Fabio Meloni - Psicologo Psicoterapeuta

Fabio Meloni - Psicologo Psicoterapeuta Counseling e Psicoterapia: Roma - Cagliari - Online. Disturbi alimentari, fame nervosa, obesità, bulimia. Ansia, depressione, fobie. Tematiche LGBT.

Problemi affettivi e di relazione. Roma: 1) Largo Bradano, 1 - 2) Via U. Bassi, 42
- INSTAGRAM: fameloni - Psicologo
- Psicoterapeuta
- Dottore di ricerca (PhD) in Scienze Cognitive
- Ricercatore (assegnista) presso l'Università di Perugia
- Psicologo e ricercatore presso il Centro per la diagnosi e la terapia dell’obesità e della grave obesità (Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini, Roma). Iscritto all’Ordine degli Psicologi

Socio SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità e delle Malattie Metaboliche). Socio ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica)
Membro rete PASS dell'Ordine Psicologi Lazio - Psicologi Alimentari al Servizio della Salute

Esercita privatamente come psicoterapeuta e riceve a Roma (Largo Bradano e via Ugo Bassi) e a Cagliari. Principali ambiti di interesse: disturbi dell’alimentazione e dell’immagine corporea, disturbi d’ansia, depressione, orientamenti sessuali e identità di genere. Per un elenco delle pubblicazioni, consultare il sito: www.fabiomeloni.com

C’è qualcosa nell’autunno che affascina profondamente l’animo umano. È una stagione poetica, malinconica, fatta di color...
07/11/2025

C’è qualcosa nell’autunno che affascina profondamente l’animo umano. È una stagione poetica, malinconica, fatta di colori caldi e di luci che sfumano più rapidamente verso la sera. È il tempo delle foglie che cadono, delle tazze fumanti e dei ritorni: al lavoro, alla scuola, alle abitudini. Non stupisce che molte persone dichiarino di amarlo.

Eppure, dietro la sua apparente dolcezza, l’autunno nasconde anche un volto più complesso: quello dell’affaticamento, della perdita di motivazione e, in alcuni casi, di un vero e proprio burnout stagionale.

Molti professionisti della salute mentale notano un aumento di casi di stanchezza psicologica, ansia e senso di vuoto proprio tra settembre e novembre. È come se, dopo il sollievo estivo, il corpo e la mente si trovassero improvvisamente a fare i conti con il peso dell’anno che volge al termine.

La sensazione diffusa è quella di “correre senza più entusiasmo”, di aver già dato molto ma di non essere ancora arrivati al traguardo.

C’è qualcosa nell’autunno che affascina profondamente l’animo umano. È una stagione poetica, malinconica, fatta di colori caldi e di luci che sfumano più rapidamente verso la sera. È il tempo delle foglie che cadono, delle tazze fumanti e dei ritorni: al lavoro, alla scuola, alle abitudini...

"La felicità è l'unica cosa che si moltiplica quando la si condivide." Albert Schweitzer
04/11/2025

"La felicità è l'unica cosa che si moltiplica quando la si condivide."

Albert Schweitzer

La parola solitudine evoca spesso immagini di vuoto, isolamento o mancanza di legami. È un termine che molti associano a...
30/10/2025

La parola solitudine evoca spesso immagini di vuoto, isolamento o mancanza di legami. È un termine che molti associano al dolore, all’abbandono, persino al fallimento relazionale.

Eppure, come psicologo, mi trovo spesso a riflettere con i miei pazienti sul fatto che la solitudine non è solo privazione: può trasformarsi in un terreno fertile, un laboratorio interiore dove fioriscono creatività, intuizione e pensiero libero.

Ma in che modo accade questo?

Perché mai la mancanza di compagnia dovrebbe stimolare la nostra immaginazione, liberare l’ingegno e favorire l’ispirazione? Per rispondere, occorre guardare al funzionamento della mente, alla psicologia cognitiva e alla nostra esperienza quotidiana.

La parola solitudine evoca spesso immagini di vuoto, isolamento o mancanza di legami. È un termine che molti associano al dolore, all’abbandono, persino al fallimento relazionale. Eppure, come psicologo, mi trovo spesso a riflettere con i miei pazienti sul fatto che la solitudine non è solo priv...

24/10/2025

Le emozioni degli adulti dipendono dalla storia che essi hanno vissuto e non dal comportamento dei bambini con cui hanno a che fare. Cosa voleva dire Alice Miller con questa frase? Scoprilo nel mio reel!

Cultura della dieta, dipendenze e disturbi alimentariViviamo in un contesto culturale che, con insistenza crescente, ci ...
22/10/2025

Cultura della dieta, dipendenze e disturbi alimentari

Viviamo in un contesto culturale che, con insistenza crescente, ci invita a pensare al nostro corpo come a un progetto da migliorare continuamente. Le immagini che scorrono davanti ai nostri occhi — che siano pubblicità, post sui social o conversazioni quotidiane — non sono mai neutre. Ci parlano di forma fisica, di peso, di controllo e di performance.

