Dott.ssa Beatrice Pavoni - Psicoterapeuta

Dott.ssa Beatrice Pavoni - Psicoterapeuta La psicologa dell'ansia! Richiedi la Call gratuita con me per capire se posso fare al caso tuo!

Se questa storia è anche la tua, non ci lavori da sola: ci lavoriamo insieme.Ti è mai successo? O conosci qualcuno a cui...
22/10/2025

Se questa storia è anche la tua, non ci lavori da sola: ci lavoriamo insieme.

Ti è mai successo? O conosci qualcuno a cui è accaduto?
Condividi il post o salvalo e rileggilo quando ti serve.

Non servono lezioni. Serve compagnia nell’emozione.👉Quale di queste ti aiuterebbe di più sentirti dire?                 ...
02/10/2025

Non servono lezioni. Serve compagnia nell’emozione.
👉Quale di queste ti aiuterebbe di più sentirti dire?

L’ansia non è sempre un attacco di panico.A volte è una voce sottile, educata, che ti accompagna da anni e sussurra nei ...
01/10/2025

L’ansia non è sempre un attacco di panico.
A volte è una voce sottile, educata, che ti accompagna da anni e sussurra nei momenti chiave:
“E se li deludo?”

La senti prima di un esame, quando pensi che un 28 non basterà.
La senti al lavoro, quando ti chiedono qualcosa in più e dici sì anche se sei stremata.
La senti nelle scelte di vita, quando una strada ti chiama ma temi che non sia quella “giusta” secondo loro.

Così cresci con l’idea che il loro giudizio pesi più del tuo:
un voto, una decisione, una relazione, tutto diventa una prova da superare.
Cammini in allerta: controlli, ripassi, cerchi di essere impeccabile.
E senza accorgertene metti la tua felicità in seconda fila.

Questa non è fragilità.
È una eredità emotiva imparata tra sguardi, silenzi, aspettative dette e non dette.
Non è facile riconoscerla perché ha la tua voce, usa le tue parole… ma non sei tu.
È una voce imparata.

Se vuoi iniziare a disinnescarla:

Dalle un nome. (Così non coincide più con te: “La perfezionista”, “La giudice”, “La brava ragazza”).

Fatti una domanda semplice: “Se nessuno mi stesse guardando, cosa sceglierei oggi?”

Concediti un micro-passaggio di disobbedienza gentile: un no piccolo, un confine chiaro, una scelta tua anche se imperfetta.

Non si tratta di “andare contro” i tuoi genitori.
Si tratta di tornare a te, senza smettere di voler bene.
Perché non esiste approvazione esterna capace di riempire il vuoto che lascia la tua.

👉 Oggi chi temi di deludere di più: genitori / altri / te stessa?

Da psicoterapeuta ho imparato alcune verità che non trovi nei libri, ma nelle vite delle persone che ho davanti ogni gio...
30/09/2025

Da psicoterapeuta ho imparato alcune verità che non trovi nei libri, ma nelle vite delle persone che ho davanti ogni giorno.
E forse servono anche a te.

1.I tuoi sentimenti sono sempre validi. Ma non sempre i comportamenti che ne derivano.

2.Non puoi controllare tutto. Puoi solo controllare come reagisci, non ciò che ti accade.

3.Se cambi, cresci, migliori, inevitabilmente lascerai indietro qualcosa: persone, relazioni, contesti.

4.La solitudine fa paura non perché sei sola, ma perché ti costringe a stare con te stessa.

5.Dimostrare non è solo fare. È avere il coraggio di sentire.

6.Non sei così diversa dagli altri: proviamo tutti le stesse emozioni, cambiano solo i modi in cui le mascheriamo.

7.Il corpo non mente mai. Se ignori, reprimi, scappi… sarà lui a costringerti ad ascoltare nel peggiore dei modi.

8. Non sei in guerra con l’ansia. Sei in guerra con l’idea di dover essere sempre forte.

Sono verità scomode ma se inizi ad accoglierle, qualcosa cambia davvero: smetti di vivere in guerra con te stessa e inizi a vivere per te stessa.

