23/12/2025
Natale, tra abbondanza e assenza, tra gioia e nostalgia. ⭐️
Si vedono i propri cari e si ripensa a quelli assenti, si pensa all’unione familiare che c’è o che a volte si sgretola, si ripensa al passato con nostalgia o si ritorna bambini. Mai come quest’anno per me il Natale è contraddizione, tutto e niente, consumismo e presenza affettuosa dei propri cari. Giornate in cui si è obbligati a fermarsi, generalmente ci riempiamo le giornate per non pensare, non provare, ed ecco che arrivano le feste e dobbiamo fermarci per forza. Arrivano a volte la solitudine, la rabbia, la tristezza, la gioia la gratitudine, a volte tutte queste emozioni si aggrovigliano come le luci prima di metterle sull’albero. Non è un caso se il Grinch piace ormai più che Babbo Natale, ingenuamente buono, dolce e generoso con tutti. Il Grinch rappresenta, a mio avviso, i due lati del Natale quello che ci rende tristi, un po' scorbutici per il caos, nostalgici per i ricordi ma anche grati per alcuni momenti che ci fanno crescere il cuore “di tre taglie”.
Il Grinch ci ricorda che possiamo vivere e mostrare tutte le nostre emozioni senza mascherarle con soli sorrisi e generosità. Ci insegna a mettere dei confini, interrogarci su loro e decidere come e se spostarli. Ci insegna che ognuno ha un ruolo sociale che può riconoscersi o modificare, ci insegna a guardare dietro le “maschere” che indossiamo e ad interrogarci sulle storie altrui.