Assistenza Anziani Teleserenità Roma Eur

Assistenza Anziani Teleserenità Roma Eur Il centro Teleserenità Roma Eur offre servizi di assistenza ad anziani e disabili, sia domiciliare che ospedaliera. Disponibilità h24 per emergenze.

Il centro Teleserenità di Roma Eur fornisce assistenza domiciliare con lo scopo di sostenere e supportare le persone bisognose all’interno della loro casa, senza allontanarli dalle loro comodità e, soprattutto, dai loro cari. Gli operatori, esperti e professionali, erogheranno il servizio di assistenza in maniera tempestiva dal momento della richiesta e saranno in grado di far fronte a tutte le necessità delle persone anziane. In base alle necessità personali, l’assistenza può essere diurna, notturna, part time o solo occasionale. Inoltre, i servizi di assistenza domiciliare sono concordati con l’assistito e/o con i familiari e sono totalmente personalizzati in basi alle esigenze specifiche, che variano da anziano ad anziano.

21/11/2020


Demenza e TV... Un'accoppiata perdente ❗📺👎
Spesso la TV accompagna le nostre giornate e la teniamo accesa anche se non la seguiamo con continuità. Non ci disturba nel fare le nostre cose, anzi ci fa compagnia.
Per una persona con demenza però le cose sono diverse❗
La TV è uno stimolo forte e complesso. Suoni e immagini che scorrono veloci sono decifrate a fatica da chi ha difficoltà cognitive.
Viene spesso utilizzata con lo scopo di intrattenere. Non è raro entrare nel salone di una RSA e trovarla accesa ma solo 1 o 2 persone che le prestano attenzione. Di solito quelli che hanno orecchie e vista buone e un cervello che funziona.
Di fatto però così non solo serve a poco, ma crea anche ulteriore confusione.
I suoni che provengono dalla TV sono spesso elemento di disturbo per la persona che non potendo dirci che la cosa lo disturba finisce per agitarsi e basta... E, ahimè, mi è capitato di vedere che come soluzione lo si giri proprio verso la TV e si alzi il volume per distrarlo❗👉🤦
Senza contare che di frequente chi ha una forma di demenza fatica a distinguere i piani di realtà. E così capita che mamma si convinca che il presentatore parli con lei o che vostro marito si agiti drammaticamente davanti ad un film di guerra.
Che fare quindi❓❓🤷
👉 Non eliminarla a priori, per alcuni resta uno stimolo piacevole! Piuttosto osserva le sue abilità residue e reazioni.
👉 Se lo vedete agitato riducete la stimolazione attorno a lui compreso il rumore della TV.
👉 👀 ai programmi: nulla va interdetto a priori perché ogni persona è diversa e ha i suoi gusti. Ma attenzione a temi che richiamano episodi negativi della sua vita (guerre, aborti, lutti, ecc)
👉No TV accesa ai pasti o durante altre attività se ha problemi di attenzione
👉Se si convince che il presentatore ce l'ha con lei inutile provare a convincerla del contrario. Rassicura, distogli attenzione e spegni.
👉 No ai cartoni animati solo perché sono "più facili" da capire!🤔

😉

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09/05/2020

++ ORA BASTA, SI PUNTI DECISAMENTE SULL'ASSISTENZA DOMICILIARE ++

Invece che investire sui servizi di sostegno alla domiciliarità ci troviamo ancora una volta di fronte a programmi che puntano ulteriormente ad incrementare il numero dei posti in RSA. La crisi Covid offre una chance di trasformazione per far maturare una svolta e dare finalmente sbocco ad una ricca riflessione sulla domiciliarità come luogo della cura e della protezione che matura da anni

➡️ Leggi l'articolo completo su http://segidio.it/Cz4W

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01/04/2020

CORONAVIRUS - D'AMATO: "NEL LAZIO FAREMO IL TEST A TUTTI"

Corriere della Sera

Stiamo lottando con un virus subdolo e meschino. La nostra arma contro il Covid-19 deve essere il test rapido a tappeto. È fondamentale. Per questo mi auguro che arrivi al più presto una validazione scientifica dalle sperimentazioni che stiamo eseguendo». L'augurio arriva direttamente dall'assessore alla regionale Sanità, Alessio D'Amato.

Di quale dei test in via di sperimentazione parla? «Mi riferisco a quello che stanno testando lo Spallanzani e i medici di base sulla popolazione di Nerola e a quello che ha iniziato a sperimentare il Policlinico Tor Vergata».

Sono due test diversi? «Sì. Ma entrambi sul sangue e danno esiti rapidi. Cerchiamo di lavorare su più fronti per arrivare presto a una conclusione positiva».

Di quello che stava testando il Gemelli non si parla più. «Perché purtroppo non ha dato esiti scientifici validi. I medici del Policlinico hanno appurato che dava troppe false negatività».

Qualora uno di questi dovesse dare le risposte spera te cosa cambierebbe? «Su questo è chiaro come la penso. Come dimostrano i dati siamo la quarta regione d'Italia per numero di tamponi effettuati: oltre 33mila. Ma anche se volessi triplicare lo sforzo, con i tempi di lavorazione degli attuali tamponi (otto ore, ndr) impiegheremmo anni a testare tutta la popolazione».

Perché il suo intento è quello? «Certo, se il test rapido funziona, lo estendiamo a tutti i sei milioni di abitanti del Lazio».

I dati dicono che la Regione sta tenendo in quanto a contagi anche in queste che erano le settimane in cui era atteso il picco? «Il caso dei due cinesi a Roma a fine gennaio, i primi due malati di Covid-19 in Italia, ci ha dato un vantaggio di 40 giorni sulle altre regioni. Ci ha allertato e ci ha permesso di organizzarci e di non farci cogliere di sorpresa».

Si può ricondurre a questo il fatto che Roma stia resistendo e che sia una sorta di «piccola Corea»? «Su Roma abbiamo messo subito in atto una cintura di protezione. Abbiamo fatto scattare misure straordinarie. È la città più grande d'Italia, il cuore dello Stato e del paese e per noi contenere il virus in città era fondamentale. Era il nostro obiettivo massimo».

E oggi la sfida qual è? «La sfida ora si gioca tutta sul territorio. Dobbiamo puntare a una diagnosi precoce e ad un intervento mirato già dai primi sintomi. E soprattutto dobbiamo monitorare le 1.300 persone ancora in isolamento domiciliare».

Ma esiste una mappa dei contagi nella Capitale? «Esiste una mappa del tasso di incidenza del coronavirus su ogni centomila abitanti, in base alla popolazione residente e al numero di tamponi effettuati».

Ci sono delle zone più colpite di altre? «Il secondo distretto sanitario è il più colpito, ma in generale tutto il quadrante nord della città».

Siete riusciti anche ad identificare i quartieri? «Sì. Nella Asl Roma 1 l'incidenza è al 43,7 per cento ed è più alta al Flaminio, nel centro storico e anche in zone come Ponte Milvio, Balduina e Monte Mario».

Dove invece è più bassa? «Per esempio a Montesacro e a Monteverde».

E nel resto della Lazio come si sta comportando la diffusione del virus? «L'incidenza più alta si registra a Civitavecchia, nella Asl Roma 4, con una percentuale del 90,7 per cento. Seguono e Frosinone con il 69,5 e il 65,5. Dove incide il cluster delle case di riposo. Un "settore" dove forse mancavano i controlli»

30/03/2020

Come avevamo già anticipato, l’Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità ha fornito un importante chiarimento, rivolto soprattutto alle famiglie di persone con disabilità cognitiva, intellettiva e relazionale, precisando che «se strettamente necessario e se non si può fa...

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