04/12/2025
Mangiare un po’ meno, vivere molto meglio
La scienza conferma ciò che la saggezza popolare diceva da sempre: la moderazione è un investimento sulla salute.
Ridurre leggermente l’apporto calorico non significa vivere di privazioni, ma ristabilire un equilibrio più vicino a ciò per cui siamo biologicamente programmati. La nostra storia evolutiva è segnata da periodi di scarsità, alternati a momenti di abbondanza. Per milioni di anni il corpo umano si è adattato a sopravvivere ottimizzando le proprie riserve energetiche. Questo ci rende un fenotipo risparmiatore: tendiamo a accumulare, non a sprecare. L’attuale condizione di sovrabbondanza alimentare, con cibo sempre disponibile e porzioni eccessive, ci ha colti impreparati. Il risultato è che mangiamo più di quanto ci serva davvero, e lo facciamo tutti i giorni.
Limitare lievemente l’introito energetico ha mostrato, in molte ricerche, di favorire una migliore funzionalità cellulare, ridurre l’infiammazione cronica e migliorare la sensibilità insulinica. Non è un caso se nelle tradizioni familiari di un tempo, saggezza e semplicità andavano a braccetto. Le nonne raccomandavano di alzarsi da tavola con un leggero desiderio di mangiare ancora, quella sensazione di sazietà non eccessiva che lascia corpo e mente leggeri. La sera si cenava poco, la colazione era spesso più ricca, e gli alimenti erano naturali, genuini, consumati per necessità e non per noia o stress.
La longevità, però, non dipende solo dal mangiare meno. Dipende da un insieme di abitudini che si rinforzano a vicenda. Ritmi della giornata regolari, attività fisica spontanea, stagionalità, convivialità, riposo adeguato. Ridurre le calorie funziona quando è parte di uno stile di vita che rispetta la fisiologia umana. È questo il messaggio più prezioso che possiamo recuperare dal passato: non inseguire l’eccesso, ma coltivare un benessere sobrio e intelligente, capace di durare nel tempo.