Quelli che la Pace e la Mondialità

Quelli che la Pace e la Mondialità L'Area Pace e Mondialità come molti di voi l'hanno conosciuta non esiste più. Le sigle sono cose da uomini e cambiano.

Quello che non potrà cambiare è la storia vissuta e la convinzione che continueremo a "vivere la storia praticando la pace"

SALUTI DI PACEÈ vero. Abbiamo voluto essere questo. Caparbiamente, con fatica, con entusiasmo e senza nasconderci, con l...
01/10/2020

SALUTI DI PACE
È vero. Abbiamo voluto essere questo. Caparbiamente, con fatica, con entusiasmo e senza nasconderci, con la profonda convinzione che non volevamo né potevamo essere altro.

L' Area Pace e Mondialità come molti di voi l'hanno conosciuta ora non esiste più. Le cose della vita ci portano a migrare e, si sa, le cause delle migrazioni sono innumerevoli. A volte lo si sceglie, a volte si è costretti a farlo. Ma quando si migra succede che, se si riesce a sopravvivere, si rafforzi l'identità e la convinzione.
Quando si è costretti ad andarsene ci si accorge sempre di più di essere stati capaci di stare dove là storia ci ha messi con tutto ciò che eravamo.

Nessun merito, solo il dono di avere incontrato persone vere come molti di voi. Vi dobbiamo un grazie vero per averci tenuti svegli e per continuare a farlo.

Le sigle e gli organigrammi sono cose da uomini e può ve**re la voglia di cambiarli. Quello che non si potrà cambiare è la storia vissuta e la convinzione che continueremo a "vivere la mondialità scegliendo la pace".

Abbiamo scoperto che non riusciremmo a fare altro.

Nonostante le apparenze questa per noi è la vera notizia.

Quelli che la Pace e la Mondialità
Oliviero, Andrea, Anna, Simona, Patrizia, Luigi, Sabrina

25 settembre 2011. 25 settembre 2020In piedi, costruttori di pace!
25/09/2020

25 settembre 2011. 25 settembre 2020
In piedi, costruttori di pace!

𝐋𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐎𝐋𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐏𝐀𝐂𝐄𝐎𝐏𝐄𝐑𝐀𝐑𝐄 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐀 𝐏𝐀𝐂𝐄Operare per la pace ha a che fare con la coscienza, la fiducia, il rispetto, la s...
24/09/2020

𝐋𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐎𝐋𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐏𝐀𝐂𝐄

𝐎𝐏𝐄𝐑𝐀𝐑𝐄 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐀 𝐏𝐀𝐂𝐄
Operare per la pace ha a che fare con la coscienza, la fiducia, il rispetto, la speranza. Non sono cose a buon mercato. Vanno coltivate e devono passare al setaccio della quotidianità. Lo si può fare solo maturando l’umiltà di doverle imparare ogni giorno.
“E da insegnare ci sono tante cose, ma quella essenziale è la crescita di una coscienza libera, capace di confrontarsi con la realtà e di orientarsi in essa guidata dall'amore, dalla voglia di compromettersi con gli altri, di farsi carico delle loro fatiche e ferite, di rifuggire da ogni egoismo per servire il bene comune. Troviamo scritto in Lettera a una professoressa: "Ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia". Questo è un appello alla responsabilità. “ (Papa Francesco a Barbiana)

