06/12/2025
Andrea Carugati, Ddl antisemitismo, Delrio tira dritto. Scontro aperto nel Pd, Il Manifesto, 6 dicembvre 2025
SENATO Fiano, Fassino e Verini difendono il testo sconfessato dal Nazareno, il promotore non arretra: lo porteremo in aula. Boccia: «Non è la linea del partito: bisogna tenere insieme anche islamofobia e altre forme di istigazione all’odio». Foa e Ginzburg: «No a leggi speciali e censure per chi critica Israele»
La destra Pd contro la maggioranza di Schlein. E viceversa. Lo scontro tra i dem sul ddl antisemitismo promosso da Graziano Delrio si alza di tono. Con il rischio, assai concreto, che prima in commissione e poi nell’aula del Senato il partito si spacchi. Cosa che finora non è mai successa, almeno in Parlamento, sul Medio Oriente.
Il senatore Delrio, uno dei pesi massimi della minoranza interna, ha presentato a fine novembre un disegno di legge sul contrasto all’antisemitismo, senza discuterlo prima col gruppo. Anzi, cercando le adesioni dei colleghi uno ad uno, mentre il capogruppo nella commissione Affari costituzionali Andrea Giorgis aveva chiesto di attendere, davanti alle proposte già depositata dalla destra e da Iv, di discutere per arrivare a una posizione comune tra i senatori e condivisa anche da Schlein.
IL CASO È SCOPPIATO per un articolo di Roberto Della Seta sul manifesto, in cui il ddl Delrio veniva criticato per il rischio di una censura alle critiche ad Israele, sul web e soprattutto in scuole e università. Il capogruppo Francesco Boccia ha chiesto di ritirarlo, ma la risposta è stata un secco no. E ieri Simona Malpezzi, ex capogruppo e tra i firmatari, ha risposto: «Non credo che lo ritireremo, Delrio ritiene ci sia bisogno di discutere in Parlamento di questo tema e io sono d’accordo».
Boccia ieri ha ribadito che «si è tentato di costruire artificialmente l’immagine di un partito diviso. Ma la realtà è molto più semplice: il disegno di legge presentato dal senatore Delrio è un’iniziativa a titolo personale, legittima ma non rappresentativa della posizione del Pd». Per Boccia bisogna cercare «di tenere insieme antisemitismo, islamofobia e tutte le forme di istigazione all’odio. Non per diluire, sia chiaro, ma per rafforzare. Non per relativizzare, ma per costruire un impianto giuridico solido ed efficace, che protegga davvero la convivenza democratica». No dunque a testi che «rischiano di diventare bandierine identitarie». «La lotta all’antisemitismo non si indebolisce se si denunciano i crimini di un governo: al contrario, si rafforza. Non c’è memoria autentica senza il coraggio della verità».
EMANUELE FIANO, PRESIDENTE di sinistra per Israele, si schiera con Delrio:« Per noi è inaccettabile che la sinistra si divida sulla lotta all’antisemitismo». E fa riferimento alla definizione di antisemitismo partorita dalla International holocaust remembrance Alliance (IHRA): «È stata adottata anche dall’Italia con il governo Conte II, di cui facevano parte PD e 5S. Perchè oggi se ne dissociano?».
Walter Verini, anche lui firmatario del ddl, si sfoga con Huffpost: «Siamo stati manganellati sui social. Ci sono commenti in cui chiedono di cacciarci dal Pd, mi aspetto che il partito ci difenda. Per me è evidente che la proposta Delrio colpisce solo atteggiamenti chiaramente antisemiti. Non le opinioni». Prosegue Verini: «Vedo presenti nella sinistra, e anche nel Pd, forme di radicalizzazione incomprensibili. Non si può civettare con chi usa parole d’ordine folli come “Palestina libera dal fiume al mare”».
Pierferdinando Casini: «Ho firmato il ddl e lo rifirmerei 100 volte: è un atto di civiltà che dovrebbe realizzare un ampia unità parlamentare, altro che polemiche». E Piero Fassino: «Stupisce che paventi rischi, peraltro infondati, chi in questi anni non ha mai detto una parola verso atti e parole con cui ogni giorno si è trasformata la legittima critica al governo Netanyahu in una colpevolizzazione dell’intera società israeliana e ancor peggio di ogni ebreo». Calenda annuncia: firmo anche io il dl.
SI MOBILITA UN FRONTE di intellettuali, storici e scrittori, contrarti a tutti i disegni di legge sul tema (ce ne sono anche di Lega, Fi e Iv). «Riteniamo inaccettabili e pericolosi questi disegni di legge che recepiscono la controversa definizione di antisemitismo dell’IHRA, contestata a livello internazionale da molti dei maggiori specialisti di storia dell’antisemitismo e della Shoah. In questo modo si finisce per equiparare qualsiasi critica politica a Israele all’antisemitismo».
Tra i firmatari Anna Foa, Roberto Saviano. Carlo Ginzburg, Gad Lerner, Giovanni Levi, Simon Levis Sullam, Bruno Montesano. «Riteniamo controproducente, ai fini di un efficace contrasto dell’antisemitismo, introdurre leggi speciali che di fatto lo separano dalla lotta contro ogni forma di razzismo, con il rischio di alimentare nuove ostilità».
LA DESTRA NE APPROFITTA e spinge per una accelerazione. «Spero si possa giungere in aula nei primi mesi del nuovo anno con un testo da approvare in maniera trasversale», dice il leghista Centinaio. «I ddl depositati hanno diversi punti condivisi, non possiamo farci fermare dai veti di chi cerca i voti dei vandali propal». «Boicottare il percorso parlamentare equivale a porsi al servizio di chi continua a favorire odio antisemita», avverte la presidente Ucei Noemi Di Segni. Si richiesta del Pd, la commissione Affari costituzionali del Senato tornerà a occuparsi del tema dopo l’Epifania.
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