Agostino Bruno Chirurgia Plastica ed Estetica

Agostino Bruno Chirurgia Plastica ed Estetica Cari Amici, con questa Pagina sarete sempre aggiornati su tutte le novità della Chirurgia Plastica ed Estetica

18/12/2025

Lipedema e chirurgia: l’importanza della radicalità nel trattamento la radicalità della liposuzione : IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video che accompagna questo post viene illustrato uno dei principi fondamentali che devono guidare la chirurgia del lipedema.
Il lipedema è una malattia cronica del tessuto adiposo che colpisce quasi esclusivamente le donne e si caratterizza per un accumulo patologico, bilaterale e simmetrico di grasso, soprattutto agli arti inferiori. A differenza del grasso comune, il tessuto lipedematoso è doloroso, tende a peggiorare con il tempo e non risponde né alla dieta né all’attività fisica. Per questo, la liposuzione di decompressione funzionale rappresenta oggi l’unico trattamento capace di rimuovere in maniera diretta il tessuto malato.
È importante sottolineare la differenza rispetto alla liposuzione estetica. Quest’ultima si limita a piccoli ritocchi mirati, circoscritti a zone specifiche di adiposità localizzata. L’obiettivo è modellare i profili corporei, non rimuovere grandi quantità di tessuto. Nel lipedema, invece, l’approccio deve essere radicale: non basta aspirare una porzione limitata, perché il tessuto patologico, se lasciato in sede, tende a ricrescere rapidamente e a portare con sé dolore, edema e peggioramento clinico.
Per questo motivo, la chirurgia del lipedema richiede una strategia globale, in cui vengono trattati interi distretti (coscia, gamba, caviglia), con volumi significativi di tessuto asportato e con tecniche che preservino la funzionalità linfatica e nervosa. Solo in questo modo si ottiene una riduzione reale della sintomatologia, un miglioramento della mobilità e una diminuzione del rischio di recidiva.
Nel video potete osservare come la radicalità della liposuzione non significhi aggressività, ma al contrario precisione e completezza: un approccio indispensabile per offrire alle pazienti con lipedema risultati duraturi, sia sul piano funzionale che su quello estetico.

LIPEDEMA ED ESTROGENI: LE ULTIME SCOPERTEIl lipedema è una patologia del tessuto connettivale lasso (di cui il tessuto a...
18/12/2025

LIPEDEMA ED ESTROGENI: LE ULTIME SCOPERTE

Il lipedema è una patologia del tessuto connettivale lasso (di cui il tessuto adiposo fa parte) caratterizzata da un accumulo bilaterale e sproporzionato di grasso sottocutaneo, che interessa nella maggior parte dei casi gli arti inferiori. Si tratta di una malattia cronica, progressiva e poco conosciuta, spesso confusa con condizioni diverse come il linfedema o, più frequentemente, con l’obesità.

Tre sono gli elementi fondamentali che consentono di orientare correttamente la diagnosi:
- La sede di localizzazione del tessuto adiposo, tipicamente a livello degli arti, con risparmio di mani e piedi.
- La tempistica di insorgenza, che coincide spesso con periodi di cambiamenti ormonali.
- La popolazione interessata, quasi esclusivamente femminile.

A differenza dell’obesità, in cui l’accumulo adiposo può avvenire in qualunque fase della vita e in qualsiasi distretto corporeo, nel lipedema il grasso si distribuisce con caratteristiche peculiari, accompagnandosi a dolore, edema e fragilità capillare. Negli stadi avanzati la malattia può condurre a danni articolari e limitazioni funzionali importanti.
Secondo alcune stime, il lipedema interesserebbe tra l’11% e il 19% delle donne in età post-puberale. È molto probabile che questi dati siano sottostimati, perché moltissime pazienti non ricevono mai una diagnosi corretta e attribuiscono per tutta la vita le loro caratteristiche fisiche a “costituzione”, sedentarietà o cattive abitudini alimentari.
Un elemento chiave che ha attirato l’attenzione dei ricercatori negli ultimi anni è la correlazione tra lipedema e ormoni, in particolare gli estrogeni.

