Onebodymind

Onebodymind E-RYT500 - 800 Cert.IV PURNA Yoga Teacher - MBSR Mindfulness Coach - Vishoka Meditation Teacher - Ma

Dopo essersi laureato in Ingegneria Elettronica nel 2007 e aver lavorato per 8 anni per una major internazionale, Riccardo ha trasformato la sua vita perseguendo la sua passione per le discipline olistiche. Riccardo ha maturato una notevole esperienza a livello internazionale essendosi qualificato come istruttore di Yoga presso il Byron Yoga Centre di Byron Bay Australia, conseguendo il Certificate IV 800hr in PURNA YOGA. Riccardo è insegnante registrato presso lo Yoga Alliance E-RYT500 – YACEP. Riccardo ha insegnato per anni oltreoceano community classes e meditazioni presso il centro ritiri del Byron Yoga Centre in Australia , classi private e collettive in Italia, Svizzera, UK, Spagna. Attualmente insegna presso diversi yoga studio, centri fitness, aziende e privati, organizzando periodicamente ritiri internazionali e workshops. Riccardo è un insegnante di Mindfulness MBSR qualificato con Master di II livello in ‘Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze’ presso la facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma. Il titolo è riconosciuto e rispetta gli standard internazionali della ‘University of San Diego Center for Mindfulness’. Riccardo organizza periodicamente percorsi di Mindfulness MBSR e di Mindful Yoga per gruppi ed aziende combinando la Mindfulness con classi di Yoga consapevole e Yoga Nidra. Riccardo è insegnante qualificato in Vishoka Meditation presso l’Himalayan Institute. Le parole che riassumono il suo lavoro sono Professionalità, Rispetto delle Diversità e Compassione.

Allenarsi nel modo giusto significa scegliere il tipo di esercizio corretto, nella giusta proporzione e al momento giust...
22/12/2025

Allenarsi nel modo giusto significa scegliere il tipo di esercizio corretto, nella giusta proporzione e al momento giusto 🧘‍♂️✨

Non tutti gli esercizi, infatti, creano le condizioni fisiche e mentali ideali per la meditazione.
Dobbiamo sempre ricordare l’obiettivo dello Yoga, liberazione dalla sofferenza e realizzazione di sé stessi.

Un’attività intensa può aumentare il battito e bruciare calorie, ma se non rende il corpo più flessibile e non rilassa il sistema nervoso, per il meditante è di scarso beneficio. Le asana hanno anche come obiettivo quello di preparare corpo, mente, respiro alla meditazione. Le forme stesse diventeranno meditazione ed assorbimento pranico.

L’esercizio davvero utile è quello che armonizza il corpo, libera i canali energetici (nadis) e risveglia i centri pranici profondi. Tutto ruota attorno al respiro: anche le asana diventano una base solida per la meditazione solo quando migliorano la qualità della respirazione.

Un respiro sano dipende da polmoni, cuore e dal centro dell’ombelico. Per questo sono fondamentali gli esercizi che rafforzano l’addome e ristabiliscono il movimento armonico del diaframma: calmano il cervello, il sistema nervoso e preparano alla meditazione.

Forme fisiche estreme garantiscono forza e flessibilità ma l’obiettivo deve poter essere l’esplorazione di dimensioni più sottili. Le asana tradizionali garantiscono una struttura in cui poter esplorare Prana. Quelle forme più da arte marziale sono ottime per generare forza, non vanno escluse ma considerate in modo adeguato per quello che sono, veicoli che ci preparano agli step più interiori della pratica.

Hatha Yoga e Raja Yoganon sono percorsi separati,ma si sostengono e si completano reciprocamente.L’Hatha Yoga prepara il...
18/12/2025

Hatha Yoga e Raja Yoga
non sono percorsi separati,
ma si sostengono e si completano reciprocamente.

L’Hatha Yoga prepara il corpo e il sistema nervoso,
equilibrando simpatico e parasimpatico,
creando la stabilità necessaria alla pratica del Raja Yoga.

Attraverso āsana, prāṇāyāma, bandha e pratiche di purificazione,il prāṇa fluisce senza ostacoli e la mente si orienta naturalmente verso quiete e concentrazione.

