09/04/2021
La riflessione interessante di una stimata collega.
🧐 Per Gregory Bateson (1904-1980), si può parlare di "doppio legame" (double bind) quando, nella comunicazione tra due persone unite da una relazione emotiva, si verifica una incongruenza tra quanto detto a livello verbale e quanto detto a livello non verbale per mezzo di gesti, atteggiamenti, tono di voce, etc. L'incongruenza è tale per cui il ricevente del messaggio rimane bloccato nell'ambiguità della dinamica relazionale.
Con grande rammarico, noto che in questi giorni la categoria professionale degli psicologi, o alcuni suoi esponenti, sia ora da un lato ora dall'altro di una comunicazione di questo tipo.
🤔 Il lato di chi produce il messaggio. Una fetta preoccupante di colleghi, che hanno difeso e difendono ancora il significato sanitario della professione, grida al contempo alla dittatura sanitaria e promette azioni legali contro l'obbligo vaccinale.
🤔 Il lato di chi lo riceve. Qualche giorno fa, un Decreto ha (finalmente!) stabilito l'obbligo vaccinale per tutti gli operatori sanitari. Lo stesso Presidente del Consiglio, però, in conferenza stampa ieri ha citato l'esempio dei giovani psicologi che accedono alla vaccinazione come una delle cose che bisogna smettere.
🧠 Credo questo: che non si tratti (o non si tratti più) di far parte dei pro-, dei no-, dei free- o dei furbo-vax. Si tratta, credo, di comprendere ed accettare il senso della nostra professione. E di fare chiarezza, molta, dove vigono ancora dubbi o franca ignoranza. Quando qualcuno entra nel nostro studio, lo fa cercando salute, esattamente come fa quando entra in quello di un cardiologo. Come psicologi dobbiamo garantire la salute delle persone che si affidano a noi e ciò comporta la responsabilità, da parte nostra, di esercitare tutte le azioni possibili per evitare di essere noi stessi fonte di contagio. Da qui, benvenuto sia l'obbligo vaccinale per gli psicologi in quanto operatori sanitari (posto che operino davvero, si intende).
Non comprendere e non accettare ciò significa esporre i nostri pazienti ad una sorta di implicito e gravissimo ricatto che suona un po' come "Rischi di pagare cara la pelle se scegli di prenderti cura delle tue emozioni e dei tuoi pensieri".
👉🏻Probabilmente, questo triste impasse - lo è da tutte le prospettive da cui si può osservare tale doppio legame - ci fornisce delle importanti indicazioni circa la necessità di rivedere la distinzione, anche quando mossa dai migliori intenti, tra salute psichica e fisica, specie se è fonte di una tale gravissima confusione. La salute della persona è una sola e "PRIMUM NON NOCERE" sia il principio ispiratore di ogni operatore che abbia l'onore e l'onere di prendersene cura.