Ma a quale prezzo?

La cultura della dieta e la diffusione di modelli irrealistici non sono solo fenomeni superficiali: si intrecciano con vissuti profondi di vergogna, senso di inadeguatezza e dipendenza.

Lungi dall’essere una semplice questione estetica, queste dinamiche contribuiscono allo sviluppo di disturbi alimentari e, in molti casi, si connettono a forme di abuso di sostanze. Comprendere questo legame è essenziale per cogliere la portata del problema e per costruire strategie di prevenzione e intervento realmente efficaci.

Cultura della dieta, dipendenze e disturbi alimentari Viviamo in un contesto culturale che, con insistenza crescente, ci invita a pensare al nostro corpo come a un progetto da migliorare continuamente. Le immagini che scorrono davanti ai nostri occhi — che siano pubblicità, post sui social o conv...

Perché ci importa così tanto di ciò che pensano gli altri?Viviamo in una società dove il giudizio altrui sembra avere un...
18/10/2025

Perché ci importa così tanto di ciò che pensano gli altri?

Viviamo in una società dove il giudizio altrui sembra avere un peso enorme. Un commento, uno sguardo, una frase detta (o non detta) possono condizionare la nostra giornata, a volte persino la nostra autostima.

Non è raro ritrovarsi intrappolati in un vortice di pensieri come: “Cosa penseranno di me?”, “E se faccio una brutta figura?”, “Se non piaccio, verrò escluso?”.

Questa preoccupazione per le opinioni altrui è parte della natura umana: siamo esseri sociali, programmati per cercare connessioni e appartenenza.

Tuttavia, quando il bisogno di approvazione diventa eccessivo, si trasforma in un problema psicologico che può compromettere il benessere e la qualità della vita. In questi casi, si parla di ansia sociale, dipendenza dall’approvazione o più in generale di sovrainvestimento nel giudizio esterno.

Perché ci importa così tanto di ciò che pensano gli altri? Viviamo in una società dove il giudizio altrui sembra avere un peso enorme. Un commento, uno sguardo, una frase detta (o non detta) possono condizionare la nostra giornata, a volte persino la nostra autostima. Non è raro ritrovarsi intr...

Nelle relazioni di coppia, quando emergono difficoltà o conflitti, le persone tendono istintivamente a cercare spiegazio...
09/10/2025

Nelle relazioni di coppia, quando emergono difficoltà o conflitti, le persone tendono istintivamente a cercare spiegazioni.

È un bisogno umano: di fronte a un dolore emotivo, vogliamo comprendere da dove provenga e quale sia la sua causa. Negli ultimi anni, complici i social media, i manuali divulgativi e la popolarità di concetti psicologici semplificati, assistiamo a un fenomeno curioso: sempre più individui ricorrono a etichette cliniche per descrivere il comportamento del proprio partner.

Così, frasi come “Il mio compagno è evitante” o “La mia compagna è narcisista” diventano parte integrante del linguaggio quotidiano.

Questa abitudine, sebbene comprensibile, rischia però di essere fuorviante e potenzialmente distruttiva. Non solo perché riduce la complessità di una persona a una singola definizione, ma anche perché altera gli equilibri della relazione, minando fiducia e intimità.

Nelle relazioni di coppia, quando emergono difficoltà o conflitti, le persone tendono istintivamente a cercare spiegazioni. È un bisogno umano: di fronte a un dolore emotivo, vogliamo comprendere da dove provenga e quale sia la sua causa. Negli ultimi anni, complici i social media, i manuali divul...

Molti individui si descrivono come persone testarde, rigide, poco inclini a cambiare idea o a modificare il proprio stil...
02/10/2025

Molti individui si descrivono come persone testarde, rigide, poco inclini a cambiare idea o a modificare il proprio stile di vita.

Questo tratto può avere aspetti positivi: garantisce coerenza, stabilità, determinazione, persino una certa sicurezza identitaria. Tuttavia, quando la vita ci pone di fronte a ostacoli nuovi o a cambiamenti imprevisti, la stessa rigidità rischia di trasformarsi in un freno.

La psicologia contemporanea definisce questa capacità mancante con un termine chiave: flessibilità psicologica.

Con questa espressione si intende l’abilità di adattarsi a circostanze mutevoli, modificando pensieri e comportamenti senza perdere la bussola dei propri valori fondamentali.

Non significa “lasciarsi travolgere” o rinunciare a se stessi, ma saper integrare nuove strategie quando quelle abituali non funzionano più.

Molti individui si descrivono come persone testarde, rigide, poco inclini a cambiare idea o a modificare il proprio stile di vita. Questo tratto può avere aspetti positivi: garantisce coerenza, stabilità, determinazione, persino una certa sicurezza identitaria. Tuttavia, quando la vita ci pone di ...

