Medicina del sonno e Polisonnografia

Medicina del sonno e Polisonnografia Centro Multisciplinare ricerca e cura disturbi del sonno
Prof. Dott. Polisonnografia

3475982287 - 3475982287 Le visite di controllo un costo di Euro 150,00.
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Francesco Peverini

Visite per disturbi respiratori in sonno (apnee notturne) e per insonnia. Centro Multisciplinare per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno

Vengono effettuate visite per disturbi respiratori in sonno (principalmente per apnee notturne) e per insonnia. La maggior parte delle richieste che ci giunge per una visita o per un esame polisonnografico, sono quasi sempre incentrate sul costo e non sul tipo di visita o esame che dovrà essere eseguito (esistono infatti diverse tipologie di studio polisonnografico del sonno). Il termine polisonnografia, è una denominazione generica che accomuna esami differenti, praticati per tutte le patologie del sonno, che sono molte. Uno studio polisonnografico si realizza in maniera “modulare”. Possono quindi essere impiegati da un minimo di 6 sensori ad oltre 40. Troppo spesso il paziente che ha ricevuto dal curante una indicazione a sottoporsi all’indagine polisonnografica, non ha chiare le motivazioni che hanno portato alla richiesta e ignora come si svolga, le indicazioni per una tipologia di polisonnografia rispetto ad un altra, spesso anche le finalità dell'esame. Lo stesso per la visita: per chi immagina una visita di Medicina del Sonno tutta incentrata sulle pillole per dormire, dico subito che non ci siamo. La visita rappresenta il momento diagnostico più importante e bisogna ricordare che almeno la metà dei disturbi del sonno ha motivazioni organiche (metabolismo, cuore, polmoni, tiroide, tanto per fare alcuni esempi). Nel corso della visita si inquadra il sonno vero e proprio, considerando le attività del paziente, il suo ruolo lavorativo, le ore veramente dedicate al sonno, la correlazione con momenti di particolare stress. Nel caso di visite per apnee notturne, oltre al sonno stesso sarà importante avere la documentazione medica recente (analisi ed esami strumentali), per meglio correlare le eventuali apnee ad altre condizioni mediche già presenti (ad esempio episodi di soffocamento notturno, russamento eccessivo, obesità, diabete, ipertensione, bronchite cronica, fumo, aritmie cardiache, sonnolenza eccessiva, stanchezza cronica). Solo dopo questa fase si deciderà se è necessario un esame strumentale come la polisonnografia. In altre parole, non possono esistere protocollo uguali per tutti i pazienti. I costi della polisonnografia dipendono dalla complessità di esame che dovrà essere effettuato. A volte sono concordati con le diverse assicurazioni per chi ha una tutela in questo senso; ma questi costi fanno da riferimento anche per i pazienti non tutelati da una polizza sanitaria. Chiamare, per delucidazioni, il numero 3475982287 oppure la segreteria al numero 3475982287. La prima visita di Medicina del Sonno ha un costo di Euro 200,00.

🟠 INSONNIA - TRATTAMENTI NON FARMACOLOGICI Parliamo di:🔸igiene del sonno, 🔸tecniche di rilassamento muscolare, 🔸controll...
30/11/2025

🟠 INSONNIA - TRATTAMENTI NON FARMACOLOGICI

Parliamo di:
🔸igiene del sonno, 🔸tecniche di rilassamento muscolare, 🔸controllo deli stimoli, 🔸restrizione del sonno, 🔸terapia cognitivo comportamentale, 🔸tecniche di rilassamento mentale, 🔸psicoterapia ACT, 🔸mindfulness, 🔸Tai chi e yoga, 🔸rumore bianco, 🔸light therapy, 🔸stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) e poi 🔹melatonina, 🔹magnesio, 🔹glicina, 🔹inositolo, 🔹teanina, 🔹taurina.

Prof. Dott. Francesco Peverini
30.11.2025

Esistono tecniche psicologiche e comportamentali che possono essere molto utili nel trattamento dell’insonnia: training di rilassamento, controllo degli stimoli esterni, iniziale restrizione del sonno per ritrovare il ritmo giorno - notte, terapia cognitivo-comportamentale, rilassamento mentale, tanto per citarne alcune.