Non è un caso che la malattia compaia o peggiori in precise fasi della vita femminile, tutte accomunate da profonde variazioni ormonali:
pubertà, momento di esordio più frequente;
gravidanza, che può slatentizzare o aggravare il quadro;
menopausa, in cui spesso si osserva un peggioramento;
uso di contraccettivi orali, che in alcune pazienti rappresenta un fattore scatenante.
A ulteriore conferma di questo legame, i rarissimi casi di lipedema negli uomini si riscontrano quasi sempre in soggetti con alterazioni ormonali, come bassi livelli di testosterone o elevati livelli di estrogeni.

Un recente studio ha fornito nuove informazioni sui meccanismi cellulari e molecolari attraverso i quali gli estrogeni potrebbero favorire lo sviluppo del lipedema:
Alterazione dei recettori estrogenici�Le cellule adipose lipedematose mostrerebbero un diverso profilo di espressione dei recettori per gli estrogeni (ERα ed ERβ). Questo squilibrio renderebbe il tessuto lipedematoso più sensibile agli stimoli ormonali, anche in presenza di valori ematici normali di estrogeni. In altre parole, non è solo la quantità di estrogeni in circolo a contare, ma il modo in cui il tessuto adiposo “li percepisce” e vi risponde.

Produzione locale di enzimi steroidogenici�Alcuni dati suggeriscono che nel tessuto lipedematoso vi sia un’aumentata produzione di enzimi coinvolti nella sintesi e nel metabolismo degli ormoni sessuali. Questo potrebbe determinare una sorta di “microambiente ormonale” locale, in cui gli adipociti sono esposti a un’attività estrogenica amplificata, favorendo l’accumulo di lipidi e l’ipertrofia cellulare.
Questi meccanismi spiegherebbero la distribuzione selettiva e sproporzionata del grasso negli arti inferiori tipica del lipedema e la sua resistenza alla dieta e all’attività fisica.
Nonostante i progressi, molte domande restano ancora senza risposta.
Esistono diversi sottotipi di lipedema legati a differenti assetti ormonali?
Qual è il peso della genetica nel modulare la sensibilità agli estrogeni?
Si possono sviluppare terapie farmacologiche mirate a modulare i recettori estrogenici nel tessuto adiposo patologico?
Le ricerche in corso stanno cercando di colmare queste lacune, con l’obiettivo di arrivare in futuro a diagnosi più precoci e a terapie sempre più personalizzate.
Ad oggi, l’unico approccio realmente efficace, benché non curativo, per rimuovere il tessuto lipedematoso è la liposuzione di decompressione funzionale, che deve coniugare due aspetti fondamentali:
Radicalità: rimuovere la maggior quantità possibile di tessuto lipedematoso, poiché asportazioni parziali — come accade nelle liposuzioni estetiche tradizionali — favoriscono una rapida ricrescita del tessuto patologico residuo.
Sicurezza: rispettare quanto più possibile le strutture linfatiche e nervose, riducendo i rischi intra- e post-operatori.

Nel caso mostrato, è stata effettuata la decompressione funzionale per lipedema a livello delle gambe, in una paziente affetta da lipedema di terzo tipo (dalle anche fino alle caviglie), secondo stadio clinico.
Il risultato è evidente: la gamba, che prima presentava un aspetto a “colonna”, è stata rimodellata con un profilo armonico, snello a livello della caviglia e con la naturale alternanza di concavità e convessità. Ancora più importante, il trattamento ha arrestato la progressione verso stadi più avanzati della malattia, e la paziente ha riferito la scomparsa del dolore che la limitava nella vita quotidiana.