Lo studio degli Yoga Sūtra chiarifica l’esperienza meditativa: non teoria astratta, ma discernimento vivo
per la cessazione della sofferenza (duḥkha), il superamento dell’ignoranza (avidyā) e la realizzazione del Sé (kaivalya).

Come una montagna può essere vista
dal geologo, dal pittore, dal poeta,
così ogni forma può essere riconosciuta
come manifestazione dell’Assoluto.

Il corpo può essere contemplato:
• come struttura anatomica (Hatha)
• come veicolo del respiro e del prāṇa
• come spazio di risveglio della Kundalinī Śakti
• come espressione delle qualità universali (guṇa, tattva)

Integrare Hatha, Kundalinī e Raja Yoga
significa riconoscere ogni livello dell’essere
come via di accesso alla liberazione.

Così come dentro, così come fuori.
Così come il microcosmo, così il macrocosmo.

🫁✨ KAPALABHATI E BHASTRIKA: DUE MODI DIVERSI DI RINNOVARE IL RESPIRO ✨👉 Il kapalabhati favorisce un ricambio dell’aria a...
18/12/2025

🫁✨ KAPALABHATI E BHASTRIKA: DUE MODI DIVERSI DI RINNOVARE IL RESPIRO ✨

👉 Il kapalabhati favorisce un ricambio dell’aria alveolare più rapido rispetto al bhastrika, mentre il bhastrika agisce in modo più graduale e sostenibile nel tempo.

🔸 Kapalabhati
• espirazioni brevi, secche e attive
• rapida riduzione della CO₂ alveolare
• ricambio dell’aria veloce ed efficace

È una pratica intensa, spesso utilizzata per “risvegliare” il sistema respiratorio ed energetico in poco tempo.

🔸 Bhastrika
• inspirazione ed espirazione entrambe attive
• ritmo regolare e continuo
• ossigenazione più stabile nel tempo

Agisce come una ventilazione profonda e sostenibile, ideale per pratiche più lunghe.

🧘‍♂️ Conclusione
Non si tratta di stabilire quale tecnica sia “migliore”, ma di comprendere come e quando utilizzarle:
⚡ kapalabhati → rapido e incisivo
🔥 bhastrika → progressivo e duraturo

✨ BHASTRIKA E KAPALABHATI: ENERGIA DAL RESPIRO ✨Bhastrika e kapalabhati sono due potenti tecniche di respirazione addomi...
17/12/2025

✨ BHASTRIKA E KAPALABHATI: ENERGIA DAL RESPIRO ✨

Bhastrika e kapalabhati sono due potenti tecniche di respirazione addominale, spesso definite pranayama energizzanti. Anche nella loro forma dolce sono adatte ai principianti, purché ci sia familiarità con una respirazione addominale regolare.

🔸 Bhastrika
Il respiro a bhastrika imita il movimento del mantice del fabbro:
👉 inspirazione ed espirazione sono attive, rapide e ritmiche
👉 il lavoro principale avviene nell’addome
👉 torace relativamente stabile e spalle rilassate

📊 Nel grafico si osserva un andamento regolare e continuo:
• volume corrente più contenuto
• ritmo elevato (circa 180 respiri/min)
• pratica sostenibile anche per tempi più lunghi

Questo tipo di respirazione aumenta l’ossigenazione e sostiene la produzione di energia e calore interno.

🔸 Kapalabhati
Nel kapalabhati l’attenzione è sull’espirazione:
👉 breve, secca e attiva, prodotta da una rapida contrazione dell’addome
👉 l’inspirazione è passiva, per semplice rilascio

📊 Nel grafico si notano oscillazioni più ampie:
• volume corrente maggiore
• frequenza leggermente inferiore (circa 120 respiri/min)
• maggiore ventilazione alveolare

Kapalabhati è particolarmente efficace nel ridurre l’anidride carbonica alveolare, soprattutto nelle parti inferiori dei polmoni, ed è per questo una pratica intensa e purificante, solitamente eseguita per periodi più brevi.

🫁 Cosa ci mostra il confronto fisiologico?
Anche se il kapalabhati può produrre una ventilazione alveolare maggiore in meno tempo, il bhastrika — praticato più a lungo — può compensare questa differenza. Inoltre, nel kapalabhati ogni espirazione inizia prima di una inspirazione completa, riducendo leggermente la capacità funzionale residua.

