Prof. Massimo Vergine - Chirurgo Senologo

Prof. Massimo Vergine - Chirurgo Senologo Chirurgo-senologo : Primario Unità Operativa della Chirurgia della mammella -Policlinico Umberto I di Roma
Presidente Associazione Filo Teso Prof.

Massimo Vergine -Chirurgo senologo - Chirurgia Tumore del seno

Chirurgia del tumore della mammella

Direttore dell'Unità Operativa Complessa della

CHIRURGIA DELLA MAMMELLA

Chirurgo senologo della Breast Unit Policlinico Umberto I-Roma

Docente in Chirurgia generale dell'Università " Sapienza " di Roma

Sono un chirurgo senologo, ormai da moltissimi anni mi dedico allo studio e alla cura chirurgica del tumore della mammella. Il mio obiettivo è assicurarmi che le pazienti e i loro famigliari nel colloquio che intercorre durante la visita senologica, comprendano le varie opzioni di trattamento che vengono proposte e confermate dopo le riunioni con il team multidisciplinare della Breast Unit. Quando la paziente viene a trovarmi spesso è spaventata perchè gli vengono fornite o comunque legge spesso notizie non del tutto esatte sul trattamento chirurgico del loro tumore e talvolta sono disorientate e piene di dubbi e paure per il loro futuro. Ritengo che conoscere il lato scientifico unito all'esperienza maturata in moltissimi anni di lavoro nel campo della senologia sia un buon compromesso per poter dare informazioni corrette alla paziente. Pertanto avere un colloquio sereno , cercando di spiegare quale potrebbe essere il miglior percorso terapeutico del singolo caso credo possa essere l'arma vincente per superare la malattia. Sono convinto che importante e determinante sia spiegare l'approccio chirurgico, cercando un perfetto abbinamento tra l'aspetto oncologico e il lato estetico che possano garantire l'asportazione totale del tumore rispettando quanto più possibile un armonioso risultato estetico anche con la eventuale ricostruzione mammaria in caso di asportazione totale del seno. Il mio obiettivo è ottenere i migliori risultati estetici , inclusa la riduzione del rischio di complicanze e ricadute dopo l'intervento chirurgico. Eseguo tutti i tipi di chirurgia della mammella, dalla chirurgia conservativa tramite quadrantectomie e tumorectomia, alla mastectomia , alla chirurgia del cavo ascellare. Particolare attenzione da alcuni anni dedico alla mastectomia con risparmio di cute e capezzolo, proposta che offro alle donne che hanno predisposizione genetica al tumore della mammella, in quanto l'asportazione di entrambe le mammelle riduce notevomente il rischio di contrarre il tumore. Prima di sottoporsi ad un intervento per tumore del seno è bene discutere in maniera approfondita con il chirurgo tutte le procedure più idonee quale ad esempio . Tumorectomia
Quadrantectomia detta anche chirurgia conservativa
Mastectomia - Mastectomia con risparmio del complesso ar**la capezzolo
Tecniche di ricostruzione mammaria
Linfonodo sentinella
Linfectomia ascellare
Asportazione Fibroadenomi e Tumori filloidi

Ho partecipato in qualità di chirurgo senologo alla stesura del Percorso diagnostico assistenziale della Breast Unit del Policlinico Umberto I

Presidente dell'Associazione di Promozione Sociale "Filo Teso" - Associazione fondata insieme a donne operate di tumore al seno . Autore e coautore di lavori scientifici su argomenti di interesse clinico sulle patologie benigne e maligne della mammella. Ho partecipato a numerosi congressi di aggiornamento in senologia e chirurgia oncoplastica e ricostruttiva della mammella. "La donna che scopre di avere un tumore al seno ha bisogno di parlare ed essere ascoltata..Questo rappresenta un momento importante della terapia"

🟥 Cosa ci racconta davvero il referto di una biopsia nel tumore al seno?▶️▶️Quando si parla di tumore al seno, uno dei p...
17/11/2025

🟥 Cosa ci racconta davvero il referto di una biopsia nel tumore al seno?▶️▶️

Quando si parla di tumore al seno, uno dei passaggi diagnostici più importanti è la biopsia, un esame che preleva una piccola porzione di tessuto per analizzarla al microscopio. Ma cosa significa davvero il referto? Per molte persone è un documento complesso, pieno di termini tecnici. Eppure, contiene informazioni fondamentali per decidere la cura più efficace.

Ecco una guida chiara e scientifica per comprenderlo meglio.

🔬 1. Istotipo: che tipo di tumore è?

Il referto indica innanzitutto la natura delle cellule tumorali. I più comuni sono:

Carcinoma duttale (il più frequente)

Carcinoma lobulare
Questa informazione aiuta a definire come si comporta il tumore e come trattarlo.

📈 2. Grado tumorale (G1, G2, G3)

Il grado indica quanto le cellule sono “diverse” da quelle normali:

G1 → cellule simili a quelle sane, crescita più lenta

G3 → cellule molto alterate, crescita più rapida

Non indica la gravità della situazione, ma la velocità potenziale del tumore.

🧪 3. Recettori ormonali (ER e PR)

Il tumore può essere:

ER+/PR+ → sensibile agli ormoni femminili (estrogeni e progesterone)

ER-/PR- → non ormono-sensibile

Questa informazione è essenziale per sapere se funzionerà la terapia ormonale.

🔥 4. HER2: il motore di crescita

Il HER2 è una proteina che, se sovra-espressa, può rendere il tumore più aggressivo.
Il referto può indicare:

HER2+ → può beneficiare di terapie mirate molto efficaci

HER2-

Equivoco (2+) → richiede ulteriori test

---

📌 5. Ki-67: quanto velocemente si divide il tumore?