Alcune di queste tecniche possono essere anche praticate da autodidatti, mentre per altre è meglio ricorrere all’aiuto di uno specialista.

✅ Le “tecniche di rilassamento” o rilassamento muscolare progressivo

Insegnano in modo sistematico a rilassare i muscoli in diverse zone del corpo per alleviare lo stress fisico e indurre il sonno. Il paziente impara a contrarre gruppi di muscoli che rappresentano meglio gli stati di tensione e poi a rilassarli, sempre tentando di comprendere ciò che accade.

✅ Il “controllo degli stimoli esterni”

Contribuisce a combinare un’associazione tra la camera da letto e il dormire, limitando il tipo di attività consentite nella stessa camera. Un esempio di controllo dello stimolo è andare a letto solo quando si è assonnati e alzarsi dal letto se si resta svegli per più di 15-20 minuti. Un altro è alzarsi appena si è consapevoli che alcuni pensieri si presentano prepotentemente alla nostra attenzione e non ci fanno riaddormentare.

✅ La “restrizione del sonno” (SRT)

È una tecnica che apprezzo molto e che ha sempre fornito risultati eccellenti. Insieme al paziente si decide, sulla base della durata del suo sonno verificata con il diario, di continuare a dormire solo per uno specifico numero di ore (minimo cinque) ogni notte, evitando qualsiasi tentativo di recupero pomeridiano o nel fine settimana. Il tempo totale di sonno (TST) dopo sette – dieci giorni di terapia dovrebbe posizionarsi all’85% del tempo passato coricati (ovvero il TIB, cioè il tempo passato a letto).
Progressivamente, si inizierà a ritardare la sveglia e ad anticipare l’orario in cui coricarsi, per arrivare progressivamente a recuperare ore di sonno e ritmo giorno-notte. Quando si utilizza la restrizione del sonno, i pazienti devono essere monitorati e messi in guardia su possibili episodi di sonnolenza.
Il razionale è questo (Modello Omeostatico):
1️⃣ Aumento della Pressione del Sonno: L'insonnia cronica porta spesso a trascorrere troppo tempo a letto nel tentativo di "catturare" il sonno perduto. Questo riduce la pressione omeostatica del sonno. La SRT crea un deliberato debito di sonno (sleep drive), aumentando il bisogno biologico di dormire.
2️⃣ Consolidamento del Sonno: La forte pressione a dormire riduce la latenza di addormentamento e i risvegli notturni (WASO), costringendo il sonno frammentato a concentrarsi in un blocco più solido e profondo.
3️⃣ Rafforzamento del Condizionamento Positivo: Il paziente inizia ad associare il letto a un sonno rapido ed efficace, rafforzando l'associazione letto-sonno.

➡️ Nota importante
Avvertenze e Controindicazioni
🔺 Pazienti con diagnosi di Bipolarismo o Psicosi: La restrizione del sonno può innescare episodi maniacali o psicotici in pazienti vulnerabili per cui è assolutamente controindicata in questi casi, a meno che non sia strettamente monitorata da uno psichiatra e limitata a restrizioni molto lievi.
🔺 Epilessia: La privazione di sonno è un fattore scatenante delle crisi (controindicazione).
🔺 Disturbi del Movimento (RLS): L'aumento del tempo in veglia a letto durante la fase iniziale può esacerbare la sindrome delle gambe senza riposo (RLS), richiedendo una gestione farmacologica parallela (attenzione).
🔺 Sicurezza alla Guida: I pazienti devono essere avvertiti della potenziale sonnolenza diurna e della necessità di non mettersi alla guida o utilizzare macchinari pericolosi se si sentono eccessivamente assonnati nelle prime settimane.

✅ Le “terapie cognitivo-comportamentali” (CBT-I)

Mirano a rompere il ciclo dell'insonnia psicofisiologica (es. iperarousal - vedi nota) attraverso la modificazione dei comportamenti disfunzionali e delle credenze errate sul sonno.
Includono diverse modifiche comportamentali:
orari regolari durante il giorno e prima di coricarsi la sera,
risveglio prestabilito al mattino,
alzarsi dal letto quando si raggiungono i venti minuti svegli, eliminare il sonnellino pomeridiano.
Ha anche l’obiettivo aggiuntivo di sfatare diversi miti infondati.
I comportamenti da variare potrebbero essere molti, e alcuni sono esclusivi del soggetto che soffre di insonnia, rendendo così necessaria una terapia veramente individuale.
Necessaria, ma insufficiente se usata da sola. Raramente risolve l'insonnia cronica, ma è fondamentale per il mantenimento dei risultati.
Intervento chiave della CBT-I è il ripristino dell'associazione letto-sonno, agendo sul fattore perpetuante del condizionamento negativo.

