10/11/2021
(...)La conoscenza delle diverse strutture del sistema
nervoso, nonché delle loro direttrici di sviluppo filogenetico e ontogenetico, ci ha permesso di comprendere come, essenzialmente, l'essere umano nasca dotato di un apparato cerebrale – e, dunque, di un apparato psichico – microstrutturalmente non definito e tuttavia, a livello macrostrutturale, sufficientemente organizzato per soddisfare una serie di motivazioni di base, prevalentemente di ordine metabolico, che potremmo definire delle “disposizioni innate all'azione”. Il prolungamento della crescita cerebrale in fase postnatale – con particolare riferimento al processo di mielinizzazione – rappresenta la conseguenza del fatto che la nascita dell'essere umano avviene in una sostanziale condizione di immaturità, necessaria a garantire il giusto rapporto di grandezza tra la testa del neonato ed il canale del parto. Questo dato sintetizza la basilare condizione di neotenia – vale a dire di dipendenza biologica dalle figure di accudimento – che caratterizza l'essere umano alla nascita: l'apparato psichico si definisce, in tal senso, come un apparato che, fin da subito, soddisfa alla esigenza di relazione con gli oggetti necessari alla sopravvivenza del neonato. Ciò detto, se è vero che alcune strutture raggiungono un livello di complessità organizzativa prima di altre, è anche vero che lo sviluppo cerebrale va inteso non in senso lineare, ma come una maturazione in parallelo dei diversi networks anatomo-funzionali. Lo studio del processo di mielinizzazione ci consente di individuare alcune direttrici secondo le quali tale sviluppo avviene:
"Tale direttrice è di tipo caudocraniale, (per cui la
mielinizzazione interessa prima le strutture inferocau-
dali e per ultimo le strutture superocraniali), poste-
roanteriore (prima le strutture sensitivo/sensoriali po-
steriori e per ultimo le strutture motorie anteriori), de-
stra-sinistra (prima le strutture dell'emisfero destro e
successivamente quelle dell'emisfero sinistro). L'ultima
area del sistema nervoso centrale a completare il pro-
cesso di mielinizzazione è la regione anteriore del corpo calloso, che collega i lobo frontali dei due emisferi,
intorno ai 20 anni di età."
Alla nascita, le strutture che costituiscono il primo –
ontogeneticamente e filogeneticamente parlando –
complesso anatomo-funzionale, ovvero le strutture del
tronco encefalico, del diencefalo, del cervelletto e dei
gangli della base, sono relativamente più sviluppate
rispetto alle altre strutture del sistema nervoso. Tali
strutture, unitamente agli organi di senso, alle terminazioni sensoriali, alle afferenze e le efferenze spinali, nonché ad un precoce sviluppo delle aree corticali posteriori, formano un sofisticato network deputato alla rilevazione degli stimoli endogeni ed esogeni e a sostenere, così, la prima, in termini evolutivi, funzione del sistema nervoso, ovvero la percezione. La funzione percettiva che definisce questo livello strutturale permette, in sostanza, una primaria distinzione tra l'ambiente omeostatico interno e gli schemi sensomotori finalizzati al raggiungimento dell'oggetto necessario al mantenimento dell'omeostasi: in tal senso, la percezione è di per sé già carica di riferimenti edonici, ovvero di riferimenti relativi allo stato visceromotorio dell'individuo in relazione alla capacità dell'oggetto di risolvere lo status di arousal motivazionale – e dunque di apportare un'esperienza di benessere/soddisfacimento o, al contrario, di esasperare la carica motivazionale, connotando l'esperienza come un'esperienza di dolore e di non soddisfacimento.
L. Merico F. Merico, Lineamenti di Neuropsicoanalisi. Metapsicologia, funzionamento onirico e meccanismo allucinatorio, 2021
https://www.ibs.it/lineamenti-di-neuropsicoanalisi-libro-luigi-merico-francesco-merico/e/9791220328784