È una percentuale (%).

Valore basso → proliferazione lenta

Valore alto → proliferazione più rapida

Non è un dato “assoluto”, ma contribuisce al quadro complessivo.

---

🧠 6. Perché questi dati sono così importanti?

Il referto della biopsia non serve solo a dire c’è un tumore o non c’è un tumore. Serve soprattutto per:

Prevedere il comportamento del tumore

Personalizzare la terapia

Decidere se iniziare prima farmaci o l’intervento chirurgico

Stabilire quali trattamenti saranno più efficaci

La biopsia è quindi il primo passo verso una medicina di precisione, dove ogni persona riceve una cura su misura.

💬 Conclusione

Comprendere il referto della biopsia significa togliere potere alla paura e restituirlo all’informazione. Anche se il linguaggio può sembrare complesso, ogni voce del referto ha un significato preciso e rappresenta un tassello essenziale per costruire il percorso terapeutico più adatto.

Se hai ricevuto un referto e ti senti sopraffatto, parlane con il tuo medico: nessuno dovrebbe affrontare un percorso oncologico senza essere informato

Prof. Massimo Vergine
Direttore Unità Operativa della Chirurgia della mammella
Policlinico Umberto I di Roma

🟥Carcinoma Duttale In Situ (DCIS): conoscerlo per affrontarlo con serenità▶️▶️Il carcinoma duttale in situ (DCIS) è una ...
15/11/2025

🟥Carcinoma Duttale In Situ (DCIS): conoscerlo per affrontarlo con serenità▶️▶️

Il carcinoma duttale in situ (DCIS) è una delle forme più precoci di tumore al seno. Significa che alcune cellule all’interno dei dotti mammari hanno iniziato a crescere in modo anomalo, senza però invadere i tessuti circostanti. Proprio perché resta “in situ”, cioè confinato, il DCIS è considerato uno stadio iniziale e altamente curabile.

🔍 Perché è importante diagnosticarlo?

Il DCIS spesso non provoca sintomi e viene individuato durante la mammografia di screening. Una diagnosi precoce permette di intervenire in modo efficace, riducendo il rischio che la malattia evolva in un carcinoma invasivo.

⚕️ Come si cura?

Il trattamento dipende dall’estensione e dalle caratteristiche del DCIS, ma in genere può includere:

Chirurgia conservativa (quadrantectomia)

Mastectomia nei casi più estesi

Radioterapia, quando indicata

Terapia ormonale, se le cellule sono sensibili agli ormoni

L’obiettivo è rimuovere completamente le cellule anomale e prevenire future recidive.

👍 Prognosi molto favorevole

Quando trattato adeguatamente, il carcinoma duttale in situ ha un’ottima prognosi. La maggior parte delle donne vive una vita lunga e piena, senza conseguenze significative dopo la terapia.

▶️ L’importanza della prevenzione

La diagnosi precoce è la nostra arma più potente. Ecco perché è fondamentale:

eseguire regolarmente la mammografia,

ascoltare il proprio corpo,

confrontarsi con uno specialista in caso di dubbi o cambiamenti.

👩‍⚕️ Informarsi non significa preoccuparsi, ma prendersi cura di sé.
Condividere queste informazioni può aiutare altre donne a non avere paura e a prevenire in tempo.
Prof. Massimo Vergine

Policlinico Umberto I -Roma

Il Senologo: Il Medico Specializzato nella Salute della MammellaIl senologo è una figura chiave nella prevenzione, diagn...
14/11/2025

Il Senologo: Il Medico Specializzato nella Salute della Mammella

Il senologo è una figura chiave nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie della mammella. In questo articolo, esploreremo il ruolo e l’importanza del suo ruolo nella salute delle donne

Chi è il Senologo?
Il senologo è un medico specializzato nella diagnosi e nella gestione delle patologie della mammella. Questo esperto ha una formazione specifica che gli consente di trattare una vasta gamma di condizioni legate al seno, compreso il cancro al seno, le cisti, i fibroadenomi e molte altre.

Ruolo del Senologo
Il suo ruolo è estremamente importante e comprende:

Screening e Diagnosi Precoce: Il senologo esegue esami di screening come la mammografia e l’ecografia mammaria per individuare precocemente le anomalie e le potenziali malattie del seno.
Biopsie e Diagnosi: Quando si rilevano anomalie, esegue biopsie per confermare la diagnosi e determinare se un nodulo è benigno o maligno.
Pianificazione del Trattamento: In caso di diagnosi di cancro al seno o altre malattie, il senologo collabora con il team medico per stabilire il piano di trattamento più adatto a ciascun paziente.
Chirurgia e Terapie: Il senologo può anche eseguire interventi chirurgici come la mastectomia o la conservazione del seno, oltre a coordinare terapie aggiuntive come la radioterapia o la chemioterapia.
Consulenza e Supporto: Fornisce consulenza e supporto emotivo ai pazienti, aiutandoli a comprendere la loro condizione e le opzioni di trattamento disponibili.
Quando Consultare un Senologo?
È importante consultare uno specialista in diversi casi, tra cui:

Per esami di screening regolari per la prevenzione.
In presenza di sintomi come noduli, dolore al seno o cambiamenti nell’aspetto del seno.
Dopo una diagnosi di cancro al seno per definire il piano di trattamento.
Conclusioni
Il senologo è un professionista fondamentale nella lotta contro le malattie della mammella. La sua expertise nella diagnosi precoce e nel trattamento delle condizioni mammarie può fare la differenza nella prognosi e nella qualità di vita dei pazienti. La prevenzione e la cura delle malattie del seno richiedono l’attenzione di un senologo esperto.

