01/05/2025
RMN del ginocchio (proiezioni sagittale e assiale, T1 pesata): presenza di una lesione solida, ben delimitata, in sede intercondiloidea posteriore, compatibile con tumore a cellule giganti delle guaine tendinee (TCGGT). La massa appare isointensa rispetto al muscolo con aree di iperintensità eterogenea, suggestive di componenti emorragiche o fibrosclerotiche. È evidente la stretta aderenza alle strutture capsulo-legamentose posteriori, con parziale dislocazione delle strutture circostanti.
Il tumore a cellule giganti delle guaine tendinee (TCGGT), anche noto come sinovite villonodulare pigmentosa (SVNP) nella sua forma diffusa, è una proliferazione benigna ma localmente aggressiva delle cellule sinoviali, delle guaine tendinee o delle borse. Si distingue in due forme: localizzata e diffusa, con la forma localizzata che colpisce più frequentemente le dita e quella diffusa associata alle grandi articolazioni come ginocchio, anca e spalla.
Nel ginocchio, il TCGGT può originare da tessuti sinoviali profondi, come nella zona intercondiloidea posteriore, spesso a ridosso del legamento crociato posteriore (LCP). I sintomi tipici includono dolore, gonfiore articolare ricorrente, limitazione funzionale e talvolta blocco articolare. La progressione è lenta, ma la compressione delle strutture intra-articolari può causare danno meccanico.
Diagnostica per immagini
La RMN è il gold standard per la diagnosi:
• T1 pesata: la lesione appare tipicamente isointensa o leggermente ipointensa rispetto al muscolo.
• T2 pesata: evidenzia un aspetto eterogeneo, con aree ipointense dovute ai depositi di emosiderina (effetto "blooming").
• L'uso del contrasto (Gd) mostra enhancement eterogeneo. In sede intercondiloidea, il TCGGT può simulare altre masse come cisti gangliari o sinoviti reattive; tuttavia, la presenza di emosiderina e l’aspetto lobulato aiutano la diagnosi differenziale.
Istologia: Il quadro istologico è caratterizzato da cellule mononucleate, cellule giganti multinucleate osteoclasto-simili, depositi di emosiderina, schiuma istiocitaria e fibrosi stromale. L'immunoistochimica mostra positività per CD68 e vimentina.
Trattamento: Il trattamento di scelta è chirurgico, con escissione completa della lesione per via artroscopica o a cielo aperto, in base alla localizzazione. Le recidive sono possibili, soprattutto se la resezione è incompleta. La radioterapia adiuvante può essere considerata nei casi recidivanti o inoperabili.
Prognosi: La forma localizzata ha generalmente prognosi favorevole, con tassi di recidiva inferiori al 10-20% dopo escissione completa. Tuttavia, la sede intercondiloidea rappresenta una sfida chirurgica per la vicinanza a strutture critiche e la difficoltà di accesso.
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