04/06/2025
Buongiorno a tutte e tutti😉🌞
💬✨Durante le mie ferie ho cominciato a scrivere una "rubrica" su cui condividerò le mie riflessioni su argomenti che mi stanno a cuore📝 Il primo, che ho riunito sotto al titolo "Una società scissa dal proprio corpo" riguarda il rapporto tra MENTE e CORPO. Siamo abituati per praticità concettuale e comunicativa a considerarli come due entità separate, ma la realtà pragmatica di ciò che avviene da un punto di vista psico-fisico quando stiamo "bene" o "male", mi spinge come professionista della salute e del benessere in senso globale a recuperare le loro strette interconnessioni e, di fatto, la loro interdipendenza. Non voglio annoiarvi con trattati teorici sull'argomento (per questo c'è già tanta bibliografia che vi invito a consultare), ma solo condividere degli spunti che nascono dal lavoro clinico con i miei pazienti, prezioso terreno da cui parto per interrogarmi e crescere come terapeuta. C'è chi mi riferisce che non dorme bene oppure che dorme poco; altri, non hanno più il tempo nemmeno per fermarsi a mangiare adeguatamente. Mentre la società in cui viviamo (io conosco quella occidentale, e di questa posso parlare) spietatamente ci richiama a ritmi lavorativi sempre più serrati e ad essere costantemente e assiduamente connessi e "attaccati" al cellulare, le malattie emotive e fisiche aumentano e si va o dal medico o dallo psicologo a seconda di molteplici fattori che intervengono nella scelta individuale. Generalmente ci si accorge che il proprio corpo esiste quando si arriva all'apice del malessere, quando ci si sente "sovraccarichi". Sovraccarichi di cosa? Di impegni, pensieri, pressioni interne ed esterne, sensi di colpa, difficoltà a "gestire" le relazioni con gli altri, e così via. Presto, insieme al calo dell'umore, o allo stato di irrequietezza, agitazione o tensione che insorgono, si inizia anche a lamentare una certa difficoltà ad addormentarsi, oppure risvegli notturni continui, senso di affaticamento, dolori diffusi nel corpo, "chiusura" dello stomaco, gastrite, cefalee, fino anche a sensazione di svenimento, esaurimento o "disconnessione" dal corpo. Il dato preoccupante è che siamo più collegati con il nostro telefono che con noi stessi.
I miei pazienti, come me, sono figli di una società performante, perfezionista e competitiva (e talvolta anche di un'educazione familiare dello stesso stampo), sono altamente auto-critici, rincorrono per se stessi e per gli altri ideali di perfezione inesauribili, sempre più spesso incontro persone che si considerano inadeguate, sbagliate e non meritevoli; hanno paura delle loro emozioni poiché non le conoscono (la paura dell'estraneo, torna sempre nell'essere umano), considerano i segnali che i propri corpi lanciano come dei nemici, perché quando ormai si è raggiunto il limite ... il corpo grida.
Ebbene sì, il corpo GRIDA. Grida di fermarsi, grida clemenza, compassione, cura ... amore. Chiede di essere ascoltato. Il corpo abitualmente interagisce con la mente lanciandole dei segnali, così come la mente lancia dei segnali al corpo attraverso le emozioni e le reazioni fisiologiche che si attivano di continuo, anche se noi non ce ne accorgiamo. Il corpo è un alleato più di quanto ci immaginiamo, non ignoriamolo, prendiamoci del tempo per ascoltarlo. Per ascoltarci. 🤝🌿🌻✨