Anna Calabresi - Psicologa Psicoterapeuta

Anna Calabresi - Psicologa Psicoterapeuta Psicologa, Psicoterapeuta, esperta in Psicologia digitale, Criminologia e Psicologia giuridica

Una lettura clinico-geopolitica di tre opere-icona nel mio nuovo approfondimento per OperaClick.Dai Balcani al Ruanda, d...
17/10/2025

Una lettura clinico-geopolitica di tre opere-icona nel mio nuovo approfondimento per OperaClick.
Dai Balcani al Ruanda, dall'Isis ai Talebani fino alle guerre più recenti, lo stupro di guerra non è un eccesso, non è una devianza: è una strategia del dominio. Agisce sui corpi per colpire le genealogie. È messaggio e strumento che mira a spezzare l'anima di un popolo.

Lettura clinico-geopolitica del melodramma: dal corpo minacciato alla violenza sessuale come tecnologia di guerra Tra palcoscenico e conflitti armati Sul nostro schermo del telefono, tra una notizia e uno spot, scorre il video di una donna trascinata via a volto coperto. Nessun suono. In teatro, nel...

Grazie a OperaClick per aver pubblicato il mio approfondimento.Le dinamiche tra Otello e Iago sono un archetipo perfetto...
22/08/2025

Grazie a OperaClick per aver pubblicato il mio approfondimento.
Le dinamiche tra Otello e Iago sono un archetipo perfetto delle tecniche contemporanee di manipolazione narrativa. Ci parlano di noi e del nostro tempo segnato dalla guerra cognitiva, forma avanzata di guerra non convenzionale che agisce sulla percezione, sull'identità e sulla fiducia.
Iago non conquista con la forza, ma disseminando indizi, facendo insinuazioni, orientando il pensiero. E Otello cade, come possiamo cadere tutti, quando la nostra mente diventa il campo di battaglia.

Anna Calabresi torna a dare uno sguardo professionale - dal suo punto di vista - sull'opera lirica. La mente in ostaggio: Otello, Iago e la guerra cognitiva “Iago è onesto” dice Otello. E con questa idea ripetuta e interiorizzata, si apre il sipario sulla più sottile e insidiosa delle guerre: ...

Che cos’hanno in comune un giovane contadino dell’Ottocento e un utente di chatbot nel 2025?Più di quanto sembri.Nel mio...
22/08/2025

Che cos’hanno in comune un giovane contadino dell’Ottocento e un utente di chatbot nel 2025?
Più di quanto sembri.

Nel mio nuovo approfondimento per OperaClick – che ringrazio – uso "L’elisir d’amore" di Donizetti per esplorare le illusioni relazionali dell’era digitale, l’autostima fondata sui like e quella sete di riconoscimento che ci accompagna, ieri come oggi.

Un viaggio tra melodramma, psicologia e cultura digitale.

Dopo Jago e Otello, Anna Calabresi indaga in chiave psicoanalitica (e attuale) i personaggi dell'Elisir d'amore di Donizetti: ne leggerete delle belle! Come Nemorino: l’amore ai tempi dell’intimità artificiale Nemorino beve per essere amato. Noi scorriamo lo schermo. Lui si affida a un elisir m...

La scena è piena di donne che muoiono. Per amore, per follia, per punizione. Nel mio nuovo contributo per OperaClick, ho...
22/08/2025

La scena è piena di donne che muoiono. Per amore, per follia, per punizione. Nel mio nuovo contributo per OperaClick, ho scelto di attraversare — e attualizzare — tre figure femminili che restano potenti proprio perché estreme: Salome, Lulu e Lucia di Lammermoor. Uno sguardo che si muove tra passato e presente. Ma il protagonista è sempre lui: il corpo. Anche quando viene negato.

Ringrazio OperaClick e, in particolare, Paolo Bullo, per aver da subito accolto con curiosità un’idea che temevo un po’ eccentrica: quella di leggere l’opera con le lenti del presente. E lo ringrazio anche per l’onore di aver accompagnato il mio articolo con uno dei suoi scatti: intenso, vibrante, capace di dialogare con il testo e di restituirne la tensione profonda.

Ancora una riflessione di Anna Calabresi sulla donna e il corpo della donna nell'opera lirica. Sotto la voce, la carne: desiderio, assenza, sopravvivenza Al centro del palcoscenico non c’è solo la voce. C’è il corpo: esposto, negato, offerto, dimenticato. Il teatro lirico, dall’Ottocento rom...

Un sincero grazie a Start Insight e al direttore Claudio Bertolotti per lo spazio dato al mio mio contributo su guerra c...
30/07/2025

Un sincero grazie a Start Insight e al direttore Claudio Bertolotti per lo spazio dato al mio mio contributo su guerra cognitiva, trauma collettivo e radicalizzazione.
Non tutte le guerre si combattono con le armi. Alcune si insinuano silenziosamente nella mente, nelle emozioni, nella memoria. Agiscono sulle ferite non elaborate, trasformandole in strumenti di manipolazione.
Nel cuore di conflitti ancora aperti - come quello israelo-palestinese - il trauma collettivo diventa leva strategica e terreno fertile per la radicalizzazione e la propaganda.
Difendere la mente è oggi un gesto politico e culturale. Significa riconoscere le crepe, coltivare resilienza cognitiva, ripensare insieme le risposte educative, cliniche e sociali.

di Anna Calabresi, psicologa psicoterapeuta. Esperta in Psicologia digitale, Scienze criminologiche e Contrasto al terrorismo internazionale. Nell’epoca attuale, il conflitto..

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Via Antonio Serra, 52
Rome
00191

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