Dott.ssa Annalisa Pilia

Dott.ssa Annalisa Pilia Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott.ssa Annalisa Pilia, Psicoterapeuta, Rome.

01/12/2025
01/12/2025

In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, come evidenzia al “Corriere della Sera” la Prof.ssa Valentina di Mattei , Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia, è fondamentale promuovere una narrazione corretta e rispettosa sull’HIV.

La dimensione psicologica resta centrale. L’Hiv coinvolge la persona nella sua interezza: corpo, emozioni, relazioni, progetti. Un contesto informato, relazioni affettive solide e un rapporto di cura basato sulla fiducia favoriscono equilibrio emotivo, autostima e qualità di vita. Una buona comunicazione tra professionisti e pazienti, unita a informazioni chiare e non allarmistiche, sostiene scelte consapevoli e un rapporto più sereno con la propria condizione.

01/12/2025

Ogni professionista ha il dovere di non far sanguinare le proprie ferite su persone inconsapevoli

27/11/2025

COME FUNZIONA DAVVERO IL LOVE BOMBING: LA NEUROBIOLOGIA DELLA SEDUZIONE MANIPOLATIVA

Il love bombing non è un semplice eccesso di attenzioni.
È una strategia di condizionamento psicologico, codificata e sistematica, che sfrutta meccanismi neurobiologici potentissimi e profondamente radicati nel nostro cervello.
È la stessa dinamica che ritroviamo nei gruppi settari, nelle relazioni patologiche, e in tutti i contesti in cui un leader manipolatorio deve ottenere adesione incondizionata, obbedienza e annullamento progressivo del senso critico della vittima.

1. Il circuito della ricompensa: la chiave dell’abbaglio

Il love bombing attiva in modo massiccio il sistema dopaminergico della ricompensa (nucleo accumbens, corteccia prefrontale, area tegmentale ventrale).
Questo sistema è lo stesso coinvolto nelle dipendenze di ogni genere

Quando il manipolatore/l a manipolatrice offre:
• attenzioni incessanti,
• complimenti smisurati,
• dichiarazioni d’amore premature,
• idealizzazione totale,
• presenza costante,

il cervello della vittima interpreta tutto questo come un’enorme scarica di gratificazione.

La dopamina esplode e la persona si sente scelta, vista, unica, speciale.
Il manipolatore, di fatto, costruisce un’associazione neurologica potentissima e si convince che
“Questa persona è la mia fonte primaria di benessere.”

È qui che si crea la prima fase della dipendenza.

2. L’abbassamento del controllo critico

La forte attivazione dopaminergica spegne letteralmente i freni inibitori della corteccia prefrontale, la sede del giudizio razionale, della valutazione del rischio, della capacità di vedere le incongruenze.

Per questo motivo, in questa fase:
• la vittima non si fa domande,
• non nota le forzature,
• non percepisce gli allarmi,
• non coglie i segnali di incoerenza.

Il cervello, drogato dalla ricompensa, smette di fare ciò che normalmente farebbe ossia analizzare in maniera critica ciò che accade.

3. Il condizionamento emotivo: dal piacere alla dipendenza

Dopo la prima fase di idealizzazione, il manipolatore inizia a introdurre micro-frustrazioni controllate, distacchi improvvisi, silenzi strategici.

A quel punto entra in gioco un altro meccanismo: l’apprendimento intermittente, lo stesso usato nei casinò e nei culti settari.

La dinamica è questa:
• un giorno ricevi 100 di attenzione,
• il giorno dopo 0.

Questo schema rende la vittima ancora più dipendente dalla validazione del manipolatore, perché il cervello cerca disperatamente di tornare al “picco dopaminergico” iniziale.

Questo effetto è così potente che può colpire:
• persone intelligenti,
• persone con buona autostima,
• persone con storie personali solide.

La manipolazione non colpisce perché “sei fragile”:
colpisce perché il meccanismo è neurobiologicamente progettato per funzionare.

4. Il parallelismo con i gruppi settari

Nei contesti settari, la strategia è identica:
• accoglienza travolgente,
• idealizzazione del nuovo arrivato,
• promessa di un’identità speciale,
• immersione totale nel gruppo,
• bombardamento di attenzioni, appartenenza, calore.

Il nuovo adepto vive una fase di euforia psicologica che riduce drasticamente:
• il senso critico,
• l’autonomia decisionale,
• la capacità di porsi domande basilari.

La persona non aderisce perché “debole”: aderisce perché il suo cervello è sotto l’effetto di un condizionamento emotivo neurobiologico potentissimo.

5. Perché anche i soggetti “strutturati” ne cadono vittime

Perché il love bombing bypassa la struttura personologica.
Non colpisce la parte razionale della persona,
colpisce direttamente i circuiti primordiali del piacere, dell’appartenenza, del legame.

È come una manovra chirurgica sul sistema limbico.

E nessuno (nessuno) è immune nei confronti di un’intossicazione emotiva se esposta con costanza, intensità e strategia.

6. La trappola finale: la progressiva normalizzazione dell’assurdo

Una volta che il legame dopaminergico si è consolidato, la vittima accetta:
• richieste fuori luogo,
• sacrifici eccessivi,
• rinunce pesanti,
• comportamenti incoerenti,
• forme di controllo sempre più invasive.

Non lo fa perché non vede.
Lo fa perché il cervello è stato neurochimicamente addestrato a interpretare quella relazione come essenziale per la propria stabilità emotiva.

Ed è esattamente ciò che accade nei culti:
la progressiva accettazione dell’inaccettabile.

Il love bombing funziona perché è un’operazione psicologica raffinata che sfrutta:
• la dopamina,
• il bisogno umano di connessione,
• l’apprendimento intermittente,
• la sospensione del giudizio razionale,
• la dipendenza emotiva indotta.

È un meccanismo perfettamente sovrapponibile a quello settario e rappresenta una delle strategie manipolative più insidiose e devastanti.

Ed è proprio per questo che la consapevolezza è l’unico antidoto.
Riconoscere ciò che accade nel cervello significa capire perché si cade e soprattutto come uscirne.

27/11/2025

La libertà non è solo uscire dalla gabbia, ma imparare a prendersi cura di sé con ciò che si è vissuto. -

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