Consapevolezza PsicoCorporea

Consapevolezza PsicoCorporea Psicologa, Psicoterapeuta, Somatic Movement Educator, Infant Developmental Movement Education

22/12/2025

👉 Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa
solo perché al tuo corpo andava?

Divertimento
Gioco
Sistema nervoso regolato
Percepire
Ascoltare

COME SI ALLENA / REGOLA IL SISTEMA ENTERICO1. Ritmo lentoL’intestino funziona con il tempo giusto, non con la pressione....
21/12/2025

COME SI ALLENA / REGOLA IL SISTEMA ENTERICO

1. Ritmo lento
L’intestino funziona con il tempo giusto, non con la pressione.
Mangiare, muoversi, respirare più lentamente è già una forma di regolazione.

2. Contatto caldo sull’addome
Una mano sull’addome invia un segnale di sicurezza viscerale.
Il sistema enterico risponde molto al tocco lento e contenitivo.

3. Pause dopo i pasti
Non fare subito altro.
Cammina, respira, sii consapevole.
La digestione ha bisogno di presenza, non di distrazione.

4. Riconoscere le emozioni “non digerite”
Chiedersi:
– cosa sto trattenendo?
– cosa faccio fatica a elaborare?
Quando l’emozione viene riconosciuta, spesso il corpo smette di somatizzare.

Il sistema enterico si regola quando ciò che vivi trova tempo, spazio e ascolto per essere digerito.
E allora il corpo smette di trattenere ciò che si può finalmente attraversare.

Intestino
Colon
Colon irritabile

Fine giornataLasciar andarePortarsi dietro Pesi della psichePesi del corpo
20/12/2025

Fine giornata
Lasciar andare
Portarsi dietro
Pesi della psiche
Pesi del corpo

I come Ingordigia.Vuoto che divora.Fuori e dentro di noi.Invade.Spazi, corpi, silenzi.Non chiede permesso.Entra e prende...
19/12/2025

I come Ingordigia.
Vuoto che divora.
Fuori e dentro di noi.

Invade.
Spazi, corpi, silenzi.
Non chiede permesso.
Entra e prende.

Prosciuga la sorgente,
toglie nutrimento,
lascia solo bisogno.

Non conosce misura.
Vuole sempre di più.
E ti fa credere che sia normale.

L’ingordigia non è fame.
È assenza di ascolto.
Una fame che non sa di cosa ha davvero bisogno.

I come Ingordigia.
Invade, inaridisce, impone.
L’ingordigia non è fame.
È vuoto che divora.

La vediamo fuori: nelle lobby, nei poteri, nei consumi senza coscienza.
La sentiamo dentro: quando riempiamo troppo, troppo in fretta, senza ascolto.

Desidero che il mondo sia libero dall'ingordigia.
💬 Raccontami la parola con la lettera "i" di cui ti vuoi liberare.

Ingordigia
Libertà
Pace

Quando il sistema nervoso inizia a regolarsi,non succede nulla di spettacolare.Succede qualcosa di più profondo.Le sensa...
19/12/2025

Quando il sistema nervoso inizia a regolarsi,
non succede nulla di spettacolare.
Succede qualcosa di più profondo.

Le sensazioni non spariscono,
ma diventano attraversabili.
Le emozioni non si bloccano,
ma trovano un movimento.

E infatti, non si parla di una vita senza attivazione.
È una vita in cui l’attivazione può tornare,
e si hanno gli strumenti per gestirla.

La regolazione non è una conquista definitiva,
è una capacità che si rafforza nel tempo:
sentire, perdersi un po’, ritrovare la strada.
È questo che alleniamo nel lavoro somatico:
la fiducia nel "ritorno".

💛 Pre-iscrizioni aperte fino al 30 dicembre.
Inizio del percorso: mercoledì 28 gennaio, ore 19:00.
🌀 Scrivi VAGO nei commenti Per ricevere il link con maggiori informazioni.

Sistema nervoso autonomo
Regolazione
Sentire

18/12/2025

Queste parole sono sinonimi.
Eppure non producono la stessa esperienza nel corpo.