15/12/2025

LIPOSCULTURA FEMMINILE AD ALTA DEFINIZIONE: ARMONIA, NON ECCESSO
- IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video che accompagna questo post, è possibile osservare una fase fondamentale dell’intervento: il lipofilling ecoguidato dei glutei.
Questa procedura ha attirato, negli ultimi anni, una crescente attenzione da parte delle principali società internazionali di chirurgia plastica, a causa della segnalazione di gravi complicanze, talvolta anche potenzialmente fatali, legate all’esecuzione non corretta della tecnica.
Le evidenze cliniche e i report internazionali hanno infatti identificato l’impianto intramuscolare del grasso come principale responsabile di tali complicanze, in particolare per il rischio di embolia adiposa.
Per questo motivo, le linee guida contenute nel documento ufficiale Practice Advisory on Gluteal Fat Grafting raccomandano in modo chiaro e inequivocabile che:
il grasso venga impiantato esclusivamente nello strato sottocutaneo, e che ciò avvenga sotto guida ecografica, per garantire un posizionamento preciso e sicuro.
Il video mostra proprio questa fase dell’intervento, in cui eseguo l’infiltrazione del grasso seguendo in tempo reale le immagini ecografiche, in piena aderenza ai protocolli internazionali di sicurezza.

LIPOSCULTURA FEMMINILE AD ALTA DEFINIZIONE: ARMONIA, NON ECCESSONegli ultimi anni, la liposcultura ad alta definizione s...
15/12/2025

LIPOSCULTURA FEMMINILE AD ALTA DEFINIZIONE: ARMONIA, NON ECCESSO

Negli ultimi anni, la liposcultura ad alta definizione si è affermata anche come una delle richieste più frequenti tra le donne. Non si tratta solo di “eliminare il grasso in eccesso”, ma di scolpire il corpo valorizzando le sue linee naturali. Addome, fianchi, regione lombare, glutei e cosce sono le aree più frequentemente trattate, con l’obiettivo di creare un profilo armonioso e tonico.

Ma attenzione: l’obiettivo non è apparire artificiali!
La parola chiave, oggi più che mai, è naturalità. Una liposcultura ben eseguita non stravolge, ma sottolinea. Rende più visibili le curve naturali, slancia la silhouette e dona tonicità, senza mai alterare l’equilibrio del corpo.
Ogni donna ha una struttura unica: il compito del chirurgo è rispettarla, migliorandola con discrezione e buon gusto.

Un approccio personalizzato è fondamentale!
Non esiste una forma “ideale” valida per tutte: esiste la tua forma migliore. Per questo l’intervento richiede una progettazione su misura, in cui si valuta la distribuzione del tessuto adiposo, la qualità cutanea e la struttura muscolare, così da ottenere un risultato che si integri perfettamente con la tua fisicità.

La liposcultura ad alta definizione è un atto chirurgico complesso che richiede competenze specifiche e strumenti evoluti.
Le tecnologie utilizzate lavorano in sinergia per garantire risultati ottimali e tempi di recupero ridotti:
• VASERlipo, per l’emulsione selettiva del tessuto adiposo, preservando le strutture vascolari e nervose;
• Microaire PAL, che consente un’aspirazione precisa e meno traumatica;
• Renuvion (J-Plasma), tecnologia a radiofrequenza ed elio ionizzato che stimola una retrazione cutanea naturale e progressiva.

In sintesi:
La liposcultura femminile ad alta definizione è un potente strumento per valorizzare la propria forma fisica, ma deve essere usata con equilibrio, sensibilità e rispetto per la naturale morfologia corporea. Quando tecnologia e visione estetica si incontrano, il risultato è un corpo armonioso, tonico e autentico.

Vediamo più da vicino il caso di oggi.
La paziente desiderava eliminare alcuni accumuli adiposi localizzati, resistenti sia alla dieta che all’attività fisica, e contestualmente rimodellare il profilo gluteo attraverso un intervento di lipofilling.
Dopo un’attenta valutazione morfologica e delle aspettative della paziente, è stato eseguito un intervento di liposcultura ad alta definizione, che ha incluso tre fasi principali:

