20/12/2025
Dipendenza affettiva:
La condizione di dipendenza affettiva istituisce una forte scissione tra razionalità ed emotività, livelli che in una relazione funzionale risultano invece integrati. Le persone dipendenti sperimentano un conflitto tra l’evidenza razionale di un amore “sbagliato” che produce continue delusioni e sofferenza logorante e una potente spinta emozionale a continuare il rapporto. Questa spinta si traduce in impulsività e spazza via ogni consapevolezza razionale, portando l’individuo ad attuare comportamenti che egli stesso, terminato l’impulso, riconosce come irrazionali e controproducenti, e di cui si vergogna.[...]
◇Che cosa spinge una persona a permanere in una relazione disfunzionale e a sacrificare per un pugno di mosche il proprio equilibrio psicologico? Non ci sono risposte logiche, ma psico-logiche, risposte che fanno riferimento alla struttura profonda del funzionamento psichico che lavora al di là della razionalità e per tutta la vita guida le nostre scelte ben oltre e ben al di là del nostro controllo cosciente. La psico-logica che sottende alla dipendenza affettiva fa riferimento a convinzioni errate su se stessi, sugli altri e sul mondo, convinzioni che la persona ha appreso a partire dai primi rapporti familiari e rinforzato nel corso della vita passando per un certo numero di crisi, traumi ed eventi micro-traumatici apparentemente insignificanti verificatisi nelle relazioni sociali. Si tratta di credenze fortemente interiorizzate e non consapevoli che influenzano e distorcono la percezione e l’interazione con la realtà.[...]
◇Sono almeno tre i fattori che accomunano i sistemi di convinzioni dei dipendenti affettivi: la tendenza all’utopia, l’illusione di controllo e l’illusione del cambiamento.
● La tendenza all’utopia:
I dipendenti affettivi sono ammalati di utopie e perciò risentono di un modello implicito dell’amore e delle relazioni di coppia scarsamente realistico. Non importa se l’utopia in gioco sia positiva o negativa perché sul piano psicologico comporta lo stesso risultato: l’attaccamento patologico in storie logoranti. [...]. La tendenza all’utopia trasforma nella mente dipendente affettiva rospi in principi, cani randagi in re e iene in angeli. L’alterazione del senso di realtà che appare così illogico e f***e all’osservatore esterno, soddisfa invece la condizione psico-logica dell’utopia da realizzare a tutti i costi.
●L’illusione del controllo:
Attraverso l’illusione del controllo il dipendente affettivo sposta ogni colpa su di sé, sul terreno del proprio sé che, in quanto tale, è il solo passibile di modifica a fronte dei territori impervi e paradossali della psicologia dell’altro. In questo modo si origina la convinzione, ansiolitica eppure gravemente confusiva, che esista un modo, un modo qualunque, anche il più disperato, per conformarsi alle volontà del partner.
●L’illusione del cambiamento Il terzo meccanismo che mantiene la dipendenza affettiva consiste nell’idea illusoria che, col tempo e con opportune “manovre” psicologiche, il partner possa cambiare e il rapporto diventare equilibrato. Chi insite su una relazione dipendente rimugina continuamente su come avviare questo magico cambiamento nell’altro e, non di rado, chiede l’aiuto di uno psicoterapeuta motivandolo col bisogno di escogitare strategie per “catturare” l’oggetto d’amore deludente, violento o riluttante.[...]
L’illusione del cambiamento deforma la percezione del dipendente affettivo, portandolo a percepire in modo selettivo i (pochi) segnali di reciprocità e a trascurare del tutto o quasi la mole di comportamenti negativi del partner che, in una condizione di lucidità, imporrebbero un’immediata chiusura della storia.
E.M.Secci