👉 Quale di queste senti più tua, prop ̀scomode

̀scomode ☝️

Il lutto non porta con sé solo dolore.Porta anche ansia.Ansia di non farcela senza quella persona.Ansia di dover affront...
26/09/2025

Il lutto non porta con sé solo dolore.
Porta anche ansia.

Ansia di non farcela senza quella persona.
Ansia di dover affrontare da sola tutto ciò che resta.
Ansia del futuro: “Come sarà la mia vita adesso?”
Ansia del presente: “E se succedesse di nuovo? E se perdessi qualcun altro?”

È un’ansia che stringe lo stomaco, che ti toglie il respiro, che ti fa sentire in allarme continuo anche quando fuori sembra tutto fermo.

Questa paura che senti non è segno di fragilità.
È la conferma di quanto i tuoi legami siano stati importanti.
La solitudine che immagini è proporzionale all’amore che hai ricevuto e che temi di perdere.

Spesso, davanti alla possibilità di perdere entrambi i genitori o una figura centrale, si sente di restare “soli al mondo”.
Ma non è mai una solitudine assoluta: ci sono relazioni che restano, persone che possono stare accanto a te oggi — amici, partner, fratelli, persino lo spazio terapeutico.

Il lutto mette in crisi perché sembra che l’amore finisca con la persona.
Eppure non è così: i legami non si annullano, si trasformano.
Rimangono dentro, diventano memoria, forza, continuità.
Non è solo vuoto: è un modo diverso in cui l’amore continua a vivere.

E poi c’è la vulnerabilità.
Non c’è un “modo giusto” per sopportare.
C’è solo il lasciarsi attraversare, sapendo che il dolore non resterà identico per sempre.
Cambia forma, si trasforma con te.

Il vero lavoro non è “prepararsi a non soffrire”, ma imparare a fidarti di te nel poter affrontare il dolore quando arriverà.

👉 Se hai vissuto un lutto, qual è stata la paura più difficile da gestire: quella del dolore… o quella della solitudine?

Ci sono frasi che restano addosso come graffi.Parole che chi ti vuole bene ti dice “per incoraggiarti”, ma che in realtà...
23/09/2025

Ci sono frasi che restano addosso come graffi.
Parole che chi ti vuole bene ti dice “per incoraggiarti”, ma che in realtà aumentano solo il peso dell’ansia che già senti.

“Non piangere.”
“Non è successo niente.”
“È tutto nella tua testa.”
“Sei troppo sensibile.”
“Devi solo rilassarti.”
“Non ci pensare.”
“Stai esagerando.”
“Ci sono persone che stanno peggio di te.”

Se vivi l’ansia, sai bene che queste parole non rassicurano.
Ti fanno sentire ancora più sola, ancora più incompresa.

La verità è che l’ansia non si zittisce con una frase fatta.
Ha bisogno di ascolto, di spazio, di legittimità.

E allora, la prossima volta che qualcuno ti dice “non ci pensare”, ricordati questo:
non sei esagerata, non sei fragile.
Stai solo vivendo un’emozione che merita rispetto.

👉 E tu? Qual è la frase che ti sei sentita dire più spesso e che ti ha ferita di più?

̀scomode

Quante volte ti sei trovata intrappolata in un pensiero del tipo:“E se succede qualcosa? E se non ce la faccio? E se va ...
15/09/2025

Quante volte ti sei trovata intrappolata in un pensiero del tipo:
“E se succede qualcosa? E se non ce la faccio? E se va tutto storto?”

L’ansia fa questo: trasforma ipotesi in certezze, possibilità in catastrofi.
Il cuore batte forte, la mente costruisce scenari su scenari… e tu ti senti già dentro al peggio, ancora prima che succeda qualcosa.

Eppure, la paura non sempre dice la verità.
A volte mente.
E allora serve un piccolo esercizio di realismo: tre domande semplici, da portare sempre con te, per rimettere la paura nella sua giusta cornice.