1. VASER Lipo: Rimodellamento Selettivo delle Aree Adipose
La tecnica VASER (Vibration Amplification of Sound Energy at Resonance) è stata applicata in modo mirato su:
Fianchi
Dorso
Addome
Parete toracica laterale
Esterno cosce
Queste aree, notoriamente predisposte nelle donne all'accumulo di tessuto adiposo fibroso e resistente, sono state trattate per ottenere un profilo corporeo armonico e definito, mantenendo l’integrità dei tessuti circostanti.
2. Ultra BBL: Lipofilling Ecoguidato dei Glutei
Il grasso aspirato, opportunamente purificato, è stato reiniettato nei glutei secondo la tecnica Ultra BBL, che prevede un impianto esclusivamente in sede sottocutanea, come raccomandato dalle linee guida internazionali più aggiornate.
L’infiltrazione intramuscolare è stata evitata in quanto associata, secondo la letteratura recente, a un aumentato rischio di complicanze gravi, tra cui embolie grasse.
L’approccio ecoguidato consente un posizionamento preciso e sicuro del grasso, massimizzando il risultato estetico e riducendo i rischi.

3. Renuvion J-Plasma: Tensione Cutanea e Retrazione Ottimale
Per migliorare la retrazione cutanea post-liposuzione e ottenere un risultato finale più compatto e tonico, è stata utilizzata la tecnologia Renuvion J-Plasma, che combina energia a radiofrequenza e gas elio ionizzato per indurre una contrazione immediata e controllata dei tessuti sottocutanei.
L’intervento ha permesso di ottenere un profilo corporeo ridefinito, con glutei sollevati e proporzionati, migliorando sia l’estetica che l’armonia complessiva del corpo.�Tutte le tecniche sono state selezionate in base a criteri di sicurezza, efficacia e durabilità del risultato nel tempo.

11/12/2025

MASTOPESSI O LIFTING DELLA MAMMELLA: IL VIDEO – ATTENZIONE - IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video a completamento del post, potete osservare una fase dell’intervento di mastopessi a cicatrice corta a J. Questa tecnica, di derivazione brasiliana, consente di ottenere un risultato esteticamente maggiore rispetto alle forme a T invertita sia per la minore lunghezza delle cicatrici, sia per la maggiore proiezione sul piano toracico!
.

MASTOPESSI O LIFTING DELLA MAMMELLA: IL RIPOSIZIONAMENTO DEL SENO SENZA PROTESI!La discesa del seno (o ptosi mammaria) s...
11/12/2025

MASTOPESSI O LIFTING DELLA MAMMELLA: IL RIPOSIZIONAMENTO DEL SENO SENZA PROTESI!

La discesa del seno (o ptosi mammaria) si può verificare a seguito di numerose condizioni: dopo gravidanze e allattamenti, dopo una forte perdita di peso, con l’invecchiamento.

Riposizionare il seno nella sua sede fisiologica consente di migliorare notevolmente l’estetica della paziente. Fino a qualche tempo fa, tuttavia, la mastopessi (cioè l’intervento di “risollevamento del seno”) comportava lunghe cicatrici a forma di T capovolta. Queste metodiche, inoltre, comportavano un aspetto spesso “schiacciato” delle mammelle, che erano sì posizionate nella loro sede, ma perdevano di ogni proiezione.

I progressi in questo intervento hanno consentito di abbandonare la vecchia cicatrice a T capovolta, a favore di una cicatrice più corta a forma di J. La tecnica, inoltre, permette soprattutto di avere un seno con una adeguata proiezione, con un aspetto simil-protesi.

Vediamo nel dettaglio il caso di oggi. Nonostante la giovane età, la paziente si lamentava per il suo seno nel complesso piuttosto ptosico Desiderio della paziente era quello di simmetrizzare i due seni, collocandoli nella loro giusta sede!
È stato pianificato ed eseguito un intervento di mastopessi a cicatrice finale a J. Questa tecnica ha permesso di correggere la ptosi mammaria, nel rispetto della naturalezza del risultato e con cicatrici corte. Il seno inoltre presenta una estetica proiezione sul piano toracico. Le tecniche tradizionali infatti il più delle volte esitano in seni dall’aspetto schiacciato sul torace.

