13/11/2025
🌿 Ospedalizzazione e malattie rare: cosa accade davvero al bambino/ragazzo e al caregiver
Quando parliamo di MR, l’ospedalizzazione non è quasi mai un episodio isolato.
Per molti bambini e ragazzi, significa affrontare visite frequenti, controlli, Day Hospital, esami e talvolta interventi chirurgici.
È un percorso che ha un impatto significativo sul loro funzionamento psicologico, emotivo, cognitivo, comportamentale e sociale — e coinvolge profondamente anche il caregiver.
🧠 Cosa accade al bambino o al ragazzo?
La letteratura scientifica evidenzia reazioni ricorrenti nei minori esposti a ospedalizzazioni ripetute:
• Ansia anticipatoria: paura del dolore, dell’incertezza, delle separazioni temporanee dal caregiver.
• Ipervigilanza corporea: attenzione costante alle sensazioni interne, talvolta con pensieri catastrofici.
• Frustrazione e rabbia: legate alla sensazione di essere “interrotti” nella loro quotidianità.
• Evitamento: difficoltà a collaborare, oppositività, rifiuto di alcune procedure o contesti.
• Ripercussioni sociali: assenze scolastiche, minore integrazione, difficoltà a seguire il ritmo dei coetanei.
• Impatti cognitivi: difficoltà di concentrazione, preoccupazioni ripetitive, pensieri intrusivi sulla propria salute.
Queste reazioni non sono segni di fragilità, ma risposte adattative a un contesto complesso.
🤍 Cosa accade al caregiver?
Accanto al bambino c’è un adulto che sostiene, protegge, organizza e contiene:
• Allerta emotiva costante: paura dell’esito degli esami, dell’intervento, delle complicanze.
• Sovraccarico psicologico: responsabilità, incertezze, decisioni difficili.
• Discontinuità quotidiana: lavoro, famiglia, sonno e routine devono continuamente adattarsi.
• Isolamento e solitudine: spesso nessuno vede davvero il peso della cura continua.
• Stress prolungato: che può logorare anche i caregiver più forti e resilienti.
Il caregiver è il regolatore emotivo principale del bambino, ma spesso non ha uno spazio per regolare le proprie emozioni.
🎯 Un breve accenno al lavoro terapeutico
Nel mio intervento utilizzo, quando utile, il Modello di Comunicazione Integrata e Trasformativa del Sé (CITS) per:
• dare un linguaggio alle emozioni attivate dall’ospedalizzazione,
• sostenere il caregiver nella regolazione emotiva,
• migliorare la comunicazione bambino–genitore nei momenti critici.
Un approccio leggero, ma efficace, soprattutto quando il carico emotivo rischia di diventare troppo.
💙 Per approfondire insieme: i webinar Angeli Noonan Onlus Associazione Italiana Sindrome di Noonan.
📌 Ospedalizzazioni e Consapevolezza: Affrontare l’Ospedalizzazione nella Sindrome di Noonan
🗓 24/11/2025 e 01/12/2025
🕡 18:30 – 20:00
💻 Zoom meeting
Saranno due incontri dedicati a comprendere cosa accade al bambino/ragazzo e al caregiver durante l’ospedalizzazione, e come affrontare questi momenti con maggiore equilibrio, sensibilità e consapevolezza.
Dott.ssa Antonella Esposito
Psicoterapeuta esperta in Malattie Rare
Presidente e direttrice di Thélema Centro
Direttrice del master di secondo livello universitario in Malattie Rare del Consorzio Universitario Humanitas
Didatta alla Scuola di Specializzazione di Psicoterapia Psicosomatica dell’ Ospedale Cristo Re
Autrice nel libro, la consegna della diagnosi nelle Malattie Rare di Edizioni Themis