1️⃣ Quanto è probabile che accada davvero?
(Se dovessi dare un numero da 1 a 100, che probabilità ha? Spesso è molto più bassa di quanto senti).

2️⃣ Se accadesse, quale sarebbe la conseguenza peggiore?
(E ora chiediti: sarei davvero distrutta per sempre… o potrei comunque andare avanti, con fatica ma anche con risorse?).

3️⃣ Quali prove ho che potrei farcela?
(Pensa a una volta in cui sei riuscita ad affrontare qualcosa di difficile. Come l’hai fatto? Quali strategie avevi usato?).

La paura non sparisce con queste domande, ma si ridimensiona.
Non decide più lei, torni a decidere tu.

👉 Adesso sono curiosa: quale di queste tre domande pensi ti aiuterebbe di più quando l’ansia ti travolge?

Vuoi aggiungere qualche fatto psicologico che conosci sull'ansia? 👉 Salva questo post se vuoi tenerlo come promemoria.👉 ...
13/09/2025

Vuoi aggiungere qualche fatto psicologico che conosci sull'ansia?

👉 Salva questo post se vuoi tenerlo come promemoria.
👉 E condividilo a chi pensi possa averne bisogno oggi.

C’è un’idea che ci portiamo dietro da sempre:che chiedere aiuto sia segno di fragilità.Che se vai dallo psicologo è perc...
11/09/2025

C’è un’idea che ci portiamo dietro da sempre:
che chiedere aiuto sia segno di fragilità.
Che se vai dallo psicologo è perché “non ce la fai da solo”.

Eppure, nella vita, lo facciamo continuamente.

Se la macchina si ferma in mezzo alla strada, non ci sentiamo deboli: chiamiamo il meccanico.
Se ci fa male un dente, non pensiamo di “non essere abbastanza forti”: andiamo dal dentista.
Se dobbiamo sistemare un contratto, non ci vergogniamo a rivolgerci a un avvocato.

Perché allora, quando si tratta della nostra mente, della nostra ansia, della nostra fatica quotidiana… dovremmo pensarla diversamente?

Lo psicologo non è lì per sostituirti o dirti cosa fare.
È lì per darti strumenti che ancora non hai, per guardare insieme ciò che ti blocca e trovare modi nuovi per affrontarlo.

E non significa che, una volta iniziato, tu debba per forza restare in terapia anni.
Per come la intendo io, la terapia può essere anche “al bisogno”:
come quando vai dall’osteopata per un dolore improvviso, o dal dermatologo per un problema della pelle.
A volte basta un incontro per vedere le cose diversamente.
Altre volte serve un percorso più strutturato.
Altre ancora, si dilata nel tempo: incontri ogni mese, o solo quando ne senti il bisogno.

Non c’è rigidità.
C’è la tua vita, i tuoi tempi, le tue esigenze.

E allora ti chiedo: davvero chiamare aiuto è segno di debolezza?
O non è forse la forma più grande di responsabilità verso te stessə?

👉 Se vuoi, salva questo post e rileggilo ogni volta che pensi di “dovercela fare da solo”.

Perché la verità è che nessuno deve farcela sempre da solo.

L’ansia non si elimina, si impara a viverla. Salva questo post se vuoi ricordartelo nei giorni difficili.       ̀scomode
09/09/2025

L’ansia non si elimina, si impara a viverla.

Salva questo post se vuoi ricordartelo nei giorni difficili.

̀scomode

Lo studio rimarrà chiuso fino il 1° Settembre.Le terapie online e in presenza riprenderanno regolarmente dopo l’estate.P...
24/07/2025

Lo studio rimarrà chiuso fino il 1° Settembre.
Le terapie online e in presenza riprenderanno regolarmente dopo l’estate.

Per richieste urgenti o appuntamenti futuri puoi scrivermi a info@beatricepavoni.it: risponderò al mio rientro, con la calma e la cura che meritano.