La tecnica non prevede l’uso di drenaggi e si effettua in regime di Day Hospital ; la paziente dovrà indossare un reggiseno contenitivo (simile a quello della palestra) per un paio di settimane; i punti di sutura cadono da soli in due settimane. Il recupero è davvero molto veloce. I dolori post operatori sono modesti, trattabili con antidolorifici da banco.
.

08/12/2025

GRAVIDANZA E CAMBIAMENTI MUSCOLO-FASCIALI: LE BASI DELLA DIASTASI E DEL FLOPPY WALL - IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video a completamento del post, si parla dei cambiamenti che subisce al parete muscolare e fasciale nel corso della gravidanza.
L’addome materno è sottoposto a trasformazioni profonde, non solo a carico della cute e del tessuto adiposo, ma soprattutto delle strutture muscolari e fasciali che costituiscono la “cintura naturale” di sostegno della parete addominale. I principali protagonisti sono i muscoli retti dell’addome e i muscoli laterali – trasverso, obliquo interno e obliquo esterno – che insieme formano una complessa rete di fibre contrattile e tessuto connettivo deputata a contenere le variazioni di volume addominale.
Durante la gravidanza, queste strutture non subiscono semplicemente uno “stiramento meccanico”, ma vanno incontro a modificazioni biochimiche e strutturali indotte dagli ormoni. Studi recenti hanno dimostrato che il tessuto muscolare e fasciale della parete addominale esprime recettori specifici per la relaxina 1 e per il β-estradiolo.

Questi due ormoni, fondamenali per l’adattamento materno alla gestazione, esercitano effetti diretti:

- Relaxina 1: riduce la rigidità delle strutture connettivali, stimola il rimodellamento della matrice extracellulare e aumenta la distensibilità delle fasce e dei legamenti.
- β-estradiolo: modula la sintesi e l’organizzazione delle fibre di collagene e di elastina, determinando un incremento della componente elastica e una temporanea riduzione della resistenza tensiva dei tessuti.
Il risultato di questi adattamenti è un tessuto muscolofasciale più lasso e deformabile, pensato per accogliere la progressiva espansione volumetrica dell’utero e il carico pressorio crescente della gravidanza. Tuttavia, queste modificazioni – se eccessive o associate a fattori predisponenti (multiparità, sovrappeso, genetica, età) – possono portare a conseguenze permanenti.

In particolare, la perdita di continuità della linea alba e l’allontanamento dei muscoli retti generano la diastasi dei retti addominali, mentre il cedimento globale delle strutture fasciali e muscolari può condurre al cosiddetto floppy wall, una lassità diffusa che compromette il tono e la stabilità del core.

Queste condizioni non hanno solo un impatto estetico, ma determinano importanti ripercussioni funzionali: lombalgia cronica, instabilità pelvica, difficoltà digestive e, in molti casi, incontinenza da sforzo.

Comprendere le basi ormonali e strutturali di tali cambiamenti è essenziale per spiegare alle pazienti perché, dopo una gravidanza, possano permanere difetti di parete che solo un intervento chirurgico mirato è in grado di correggere.

Plicatura a corsetto: perché è così importante nella correzione della diastasi post-gravidicaLa diastasi dei muscoli ret...
08/12/2025

Plicatura a corsetto: perché è così importante nella correzione della diastasi post-gravidica

La diastasi dei muscoli retti dell’addome è una condizione frequente dopo le gravidanze, caratterizzata dall’allontanamento progressivo dei retti dalla linea mediana. Questa alterazione può associarsi a una più generale lassità della parete addominale, nota come “floppy wall”, responsabile non solo di alterazioni estetiche ma anche di numerosi disturbi funzionali. Le pazienti con diastasi e parete lassa lamentano spesso mal di schiena lombare, difficoltà digestive, stipsi, incontinenza urinaria da sforzo e instabilità pelvica.

Il ripristino dell’integrità muscolare e fasciale avviene tramite plicature mirate, che consentono di correggere la diastasi e migliorare la contenzione addominale. Tra queste, la plicatura a corsetto riveste un ruolo centrale. Essa consiste nella sutura tra il margine laterale del muscolo retto dell’addome e il margine mediale del muscolo obliquo esterno, agendo non solo come rinforzo della parete ma anche come strumento di rimodellamento estetico, accentuando il punto vita.