Ricorda che la salute del seno è importante per le donne e per gli uomini, quindi non esitare a consultare un senologo per una valutazione completa e consulenza sulla salute del tuo seno

Il senologo è un professionista fondamentale nella lotta contro le malattie della mammella. La sua expertise nella diagnosi precoce e nel trattamento delle condizioni mammarie può fare la differenza nella prognosi e nella qualità di vita dei pazienti. La prevenzione e la cura delle malattie del seno richiedono l’attenzione di uno specialista

Ricorda che la salute del seno è importante per le donne e per gli uomini, quindi non esitare a consultare un senologo per una valutazione completa e consulenza sulla salute del tuo seno.

Prenotazione visita senologica

Prof. Massimo Vergine-Chirurgo senologo
Primario Unità Operativa Complessa della Chirurgia della mammella del Policlinico Umberto I di Roma- Chirurgo Breast Unit

Principale area di interesse clinico è la diagnosi e trattamento chirurgico del tumore al seno con altre 30000 visite senologiche e 4000 interventi chirurgici .

Il Prof. Massimo Vergine è un chirurgo senologo con oltre 30 anni si esperienza nel campo della chirurgia oncologica della mammella, impegnato ogni giorno a ridare speranza e forza alle donne che affrontano il difficile percorso della malattia al seno.

Oltre alla sua preparazione clinica , il Prof. Massimo Vergine è noto per la sua empatia, accanto alle sue pazienti non solo come medico ma anche come sostegno emotivo che è parte integrante della guarigione Ogni intervento chirurgico è un atto di cura che va oltre la sala operatoria . E’ un momento di rinascita , di fiducia , di ricostruzione. Il suo lavoro è fatto di gesti precisi e di cuore , perchè sa che guarire non è solo un risultato medico ma un percorso umano da compiere insieme.

Attraverso le innovazioni nel campo della chirurgia della mammella e un approccio multidisciplinare , aiuta ogni giorno le donne colpite dal tumore al seno a riappropriarsi della propria femminilità e della propria vita, costruendo con loro un legame di speranza e di fiducia. Ogni donna è unica , e la sua missione è restituire loro la forza di guardare al futuro con il sorriso.

Socio della SIC ( Società Italiana di Chirurgia ) e dell’Anisc ( Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi)

Presidente di Filo Teso associazione di donne operate per tumore al seno

Direttore Master Universitario di II livello in ” Tecniche Avanzate in Diagnostica e Chirurgia Oncologica della Mammella” alla “Sapienza” di Roma

Per appuntamento per visita senologica Policlinico Umberto I tel. 06.49977800 tel. 339.6166430

o scrivere a massimo.vergine@uniroma1.it Visita il Lunedi ore 8-13

PRENOTA UNA VISITA SENOLOGICA PRIVATA INTRAMOENIA
Per appuntamenti in intramoenia

CLINICA MATER DEI (visita senologica intramoenia) tel . – 06.83803 (Giovedi ore 16-19) -Roma

🟥 Biopsia al seno: cos’è, quando serve e perché non bisogna averne pauraLa biopsia al seno è un esame diagnostico fondam...
13/11/2025

🟥 Biopsia al seno: cos’è, quando serve e perché non bisogna averne paura

La biopsia al seno è un esame diagnostico fondamentale per approfondire la natura di una lesione individuata con mammografia, ecografia o risonanza magnetica.
Molte persone si spaventano quando sentono questa parola, ma è importante sapere che biopsia non significa automaticamente tumore. È semplicemente il modo più preciso per capire di che tipo di tessuto si tratta e come procedere con eventuali cure o controlli.

🔬 Cos’è la biopsia al seno?
È una procedura in cui si preleva un piccolo campione di tessuto dal seno, solitamente in anestesia locale. Il campione viene poi analizzato al microscopio da un patologo.

🕒 Quanto dura?
Di solito pochi minuti. Dopo l’esame si può tornare a casa lo stesso giorno, seguendo qualche semplice accorgimento.

💬 Quando viene consigliata?
Quando un medico radiologo nota un’area sospetta o non del tutto chiara durante un controllo. La biopsia serve per avere la certezza sulla natura della lesione — benigna o maligna — e impostare la cura più adeguata.

🌸 Fa male?
Grazie all’anestesia locale, il fastidio è minimo. È normale un leggero gonfiore o livido nei giorni successivi, che si risolve rapidamente.

💪 Perché è importante non aver paura
La biopsia è uno strumento di prevenzione e di conoscenza. Scoprire per tempo un problema permette di affrontarlo con maggiore serenità e con cure più efficaci.

📅 Ricorda: la prevenzione passa dai controlli regolari — mammografia, ecografia e visita senologica — soprattutto dopo i 40 anni (prima se ci sono fattori di rischio).

❤️ Prendersi cura di sé significa anche informarsi e non trascurare i segnali del proprio corpo.

Il Postoperatorio dopo un intervento per Tumore al SenoGuida Completa al Postoperatorio Dopo un Intervento per Tumore al...
11/11/2025

Il Postoperatorio dopo un intervento per Tumore al Seno

Guida Completa al Postoperatorio Dopo un Intervento per Tumore al Seno: Cosa Aspettarsi e Come Affrontare il Recupero

Affrontare un intervento chirurgico per un tumore al seno è una delle esperienze più difficili nella vita di una donna. Tuttavia, con una buona preparazione e una conoscenza adeguata del percorso postoperatorio, è possibile gestire al meglio questa fase delicata. Questo articolo esplorerà i principali aspetti del recupero postoperatorio, offrendo consigli pratici e informazioni utili per un recupero sereno e completo.

