14/12/2025
Hai presente quando qualcuno dice: “C’ho il piede piatto.” oppure “Il mio è cavo, dottò.. me lo disse il cugino barbiere guardando quando mi tagliava i calli”?
Ecco.
La verità è che non esiste UN arco. Ne esistono TRE, si muovono come una tenda da campeggio e nessuno, NESSUNO, li guarda insieme.
Ed è proprio così che iniziano: dolorini sotto, caviglie stanche, fasciti, tibiali posteriori in lacrime.. e plantari messi “a occhio”.
L’immagine mostra i 3 archi fondamentali del piede.
Arco longitudinale mediale (blu)
Il più famoso. Quello che “si abbassa” o “si alza” nelle foto da spiaggia.
È il più elastico, si carica come una molla, restituisce energia, controlla la pronazione.
Dipende da tibiale posteriore, flessore lungo dell’alluce, flessore lungo delle dita, legamenti plantari, spring ligament.
Quando soffre vai incontro a fascite, collasso dell’arco, dolore interno alla caviglia.
Arco longitudinale laterale (rosso)
Mai considerato, ma è il paracolpi del piede. È più rigido, lavora nelle fasi di appoggio rapido e nelle superfici irregolari. In pratica: se cammini molto sul cemento, lui si esaurisce per primo.
Quando cede hai dolore sul cuboide, instabilità laterale, feeling di “piede che sfugge”
Arco trasverso (verde e azzurro)
L’arco dimenticato. Si divide in: midtarsal (verde): livello del navicolare–cuneiformi–cuboide, e anterior transverse (azzurro): teste metatarsali.
È fondamentale per 3 cose: distribuire le pressioni, mantenere la forma del piede, evitare metatarsalgie.
Quando collassa, le teste metatarsali gridano vendetta.
La gente pensa: “Ho il piede piatto, ovvero è basso l’arco mediale.”
Sbagliato.
Un piede “piatto” può esserlo perché: l’arco mediale è crollato (VERO), l’arco laterale è rigido e non collabora (più frequente), l’arco trasverso è collassato → molto sottodiagnosticato, l’astragalo è intraruotato (biomeccanica) o il retropiede non controlla la pronazione (tibiale posteriore fuori fase).
Il piede non è piatto.
È SCOORDINATO.
Gli archi del piede sono come tre puntelli. Se uno molla.. gli altri due entrano in panico, si irrigidiscono e iniziano a fare gli straordinari.
E il dolore arriva.
L’arco mediale funziona tramite windlass mechanism (Alluce.. fascia plantare.. Elevazione). Il tibiale posteriore è il principale dynamic supporter dell’arco mediale (single heel raise test). L’arco trasverso è mantenuto da tibiale posteriore, peroneo lungo e fascia plantare. Sovraccarico colonna laterale: metatarsalgia tipo 4°–5° raggio. Midtarsal lock/unlock concept, Chopard footprint patterns. Interazione tra retropiede e mediopiede in catena cinetica.
E QUINDI?
Se senti dolore sotto l’arco, metatarsalgia, caviglia interna indolenzita, piede “stanco” dopo un’ora in piedi, impronta “strana”..
NON pensare al piede piatto o cavo.
Pensa ai tre archi.
Micro-consiglio rapido: prendi un asciugamano, tiralo con le dita per 20 secondi. Poi prova ad “accorciare” il piede senza arricciare le dita (short foot). Poi solleva il primo raggio 10 volte.
Se un esercizio ti sembra facilissimo e un altro impossibile, hai appena scoperto quale arco sta cedendo.
Il piede non è piatto: è un’orchestra.
E quando un arco stona.. tutto il corpo perde il ritmo.
Quando guardi il tuo piede da sopra.. quale arco ti sembra più “stanco”? Mediale? Laterale? Anteriore?
La prossima volta che qualcuno ti dice: “Hai il piede piatto” rispondigli: “Quale dei tre archi stai guardando?”
Post divulgativo. Non sostituisce valutazione fisioterapica.