Per comprendere pienamente l’importanza di questa tecnica, è necessario considerare alcuni concetti di anatomia funzionale. Il muscolo obliquo esterno ha fibre oblique dall’alto in basso e dal dietro in avanti, avvolgendo lateralmente l’addome e contribuendo alla definizione della vita: più le fibre sono tese, più il punto vita appare marcato. Il muscolo obliquo interno, situato più in profondità, presenta fibre con andamento opposto (dal basso verso l’alto e dal dietro in avanti), creando con l’obliquo esterno controlaterale una unità funzionale digastrica: due ventri muscolari separati da un tendine fasciale che confluisce nella linea alba. Questa struttura è fondamentale nei movimenti di torsione del busto: per ruotare il tronco a destra, ad esempio, agiscono sinergicamente l’obliquo esterno sinistro e l’obliquo interno destro.

La plicatura a corsetto sfrutta proprio questa unità funzionale, aumentando la tensione delle fibre oblique e permettendo un doppio beneficio: da un lato, accentua il punto vita, restituendo un profilo addominale armonico; dall’altro, contribuisce al rafforzamento della parete lassa, riducendo il floppy wall. Per una correzione completa della lassità verticale, tuttavia, possono essere necessarie ulteriori plicature trasversali o “a stringhe”.

Nel caso illustrato la paziente presentava diastasi post-gravidica di modesta entità con floppy wall severo e depositi adiposi refrattari alla dieta e all’attività fisica. L’intervento ha incluso:
- VASER LIPO di dorso e fianchi, per rimodellare completamente il tronco e armonizzare la silhouette a 360°;
- ULTRA BBL (lipofilling ecoguidato dei glutei), con innesto sottocutaneo nella depressione sopratrocanterica e nei quadranti superiori del gluteo, conferendo tonicità e forma atletica;
- VASER LIPOaddominoplastica, che sfrutta l’azione selettiva degli ultrasuoni sul tessuto adiposo, preservando vasi e nervi;
- Correzione dei difetti di parete, con plicatura interlocking progressiva, plicatura a corsetto e plicature trasversali per trattare l’eccesso verticale di fascia e ottimizzare il profilo addominale.

Il risultato, evidente dal confronto fotografico pre e post-operatorio, mostra un addome tonico, un punto vita marcato e un profilo longilineo, con risoluzione dei depositi adiposi e dei disturbi funzionali correlati. La plicatura a corsetto, in questo contesto, si conferma fondamentale non solo per l’estetica, ma anche per la funzionalità della parete addominale, rappresentando un passaggio chiave nel rimodellamento post-gravidico completo.

04/12/2025

IL LIPEDEMA: CORREGGERE CON SUCCESSO ANCHE GLI STADI PIÙ AVANZATI: IL VIDEO – ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video che accompagna questo post potete osservare una fase di trattamento chirurgico del lipedema delle gambe con l’ausilio del sistema VASER-Lipo®. Si tratta di una tecnologia basata sugli ultrasuoni di terza generazione, ampiamente utilizzata negli Stati Uniti e che sta trovando una diffusione sempre maggiore anche in Europa, grazie ai suoi significativi vantaggi nel trattamento di questa patologia complessa.
Il lipedema è una malattia cronica e ingravescente del tessuto adiposo, caratterizzata da un accumulo patologico, bilaterale e simmetrico, che interessa soprattutto gli arti inferiori e, meno frequentemente, gli arti superiori. Non risponde né alla dieta né all’attività fisica, e nei casi avanzati può comportare dolore, edema, difficoltà di movimento e danni articolari. Per questo, la liposuzione di decompressione funzionale rappresenta l’unico trattamento realmente efficace, con l’obiettivo di rimuovere in modo radicale il tessuto malato.

