04/12/2025
LIPEDEMA: CORREGGERE CON SUCCESSO ANCHE GLI STADI PIÙ AVANZATI
Le gambe rappresentano una delle sedi corporee di maggiore rilevanza estetica: specialmente nei mesi caldi sono scoperte e in primo piano. Non sorprende quindi che molte donne si lamentino per la presenza di accumuli adiposi che ne compromettono l’armonia, influenzando la scelta dell’abbigliamento e la libertà di esporsi serenamente.
In molti casi si tratta di adiposità localizzate a carattere esclusivamente estetico. Tuttavia, in un numero non trascurabile di donne, questi accumuli sono l’espressione di una vera e propria patologia: il lipedema, una condizione tanto diffusa quanto ancora poco conosciuta.
Il lipedema è una malattia cronica e progressiva del tessuto connettivale lasso (di cui il tessuto adiposo fa parte), che colpisce quasi esclusivamente le donne. È caratterizzato da un accumulo bilaterale e simmetrico di grasso sottocutaneo, che interessa in modo prevalente gli arti inferiori e, meno frequentemente, gli arti superiori.
Una caratteristica distintiva è il risparmio di mani e piedi, che permette di differenziare il lipedema dal linfedema. Tuttavia, in casi avanzati, può comparire anche un vero coinvolgimento linfatico, con peggioramento clinico e prognosi più complessa.
Il lipedema può presentarsi anche in altre sedi (addome, dorso, torace), ma gli arti restano la localizzazione più frequente e più invalidante.
Oltre al problema estetico, il lipedema si accompagna a sintomi funzionali rilevanti:
- dolore spontaneo o alla palpazione,
- edema che peggiora durante la giornata e nelle stagioni calde,
- fragilità capillare, con facilità alla formazione di ecchimosi,
- disturbi posturali, che con il tempo causano danni articolari (valgismo delle ginocchia, pronazione del piede).
Inoltre, la sproporzione corporea è presente anche in donne normopeso, contribuendo a frequenti diagnosi errate (obesità, sedentarietà, cattive abitudini alimentari).
Si stima che il lipedema interessi fino all’11–19% delle donne in età post-puberale, ma questi dati sono probabilmente sottostimati. Studi clinici hanno evidenziato una familiarità nel 60% dei casi, suggerendo una componente genetica importante.
La patogenesi non è ancora del tutto chiara, ma è evidente il ruolo degli ormoni: il lipedema spesso compare o peggiora in concomitanza con pubertà, gravidanza, menopausa o trattamenti ormonali.
La diagnosi di lipedema è clinica, basata sul riconoscimento dei segni e dei sintomi. L’approccio terapeutico deve essere multidisciplinare, includendo terapie conservative (linfodrenaggio, calze compressive, fisioterapia) che hanno lo scopo di ridurre i sintomi e rallentare la progressione.
Tuttavia, l’unico trattamento in grado di rimuovere il tessuto lipedematoso, benché non sia curativo in senso stretto, è la decompressione funzionale. Questo intervento, che viene eseguito in più sedute distanziate di alcuni mesi, consente di trattare in modo radicale i distretti colpiti, riducendo dolore, edema e limitazioni funzionali.
La liposuzione degli arti inferiori è una delle procedure più delicate della chirurgia plastica. La presenza di strutture vascolari, linfatiche e nervose rende necessario un approccio altamente specializzato. Molti chirurghi evitano di trattare questa sede proprio per la complessità tecnica.
Ecco perché oggi ci si avvale di tecnologie dedicate, pensate per garantire al tempo stesso radicalità ed estrema sicurezza.
Nel trattamento del lipedema delle gambe, la mia tecnica si avvale della sinergia di due strumenti avanzati:
- VASER Lipo®
Si tratta di un sistema a ultrasuoni di terza generazione che consente il pre-trattamento del tessuto lipedematoso.
L’energia ultrasonica emulsiona selettivamente il grasso, separando delicatamente le cellule adipose dal reticolo connettivale e vascolare.
Questo riduce il trauma, preserva le strutture linfatiche e nervose e rende l’aspirazione successiva più fluida e sicura.
- PAL system (Power-Assisted Liposuction)
Utilizza cannule reciprocanti che mobilizzano efficacemente il tessuto adiposo già emulsionato.
Consente l’aspirazione di grandi volumi in modo controllato.
Grazie a cannule specifiche (basket o “flared”), permette di rifinire il risultato con una buona equalizzazione del pannicolo residuo, riducendo il rischio di irregolarità superficiali.
Questa combinazione tecnologica consente di coniugare radicalità ed estetica: l’obiettivo primario resta funzionale, ma non si può trascurare che le gambe abbiano un ruolo estetico centrale.
Il caso che vi illustro è particolarmente severo: una paziente affetta da lipedema di terzo stadio, variante lobare, con coinvolgimento linfatico associato.
È stata eseguita una decompressione funzionale del lipedema delle gambe con tecnica combinata VASER + PAL.
Il risultato è stato duplice:
clinico-funzionale, con un netto miglioramento dello stato di salute, la riduzione del dolore e la stabilizzazione del quadro linfatico, arrestando la progressione verso stadi più avanzati;
estetico, con il ripristino di una gamba dall’anatomia fisiologica, snella alla caviglia e con la corretta alternanza di concavità e convessità.
Questo caso dimostra come, anche negli stadi più avanzati e complessi del lipedema, la chirurgia possa offrire risultati significativi, a patto che vengano utilizzati strumenti adeguati e che l’approccio sia radicale, sicuro e rispettoso delle strutture delicate degli arti inferiori.