22/12/2025
Natale: un evento solare, cosmico e umano
Il sole, nella sua orbita ellittica, si muove da sud a nord e da nord a sud. Al solstizio – dal latino sol sistere, "quando il sole si ferma" – un fenomeno che si verifica intorno al 21 dicembre, il sole rimane "immobile" dal 22 al 24, prima che la luce trionfi nuovamente sulle tenebre. Dopo questi tre giorni di quiete, il 25 inizia la sua vittoriosa ascesa verso nord per animare, riscaldare e dare vita a tutte le creature. Il Bambino-Sole nasce la notte del 24 all'alba del 25 dicembre e viene simbolicamente "crocifisso" all'equinozio di primavera per dare vita a tutto ciò che esiste.
La data fissa della sua nascita e la variabilità del momento della sua morte hanno un profondo significato in tutte le teologie religiose. Debole e indifeso, il Bambino del Sole nasce nell'umile mangiatoia del mondo, in quelle lunghe notti invernali, quando le giornate sono corte nelle regioni settentrionali.
Millenni fa, il segno della Vergine o della Fanciulla Celeste si levò all'orizzonte durante il periodo natalizio, scenario simbolico per la nascita del bambino destinato a istruire e salvare il mondo. Nell'infanzia di Cristo-Sole, i pericoli lo circondano da ogni parte, poiché la notte – il regno delle tenebre – è allora più lunga del giorno; eppure egli sopravvive nonostante tutte le minacce. Così è per la virtù: fragile nelle sue origini, cresce lentamente fino a sbocciare inevitabilmente in primavera.
Il tempo scorre... le giornate si allungano lentamente, ma finalmente arriva l'equinozio di primavera: la Settimana Santa, il momento del passaggio da un capo all'altro, l'istante della crocifissione del Signore – l'Essere Interiore – in questo mondo interiore che abitiamo. Il Cristo-Sole si sacrifica sulla Terra per dare vita a tutto ciò che esiste e, dopo la sua morte, risorge come la Fenice nell'abbondanza di frutti, colori e bellezza che sbocciano nella creazione. Allora l'uva e il grano maturano. La legge del Logos Solare è quella del sacrificio: morte e rinascita. Questo dramma cosmico si ripete incessantemente, attimo per attimo, nello spazio infinito, in tutti i mondi e in tutti i soli.
Gli antichi templi d'Egitto, Grecia, India, Messico e di tante altre civiltà rappresentavano ritualmente questo dramma universale. In ogni tradizione, appare un eroe solare – Mitra, Adone, Bacco, Osiride, Apollo, tra gli altri – incaricato di dissipare le tenebre mentre la luce avanza nel ciclo annuale. Gesù, naturalmente, non fa eccezione. Tutti narrano, attraverso i loro simboli particolari, il trionfo della luce sulle tenebre.
Un altro aspetto di questo grande dramma corrisponde precisamente al viaggio interiore di chi anela al risveglio della coscienza. L'aspirante eroe solare intraprende un viaggio di trasformazione che consente la nascita e lo sviluppo del proprio sole interiore. L'eroe solare è colui che si è liberato dal rigido inverno mentale ed emotivo imposto dall'ego. L'ego è la fonte della sofferenza, radicato nell'ignoranza, nel desiderio, nell'attaccamento e nella paura.
Mentre inizia il suo pellegrinaggio verso la luce eterna, il ricercatore deve riconoscere che la sua natura è sacra, sebbene ancora nascente. Guidato dal suo istinto spirituale – che naturalmente tende allo sbocciare delle virtù – lavora su se stesso per trascendere il gelo invernale e l'ostinata oscurità dell'ignoranza.
Il solstizio d'inverno può essere inteso come un fenomeno di meccanica celeste; ma, se associato alla vita di Gesù, si rivela come la mappa simbolica del suo processo interiore. La sua vita costituisce una cartografia universale di profonda trasformazione, destinata a replicarsi in ognuno di noi se aneliamo al cammino dell'illuminazione. Solo così possiamo comprendere la celebre frase di Angelo Silesius:
"Anche se Cristo fosse nato mille o diecimila volte a Betlemme, non ti sarebbe di alcuna utilità se non fosse nato almeno una volta nel tuo cuore".
Joseph Campbell ha sottolineato: "La data del 25 dicembre è stata imposta per ragioni mitologiche, non storiche". Ha aggiunto: "La grotta è sempre stata il luogo dell'iniziazione, dove nasce la luce. Qui troviamo anche l'idea della grotta del cuore, la camera oscura interiore dove appare per la prima volta la luce del divino. Questa immagine allude all'emergere della luce iniziale dal caos primordiale".
L'illuminazione – o l'integrazione della dimensione spirituale nella nostra natura umana – non avviene secondo le leggi della meccanica celeste, ma piuttosto secondo le leggi della trasformazione interiore. Comporta uno sforzo consapevole, crisi emotive e profondi processi di morte al vecchio per rinascere nel nuovo. Comprendere questo ci permette di liberarci da una delle più grandi illusioni del pianeta: il falso Natale.
La vera nascita è il frutto di un continuo processo di morte e rinascita interiore, su cui si lavora costantemente fino a quando tutte le virtù del cuore non si dispiegano.
Il Natale intimo inizia quando riconosciamo l'importanza di scegliere tra "trionfo o morte", come scrisse Wagner ne Le Valchirie. O, in parole di Gautama: "morire o illuminarsi".
Inverno... o un'eterna primavera che rende prezioso e significativo il tuo breve periodo sulla Terra.
Buon Natale!
Prof. Juan Ruiz Naupari