In questo contesto, il VASER-Lipo si è dimostrato uno strumento prezioso. La sua azione si basa sull’emulsificazione selettiva del tessuto adiposo: le onde ultrasoniche frammentano il grasso, separandolo delicatamente dal reticolo connettivale e dalle strutture vascolari e linfatiche circostanti. Questo meccanismo offre diversi vantaggi:

- Selettività: agisce principalmente sugli adipociti, preservando tessuti nobili come vasi e nervi.
- Minore traumaticità: il tessuto è già “pre-trattato” quando viene aspirato, riducendo il trauma meccanico.
- Recupero più rapido: le pazienti presentano meno edema e meno dolore post-operatorio rispetto alle tecniche tradizionali.
- Ridotte perdite ematiche: grazie al rispetto delle strutture vascolari, si osserva una minore incidenza di ematomi e una più veloce ripresa.
- Retrattività cutanea: gli ultrasuoni stimolano la retrazione della pelle, aspetto molto utile nelle pazienti con lassità cutanea associata.

Un ulteriore punto di forza è che il VASER permette di affrontare con maggiore sicurezza anche le zone più delicate, come il comparto perimalleolare, dove la densità del tessuto fibroso e la vicinanza di strutture linfatiche rende rischiosa l’aspirazione con metodiche convenzionali.

In Europa, sempre più centri dedicati al trattamento del lipedema stanno integrando il VASER nei protocolli chirurgici, proprio perché consente di coniugare radicalità ed elevati standard di sicurezza. È bene ricordare, infatti, che la chirurgia del lipedema non ha finalità estetiche, ma terapeutiche: l’obiettivo primario è la riduzione del dolore, il miglioramento della mobilità e la prevenzione della progressione della malattia. Tuttavia, il vantaggio estetico che ne deriva non va sottovalutato, poiché contribuisce al benessere psicologico e alla qualità della vita della paziente.
Nel video potete quindi osservare come l’utilizzo del VASER-Lipo, già consolidato oltreoceano, rappresenti oggi una frontiera tecnologica in rapida diffusione anche in Europa, e un alleato fondamentale nel trattamento chirurgico del lipedema.

LIPEDEMA: CORREGGERE CON SUCCESSO ANCHE GLI STADI PIÙ AVANZATILe gambe rappresentano una delle sedi corporee di maggiore...
04/12/2025

LIPEDEMA: CORREGGERE CON SUCCESSO ANCHE GLI STADI PIÙ AVANZATI

Le gambe rappresentano una delle sedi corporee di maggiore rilevanza estetica: specialmente nei mesi caldi sono scoperte e in primo piano. Non sorprende quindi che molte donne si lamentino per la presenza di accumuli adiposi che ne compromettono l’armonia, influenzando la scelta dell’abbigliamento e la libertà di esporsi serenamente.

In molti casi si tratta di adiposità localizzate a carattere esclusivamente estetico. Tuttavia, in un numero non trascurabile di donne, questi accumuli sono l’espressione di una vera e propria patologia: il lipedema, una condizione tanto diffusa quanto ancora poco conosciuta.

Il lipedema è una malattia cronica e progressiva del tessuto connettivale lasso (di cui il tessuto adiposo fa parte), che colpisce quasi esclusivamente le donne. È caratterizzato da un accumulo bilaterale e simmetrico di grasso sottocutaneo, che interessa in modo prevalente gli arti inferiori e, meno frequentemente, gli arti superiori.

Una caratteristica distintiva è il risparmio di mani e piedi, che permette di differenziare il lipedema dal linfedema. Tuttavia, in casi avanzati, può comparire anche un vero coinvolgimento linfatico, con peggioramento clinico e prognosi più complessa.
Il lipedema può presentarsi anche in altre sedi (addome, dorso, torace), ma gli arti restano la localizzazione più frequente e più invalidante.

Oltre al problema estetico, il lipedema si accompagna a sintomi funzionali rilevanti:
- dolore spontaneo o alla palpazione,
- edema che peggiora durante la giornata e nelle stagioni calde,
- fragilità capillare, con facilità alla formazione di ecchimosi,
- disturbi posturali, che con il tempo causano danni articolari (valgismo delle ginocchia, pronazione del piede).

