui la decisione di sottoporsi a tale procedura deve essere presa dopo una valutazione attenta del proprio medico e una discussione approfondita dei potenziali benefici e dei rischi associati.