13/11/2025
"Un anno fa, mentre io e mia moglie celebravamo il nostro anniversario di matrimonio nella splendida Roma, la vita ha preso una svolta inaspettata.
Il 21 ottobre 2024, poco dopo pranzo, sono improvvisamente crollato per strada, nel cuore di Trastevere privo di conoscenza, lontano da casa.
In quel momento di caos, le grida di mia moglie hanno trovato risposta in un passante che, per un destino provvidenziale, era un medico. Senza esitazione, ha iniziato immediatamente la rianimazione cardiopolmonare, mentre altre persone accorrevano per chiamare i soccorsi.
L’ambulanza è arrivata rapidamente e mi ha trasportato d’urgenza all’Ospedale San Camillo, dove il team del reparto Shock e Trauma ha agito con straordinaria prontezza e competenza.
Hanno scoperto un’occlusione nel ventricolo destro e, attraverso un’angioplastica d’emergenza, i medici hanno inserito uno stent per ripristinare il battito cardiaco.
Sono rimasto incosciente, intubato e in terapia intensiva. Per giorni il team medico ha lavorato instancabilmente andando ben oltre il dovere per tenermi in vita.
E il 24 ottobre 2024, grazie alla grazia divina e alle preghiere di mia moglie, dei miei genitori, della mia famiglia e degli amici—ho riaperto gli occhi. Mi è stata data una seconda possibilità di vivere.
Per 16 giorni sono rimasto a letto, e le cure che ho ricevuto sono state straordinarie. I medici e gli infermieri mi hanno trattato con compassione, dedizione e speranza rassicurando i miei cari in India che mi sarei ripreso.
Oggi sono qui. Vivo, respiro e sono profondamente grato. Le parole non saranno mai sufficienti per esprimere ciò che mi avete donato. Non siete solo professionisti della salute. Siete guaritori, eroi, e per me, siete davvero divini.
Un ringraziamento speciale va all’autista dell’ambulanza infermiere di Ares 118 , al personale delle pulizie e a ogni singolo membro del team dell’Ospedale San Camillo.
La vostra dedizione e la vostra umanità resteranno per sempre impresse nel mio cuore.
Desidero esprimere in particolare la mia più sincera riconoscenza anche ad alcune persone che porterò per sempre con me: i medici Dott. John, Dott.ssa Laura e Dott.ssa Alessandra, e gli infermieri Fransc (Pizzu), Chiara, Marco, Filo, Fede e Francesca, e ancora il gentile l’autista dell’ambulanza che è venuto a trovarmi in ospedale.
Come simbolo di questa nuova vita, ho deciso di tatuarmi la frase “Rinascere a Roma”, per ricordare ogni giorno il dono che ho ricevuto: una seconda possibilità.
Dal profondo del mio cuore,
grazie per avermi salvato la vita
Grazie per avermi ridato il respiro.
Grazie per avermi permesso di vivere ancora”.
Con eterna gratitudine e amore dall’India,
Sharath
Dal profondo del cuore, grazie Sharath per aver condiviso la tua storia con noi e con il mondo.
Grazie anche a tutte le unità operative che, collaborando, hanno fatto un lavoro di squadra straordinario, salvando la vita di Sharath.
ARES 118 Lazio