20/04/2023
Oggi volevo proporvi una piccola riflessione sulla fase adolescenziale attraverso un mio vecchio (ma sempre attuale) articolo volto ad interpretare in chiave psicologica uno dei miei cartoni Disney preferiti: "La Sirenetta" 🧜🏻♀️🌊.
Buona lettura! 🤓
Chi non ama i classici Disney? La loro magica atmosfera attira l'attenzione di grandi e piccini da generazioni.
Ognuno di noi ha un cartone Disney del cuore, il mio è La Sirenetta.
Come tutte le altre favole, anche questa presenta delle differenze con l'originale, scritta da Hans Christian Andersen e pubblicata nel 1837, giudicata troppo macabra
per il pubblico infantile.
La protagonista è Ariel, una giovane principessa sirena che vive ad Atlantica insieme alle sorelle e a suo padre, il Re Tritone, fortemente avverso al mondo umano in
seguito alla perdita di sua moglie Athena per mano di alcuni pirati. Ariel, testarda e volitiva, presenta una personalità molto simile a quella di suo padre e completamente opposta a quella delle sorelle: è per questo motivo infatti che
nonostante le forti tensioni potrebbe essere considerata dal Re come la figlia prediletta.
La principessa Ariel è il simbolo della .
Spinta dalla curiosità fa esattamente l'opposto di quello che le viene detto e si mette spesso nei guai insieme al suo migliore amico, il pesciolino Flounder, con cui trascorre la maggior parte del tempo collezionando in segreto oggetti comunemente usati dagli umani, senza curarsi delle parole di suo padre.
Anche il quadro dell'innamoramento è incorniciato perfettamente all'interno della sfera adolescenziale: la giovane Ariel, infatti, innamorandosi di un umano, il principe
Eric, sceglie un partner che va totalmente contro gli ideali del padre e sarebbe disposta a tutto pur di fuggire insieme a lui da un mondo che non le appartiene.
Infatti, avendo il cuore preso il sopravvento, impulsivamente decide di manifestare la propria ribellione nei confronti del “cattivo” padre stringendo un patto con la temutissima strega del mare Ursula.
Senza dubbio, come tutte le favole a lieto fine, la principessa Ariel ottiene la sua felicità sposando l'uomo che ama, ma deve la sua vittoria principalmente a suo padre, che l'ha soccorsa nel momento del bisogno e ha sacrificato i suoi princìpi pur di vedere felice sua figlia.
Questa storia fa riflettere molto su quanto sia difficile e
critica la fase adolescenziale, soprattutto per un genitore, che deve riuscire a mantenere una posizione autorevole con il proprio figlio senza negargli la felicità, seppur sia in contrasto con i propri ideali.
Dott.ssa Luigia Longhi.