29/09/2025

L’esperimento di Milgram sull’obbedienza all’autorità resta di grande attualità: dimostra come persone comuni possano compiere azioni dannose se spinte da figure percepite come legittime.

Oggi lo vediamo riflesso nelle guerre in corso, dove ordini imposti dall’alto giustificano violenze altrimenti impensabili.

Ma la stessa dinamica si ripete anche nel mondo del lavoro, quando dipendenti eseguono direttive eticamente discutibili pur di non contraddire i superiori.

Il potere dell’autorità continua a modellare i comportamenti, spesso a discapito della responsabilità personale. Ricordare Milgram significa ricordare che l’obbedienza cieca può trasformarsi in complicità.

Per più di un secolo, la formazione psicoanalitica ha educato i terapeuti a perseguire la neutralità analitica, ovvero a...
25/09/2025

Per più di un secolo, la formazione psicoanalitica ha educato i terapeuti a perseguire la neutralità analitica, ovvero a sospendere giudizi morali, opinioni personali e convinzioni sul “giusto” e lo “sbagliato” per concentrarsi unicamente sul materiale portato dal paziente.

Questa postura, almeno in apparenza, richiama l’ideale della scienza moderna emerso con la rivoluzione scientifica: separare i fatti osservabili dalle valutazioni soggettive, distinguere ciò che “è” da ciò che “dovrebbe essere”.

La promessa e l’illusione della neutralità Per più di un secolo, la formazione psicoanalitica ha educato i terapeuti a perseguire la neutralità analitica, ovvero a sospendere giudizi morali, opinioni personali e convinzioni sul “giusto” e lo “sbagliato” per concentrarsi unicamente sul m...

𝗖𝗼𝘀’𝗲̀ 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮?In psicologia, parliamo di impotenza appresa quando una persona, dopo ave...
23/09/2025

𝗖𝗼𝘀’𝗲̀ 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮?

In psicologia, parliamo di impotenza appresa quando una persona, dopo aver sperimentato ripetuti fallimenti o situazioni in cui non aveva alcun controllo, inizia a convincersi che qualunque tentativo sia destinato a fallire.

Questo meccanismo è stato osservato per la prima volta negli studi di Martin Seligman, dove alcuni animali, sottoposti a stimoli spiacevoli dai quali non potevano sfuggire, finivano per non reagire più neppure quando la via di fuga era disponibile.

Negli esseri umani l’effetto è simile: chi sperimenta a lungo contesti percepiti come “senza via d’uscita” può arrivare a pensare che nessuna azione personale possa portare cambiamento.
Le conseguenze sono spesso:

👉perdita di motivazione:

👉riduzione dell’autostima;

👉rassegnazione;

👉aumento del rischio di sintomi ansiosi o depressivi.

𝗨𝗻 𝗲𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼: una persona che, dopo aver provato più volte a superare un esame o a cercare un lavoro senza riuscirci, inizia a credere di “non essere capace”, smettendo di provarci.

La buona notizia è che 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮. Il percorso psicologico mira a riattivare la percezione di controllo, lavorando su piccoli obiettivi raggiungibili, sulla ristrutturazione dei pensieri negativi e sull’esperienza di successi graduali che restituiscano fiducia nelle proprie risorse.

Riconoscere questo meccanismo è già un passo importante: significa aprirsi alla possibilità di imparare di nuovo a scegliere e ad agire.

Indirizzo

Largo Bradano, 1
Rome
00199

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Chi sono

Psicologo, Psicoterapeuta, Dottore di ricerca (PhD) in Scienze Cognitive. Sono stato Ricercatore (assegnista) presso l'Università di Perugia per oltre 10 anni. Collaboro come Psicologo e ricercatore presso il Centro per la diagnosi e la terapia dell’obesità e della grave obesità dell’Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini di Roma. Ho fatto parte dell’equipe degli psicologi dell’Istituto San Giorgio - Centro per il trattamento dei disturbi alimentari e obesità di Soriano nel Cimino (VT). Sono socio di Koinè - Istituto Gestalt Roma e sono docente presso alcuni Istituti e Scuole di specializzazione in psicoterapia. Socio SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità e delle Malattie Metaboliche). Socio ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) Membro rete PASS dell'Ordine Psicologi Lazio - Psicologi Alimentari al Servizio della Salute Esercito privatamente come psicoterapeuta e ricevo a Roma (Via Tigrè / Via Ugo Bassi) e a Cagliari. I miei principali ambiti di interesse riguardano i disturbi dell’alimentazione e dell’immagine corporea, i disturbi d’ansia, la depressione, gli orientamenti sessuali e l’identità di genere. Un elenco delle mie pubblicazioni può essere consultato sul mio sito: www.fabiomeloni.com