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23/09/2020

ᏞᎬ mᎪᏢᏢᎬ ᎠᎥ ᎾᎶᎶᎥ, sᏢᎬᏒᎪᏁᏃᎪ ᏢᎬᏒ ᎠᎾmᎪᏁᎥ

ᖇᗴ丅ᗴ I丅ᗩᒪIᗩᑎᗩ ᑭᗩᑕᗴ ᗴ ᗪIᔕᗩᖇᗰᗝ
L'unione fa la forza: nasce Rete Italiana Pace e Disarmo
Fonte: Rete Italiana Pace e Disarmo - 21 settembre 2020
Il 21 settembre è la Giornata internazionale della Pace, istituita fin dal 1981 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con un invito a tutti gli stati membri, organizzazioni regionali e non governative e ad ogni singolo individuo, a commemorare il giorno in maniera appropriata, attraverso l'educazione e la consapevolezza pubblica. La pace globale ha bisogno di nonviolenza e del cessate il fuoco rivolto a tutti i belligeranti nel mondo chiamati a deporre le armi e terminare la guerra. Il tema scelto dall'Onu per il 2020 è “Shaping Peace Together, creiamo insieme la pace”.

Proprio per questo abbiamo scelto la data del 21 settembre 2020 per annunciare la nascita di Rete Italiana Pace e Disarmo, una nuova Rete organizzata nella quale confluiscono la Rete della Pace (fondata nel 2014) e la Rete Italiana Disarmo (fondata nel 2004). Si tratta del nostro contributo specifico al messaggio dell'Onu, creiamo insieme la pace a partire dall'unione delle nostre forze, degli obiettivi comuni, per rafforzare e far crescere il lavoro collettivo per la pace ed il disarmo.

Questo appuntamento rappresenta un'ulteriore tappa di un lungo percorso che ci ha visto lavorare insieme su alcune temi e Campagne già in corso anche a livello internazionale (Stop Bombe in Yemen, NO F-35, Difesa Civile non armata e nonviolenta, disarmo nucleare con ICAN per l’adesione al Trattato per la messa al bando della armi nucleari, IoAccolgo, Pace Diritto Giustizia in Israele/Palestina, per la riduzione delle spese militari, per il controllo dell'export di armi e la difesa della Legge 185/90, per gli interventi civili di pace nei conflitti in corso, campagna Control Arms, rete ENAAT, campagna Stop Killer Robots, campagna INEW contro le armi esplosive). Vogliamo andare avanti insieme su quanto fatto e quanto ci resta ancora da fare, per dare voce alle esperienze di resistenza civile e nonviolenta e fissare nuovi obiettivi comuni.

Sono davvero numerose le associazioni, grandi e piccole, del mondo pacifista, nonviolento, disarmista, della solidarietà, del servizio civile, della giustizia sociale, della cultura, dell'ambientalismo, che hanno deciso di unirsi in un'unica grande rete. Non è un processo di "fusione fredda" dall'alto, ma una tappa di un percorso di lavoro già fatto insieme nei territori, dal basso, partecipando a campagne comuni, che ora trova sbocco in una organizzazione unitaria. Finalmente un processo di aggregazione, non di separazione. Sentiamo l’esigenza di confrontarci tra diversi soggetti, culture e

sensibilità, sulle scelte economiche del nostro Paese che da decenni hanno ripreso a privilegiare l'industria ed il commercio di armi, piuttosto che investire nell'economia di pace, nella sicurezza del territorio, nei servizi e nella difesa civile e nonviolenta.

Noi siamo profondamente convinti che l'attuale politica, che investe miliardi in armi e solo briciole in progetti di pace, non ci difende e non ci protegge ma, al contrario, ci danneggia e approfondisce la crisi economica, sociale ed ambientale che vive la nostra società, allargando il solco di sfiducia che separa la comunità dalla politica.

Il risultato delle scelte politiche degli ultimi decenni è sotto gli occhi di tutti:

è in corso la più forte corsa agli armamenti a cui si sia mai assistito, una imponente crescita quantitativa e qualitativa degli arsenali che sottrae enormi risorse alla lotta contro la povertà;

il crollo del diritto internazionale, le grandi organizzazioni sovranazionali, dall'Europa all'Onu, sono in crisi profonda di legittimità e credibilità;

tornano a diffondersi ideologie nazionaliste, razziste e fondamentaliste;

la crisi economica globale, ulteriormente aggravata dalla pandemia, tende ad

esasperare la conflittualità, anche all’interno dell’Europa;

l’insostenibilità del modello di sviluppo che sta distruggendo il pianeta, provocando le

variazioni climatiche, e produce sempre maggiori diseguaglianze;

la criminalizzazione della solidarietà e la chiusura delle frontiere di fronte alle richieste di

protezione e di accoglienza da parte di migranti e richiedenti asilo.