1. Le Prime 24 Ore Dopo l’Intervento

Le prime 24 ore dopo un intervento al seno, come una mastectomia o una quadrantectomia, sono cruciali. Il corpo ha bisogno di tempo per riprendersi dall’anestesia e per iniziare il processo di guarigione.

Monitoraggio e Ricovero: Dopo l’intervento, il personale medico e infermieristico di reparto monitorerà i segni vitali e il dolore. È normale sentirsi stordite o sonnolente a causa dell’anestesia nelle primissime ore.

Gestione del Dolore: Il dolore è solitamente gestito con farmaci antidolorifici somministrati via endovenosa o per via orale. Comunicare apertamente con il personale sanitario per assicurarsi che il dolore sia sotto controllo è fondamentale per evitare complicazioni.

Drenaggi: In alcuni casi, vengono inseriti drenaggi per rimuovere il fluido che si accumula nel sito chirurgico. Questi drenaggi vengono solitamente rimossi dopo 48 ore a seconda della quantità di liquido raccolto.

2. La Prima Settimana: Riposo e Cura della Ferita

La prima settimana dopo l’intervento è incentrata sul riposo e sulla cura della ferita. È importante seguire tutte le istruzioni del medico per prevenire infezioni e altre complicazioni.

Medicazioni: Le medicazioni devono essere mantenute pulite e asciutte. Il medico o l’infermiere ti mostreranno come prendersi cura della ferita e cambiare le medicazioni se necessario.

Mobilizzazione Delicata: Anche se è essenziale riposare, è altrettanto importante iniziare a muoversi delicatamente per prevenire la formazione di coaguli di sangue. Brevi passeggiate intorno alla casa sono un buon punto di partenza.

Sostegno Emotivo: La prima settimana può essere emotivamente impegnativa. È normale sentirsi vulnerabili o ansiose. Parla con familiari, amici o un professionista della salute mentale per avere supporto.

3. Da Due a Quattro Settimane: Recupero Progressivo

Il recupero prosegue nelle settimane successive, con un graduale ritorno alle attività quotidiane.

Riduzione del Gonfiore e Lividi: Il gonfiore e i lividi nella zona operata cominceranno a diminuire. Tuttavia, la zona potrebbe rimanere sensibile per alcune settimane.

Esercizi di Riabilitazione: Il medico potrebbe consigliare esercizi di riabilitazione per migliorare la mobilità del braccio e della spalla, soprattutto se sono stati coinvolti i linfonodi.

Ritorno alle Attività Quotidiane: La maggior parte delle pazienti può riprendere le attività leggere entro 2-3 settimane dall’intervento, ma è fondamentale evitare sforzi fisici intensi fino a quando il medico non dà il via libera.

4. Il Recupero a Lungo Termine: Da Un Mese a Sei Mesi

Il recupero a lungo termine varia da paziente a paziente e dipende dal tipo di intervento e dai trattamenti successivi, come la chemioterapia o la radioterapia.

Cicatrici: Le cicatrici inizieranno a guarire e a diventare meno evidenti nel tempo. È possibile utilizzare creme specifiche o trattamenti su consiglio del medico per migliorare l’aspetto delle cicatrici.

Effetti Collaterali a Lungo Termine: Alcune pazienti possono sperimentare effetti collaterali a lungo termine, come il linfedema (gonfiore del braccio), soprattutto se sono stati rimossi i linfonodi. È importante monitorare eventuali cambiamenti e consultare il medico se necessario.

Controlli Regolari: Continuare a fare controlli periodici con il proprio oncologo e chirurgo è fondamentale per monitorare il processo di guarigione e rilevare precocemente eventuali recidive.

5. Consigli per un Recupero Ottimale

Per un recupero postoperatorio efficace, è essenziale seguire alcune linee guida:

Alimentazione Equilibrata: Una dieta ricca di nutrienti supporta il processo di guarigione. Assicurarsi di includere proteine, frutta, verdura e cereali integrali.

Idratazione: Bere molta acqua è fondamentale per mantenere l’idratazione e aiutare il corpo a eliminare le tossine.

Evitare Fumo e Alcol: Il fumo e l’alcol possono interferire con la guarigione e aumentare il rischio di complicazioni postoperatorie.

Supporto Psicologico: Non esitare a cercare supporto psicologico. Parlare con un consulente o partecipare a gruppi di supporto può aiutare a gestire lo stress e l’ansia legati alla malattia e al recupero.

Conclusione

Il postoperatorio dopo un intervento per tumore al seno richiede tempo, pazienza e attenzione. Seguire le indicazioni del medico e prendersi cura di sé sia fisicamente che emotivamente è essenziale per un recupero completo e per affrontare le sfide future con forza e serenità. Essere ben informate su cosa aspettarsi può fare una grande differenza nel percorso di guarigione, aiutando a ridurre l’ansia e a prepararsi meglio per ogni fase del recupero.

🟥Qual è il primo sintomo di un tumore al seno?▶️▶️Il tumore al seno è una delle patologie oncologiche più comuni tra le ...
10/11/2025

🟥Qual è il primo sintomo di un tumore al seno?

▶️▶️Il tumore al seno è una delle patologie oncologiche più comuni tra le donne, ma individuato in fase precoce ha spesso un esito favorevole. Per questo motivo, conoscere il primo sintomo del tumore al seno può fare la differenza tra una diagnosi tempestiva e una tardiva. In questo articolo scoprirai qual è il primo segnale da non sottovalutare, come riconoscerlo, e quando consultare il medico.

