30/10/2025
Nel 1920 𝑊𝑎𝑡𝑠𝑜𝑛 𝑒 𝑅𝑎𝑦𝑛𝑒𝑟 volevano dimostrare che le emozioni, come la paura possono essere condizionate attraverso l’associazione a stimoli, proprio come i comportamenti. Hanno condotto l’esperimento su un bambino di 9 mesi, il 𝑷𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒐 𝑨𝒍𝒃𝒆𝒓𝒕, rendendolo uno degli studi tra i più discussi della storia della psicologia. Possiamo descrivere l’esperimento utilizzando tre fasi:
𝑃𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑓𝑎𝑠𝑒- Albert, un bambino di 9 mesi, veniva messo a contatto con vari stimoli come un topolino bianco, conigli, maschere e oggetti vari e non mostrava nessuna reazione di paura.
𝑆𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑎 𝑓𝑎𝑠𝑒- Quando gli veniva mostrato il topo bianco, Watson faceva un forte rumore metallico, dietro di lui. Dopo varie ripetizioni, Albert iniziò ad associare il topo al rumore e di conseguenza a mostrare paura anche solo vedendo il topolino bianco
𝑇𝑒𝑟𝑧𝑎 𝑓𝑎𝑠𝑒- Albert iniziò a generalizzare e a mostrare paura anche verso oggetti simili ( peluches, conigli, pellicce) segno che la paura si era generalizzata.
Ad oggi è un esperimento discusso non solo per aver dimostrato che la paura può essere condizionata e generalizzata, ma anche per questioni etiche. Albert è stato sottoposto a una forte angoscia senza il consenso dei genitori e senza ricevere poi un supporto adeguato.
Negli anni molti studiosi hanno provato a identificare il piccolo Albert. Alcuni studiosi attribuiscono l'identità a Douglass Merritte, figlio di una balia dell’ospedale dove si svolse l’esperimento. Secondo i documenti Douglass morì a 6 anni per una malattia neurologica congenita. Tuttavia, un’ipotesi più recente è che l’identità potrebbe essere quella di un altro bambino, nato a poca distanza da Merritte.
Watson dopo essere stato licenziato a causa di una relazione extraconiugale con la coautrice dell’esperimento, cambiò carriera e divenne un famoso pubblicitario. Applicò i principi del condizionamento alla pubblicità, un approccio che ha plasmato il marketing moderno.
Hai mai pensato che alcune delle tue paure possano essere frutto del condizionamento?🐭