05/06/2019
Potrebbe esserci più che un motivo “ideologico” dietro ai continui rinvii del Parlamento italiano delle proposte di legge di legalizzazione della cannabis, il cui dibattito è stato riacceso poche settimane fa dal Movimento 5 Stelle, che ha presentato una nuova proposta, e dalla campagna dei Radicali volta a sostenere un precedente disegno di legge del 2016.
A sostenere la maggior parte delle tesi pro-legalizzazione ci sono, senz’altro, gli aspetti economici. Le previsioni di introito per lo Stato offrono una stima di circa 9 miliardi di euro all’anno.
Per dare alcuni termini di paragone, questo è l’importo speso dallo Stato per affrontare le emergenze migratorie degli ultimi 5 anni, una cifra che da sola potrebbe finanziare gli stipendi di tutti gli insegnanti di scuola secondaria in Italia, o coprire le spese di ricerca e sviluppo attualmente finanziate da enti locali e Stato.
Tuttavia, a parte qualche timida apertura all’uso terapeutico a livello locale, nessuna proposta di legalizzazione è stata mai davvero attuata, nonostante alcuni endorsement importanti, come quello del procuratore antimafia Franco Roberti, o del presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone.
E allora chi sta impedendo la legalizzazione della cannabis? Ogni esperto in materia di politiche pubbliche sa che, più forte della volontà politica e del consenso pubblico, esistono solo gli interessi di gruppi organizzati. E di gruppi organizzati, contro la legalizzazione della ma*****na ne abbiamo ben due: l’industria degli alcolici e l’industria farmaceutica.
Ad un primo impatto questo collegamento potrebbe sorprendere: cos’ha in comune la cannabis con gli alcolici o i medicinali?
Partiamo dalla prima industria: alcolici e cannabis condividono molto più di quanto possiamo pensare: parliamo di quelli che in economia vengono definiti “prodotti sostitutivi”, ovvero beni che vengono consumati in maniera concorrente, poiché in grado di accontentare uno stesso bisogno.
Il bisogno soddisfatto dal consumo di ma*****na, è principalmente quello legato allo scopo ricreativo: relax, divertimento, socialità, e “sballo”. Vi ricorda qualcosa? In misura simile, questi sono gli effetti dell’alcool, e chi consuma cannabis, tende a scegliere questo prodotto al posto di un drink.
TPI INCHIESTE