🔥 Perché praticarli?
Entrambe le tecniche:
✔️ aumentano energia e vitalità
✔️ sviluppano forza e resistenza addominale
✔️ preparano il corpo a pratiche più avanzate come agni sara, uddiyana bandha e nauli


Bibliografia: Anatomy of Hatha Yoga by H. David Coulter

Dalla pratica formale a quella informale.Lo Yoga non resta sul tappetino.Asana e Pranayama preparano il terreno, lo rend...
17/12/2025

Dalla pratica formale a quella informale.
Lo Yoga non resta sul tappetino.

Asana e Pranayama preparano il terreno, lo rendono fertile.
La meditazione e lo studio degli Yoga Sutra permette ai semi di mettere radici profonde, fino a trasformarsi in un modo di essere, di sentire, di percepire la realtà.

I quattro brahmavihara — amore, compassione, gioia compartecipe ed equanimità — insieme a Yamas e Niyamas, ci invitano ad una continua osservazione:
dei pensieri, delle parole, delle azioni.
Più pratichiamo, più l’agire diventa spontaneo.

Così lo Yoga smette di essere tecnica e diventa espressione della nostra unicità, in relazione con tutto ciò che ci circonda, sacralizzando tutto ciò che facciamo.

Incontriamo il momento presente, rispondendo con ciò che per noi risuona più giusto, nel rispetto dei principi etici.
Non come regole o costrizioni, ma come possibilità di libertà.

Cambia la percezione del mondo.
Non evasione, non estasi forzata.
Piuttosto, la disponibilità a incontrare anche gli spazi più remoti di noi stessi e a riconoscerci nell’altro.

Lo Yoga, quando è vissuto, diventa vita.

Stamane abbiamo iniziato il Sutra 1.51 che completa il primo Pada cioè volume dello Yoga Sutra di Patanjali. Ogni marted...
16/12/2025

Stamane abbiamo iniziato il Sutra 1.51 che completa il primo Pada cioè volume dello Yoga Sutra di Patanjali.
Ogni martedì, giovedì e venerdì oltre alla pratica di Hatha Yoga, Pranayama e Vishoka studiamo un sutra. L’idea è leggere, portare nella pratica, masticare, assaporare, metabolizzare e portare in azione.
L’obiettivo non è una conoscenza intellettuale che genera la “gara” a chi e’ più colto, o a chi vince il dibattito. L’obiettivo è verificare, osservarsi, mettere in pratica nel concreto del quotidiano.
Patanjali manifesta questo pragmatismo descrivendo come funziona la mente, perché desideriamo felicità e soddisfazione ma affrontiamo ostacoli; da dove derivano gli ostacoli; come si possono ridurre le afflizioni mentali; quale è la vera natura della nostra mente; da dove proveniamo; che cosa significa praticare Yoga e quale è il suo obiettivo.
Più pratichiamo maggiore è l’entusiasmo e la volontà di osservarsi ed esplorare. Più strutturiamo la pratica maggiore è la “safety net” che ci consente di attraversare il mare in tempesta: Abhyasa e Vairagya.
Lo Yoga ci sta dicendo che non siamo soli, che la nostra natura è perfetta e pura e che quando la mente è pacificata possiamo cogliere almeno degli attimi di pace, luminosità, gioia interiore.
Attorno alla pratica costante, quotidiana, creiamo cause e condizioni favorevoli. Più pratichiamo maggiore e’ la voglia della nostra mente di entrare in questo spazio perché esso stesso è sorgente di nutrimento, conoscenza, compassione.
Ritornando nel quotidiano possiamo “emanare” quello spazio attraverso le nostre parole, la qualità dei nostri pensieri, le nostre azioni.
L’Hatha Yoga conduce al Raja Yoga e uno supporta l’altro. Senza lo studio, l’autosservazione, il rispetto per l’Assoluto, la pratica rimane fredda, utilitaristica, commerciale, dozzinale. Siamo nel mondo 🌏 ma lo Yoga ci riporta alle nostre origini, creando un ponte tra materico e spirituale. Solo in questo modo possiamo evolvere come specie e come individui: riconoscendo che siamo un continuum, che siamo unici ed anche uniti ed indispensabili l’uno all’altro.

15/12/2025
Mangiare in modo appropriatoLa nostra alimentazione crea le condizioni per la pratica dello Yoga.Non è solo cosa mangiam...
15/12/2025

Mangiare in modo appropriato

La nostra alimentazione crea le condizioni per la pratica dello Yoga.
Non è solo cosa mangiamo, ma come e con quale qualità.

L’eccesso di zuccheri, farine raffinate e prodotti industriali può causare picchi glicemici, infiammazione e pesantezza, spesso senza che ce ne rendiamo conto.
Un criterio semplice può essere questo:
👉 “Ai tempi di nonna esisteva questo cibo?”

Non parliamo solo di valori nutrizionali, ma di qualità ed energia.
Preferiamo cibo di stagione, possibilmente non surgelato, perché conserva la sua forza vitale – Prana.
Vegetali, frutta, ortaggi e legumi hanno un Prana più elevato rispetto ai cibi industriali e alle carni.

Anche la quantità è importante:
🌙 la sera un pasto leggero ci permette di risvegliarci con energia
🌞 piccoli spuntini aiutano a mantenere mente e metabolismo attivi

Il corpo sa dirci cosa ci rende leggeri e vitali e cosa invece ci appesantisce e ci rende inerti.

Coltiviamo gratitudine per il cibo.
Da dove proviene?
Che impatto ha sull’ambiente?
In quali condizioni è stato prodotto?

Mangiare lentamente, osservando colore, profumo, consistenza e sapore, è una pratica di consapevolezza.
Chi pratica Yoga sa che nel momento del pasto i nostri pensieri si uniscono a ciò che ingeriamo.
👉 Se mangiamo guardando il notiziario, stiamo “mangiando” anche quelle notizie.

Mangiare in modo appropriato energizza corpo e mente: siamo ciò che mangiamo.
Più il cibo è semplice, più è forte la sua energia vitale e maggiore è l’entusiasmo e la determinazione per praticare.✨














In questi giorni di intensivo pranico stiamo osservando in profondità il nostro stile di vita e come esso influenzi la c...
14/12/2025

In questi giorni di intensivo pranico stiamo osservando in profondità il nostro stile di vita e come esso influenzi la costanza della pratica nel tempo.
Quaranta giorni di pratica quotidiana.
Più entriamo in profondità, più emerge l’esigenza di una disciplina strutturata, capace di offrirci un sostegno quotidiano.

Il primo passo è riconoscere la sacralità della pratica dello Yoga.
Questa consapevolezza può maturare nel tempo, oppure possiamo fermarci al solo aspetto fisico perdendoci però il “calore” dello Yoga.
Quando iniziamo ad onorare il momento presente, comprendiamo l’unicità di ogni istante in cui ci è dato praticare.

La pratica ci è stata tramandata attraverso lignaggi, da maestro a studente da migliaia di anni.
Coltivare curiosità, umiltà e determinazione ci permette di accedere alla sua reale profondità: un continuum di conoscenza, saggezza e compassione.

Ci sono cinque aspetti del quotidiano che possono sostenere e rafforzare la pratica nel tempo:
• Appropriata alimentazione
• Appropriato esercizio fisico
• Relazionarsi con il mondo in modo appropriato
• Appropriato sonno
• Appropriato risveglio

✨ Ogni inizio settimana esploreremo uno di questi aspetti.

Anche se non stai facendo l’intensivo di pratica puoi osservarti con attenzione, notando se riesci a modificare anche una sola abitudine routinaria.
Osserva gli effetti, con l’intento di preservare la pratica e renderla sempre più stabile, profonda ed efficace.
Il principio è “così interno, così esterno” e questo abbraccia corpo, respiro, mente e forza vitale.
Che cosa ti allontana dalla pratica? Che cosa invece crea condizioni favorevoli alla pratica?
🧘‍♂️🧘‍♀️

Più profonda e’ la pratica, maggiori sono gli spazi di conoscenza. Stamane abbiamo visto assieme lo Yoga Sutra 1.49 in c...
11/12/2025

Più profonda e’ la pratica, maggiori sono gli spazi di conoscenza. Stamane abbiamo visto assieme lo Yoga Sutra 1.49 in cui si parla di Prajna, lo spazio di saggezza e conoscenza intuitiva che emerge dalla meditazione. Patanjali ci ricorda che questa dimensione di conoscenza non è uguale a quella ottenibile dai testi, dalla esperienza dei sensi, dalla logica. Essa è pura manifestazione dell’Assoluto, non segue le leggi di causa ed effetto, non è legata né allo spazio né al tempo ed emerge in modo non lineare.
Per gli appassionati di fisica quantistica forse si potrebbe affermare che essa si avvicina a quelle realtà, difficili da comprendere razionalmente. Per questo motivo si utilizzano forme matematiche.
Come è possibile quindi che i Saggi siano riusciti a conoscere le dinamiche del creato senza la matematica?
Mi torna in mente uno dei principi essenziali della Mindfulness, “essere pratica”. Quando soggetto ed oggetto percepito si fondono, quando i samskara si eliminano, quando spariscono paura, rabbia, attaccamento, falsa identificazione del sé ed ignoranza (intesa come non vedere), emerge questo spazio.
Questo spazio è già presente ma abbiamo bisogno di un percorso e di una gradualità.
Non si afferma che i desideri spariranno, che l’ego si annullerà, o che i sentimenti spariranno.
Significa che si percepiranno le cose in modo differente.
Negli anni 80-90 andavano di moda le espansioni delle CPU. Praticare e’ come espandere la nostra capacità elaborativa ma con delle leggi che sfuggono alla nostra totale comprensione razionale.
Nel momento in cui ci arrendiamo a questo spazio scopriamo che non siamo soli e ricordiamo le nostre origini 🙏

Mancano solo due posti Early Bird.Nel silenzio del monastero, tra alberi antichi e montagne che proteggono,si apre uno s...
10/12/2025

Mancano solo due posti Early Bird.
Nel silenzio del monastero, tra alberi antichi e montagne che proteggono,
si apre uno spazio per respirare, ascoltare, ritrovare sé stessi.
Il ritiro di Yoga e Mindfulness – 10-12 Aprile 2026
è un viaggio verso la presenza, la calma e la consapevolezza profonda.
Per celebrare l’inizio di questo percorso
ho creato una maglietta speciale, simbolo di questo cammino.
✨ Un dono riservato agli ultimi due iscritti entro il 31 dicembre.
Se senti il richiamo, questo è il momento.
Scrivimi per riservare il tuo posto.
OneBodyMind

🎁È ufficiale! Le prime 8 iscrizioni entro il 31 dicembre riceveranno in regalo la maglietta esclusiva dell’Intensivo Yog...
10/12/2025

🎁È ufficiale! Le prime 8 iscrizioni entro il 31 dicembre riceveranno in regalo la maglietta esclusiva dell’Intensivo Yoga e Mindfulness in Monastero.
Un pezzo unico, ispirato allo stile Art Nouveau e dedicato al tema del ritiro: presenza, radicamento e bellezza interiore.
Week end Intensivo di Yoga e Mindfulness 10-12 Aprile.
Le iscrizioni sono aperte ✨
Se senti la chiamata… ti aspettiamo.🌳🧘‍♂️🧘‍♀️

Indirizzo

Rome
00186

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La nostra storia

Il mio interesse per il mondo olistico ed il rapporto tra corpo e mente nasce nel 2008 quando mi sono laureato in ingegneria elettronica sostenendo una tesi sulle tecniche di realtà virtuale applicate ai fini riabilitativi. Grazie ad evidenze scientifiche, e quindi riproducibili, si riportano i variegati effetti che la mente può produrre sul corpo e viceversa. Da allora ho iniziato lo studio e la pratica dello shiatsu, del thai chi e dello yoga.

Successivamente mi sono trasferito in Australia per approfondire e perfezionare lo studio dell'anatomia e della fisiologia. Ho trascorso un entusiasmante periodo a Sydney presso la NSW School of Massage dove mi sono qualificato come Massage Therapist collaborando con un chiropratico e presso diversi centri massaggi ed effettuando più di 2500 massaggi in soli due anni oltreoceano. Successivamente mi sono trasferito a Byron Bay, dove ho conseguito il titolo di insegnante di yoga con più di 800 ore di pratica studio e lavoro presso il Byron Yoga Centre.

La mia grande passione è il mare ed il surf, il contatto intimo con la natura e gli elementi. Le tre parole chiave che racchiudono il mio lavoro sono: Professionalità - Compassione - Rispetto delle diversità.