Arte e Eros - AISPS Sessuologia

Arte e Eros - AISPS Sessuologia Pagina curata da psicologi e studiosi dell’immaginario artistico. Analizziamo come l’arte ha rappresentato il corpo, l’affettività e le relazioni nella storia.
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Finalità esclusivamente divulgativa e culturale. a cura dell'AISPS di Roma
Dott. Daniele Bonanno- Psicologo Sessuologo
Dott.ssa Rossella Berardi - Psicoterapeuta Sessuologa

L'AUTUNNO DI MUCHA E IL FEMMINILELa femminilità non è solo un tema: è una forma.In Alphonse Mucha non troviamo ritratti ...
09/11/2025

L'AUTUNNO DI MUCHA E IL FEMMINILE

La femminilità non è solo un tema: è una forma.
In Alphonse Mucha non troviamo ritratti psicologici o momenti privati.
Troviamo figure-simbolo.

Le donne di Mucha non appartengono a una storia, a un carattere, a un’emozione specifica.
Sono archetipi: rappresentano un modo di essere nel mondo.

La linea morbida, i movimenti circolari, i pattern vegetali non sono decorazione:
sono linguaggio.
La femminilità qui non è definita da contrasti, ma da continuità.
Tutto scorre.
Tutto ritorna.
Tutto cresce.

In Autumn (1896), il corpo non è protagonista: è parte dell’ambiente.
Capelli, stoffe, foglie, radici: nulla è separato.
La figura non emerge dal mondo: ne è una linea interna.

È una rappresentazione della donna come forza ciclica, non come individuo da interpretare.
Non un soggetto da analizzare, ma una presenza da contemplare.

Mucha non ci dice chi è questa donna.
Ci mostra ciò che la femminilità fa:
collega, avvolge, integra.

______________________

English version ⬇︎

Femininity is not just a theme: it is a form.
In Alphonse Mucha, we do not find psychological portraits or private moments.
We find symbolic figures.

The women in Mucha’s work do not belong to a story, a character or an individual mood.
They are archetypes: they represent a way of being in the world.

Soft lines, circular rhythms, floral patterns are not decoration:
they are language.
Femininity here is not defined by contrast, but by continuity.
Everything flows.
Everything returns.
Everything grows.

In Autumn (1896), the body is not the center: it is part of the environment.
Hair, fabric, leaves, branches — nothing is separate.
The figure does not stand out from nature: she is a line within it.

This is woman as cyclical force, not as an individual to interpret.
Not a subject to explain, but a presence to contemplate.

Mucha does not tell us who she is.
He shows what femininity does:
connects, envelops, integrates.

Opera / Artwork Info

Alphonse Mucha — Autumn (1896)
• Litografia dalla serie The Seasons
• ca. 103 × 54 cm
• Mucha Museum, Praga

L'AUTUNNO DELL'EROS N**o artistico in contesto storico-culturaleL’autunno richiama la natura mutevole del desiderio.A se...
08/11/2025

L'AUTUNNO DELL'EROS

N**o artistico in contesto storico-culturale

L’autunno richiama la natura mutevole del desiderio.
A seconda del momento, della fase della vita, persino del periodo dell’anno, il sentire può essere fuoco che si mostra oppure brace che arde dentro, silenziosa e viva.

Il desiderio non è solo attrazione o impulso: è uno spazio interno che cerca forma.
Nella maturità del sentire, la ricerca di una conferma esterna si allenta e lascia spazio al riconoscimento di sé.

Nella storia e nella rappresentazione del desiderio femminile questo passaggio è essenziale:
da “sono desiderata?” a “io desidero.”
Non un corpo offerto, ma un corpo che sceglie.

In Judith I (Klimt, 1901) non c’è provocazione:
c’è consapevolezza.
Il suo sguardo non chiede di essere visto: interroga.

Il desiderio maturo non urla.
Abita.
Rimane.
Si approfondisce.

Novembre non spegne il corpo.
Lo riporta a sé.

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English version ⬇︎

Artistic nudity in a historical-cultural context (allowed).

Autumn reflects the shifting nature of desire.
Depending on the moment and on the phase of life, the inner flame may be visible, or it may burn quietly within, steady and alive.

Desire is not only attraction or impulse: it is an inner space seeking shape.
In its maturity, the need for external validation softens, making room for self-recognition.

In the representation of feminine desire, this shift is essential:
from “Am I desired?” to “I desire.”
Not a body offered, but a body that chooses.

In Judith I (Klimt, 1901), there is no seduction:
there is awareness.
Her gaze does not ask to be admired — it asks back.

Mature desire does not shout.
It inhabits.
It remains.
It deepens.

November does not extinguish the body.
It brings it home to itself.

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Opera

Gustav Klimt — Judith I
• 1901, olio su tela con foglia d’oro
• 84 × 42 cm
• Österreichische Galerie Belvedere, Vienna

La pagina "Arte e Eros" è sempre più soggetta a limitazioni di visibilità. Molte delle opere d'arte pubblicate vengono i...
23/05/2025

La pagina "Arte e Eros" è sempre più soggetta a limitazioni di visibilità.