Ci sono purtroppo tutte le condizioni perché la guerra, sdoganata come strumento di politica internazionale alla fine del secolo scorso, torni ad essere la protagonista dei rapporti internazionali e possa portare ad un nuovo conflitto globale.

Sono queste le preoccupazioni e le ragioni che ci spingono a proseguire il percorso di dialogo e di confronto tra le diverse sensibilità dell'arcipelago associativo impegnato quotidianamente ad affermare che un'altra politica è urgente, possibile e necessaria, producendo informazione corretta, elaborando dati e proposte concrete per modificare in meglio le leggi e agendo sia nelle politiche locali, dei singoli territori, sia per modificare le grandi scelte politiche e strategiche, anche internazionali. I risultati ottenuti finora da alcune nostre Campagne ci danno fiducia e ci fanno sperare.

Per fare tutto questo, c'è bisogno di competenze, di studio, di pensiero, di informazioni e di azioni, personali e politiche. Per questo abbiamo unito le nostre forze, e trovato terreni di unità per un futuro di pace e disarmo. La nostra forza è la nonviolenza, la nostra unità è nell'azione concreta diffusa sui territori. Per la pace e il disarmo.

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21/09/2020

тeѕтιмonι dι pace
ɾօՏɑɾíօ ӀíѵɑԵíղօ

«Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili.»
Il 21 settembre 1990, 30 anni fa, veniva assassinato il giudice Rosario Livatino
La nostra scheda su http://www.caritasroma.it/wp-content/uploads/2020/09/Rosario_Livatino.pdf

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18/09/2020

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ηυcℓεαяε cιvιℓε ε мιℓιтαяε σggι
Concludiamo con questo ultimo capitolo il nostro racconto sugli sviluppi dell'energia militare ad uso civile e militare

http://www.caritasroma.it/wp-content/uploads/2020/09/2020.09.18-Nucleare-civile-e-militare-oggi.pdf

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16/09/2020

ιηғσямαяsι ρεя ιηғσямαяε ε ғσяsε ρεя ғσямαяε

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Nate da un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig, le sтσℓρεяsтειηε - ριεтяε ∂'ιηcιαмρσ sono blocchi di pietra di dimensioni simili ad un sampietrino, ricoperte da una piastra d'ottone incisa e posta sulla faccia superiore. Vengono collocate nel selciato stradale delle città, davanti alla porta della casa in cui aveva abitato un deportato dei campi di sterminio nazista....
Leggi tutto suhttp://www.caritasroma.it/wp-content/uploads/2020/09/2020.09.15-Stolpersteine.pdf

La sera del 15 settembre del 1993, in una Palermo in cui èancora vivo il ricordo di tante stragi ad opera della mafia, n...
15/09/2020

La sera del 15 settembre del 1993, in una Palermo in cui è
ancora vivo il ricordo di tante stragi ad opera della mafia, nel giorno del suo 56mo compleanno, viene assassinato Padre Pino Puglisi, un sacerdote che, con assoluta mitezza, aveva provato a diffondere tra i ragazzi di Brancaccio (uno dei quartieri palermitani a più alta densità mafiosa) il senso della giustizia e della legalità.Non aveva compiuto opere straordinarie: voleva solo vivere secondo il Vangelo e voleva che in questo lo seguissero i giovani di uno dei quartieri più problematici di Palermo.

La scheda completa suhttp://www.caritasroma.it/wp-content/uploads/2019/03/Padre_Pino_Puglisi.pdf

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00182

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