“Ansia”, “allerta”, “timore”, “iper-vigilanza”
attivano sfumature diverse della stessa emozione di base.
Cambiano il tono muscolare, il respiro, il punto di tensione.

Quindi, il sinonimo di una parola racconta una storia diversa, un sentire altro.
Ecco perché è importante conoscere le varie sfumature di un’emozione o di uno stato.
Per raccontare meglio come stiamo agli altrə ma soprattutto a noi stessə.
Per non mandare in tilt corpo e mente.

Molte persone, invece, usano una sola parola per descrivere tutte queste cose, ed è “paura” (o altro).
Così tutto diventa paura, così niente è più distinguibile, così nulla potrà essere cambiato, così, uscire dalla situazione di sofferenza, diventa molto difficile.

Quando dai un nome preciso a ciò che senti:
- l’amigdala riduce la sua attivazione,
- la corteccia prefrontale entra in dialogo con l’emozione,
- l’esperienza passa da reazione globale a percezione differenziata.

Questo non serve a controllare l’emozione.
Serve a raffinarla.
A governarne l’intensità.
A fare in modo che non pervada tutta la vita.
A non andare in blocco.
A non vedere solo la “paura” indistintamente, senza sfumature e differenza.

👉 Più parole hai per nominare ciò che senti,
più possibilità hai di abbassare il volume dell’amigdala,
più riuscirai a fare in modo che l’emozione non resti indistinta, nel mezzo di un grosso calderone.

Il corpo ama la precisione.
Molto più spesso di quanto pensiamo.

Paura
Emozioni

COME SI ALLENANO / REGOLANO MANO E POLPASTRELLI1. Contatto consapevoleToccare un oggetto lentamente, notandone forma, pe...
17/12/2025

COME SI ALLENANO / REGOLANO MANO E POLPASTRELLI

1. Contatto consapevole
Toccare un oggetto lentamente, notandone forma, peso, temperatura.
Il sistema nervoso si calma quando il tatto diventa intenzionale.

2. Pressione e rilascio
Stringere leggermente una palla morbida o le mani tra loro, poi rilasciare.
Questo alternare attivazione e rilascio regola il tono e rafforza il senso di controllo.

3. Coordinazione mano–respiro
Inspirando apri la mano, espirando lasciala chiudere.
Questo dialogo semplice integra respiro, intenzione e azione.

4. Strofinare i polpastrelli
Sfregare lentamente i polpastrelli tra loro.
È uno dei modi più rapidi per rientrare nel corpo quando la mente corre.

La mano si regola così: imparando a sentire prima di agire.
Quando il con-tatto diventa chiaro, anche il confine lo diventa.

Mani
Confine
Regolazione

Molte persone arrivano dicendo:“So da dove viene. So perché reagisco così. Ma il corpo non cambia”.Lo sentono come un fa...
17/12/2025

Molte persone arrivano dicendo:
“So da dove viene. So perché reagisco così. Ma il corpo non cambia”.
Lo sentono come un fallimento personale. Non lo è!!!

È il modo in cui funziona il sistema nervoso.
La consapevolezza cognitiva è un passaggio fondamentale,
ma da sola non riscrive le risposte automatiche.

Il corpo apprende quando vive qualcosa di diverso,
non quando lo capisce soltanto.

Per questo il lavoro sulla regolazione non aggiunge solo parole,
ma esperienze: gesti lenti, micro-variazioni, ripetizioni sicure
che permettono al sistema nervoso di aggiornare le sue mappe.

Quando l’esperienza cambia,
anche la mente smette di dover spiegare tutto.

È ciò che propongo nella APG Academy e che guiderà le 5 classi sulla regolazione del sistema nervoso autonomo (e quindi anche del nervo vago) che inizieranno il 28 gennaio 2026.

💛 Pre-iscrizioni aperte fino al 30 dicembre.
Inizio percorso: mercoledì 28 gennaio, ore 19:00.
🌀Scrivi VAGO nei commenti per ricevere il link con maggiori informazioni.

Regolazione
Nervo vago
Consapevolezza

V come Vulnerabile.Vacilla, versa, vibra.La vulnerabilità non è una caduta.È una soglia viva.Un luogo da cui può nascere...
17/12/2025

V come Vulnerabile.
Vacilla, versa, vibra.
La vulnerabilità non è una caduta.
È una soglia viva.

Un luogo da cui può nascere l’incontro.
E da cui può iniziare un passo più autentico.

Non siamo vulnerabili perché fragili.
Siamo vulnerabili perché umani.

E quando smettiamo di combattere questa verità,
allora iniziamo a camminare con passi più veri.

Il corpo lo sa: vibra quando ci apriamo,
trema quando ci esponiamo,
si espande quando ci permettiamo di non fingere.

La vulnerabilità non è un errore.
È la porta dell’incontro.
Anche con sé stessə.

💭 Qual è la parte di te che si apre anche quando ha paura?

🌀 Scrivi una parola che inizia con la V che per te rappresenta un piccolo gesto.

Vulnerabilità
Gesto
Incontro

16/12/2025

Questa è una pratica di regolazione corporea lenta.
Non serve a rilassarsi, né a “calmarsi” forzatamente.

Il movimento lento, ripetuto e consapevole è uno dei modi più efficaci per allenare la corteccia prefrontale:
la parte del cervello coinvolta nell’inibizione degli impulsi, nella scelta, nella capacità di non reagire automaticamente.

Quando rallentiamo il gesto:
- diamo tempo alla prefrontale di entrare in circuito,
- riduciamo il dominio delle risposte rapide e automatiche,
- rafforziamo la calma decisionale.

Mentre il corpo si muove nell’ascolto, il sistema nervoso impara a restare presente mentre qualcosa accade.

Questa pratica può essere fatta con qualsiasi parte del corpo: un arto, il bacino, le spalle, la colonna.

È un allenamento alla regolazione,
che passa dal corpo
e arriva alla mente.

È esattamente ciò che faremo a gennaio nel mio percorso online “Riprendere Fiato: l’autoregolazione vagale”.
Ci saranno di educazione somatica, pratiche di embodiment, spiegazioni chiare e strumenti concreti per restituire al corpo la capacità di ritrovare sicurezza e spazio.

💛 Pre-iscrizioni aperte fino al 30 dicembre.
Il percorso inizia mercoledì 28 gennaio, ore 19:00.
Scrivi VAGO nei commenti per avere il link con più informazioni.

COME SI ALLENA / REGOLA LA FASCIA1. Movimenti lenti e continuiLa fascia non ama gli scatti.Ama la lentezza che scorre, i...
15/12/2025

COME SI ALLENA / REGOLA LA FASCIA

1. Movimenti lenti e continui
La fascia non ama gli scatti.
Ama la lentezza che scorre, i movimenti senza interruzioni, come onde.
È così che recupera elasticità.

2. Allungamenti morbidi e mantenuti
Non stretching forzato.
Restare un po’ dentro una posizione, respirando, permette alla fascia di cedere gradualmente.
La fascia si apre quando si sente al sicuro.

3. Movimenti a spirale
La fascia è organizzata in linee oblique e spirali.
Rotazioni dolci del busto, delle braccia, del bacino parlano il suo linguaggio.

4. Idratazione + pause
La fascia è un tessuto idrofilo.
Bere, ma anche fare pause, rallentare, abbassare la tensione
sono atti di nutrimento fasciale.

La fascia si regola ricordando al corpo che non è composto da pezzi messi insieme,
ma da connessioni vive che possono tornare a scorrere e integrarsi.

Fascia
Connessioni
Confini

15/12/2025

Un incontro molto carino.
E vogliamo parlare della sua “qualità”?

Lei è instabile, piccola, inesperta.
Eppure non va in allarme.
Non ha paura.
Osserva.
Sente.

Il gatto si avvicina lento.
È delicato.
Non invade.
I movimenti sono piccoli e prevedibili.
Prende e va.

Sono due sistemi nervosi che si studiano.
Nessuna fretta. Nessuna difesa.

È un esempio di regolazione reciproca: c’è una qualità nello scambio.
I confini sono percepibili, modulati e rispettati nei tempi.

È corpo che apprende dall’esperienza.

Lentezza
Confini
Micro-aggiustamenti

Indirizzo

Viale G. Marconi, 94
Rome
00146

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