Molte delle opere d'arte pubblicate vengono infatti interpretate dai controlli automatizzati
come sessualmente esplicite. Non ci è data la possibilità di chiederne una revisione più attenta.

Fenomeni di questo tipo ci ricordano che nell'utilizzo dell'AI dovrebbe essere il fattore umano ad avere l'ultima parola e non il contrario.

Se vi fa piacere potete condividere o suggerire la pagina ai vostri contatti per offrire il vostro supporto e prevenirne il progressivo oscuramento.
Grazie.

TAMAR E ONANSecondo il testo biblico il patriarca Giuda aveva tre figli: Er, Onan e Sela. Er fu il primo sposo di Er ma ...
16/05/2025

TAMAR E ONAN

Secondo il testo biblico il patriarca Giuda aveva tre figli: Er, Onan e Sela. Er fu il primo sposo di Er ma a causa della sua malvagità Dio ne decise la morte.

Tamar, vedova Er, sposò il fratello Tamar, come imposto dalla legge ebraica del Levirato. Secondo tale legge il primo figlio nato dalla nuova unione non sarebbe stato considerato di Onan ma del fratello Er.

Non intendendo dare posterità al fratello Onan ricorse al coito interrotto. Questa pratica era associata ad una peccaminosa dispersione del seme e la violazione della legge del Levirato. La punizione divina determinò la morte di Onan.

Da Onan deriva il termine "onanismo" per indicare il coito interrotto e, impropriamente, la pratica masturbatoria.

Alexandre Cabanel, Tamar, (1875) Olio su tela 180x248 cm. Musée d'Orsay, Parigi.

Il nostro saluto a Jack Vettriano che pochi giorni fa ci ha lasciati.Jack Vettriano "Dance me to the end of love" (2013)
06/03/2025

Il nostro saluto a Jack Vettriano che pochi giorni fa ci ha lasciati.

Jack Vettriano "Dance me to the end of love" (2013)

DESIDERIO"Nella mia vita, io incontro migliaia di corpi; di questi io posso desiderarne delle centinaia; ma di queste ce...
11/01/2025

DESIDERIO

"Nella mia vita, io incontro migliaia di corpi;
di questi io posso desiderarne delle centinaia; ma di queste centinaia, io ne amo uno solo."
Roland Barthes

Montse Valdes "Il bacio" (2014) Olio su tela 130 x 60 cm.

- Clicca sull'immagine per vederla interamente -

DOMINAE NOCTURNAE La leggenda delle Dominae Nocturnae narrava di spiriti femminili volanti, devoti alla dea Diana (la re...
06/01/2025

DOMINAE NOCTURNAE

La leggenda delle Dominae Nocturnae narrava di spiriti femminili volanti, devoti alla dea Diana (la regina delle fate nella versione nordica), che facevano visita alle case di chi le rispettava, consumando le vivande lasciate in offerta, danzando e dispensando benedizioni.

In epoca romana nelle dodici notti successive al solstizio d'inverno si credeva che figure femminili, guidate da Diana, volassero sui campi per propiziare i futuri raccolti.

L'attribuzione di una valenza demoniaca al culto di Diana ha portato alla connotazione negativa della figura della strega e alla persecuzione di donne che venivano accusate di stregoneria.

Luis Ricardo Falero - The Witches Sabbath (1880), olio su tela 74,3 x 41,3 cm, collezione privata.

LA PUDICIZIALa "Pudicizia" è una scultura realizzata da Antonio Corradini nel 1752 per la Ca****la di San Severo a Napol...
29/12/2024

LA PUDICIZIA

La "Pudicizia" è una scultura realizzata da Antonio Corradini nel 1752 per la Ca****la di San Severo a Napoli.

Il principe Raimondo di Sangro commissionò l'opera in onore della madre, persa prematuramente all'età di un anno. Nella ca****la dedicata alla propria famiglia diede forma un tesoro artistico senza eguali.

La "Pudicizia" appartiene alla serie scultorea delle dieci Virtù tra cui si distingue il "Disinganno" di Francesco Queirolo, dedicato invece alla figura paterna.

L'opera più nota della Ca****la di San Severo è il "Cristo Velato" il cui progetto fu affidato allo stesso Corradini che lo lasciò incompiuto morendo nel 1752, lo stesso anno di realizzazione della Pudicizia. Il Cristo Velato fu poi magistralmente compiuto da Giuseppe Sanmartino (figura chiave per la scuola napoletana del presepe artistico).

La rappresentazione della figura velata caratterizza d'altronde anche la Pudicizia.
Il sottilissimo velo ricopre un corpo femminile evocativo della bellezza classica. Simbolicamente può essere interpretato come il velo della morte che avvolse ancora giovane e bella la madre del principe di Sangro. Una bellezza che qui si manifesta oltre la fine terrena elevandosi al divino. Un'ulteriore ipotesi è il riferimento da parte dell'artista al velo di Iside e all'antica statua della dea velata. Oltre alla Pudicizia l'opera viene in questo senso considerata una rappresentazione della Sapienza ed è detta la "Verità velata".