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➡️ Nota

🔸 L’arousal è la definizione di una condizione che segnala attivazione neurovegetativa in un individuo di fronte a stimoli soggettivi o ambientali (oggettivi). La sua intensità varia da persona a persona e può influenzare notevolmente il funzionamento cognitivo e comportamentale.
🔸 Iper-arousal è la definizione dello stato di "iper-vigilanza” che generalmente si manifesta con tachicardia, sudorazione, respiro accelerato, agitazione fisica e motoria oltre che a sintomi come irritabilità, difficoltà di concentrazione, insonnia e risposte esasperate a situazioni di allarme.

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✅ Il "rilassamento mentale"

Si attua con tecniche di training autogeno, meditazione, ipnosi, che devono comunque essere condotte da uno specialista. Lo stesso per le prime sedute di tecniche di suggestione o terapia immaginativa, apparentemente più semplice, ma in realtà difficile da attuare se condizionati da stress cronico. Il rilassamento muscolare progressivo (PMR), il biofeedback, le immagini guidate, sono tecniche che riducono la tensione somatica e cognitiva. Efficaci come supporto e per ridurre la latenza di addormentamento in alcuni tipi di insonnia. Utili anche per pazienti con comorbilità dolorose o miocloniche (RLS).

✅ "Mindfulness".

E’ una pratica di consapevolezza non giudicante. Riduce l'iper-arousal e il rimuginio. Spesso integrata nella CBT-I come MBTI (Mindfulness Based Training for Insomnia). È un eccellente strumento per conseguire rilassamento e accettazione, che possono essere insegnate nel contesto di un percorso di cura medico-comportamentale.

✅ La "Psicoterapia ACT (Acceptance and Commitment Therapy)"

Insegna l'accettazione dell'arousal e dei pensieri intrusivi (si definisce come defusione cognitiva) piuttosto che combatterli, per ridurre la reazione ansiosa legata all'insonnia.
Utilizzata soprattutto per i non-responder alla CBT-I classica.
L'obiettivo non è dormire, ma "riposare" e impegnarsi in attività basate sui valori, a prescindere dal sonno.

✅ "Tai Chi e Yoga"

Sono esercizi a basso impatto associati a meditazione in movimento. Migliorano l'efficienza e la durata del sonno riducendo lo stress e favorendo il rilassamento. Utili in particolare nella popolazione adulto-anziana e in caso di insonnia con componente muscolo-scheletrica o stress-correlata.

✅ IL RUMORE BIANCO

Il rumore bianco può aiutarci con l'insonnia mascherando i suoni fastidiosi come il traffico o i vicini, fornendo un sottofondo di rumore costante e rilassante che aiuta il cervello a tranquillizzarsi e ad addormentarsi. Questo può migliorare sia l'addormentamento che il mantenimento del sonno.
Il rumore bianco è di fatto un suono costituito da tutte le frequenze combinate insieme. Quando utilizzato per favorire il sonno, esso ha il compito di attenuare suoni e rumori che potrebbero impedire a un soggetto di addormentarsi o svegliarlo.
Talvolta il termine “rumore bianco” viene utilizzato per altri tipi di suono costante o per immutabili forme di rumore di fondo ed è nel tempo diventato un termine più generico per indicare una vasta gamma di suoni potenzialmente rilassanti, tra cui: ▫️Suoni della natura – pioggia, mare/onde, grilli, giungla eccetera.
▫️ Rumori di macchine – aria condizionata, lavatrice, ventilatore.
▫️ Melodie ripetitive o in loop.