Il primo sintomo di un tumore al seno: un nodulo o un ispessimento anomalo
Il primo sintomo più comune del tumore al seno è la comparsa di un nodulo (massa) solido, duro e indolore nella ghiandola mammaria. Questo nodulo può essere avvertito al tatto, spesso durante l’autopalpazione, e può presentarsi in qualsiasi zona del seno o sotto l’ascella.

Caratteristiche tipiche del nodulo sospetto:
Ha una consistenza dura e irregolare

Non si muove facilmente sotto le dita

È indolore nella maggior parte dei casi

Non cambia con il ciclo mestruale

È importante ricordare che non tutti i noduli al seno sono maligni: la maggior parte ha origine benigna (fibroadenomi, cisti, lipomi). Tuttavia, qualsiasi massa nuova dovrebbe essere valutata da un medico.

Altri segnali precoci da non sottovalutare
Oltre al nodulo, ci sono altri sintomi iniziali del tumore al seno che possono manifestarsi, anche in assenza di dolore:

Cambiamenti della pelle del seno, come arrossamenti, ispessimenti o un aspetto a “buccia d’arancia”

Retrattezza del capezzolo (capezzolo che si introflette)

Perdita di secrezioni dal capezzolo, soprattutto se ematiche o sierose

Cambiamenti nella forma o dimensione del seno

Gonfiore o noduli sotto l’ascella (linfonodi ingrossati)

Dolore al seno: è un segno precoce?
Il dolore non è solitamente il primo sintomo di un tumore maligno. Il dolore mammario (mastalgia) è più spesso legato a cause benigne, come variazioni ormonali, infiammazioni o traumi. Tuttavia, se il dolore è persistente, localizzato e associato ad altri cambiamenti, va comunque indagato.

Chi è più a rischio?
Alcuni fattori possono aumentare la probabilità di sviluppare un tumore al seno:

Età superiore ai 50 anni

Storia familiare di cancro al seno o mutazioni genetiche (BRCA1, BRCA2)

Esposizione prolungata agli estrogeni (menarca precoce, menopausa tardiva)

Stile di vita sedentario, obesità, alcol

Per le donne ad alto rischio, i controlli periodici sono ancora più importanti.

Quando rivolgersi al medico
Se noti un nodulo sospetto, cambiamenti cutanei o secrezioni anomale, non aspettare. Rivolgiti subito al tuo medico di base o a un senologo. Una semplice ecografia o una mammografia possono escludere patologie gravi o, in caso contrario, avviare tempestivamente le cure.

L’importanza della prevenzione e dell’autopalpazione
L’autopalpazione mensile del seno, effettuata pochi giorni dopo il ciclo mestruale, è uno strumento utile per conoscere la propria normalità e individuare cambiamenti sospetti. Tuttavia, non sostituisce i controlli medici regolari, come la mammografia, raccomandata ogni 1-2 anni dopo i 40-50 anni, o prima in caso di familiarità.

Conclusione
Il primo sintomo del tumore al seno è spesso un nodulo solido e indolore, ma anche altri segnali, come alterazioni del capezzolo o della pelle, possono rappresentare campanelli d’allarme. La diagnosi precoce è la chiave per aumentare le possibilità di guarigione. Per questo, ascoltare il proprio corpo, fare controlli periodici e non ignorare i cambiamenti sono azioni fondamentali per la salute di ogni donna.

prenotazione visita senologica a Roma

Prof. Massimo Vergine Chirurgo senologo a Roma- Tumore al seno -visita senologica a RomaProf. Massimo Vergine-Chirurgo senologo
Primario Unità Operativa Complessa della Chirurgia della mammella del Policlinico Umberto I di Roma- Chirurgo Breast Unit

Principale area di interesse clinico è la diagnosi e trattamento chirurgico del tumore al seno con altre 30000 visite senologiche e 4000 interventi chirurgici .

Il Prof. Massimo Vergine è un chirurgo senologo con oltre 30 anni si esperienza nel campo della chirurgia oncologica della mammella, impegnato ogni giorno a ridare speranza e forza alle donne che affrontano il difficile percorso della malattia al seno.

Oltre alla sua preparazione clinica , il Prof. Massimo Vergine è noto per la sua empatia, accanto alle sue pazienti non solo come medico ma anche come sostegno emotivo che è parte integrante della guarigione Ogni intervento chirurgico è un atto di cura che va oltre la sala operatoria . E’ un momento di rinascita , di fiducia , di ricostruzione. Il suo lavoro è fatto di gesti precisi e di cuore , perchè sa che guarire non è solo un risultato medico ma un percorso umano da compiere insieme.

Attraverso le innovazioni nel campo della chirurgia della mammella e un approccio multidisciplinare , aiuta ogni giorno le donne colpite dal tumore al seno a riappropriarsi della propria femminilità e della propria vita, costruendo con loro un legame di speranza e di fiducia. Ogni donna è unica , e la sua missione è restituire loro la forza di guardare al futuro con il sorriso.

🟥Quadrantectomia nel tumore al seno: 🟥Quando è indicata ?La quadrantectomia è un intervento chirurgico conservativo che ...
07/11/2025

🟥Quadrantectomia nel tumore al seno:
🟥Quando è indicata ?
La quadrantectomia è un intervento chirurgico conservativo che consiste nell’asportazione del quadrante mammario in cui è localizzato il tumore, comprensivo della neoplasia, di una porzione di tessuto sano circostante e, in genere, dei linfonodi ascellari. È una delle opzioni di trattamento per il carcinoma mammario in fase iniziale e rappresenta un’alternativa alla mastectomia nei casi selezionati. Ma quando è realmente indicata? Vediamolo nel dettaglio.