Antonio Corradini "Pudicizia" (1752), marmo, Ca****la San Severo, Napoli.

BACIARSI SOTTO IL VISCHIONel periodo natalizio un bacio sotto il vischio è considerato di buon auspicio per gli innamora...
23/12/2024

BACIARSI SOTTO IL VISCHIO

Nel periodo natalizio un bacio sotto il vischio è considerato di buon auspicio per gli innamorati.

Il vischio è una pianta cespugliosa che cresce sui rami di alcuni alberi, in genere conifere e latifoglie. In inverno è di particolare effetto osservare il verde delle sue foglie mentre l'albero che lo ospita è ormai spoglio. Probabilmente questa caratteristica ha contribuito a renderlo simbolo di fertilità e prosperità.

Secondo molti studiosi il ramo d'oro che nell'Eneide consente ad Enea di scendere e risalire dall'Ade sarebbe proprio il vischio, simbolo di vita che prevale sulla morte. J.G. Frazer identifica d'altronde come vischio il ramoscello d'oro che l'aspirante al sacerdozio nemorense doveva staccare da un albero, prima di sfidare il sacerdote in carica.

Per gli antichi celti il vischio era un dono degli dei, associato alla resurrezione, permetteva l'accesso al mondo sotterraneo scacciando i demoni. In Gallia i druidi ritenevano che la nascita di questa pianta su di una quercia ne attestasse la santità. La coglievano con solenne cerimonia al sesto giorno della luna quando un druida saliva sull'albero e tagliava il vischio con un falcetto d'oro.

Nella Mitologia Norrena il vischio è la pianta di F***g, dea dell'amore e della fecondità.

Nel mito le lacrime versate dalla dea per il figlio Balder si tramutarono nella bianche bacche del vischio, la pianta attraverso cui il fratello Loki ne aveva tramato la morte.

L'usanza di baciarsi sotto il vischio era popolare nell'Inghilterra della fine del XVIII secolo. All'uomo era permesso baciare una donna in piedi sotto il vischio e l'eventuale rifiuto sarebbe stato considerato di cattivo auspicio. Secondo una versione della tradizione ad ogni bacio si usava strappare una bacca, fino a terminarle.

È di Charles Dickens, nel 1836, il primo riferimento scritto all'usanza del bacio sotto il vischio.

Jack Vettriano "Ae Fond Kiss" (2010)

CORPO E AMORE"L'amore è il sentimento che scaturisce dal cuore e si estende attraverso il sangue ad ogni cellula del cor...
17/12/2024

CORPO E AMORE

"L'amore è il sentimento che scaturisce dal cuore e si estende attraverso il sangue ad ogni cellula del corpo."
Alexander Lowen

Joseph Lorusso "In close"

INTIMITÀ"Ogni contatto con un essere umano è talmente raro, talmente prezioso, dovremmo tutelarlo" Anaïs Nin (1903 - 197...
10/12/2024

INTIMITÀ

"Ogni contatto con un essere umano è talmente raro, talmente prezioso, dovremmo tutelarlo"
Anaïs Nin (1903 - 1977)

Malcolm T. Liepke "Embrace"

LA GIOVANE TARANTINANella poesia "La giovane tarantina" di André Chénier (1788) la protagonista è in viaggio per raggiun...
19/11/2024

LA GIOVANE TARANTINA

Nella poesia "La giovane tarantina" di André Chénier (1788) la protagonista è in viaggio per raggiungere il suo futuro sposo nella città siciliana di Camarina.

Durante la navigazione un colpo di vento la fa cadere in mare dove annega tragicamente.

La ninfa Tetide commossa chiede alle Nereidi di portare il corpo della fanciulla fino alla spiaggia della Sicilia affinché il suo corpo non sia divorato dalle creature marine.

L'autore partecipò attivamente agli eventi della Rivoluzione Francese e morì sulla ghigliottina all'età di 31 anni dopo aver denunciato gli eccessi del terrore.

A lui è dedicata l'opera lirica "Andrea Chénier" del compositore pugliese Umberto Giordano (1896).

Lo scultore neoclassico Alexandre Schoenewerk rappresenta la giovane tarantina (1871) riportando sulla base alcuni versi della poesia di Chénier:

"Una nave la portava sulle spon­de di Camarina: Là, l’imene, le can­zoni, le onde, lentamente dovevano ri­portarla alla soglia del suo amante."

L'opera venne esposta nel 1874 al museo del Lussemburgo e dal 1876 al Louvre. È oggi conservata al Museo d'Orsay.

Alexandre Schoenewerk "La Giovane Tarantina" (1871), Museo d'Orsay, Parigi.

Indirizzo

AISPS Centro Di Sessuologia/Via Baldo Degli Ubaldi, 330/Roma
Rome
00167

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