Queste prossime settimane saranno speciali, diverse dal solito.
Parto per il mio viaggio di nozze — una parentesi lunga tre settimane, per cambiare ritmo, raccogliere sguardi nuovi e anche parole nuove.

Non pubblicherò contenuti in questo periodo, ma se ti va, potrai viaggiare un po’ con me attraverso qualche foto, qualche racconto, qualche angolo di mondo.

Perché anche questo è parte della terapia:
saper riconoscere quando è tempo di dare, e quando invece è tempo di nutrirsi, rallentare, riprendere fiato.

Prendermi una pausa consapevole non è solo una scelta personale, è una scelta coerente con ciò che ti dico ogni giorno: ascoltare i propri bisogni, coltivare spazi di rigenerazione, dare valore al tempo non produttivo.
Perché il tuo benessere e la tua serenità passa anche da qui.
E perché non possiamo accompagnare nessuno, se non ci accompagniamo prima.

E allora ci ritroviamo a settembre,
con nuove energie e nuova forza.

Se anche tu stai rallentando in questo periodo… raccontami nei commenti:
dove vai? Cosa lasci? Cosa porti con te?

A presto 🤍 Buona estate!

Vorresti goderti l’estate, ma ogni volta che arriva, qualcosa dentro di te si irrigidisce.Perché l’estate scopre tutto: ...
23/07/2025

Vorresti goderti l’estate, ma ogni volta che arriva, qualcosa dentro di te si irrigidisce.

Perché l’estate scopre tutto: il corpo, le abitudini, le emozioni.
E quando il tuo rapporto con il cibo non è sereno, è come se ogni invito, ogni viaggio, ogni pranzo in compagnia diventasse un campo minato.

Ti chiedi:
“Cosa mangerò?”
“Come farò a gestire la fame?”
“Cosa penseranno del mio corpo?”
"Penseranno che sono br**ta"
E mentre tutti parlano di leggerezza, tu senti solo un peso.

Un peso che non ha niente a che fare con i chili, ma con la pressione di dover sembrare felice, a tuo agio, rilassata, quando in realtà c’è una battaglia silenziosa che ti porti dentro.

Non è facile godersi l’estate, per chi ha un rapporto faticoso con il cibo.
Non sei serena nel decidere cosa indossare, cosa mangiare, se partecipare o no a quella serata, a quella giornata al mare, a quel viaggio.

Allora ti voglio dire una cosa importante: non devi meritarti l’estate.
Non devi conquistarla.
Non devi prima fare qualcosa per esserne degna.

Il tuo corpo è uno libro meraviglioso.
Racconta chi sei stata in ogni suo segno, in ogni increspatura della pelle, in ogni cicatrice, in ogni vena che lo attraversa.
Racconta una storia. La tua. Ed è bellissima da far leggere agli altri.
E sarò lui a permetterti di camminare sulla sabbia, ridere con gli amici, ballare in un parcheggio a mezzanotte o tuffarti al tramonto.

E se quest’estate non ti va di scoprirti, va bene così.
La cosa importante è che sia una scelta consapevole, non una rinuncia piena di dolore.

🔑 Il cibo non è un nemico da combattere, ma un gesto da ritrovare.
Mangiare in compagnia, dire di sì a una pizza improvvisata, concederti un gelato senza dovertelo guadagnare… sono tutte cose che non dovrebbero avere il sapore della paura.

E se c’è una cosa che può aiutarti davvero è mettere confini, anche d’estate:
• ai commenti non richiesti,
• alle domande invasive,
• ai confronti silenziosi che fai con gli altri corpi.

Perché proteggerti non vuol dire isolarti, ma iniziare a rispettarti.

📌 Salva questo post se ti serve ricordarlo nei giorni difficili.
Qual è una cosa che ti piacerebbe concederti quest’estate… anche se fa paura?

Indirizzo

Rome
00144

Orario di apertura

Mercoledì 15:30 - 21:00
Giovedì 09:00 - 21:00
Venerdì 09:00 - 20:00

Sito Web

http://www.beatricepavoni.it/libera-dall-ansia

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