▶️Cosa si intende per quadrantectomia?
La quadrantectomia rientra nella chirurgia conservativa della mammella, cioè interventi che cercano di rimuovere il tumore mantenendo il più possibile la morfologia e la funzione della mammella. Questo tipo di chirurgia è sempre seguito da radioterapia adiuvante per ridurre il rischio di recidive locali.

▶️Indicazioni cliniche alla quadrantectomia
La quadrantectomia è indicata principalmente nei seguenti casi:

1. Tumore al seno in stadio iniziale (T1-T2)
Il tumore deve essere di dimensioni limitate (generalmente ≤ 3 cm) e localizzato in un solo quadrante. In questi casi, l’intervento permette un’adeguata escissione con margini chirurgici liberi e buoni risultati estetici. Va sempre considerata comunque la proporzione tra le dimensioni del tumore e la taglia del seno

2. Assenza di controindicazioni alla radioterapia

Poiché la radioterapia post-operatoria è obbligatoria dopo la quadrantectomia, la procedura è controindicata in pazienti che:

hanno ricevuto radioterapia toracica pregressa,

sono in gravidanza,

presentano malattie autoimmuni severe della cute (es. sclerodermia).

3. Rapporto favorevole tra dimensione del tumore e volume della mammella
In donne con mammelle di volume medio-grande, è più facile ottenere un buon risultato estetico. Se il tumore è grande in una mammella piccola, si rischia una deformità visibile.

Quadrantectomia

4. Assenza di multicentricità
La quadrantectomia è indicata solo nei tumori unifocali o, al massimo, multifocali nello stesso quadrante. In caso di multicentricità (presenza di tumori in più quadranti), è preferibile la mastectomia.

5. Desiderio della paziente
Anche il desiderio della paziente è rilevante, purché vi siano i criteri clinici per la chirurgia conservativa. Una corretta informazione sul rischio di recidiva e sugli esiti estetici è essenziale.

Controindicazioni relative e assolute
Tipo di controindicazione Descrizione
Assolute Multicentricità, tumori infiammatori, impossibilità alla radioterapia
Relative Microcalcificazioni diffuse, carcinoma lobulare invasivo esteso, recidiva locale dopo precedente quadrantectomia
Distribuzione dei tumori mammari per quadrante
Mostra graficamente dove si localizzano più frequentemente i carcinomi mammari, con dati epidemiologici chiari (es. prevalenza nel quadrante superiore esterno – UOQ).

🔹 Dati tipici:

Quadrante superiore esterno (QSE): ~50%

Quadrante superiore interno (QSI): ~15%

Quadrante inferiore esterno (QIE): ~11%

Quadrante inferiore interno (QII): ~6%

Area retroar**lare / centrale: ~17%

Benefici della quadrantectomia
Efficacia oncologica sovrapponibile alla mastectomia in casi selezionati

Minor impatto psicologico

Migliore percezione dell’immagine corporea

Possibile ricostruzione immediata o secondaria

Conclusioni
La quadrantectomia è una strategia chirurgica conservativa efficace nei tumori al seno in stadio iniziale. È indicata in presenza di un tumore unico, di piccole dimensioni, in donne che possono sottoporsi a radioterapia e desiderano preservare la mammella. La selezione del trattamento deve sempre avvenire in un contesto multidisciplinare (chirurgo, oncologo, radioterapista) per personalizzare la cura sulla base delle caratteristiche biologiche del tumore e delle preferenze della paziente.

Bibliografia
Fisher B, Anderson S, et al. N Engl J Med. 2002;347(16):1233–1241.

Veronesi U, Cascinelli N, et al. N Engl J Med. 2002;347(16):1227–1232.

EBCTCG, Darby S, et al. Lancet. 2011;378(9804):1707–1716.

Gnant M, Harbeck N, Thomssen C. St. Gallen/Vienna 2023: a brief summary of the consensus discussion on the optimal primary breast cancer treatment. Breast Care (Basel). 2023;18(3):211–222.

prenotazione visita senologica a Roma
Prof. Massimo Vergine- Chirurgo Senologo
Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia della Mammella

“Ogni donna è una storia. Il mio compito è proteggerla.”

La senologia non è solo una branca della chirurgia: è un incontro profondo tra competenza medica e fragilità umana, tra scienza e cuore.
Da oltre trenta anni , mi dedico con passione alla chirurgia della mammella, accompagnando migliaia di donne nel percorso complesso e delicato della diagnosi e del trattamento delle patologie mammarie.

🟥L’intelligenza artificiale in oncologia, tra promesse e limiti▶️▶️Intelligenza artificiale nei tumoriDalla ricerca alla...
06/11/2025

🟥L’intelligenza artificiale in oncologia, tra promesse e limiti

▶️▶️Intelligenza artificiale nei tumori
Dalla ricerca alla pratica clinica, diversi tipi di intelligenze artificiali (AI) potrebbero contribuire a scoperte e a miglioramenti nei metodi di diagnosi e cura, facendo peraltro risparmiare tempo a medici e scienziati. Ma ci sono ancora molti ostacoli da superare.

È uno degli argomenti più discussi negli ultimi anni: l’intelligenza artificiale, ovvero i sistemi computazionali avanzati che riescono a mimare capacità cognitive come l’apprendimento, l’interazione con altri e la previsione di eventi futuri. Dai chatbot alla guida autonoma, i progressi in quest’ambito sono impressionanti e rapidissimi. E non risparmiano l’oncologia. Gli studi, infatti, mostrano che strumenti di intelligenza artificiale potrebbero aiutare a migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei tumori, grazie alla loro capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempi impensabili per gli esseri umani. Tuttavia, i limiti di queste tecnologie sono ancora molti e ogni utilizzo dev’essere fatto con molta cautela.

Intelligenza artificiale nei tumori

Prevenzione oncologica con l’AI: dall’informazione alla raccolta di dati clinici
Il primo passo per sconfiggere il cancro è prevenirlo. E l’intelligenza artificiale potrebbe essere d’aiuto in questo senso. Per esempio, alcuni chatbot opportunamente addestrati possono fornire informazioni utili per la salute, anche se quelli già in uso danno perlopiù indicazioni molto generiche e talvolta errate. Altri strumenti che potrebbero essere utili sono gli orologi e i braccialetti “intelligenti”, che monitorano alcuni parametri dello stato di salute delle persone, come il battito cardiaco, i passi effettuati nella giornata e così via. Integrare queste informazioni con dati clinici e familiari potrebbe aiutare i medici a identificare chi è più a rischio di sviluppare diverse malattie, tra cui i tumori.

🟥Applicazioni dell’AI: ▶️interpretazione immagini diagnostiche e identificazione origine tumori
A oggi, una delle più interessanti e provate applicazioni dell’intelligenza artificiale in oncologia sembra essere l’interpretazione di immagini diagnostiche. Tra queste vi sono quelle prodotte dalla radiologia, da TC e risonanze magnetiche, oltre alle fotografie ad alta risoluzione di campioni di tessuti. Alcune AI, addestrate con grandi quantità di immagini associate a diagnosi già effettuate in precedenza, possono individuare tracce di tumori molto piccole, talvolta invisibili allo sguardo, e in meno tempo rispetto a un operatore umano. Sono stati effettuati molti studi in merito, e nella maggior parte dei casi hanno evidenziato che l’affidabilità delle AI in questo settore è pari, e talvolta superiore, a quella di radiologi e anatomo-patologi.

Un altro contributo che possono offrire queste tecnologie riguarda l’identificazione dell’origine di alcuni tumori che altrimenti spesso sono diagnosticati in modo non conclusivo o con notevole difficoltà e solo effettuando molti esami diversi che richiedono molto tempo. Alcune AI aiutano a diagnosticare correttamente più casi di cancro, migliorando la prospettiva di vita dei pazienti, e facendo risparmiare tempo ai professionisti sanitari. In effetti, sono già in uso in molti centri ospedalieri.

L’intelligenza artificiale può aiutare anche negli screening e nei trattamenti
Sfruttare questi strumenti può anche rendere più efficienti ed economici alcuni programmi di screening per la diagnosi precoce del cancro. Persino, secondo alcuni scienziati, anche in aiuto di personale medico non specialistico. Infatti, in alcune aree del mondo svantaggiate l’AI sta già assistendo personale sanitario non specializzato a effettuare screening per tumori come quello al seno o al collo dell’utero.

Supporto dell’AI in tutto il processo di cura e guarigione

Una delle strade che sta
percorrendo l’oncologia è sviluppare terapie precise e mirate alle caratteristiche molecolari e genetiche dei tumori, ottimizzando così l’efficacia delle terapie. Per questo, in fase diagnostica, si approfondiscono molti aspetti del tumore per ogni paziente, prendendo in esame grandi moli di informazioni differenti, in modo da scegliere le terapie più appropriate. Qui l’intelligenza artificiale potrebbe essere di grande aiuto per accorciare i tempi e individuare opportunità di cura. Per esempio, in una ricerca sostenuta da Fondazione AIRC è emerso che uno strumento dotato di AI potrebbe aiutare a capire quali pazienti beneficeranno maggiormente di un farmaco contro il tumore del colon-retto.

Altri sistemi di AI sufficientemente addestrati e avanzati potrebbero persino aiutare a modificare le terapie che i pazienti stanno assumendo, in seguito al monitoraggio automatico e in tempo reale dell’estensione del tumore e della sua evoluzione nel tempo.

In alcuni centri di numerosi Paesi alcune piattaforme capaci di integrare le informazioni sui pazienti e i loro tumori con le ultime raccomandazioni ed evidenze, nonché con gli esiti di altri pazienti, stanno già affiancando i professionisti sanitari. Oltre a semplificare e velocizzare il lavoro dei professionisti, questi strumenti potrebbero essere utili per standardizzare i processi, riducendo le differenze di approccio dovute a diverse decisioni degli operatori umani.

L’intelligenza artificiale potrebbe anche aiutare chi già ha superato un tumore. Da un lato, l’AI potrebbe fornire a pazienti ed ex pazienti un utile sostegno psico-oncologico. Dall’altro, può permettere di scoprire cambiamenti, come eventuali sintomi, che potrebbero indicare che il cancro potrebbe ripresentarsi, consentendo ai medici di intervenire in modo precoce in caso di recidiva.

L’AI può avere un ruolo nella ricerca contro il cancro?
Gli scienziati stanno valutando e sperimentando le potenzialità dell’intelligenza artificiale nella ricerca. Per esempio, le capacità di analisi dell’AI possono aiutare i ricercatori a individuare possibili nuovi farmaci. Analizzando database ricchi di dati clinici e altri con le caratteristiche di potenziali principi attivi, questi strumenti possono calcolare in pochissimo tempo quali molecole potrebbero rivelarsi efficaci contro determinati tipi di cancro.

