07/11/2025
C’è qualcosa nell’autunno che affascina profondamente l’animo umano. È una stagione poetica, malinconica, fatta di colori caldi e di luci che sfumano più rapidamente verso la sera. È il tempo delle foglie che cadono, delle tazze fumanti e dei ritorni: al lavoro, alla scuola, alle abitudini. Non stupisce che molte persone dichiarino di amarlo.
Eppure, dietro la sua apparente dolcezza, l’autunno nasconde anche un volto più complesso: quello dell’affaticamento, della perdita di motivazione e, in alcuni casi, di un vero e proprio burnout stagionale.
Molti professionisti della salute mentale notano un aumento di casi di stanchezza psicologica, ansia e senso di vuoto proprio tra settembre e novembre. È come se, dopo il sollievo estivo, il corpo e la mente si trovassero improvvisamente a fare i conti con il peso dell’anno che volge al termine.
La sensazione diffusa è quella di “correre senza più entusiasmo”, di aver già dato molto ma di non essere ancora arrivati al traguardo.
C’è qualcosa nell’autunno che affascina profondamente l’animo umano. È una stagione poetica, malinconica, fatta di colori caldi e di luci che sfumano più rapidamente verso la sera. È il tempo delle foglie che cadono, delle tazze fumanti e dei ritorni: al lavoro, alla scuola, alle abitudini...