Tutti questi sono presenti in un fiorente mercato di suoni prodotti per favorire un buon sonno.
Alcune persone preferiscono ascoltare questi tipi di suoni piuttosto che i toni artificiali del vero rumore bianco.
L’idea di aggiungere rumore in una camera per favorire il sonno, potrebbe apparire quantomeno bizzarra, ma il sistema funziona: il rumore bianco mescola i suoni esterni (un cane che abbaia, una fabbrica, i vicini, un autobus, traffico e clacson) in un rumore complessivo di fondo cui il cervello presta meno attenzione. In altre parole “maschera” i rumori indesiderati.

A differenza del rumore bianco, la musica non contiene l’ampia gamma di frequenze necessarie per mascherare i suoni intrusivi, quindi è meno efficace del rumore bianco per indurre addormentamento. Anzi, può favorire reazioni emotive, ricordi e associazioni mentali che portano a un livello di veglia più attivo.
E' inconsistente sul miglioramento oggettivo del sonno. Più utile come supporto soggettivo per chi vive in ambienti rumorosi o per la sindrome da iper-arousal uditivo.

✅ LA LIGHT THERAPY

La terapia della luce o Light Therapy può risultare utile per il trattamento di alcune tipologie di insonnia. E’ il trattamento di scelta per i disturbi del ritmo circadiano (es. Delayed Sleep Phase Syndrome) e nell'insonnia legata a turni lavorativi o al jet-lag.
In sostanza, consiste nel sedersi vicino a una finestra con molta luce, al mattino e per un certo periodo di tempo (dai quindici ai trenta minuti fino ad arrivare a una-due ore) ogni giorno.
L’esposizione ai brillanti raggi del sole aiuta a regolare il ritmo circadiano e può essere utile ad alcune persone per addormentarsi meglio la sera o svegliarsi più tardi.

La Light Therapy con specifiche lampade è progettata per utilizzare la luce visibile filtrando i raggi ultravioletti. Questo trattamento costituisce un efficace strumento terapeutico non solo per i disturbi legati al sonno.
Viene infatti adottato in diverse condizioni, tra cui le principali sono:
🔹 Cura di un disturbo affettivo stagionale.
🔹 Depressione o insonnia non stagionale (dopo indicazione del medico).
🔹 Desiderio di provare una terapia con pochi effetti collaterali.
🔹 Necessità di aumentare l’efficacia di farmaci antidepressivi.
🔹 Gravidanza o allattamento.

Oltre a questi, spesso il trattamento è indicato per i soggetti che presentano:
🔹 Depressione non stagionale.
🔹 Distimia (umore cronicamente depresso, presente per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, per circa due anni. Gli individui con il disturbo distimico si descrivono tristi o giù di corda).
🔹 Regolazione di un programma di lavoro notturno.
🔹 Demenza.
🔹 Trattamento di malattie della pelle come la psoriasi, ma in questo caso la lampada dovrà emettere e non eliminare i raggi ultravioletti.

➡️ Nota

🔺 Gli effetti collaterali sono scarsi e comprendono affaticamento degli occhi, cefalea, nausea, irritabilità, euforia, talora iperattività o agitazione associati a disturbo bipolare. Scompaiono entro pochi giorni dall’inizio del trattamento o dalla sospensione se il paziente decide di smettere.
🔺 La Light Therapy deve essere prescritta da un medico, che preciserà numero di sedute e tempo delle stesse, nonché l’intensità della luce da utilizzare (la potenza delle lampade dedicate al trattamento può oscillare tra i 2500 e 10.000 lux).

🔺 La Ligth Therapy può suscitare comportamenti definiti eccitatori, talora maniacali, in pazienti con disturbo bipolare: prima di prescriverla è opportuno parlare con lo psichiatra curante.

✅ LA STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA RIPETITIVA (rTMS).

E’ una modulazione non invasiva dell'eccitabilità corticale in specifiche aree cerebrali (es. corteccia prefrontale dorsolaterale). Sebbene l'rTMS sia ben consolidata per la depressione resistente a terapia, gli studi sull'insonnia (spesso in comorbilità) sono ancora molto eterogenei. Si ipotizza che possa agire riducendo l'iper-arousal inibendo le aree responsabili dell'attività notturna disfunzionale. Non è sicuramente un trattamento di prima linea.