Inoltre, la sproporzione corporea è presente anche in donne normopeso, contribuendo a frequenti diagnosi errate (obesità, sedentarietà, cattive abitudini alimentari).

Si stima che il lipedema interessi fino all’11–19% delle donne in età post-puberale, ma questi dati sono probabilmente sottostimati. Studi clinici hanno evidenziato una familiarità nel 60% dei casi, suggerendo una componente genetica importante.

La patogenesi non è ancora del tutto chiara, ma è evidente il ruolo degli ormoni: il lipedema spesso compare o peggiora in concomitanza con pubertà, gravidanza, menopausa o trattamenti ormonali.

La diagnosi di lipedema è clinica, basata sul riconoscimento dei segni e dei sintomi. L’approccio terapeutico deve essere multidisciplinare, includendo terapie conservative (linfodrenaggio, calze compressive, fisioterapia) che hanno lo scopo di ridurre i sintomi e rallentare la progressione.

Tuttavia, l’unico trattamento in grado di rimuovere il tessuto lipedematoso, benché non sia curativo in senso stretto, è la decompressione funzionale. Questo intervento, che viene eseguito in più sedute distanziate di alcuni mesi, consente di trattare in modo radicale i distretti colpiti, riducendo dolore, edema e limitazioni funzionali.
La liposuzione degli arti inferiori è una delle procedure più delicate della chirurgia plastica. La presenza di strutture vascolari, linfatiche e nervose rende necessario un approccio altamente specializzato. Molti chirurghi evitano di trattare questa sede proprio per la complessità tecnica.
Ecco perché oggi ci si avvale di tecnologie dedicate, pensate per garantire al tempo stesso radicalità ed estrema sicurezza.
Nel trattamento del lipedema delle gambe, la mia tecnica si avvale della sinergia di due strumenti avanzati:
- VASER Lipo®
Si tratta di un sistema a ultrasuoni di terza generazione che consente il pre-trattamento del tessuto lipedematoso.
L’energia ultrasonica emulsiona selettivamente il grasso, separando delicatamente le cellule adipose dal reticolo connettivale e vascolare.
Questo riduce il trauma, preserva le strutture linfatiche e nervose e rende l’aspirazione successiva più fluida e sicura.
- PAL system (Power-Assisted Liposuction)
Utilizza cannule reciprocanti che mobilizzano efficacemente il tessuto adiposo già emulsionato.
Consente l’aspirazione di grandi volumi in modo controllato.
Grazie a cannule specifiche (basket o “flared”), permette di rifinire il risultato con una buona equalizzazione del pannicolo residuo, riducendo il rischio di irregolarità superficiali.
Questa combinazione tecnologica consente di coniugare radicalità ed estetica: l’obiettivo primario resta funzionale, ma non si può trascurare che le gambe abbiano un ruolo estetico centrale.

Il caso che vi illustro è particolarmente severo: una paziente affetta da lipedema di terzo stadio, variante lobare, con coinvolgimento linfatico associato.
È stata eseguita una decompressione funzionale del lipedema delle gambe con tecnica combinata VASER + PAL.
Il risultato è stato duplice:
clinico-funzionale, con un netto miglioramento dello stato di salute, la riduzione del dolore e la stabilizzazione del quadro linfatico, arrestando la progressione verso stadi più avanzati;
estetico, con il ripristino di una gamba dall’anatomia fisiologica, snella alla caviglia e con la corretta alternanza di concavità e convessità.

Questo caso dimostra come, anche negli stadi più avanzati e complessi del lipedema, la chirurgia possa offrire risultati significativi, a patto che vengano utilizzati strumenti adeguati e che l’approccio sia radicale, sicuro e rispettoso delle strutture delicate degli arti inferiori.

Indirizzo

Viale Europa
Rome
00144

Telefono

+393283844471

Sito Web

https://apps.apple.com/it/app/mydiastasisapp/id1532187254

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Agostino Bruno Chirurgia Plastica ed Estetica pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Agostino Bruno Chirurgia Plastica ed Estetica:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram