26/11/2025
Il maltrattamento infantile spesso resta invisibile non perché raro, ma perché non lo si intercetta. Si perde nei lividi che non si spiegano, nei silenzi, nei disturbi del sonno o dell’alimentazione.
Per questo, il vicepresidente SIP Pietro Ferrara - intervenuto il 25 novembre nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense - ha invitato pediatri ed educatori a cambiare sguardo: non fermarsi al sintomo ma leggere la storia che porta con sé.
Le esperienze avverse dell’infanzia non passano: restano nel corpo, alterano lo sviluppo, aumentano il rischio di malattie croniche e disturbi psichiatrici e possono ridurre l’aspettativa di vita fino a 5-10 anni. Il contesto pesa: povertà educativa, fragilità familiari e isolamento aumentano il rischio di abuso.
E poi ci sono gli oltre 3000 figli dei femminicidi spesso lasciati senza un percorso chiaro di cura e supporto. Ferrara ha chiuso con l’immagine del kintsugi: le crepe non si cancellano, si riparano con attenzione.
Vederle in tempo può cambiare una vita.