27/04/2022
Secondo Stefano Vicari - Neuropsichiatra , professore ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l'Università cattolica di Roma, intervistato da Nostrofiglio. it, il lockdown ha causato in particolare un aumento tra i giovanissimi di disturbi psichiatrici tipici, e, in particolare, dell'irritabilità (dato che ricorre spesso), di una difficoltà del sonno e di un aumento degli stati d'ansia e depressivi.
«Soprattutto irritabilità e disturbi del sonno sono trasversali a bambini e ad adolescenti. Negli adolescenti invece c'è stato anche un aumento degli aspetti depressivi, e dunque una maggiore chiusura», chiarisce Vicari.
Inoltre, secondo il medico, con la chiusura della scuola è venuto meno un elemento centrale nella crescita dei ragazzi, ossia la relazione con i coetanei, con la possibilità di sperimentare relazioni positive. Stare chiusi in casa porta a un minore rapporto tra pari e rende dominante invece il rapporto con i genitori.
Gli adolescenti hanno risentito molto dell'isolamento perché non sono riusciti a compensare, come fanno i bambini, dal rapporto con i genitori. Per gli adolescenti il rapporto con i coetanei è vitale: questa è un'altra motivazione che ha gettato ombre sulla salute mentale dei ragazzi delle scuole superiori.
È opportuno, dunque, che sia fatta luce maggiormente sul disagio che ad oggi coinvolge i bambini e, soprattutto, gli adolescenti nelle scuole. È necessario educare alla sconfitta, e non solo al successo. In più, occorre che docenti, educatori e genitori mantengano il dialogo con i ragazzi, che favoriscano il loro benessere psico-fisico e che li aiutino a programmare consapevolmente il tempo, così da evitare il rifugio protratto in strumenti elettronici.