17/12/2025
Il professor Alessandro Orsini fa spesso riferimento a Niccolò Machiavelli, Gaetano Mosca, Vilfredo Pareto e Robert Michels perché essi costituiscono il nucleo della cosiddetta "Scuola Realista Italiana" (o Elitista).
Secondo Orsini, questi autori sono indispensabili per "smontare" la narrativa ufficiale della politica contemporanea, specialmente quella italiana, che lui ritiene intrisa di propaganda e ipocrisia.
Ecco i punti chiave di ciò che intende Orsini citando questi maestri:
1. La distinzione tra "Governanti" e "Governati"
Riprendendo Gaetano Mosca, Orsini sostiene che in ogni società (anche in democrazia) esiste sempre una minoranza organizzata che governa su una maggioranza disorganizzata. Quando Orsini critica i politici italiani attuali, intende dire che le decisioni non vengono prese "dal popolo" o per "la volontà generale", ma da una ristretta classe politica che agisce per proteggere il proprio potere e i propri interessi.
2. La Circolazione delle Élite
Citando Vilfredo Pareto, Orsini osserva come la storia sia un "cimitero di aristocrazie". Egli applica questo concetto alla politica odierna per spiegare come i nuovi leader (come quelli dei movimenti populisti o dei partiti di governo) non siano portatori di una reale rivoluzione democratica, ma siano semplicemente una nuova élite che sostituisce la vecchia, adottando poi gli stessi meccanismi di dominio e conservazione.
3. La "Legge Ferrea dell'Oligarchia"
Da Robert Michels, Orsini trae la tesi secondo cui ogni organizzazione (partiti, sindacati, Stati) tende inevitabilmente a diventare oligarchica. Orsini usa questo riferimento per spiegare perché i politici italiani, una volta arrivati al potere, cambino spesso posizione (i cosiddetti "na politici" o neo-politici che si istituzionalizzano): il bisogno di conservare la struttura burocratica del partito prevale sugli ideali originari.
4. Il Realismo di Machiavelli e la "Verità Effettuale"
Infine, il richiamo a Machiavelli serve a Orsini per invitare il pubblico a guardare alla "verità effettuale" delle cose, piuttosto che all'immaginazione di esse. In riferimento alla politica estera (su cui Orsini interviene spesso), egli intende dire che:
* Gli Stati non agiscono per "moralità" o "valori", ma per potere e sicurezza.
* Le dichiarazioni dei politici italiani sulla "difesa della democrazia" sono spesso, nella sua visione, "formule politiche" (termine di Mosca) per nascondere interessi strategici o la sottomissione a élite più potenti (come quelle di Washington o di Bruxelles).
In sintesi
Per Orsini, i politici italiani oggi non sono guidati da ideali, ma dalle logiche di sopravvivenza della loro classe. La sua è una critica al moralismo in politica: citando questi autori, egli vuole dire che chi non comprende le dinamiche del potere e della forza (il realismo) è destinato a essere manipolato o a fallire.
Sarebbe utile approfondire come Orsini applichi nello specifico la "Legge ferrea dell'oligarchia" di Michels alla trasformazione del Movimento 5 Stelle o di altri partiti italiani?
In questo video, il professor Orsini utilizza esplicitamente la tradizione del realismo politico italiano (Machiavelli, Mosca, Pareto e Michels) per spiegare le dinamiche della politica internazionale e il comportamento delle leadership attuali: Lezioni di Geopolitica e Realismo Politico.
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