Analogamente, l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare a selezionare i pazienti con i requisiti e le caratteristiche richieste per la partecipazione alle sperimentazioni cliniche. Per effettuare queste valutazioni, l’AI può anche includere dati clinici dal “mondo reale”, che aiutano a valutare la sicurezza e l’efficacia delle terapie in studio nelle sperimentazioni. Tutti risultati difficili da raggiungere senza questi strumenti.

L’intelligenza artificiale può essere anche di enorme aiuto nelle analisi statistiche dei dati raccolti nel corso degli studi. Altri usi comuni da parte dei ricercatori riguardano il recupero e il riassunto di informazioni online o la scrittura di articoli scientifici, anche se le criticità sono molte.

I limiti dell’intelligenza artificiale in oncologia
I potenziali problemi dell’AI spaziano da criticità scientifiche a questioni etiche e legali. Innanzitutto, le AI forniscono risposte basandosi principalmente sui dati con cui sono state addestrate. Se questi sono parziali, errati, poco rappresentativi, fuorvianti o influenzati da interessi non dichiarati, anche i risultati rischiano di esserlo. Per esempio, uno strumento addestrato principalmente sui dati contenuti in cartelle cliniche di pazienti di origine caucasica potrebbe essere poco accurato nella valutazione diagnostica e clinica di una persona di origine asiatica, portando potenzialmente a errori clinici.

Affidabilità degli esiti e responsabilità clinica
Occorre inoltre capire se l’interpretazione dei dati effettuata dall’AI è corretta, soprattutto se deve generalizzare dei dati o fare delle previsioni, per esempio per capire quali pazienti sono più a rischio di sviluppare un tumore. Questo problema è amplificato dal fatto che le intelligenze artificiali sono “scatole nere”, cioè gli operatori che le utilizzano possono in genere osservare solo l’esito delle analisi e non il processo con cui sono state effettuate. Anche per questo motivo è difficile verificarne l’affidabilità. Ne derivano sia interrogativi pratici – per esempio, com’è possibile correggere un errore se non è evidente? – sia questioni etiche e di responsabilità legale sulle decisioni cliniche assunte con il contributo dell’AI. Tali questioni possono a loro volta generare problemi di fiducia da parte sia dei clinici sia dei pazienti.

Privacy dei dati oncologici e tutela dei pazienti
Un altro aspetto cruciale da considerare è la privacy. Le AI raccolgono e analizzano enormi quantità di dati personali, che possono essere sfruttati successivamente. Per poter usare questi strumenti riducendo i rischi, alcune aziende hanno sperimentato soluzioni che prevedono una condivisione dei dati che preserva almeno alcune delle informazioni personali.

Un problema particolarmente critico è il fatto che gli strumenti di intelligenza artificiale sono, nella maggior parte dei casi, sviluppati da aziende ed enti privati, che possono avere interessi non necessariamente trasparenti, mirati principalmente al profitto e diversi da quelli di medici e pazienti.

Regolamentazione, validazione continua e sorveglianza
Un altro aspetto fondamentale da considerare è che farmaci, terapie, metodi diagnostici e dispositivi medici, prima di essere utilizzati nei pazienti, devono essere sottoposti a lunghi iter di approvazione, regolati da apposite leggi per ciascuna categoria. Ma i sistemi di intelligenza artificiale evolvono continuamente, apprendendo dai nuovi dati. Quindi, una volta approvati potrebbero cambiare sensibilmente, rendendo necessarie nuove valutazioni. Come gestire tale dinamicità dal punto di vista della regolamentazione? Coalizioni internazionali come il Medical Device Innovation Consortium (MDIC) sono all’opera per individuare degli standard per la validazione e la sorveglianza di queste tecnologie.

Il futuro dell’AI nella cura del cancro: resta centrale la componente umana
A oggi, l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale non può prescindere dalla presenza umana, capace di interpretare i risultati con uno sguardo informato e arricchirli con l’esperienza e con l’empatia. Se la potenzialità dell’intelligenza artificiale in oncologia è enorme, la sua adozione nella pratica clinica deve procedere con cautela e con ulteriori valutazioni, da cui emergeranno anche indicazioni etiche e legali, nonché linee guida e meccanismi di controllo. Sviluppatori, ricercatori, medici e istituzioni dovranno quindi collaborare per garantire qualità, sicurezza e responsabilità nell’uso dell’intelligenza artificiale in oncologia.

Referenze
OncoDaily, 2025. How Artificial Intelligence Is Transforming Cancer Care in 2025: Diagnosis, Treatment, Clinical Trials, and Screening.
Kurian M., Adashek J.J., & West H., 2024. Cancer Care in the Era of Artificial Intelligence. JAMA Oncol 10(5):683. Doi: 10.1001/jamaoncol.2023.7263.
Hunter D. J., & Holmes C., 2023. Where Medical Statistics Meets Artificial Intelligence. N Engl J Med 389:1211-9. Doi: 10.1056/NEJMra2212850.
Shah N.H., Pfeffer M.A., & Ghassemi M., 2024. The Need for Continuous Evaluation of Artificial Intelligence Prediction Algorithms. JAMA Netw Open 7(9):e2433009. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2024.33009
Perez-Lopez R., Ghaffari Laleh N., et al., 2024. A guide to artificial intelligence for cancer researchers. Nat Rev Cancer 24, 427–441. Doi: 10.1038/s41568-024-00694-7.
Condividi Articolo

Indirizzo

Dove Lavoro/Policlinico Umberto I
Rome
00147

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Prof. Massimo Vergine - Chirurgo Senologo pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Prof. Massimo Vergine - Chirurgo Senologo:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare