14/09/2025
XIII Tavola rotonda Gratuita sulla RC sanitaria. 17.9.25 ore 18.00
Argomento davvero interessante e relatori di grande spessore giuridico e medico legale.
Il link è a fine della seguente riflessione:
"La valutazione dell’aspettativa di vita è un elemento fondamentale nel calcolo del risarcimento del danno alla persona, soprattutto nei casi di danni gravi, permanenti o invalidanti. Vediamo perché.
Perché è importante valutare l’aspettativa di vita nel risarcimento del danno?
1. Durata del danno permanente
• Nei casi di invalidità permanente (es. lesioni neurologiche, amputazioni, paraplegia, patologie neoplastiche), il danno non si esaurisce nel momento dell’evento, ma prosegue per tutta la vita della persona.
• Quindi, per calcolare un risarcimento equo, bisogna stimare per quanto tempo la persona subirà quelle conseguenze.
👉 Esempio:
Se un soggetto diventa paraplegico a 30 anni e ha un’aspettativa di vita residua di 45 anni, il danno (esistenziale, assistenziale, patrimoniale) va parametrato su 45 anni.
2. Calcolo del danno patrimoniale futuro
L’aspettativa di vita serve a quantificare:
• Spese mediche future
• Assistenza domiciliare o infermieristica continuativa
• Perdita di capacità lavorativa futura
• Protesi e ausili da sostituire periodicamente
Tutto ciò richiede una proiezione nel tempo: più lunga è la vita residua attesa, maggiore sarà il danno economico complessivo.
La valutazione dell’aspettativa di vita in ambito medico-legale richiede un rigoroso accertamento scientifico/biostatistico che non può limitarsi, come indicato da alcune società scientifiche a tabelle sovranazionali basate su parametri avulsi dalla finalità risarcitoria (vedasi PP SIMLA).
3. Danno morale ed esistenziale
• Anche il danno non patrimoniale (sofferenza, perdita della qualità della vita) può essere quantificato sulla durata della vita futura, soprattutto nei gravi danni alla salute che compromettono autonomia, relazioni, libertà personale.
• Tribunali e periti applicano correttivi ai baremes standard proprio in base all’età e alla prognosi di vita.
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4. Equità e personalizzazione del risarcimento
• Ogni caso è diverso. Un danno subito da un anziano non ha lo stesso impatto temporale di uno subito da un giovane.
• Valutare l’aspettativa di vita consente di evitare risarcimenti standardizzati, tenendo conto delle specificità del danneggiato (età, sesso, patologie preesistenti, stile di vita).
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5. Come si valuta l’aspettativa di vita?
• Si utilizzano tabelle attuariali ISTAT o altre fonti demografiche ufficiali.
• In ambito medico-legale si possono correggere questi dati in base a:
• Condizioni cliniche del soggetto
• Terapie in corso
• Complicanze prevedibili legate al danno subito
• Spesso viene richiesta una valutazione medico-legale integrata da specialisti (es. geriatra, neurologo, fisiatra)"
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ID riunione: 874 1972 7709
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