✅ LA MELATONINA

La melatonina è un ormone naturale prodotto dal cervello. Quando il sole tramonta, il nostro corpo inizia la produzione di melatonina, che viene rapidamente rilasciata nel sangue. Di solito questo accade intorno alle ore 21.
Di conseguenza, i livelli di melatonina nel sangue aumentano bruscamente e ci si sente meno vigili. Il sonno sembra più invitante. Il tasso di melatonina nel sangue resta elevato per circa dodici ore – per tutta la notte – prima che la luce del nuovo giorno lo riporterà a livelli diurni più bassi, all’incirca alle ore 9.
Durante il giorno la presenza di melatonina nel sangue è appena rilevabile.
Le vitamine B6 e B3 ne favoriscono la produzione, mentre alcol, fumo, tranquillanti, caffeina, vitamina B12, un antinfiammatorio chiamato ibuprofene e altri farmaci ne inibiscono il rilascio nel sangue.

Non è un ipnotico (non induce sonno di per se). Di efficacia limitata per l'insonnia, è il trattamento di prima scelta per i disturbi del ritmo circadiano. La dose ottimale è spesso più bassa di quanto comunemente usato (0.5 – 2 mg).
La luce del mattino inibisce la produzione di melatonina; ecco perché è talvolta chiamata “l’ormone di Dracula” (si può trovare solo di notte).

Anche se il nucleo soprachiasmatico ipotalamico è attivo, questo non produrrà melatonina a meno che la persona si trovi in un ambiente poco illuminato. Oltre alla luce solare, infatti, anche l’illuminazione artificiale può essere abbastanza forte e simile a quella solare da impedire il rilascio di melatonina.

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➡️ Quali alimenti contengono melatonina?

Alcuni alimenti forniscono piccole quantità di triptofano (una molecola essenziale come “mattone” per produrre tante altre sostanze nell’organismo) o di serotonina, che non aumentano direttamente la produzione di melatonina, ma aiutano a utilizzare al meglio quella “endogena”, che già esiste.
Si tratta di:
• Mandorle e noci
• Orzo
• Banane
• Ananas
• Arance
• Lamponi
• Amarene
• Pomodori
• Zucca
• Latte, yogurt e formaggi
• Riso
• Patate
• Avena
• Mais
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✅ MAGNESIO

Modulatore del recettore inibitorio GABA e bloccante del recettore eccitatorio NMDA.

Come funziona:
1️⃣ Rilassamento Muscolare: Il magnesio è fondamentale per sciogliere la tensione fisica e prevenire crampi o "gambe senza riposo" (RLS).
2️⃣ Regolazione del GABA: Aumenta l'attività del GABA, un neurotrasmettitore che "spegne" il cervello iperattivo e favorisce la calma.
3️⃣ Regolazione della Melatonina: Il magnesio è necessario per la corretta produzione dell'ormone del sonno.

Possibile utilità in popolazioni specifiche (es. anziani o soggetti con carenza di magnesio). Di aiuto nell'insonnia psicofisiologica. Si preferisce il magnesio bisglicinato (per la biodisponibilità).
Un ruolo di supporto per l'ansia e la sindrome delle gambe senza riposo (RLS).

✅ GLICINA

La Glicina è un aminoacido con funzione di neurotrasmettitore inibitorio (soprattutto nel tronco encefalo e nel midollo spinale).
Agisce primariamente sulla termoregolazione, facilitando il sonno tramite l'abbassamento della temperatura corporea centrale, che precede l'addormentamento e che fisiologicamente rappresenta la “porta principale del sonno” 🚪 (tra le 23 e l’una di notte).
Gli studi su dosi di circa 3 g. hanno mostrato miglioramenti significativi nella qualità soggettiva del sonno e una riduzione della sonnolenza diurna e della fatica il giorno successivo.
Studi specifici mostrano che la glicina può aumentare la durata del sonno REM e del sonno profondo, riducendo la sensazione di stanchezza al risveglio.
E’ anche di supporto per la latenza di addormentamento e la qualità del sonno.
È ben tollerata e può essere utile come coadiuvante in fasi iniziali di un trattamento per insonnia.

➡️ Nota

Gli effetti indesiderati sono rari ai dosaggi standard per il sonno (0,5 - 3g), ma possono comparire se si ha uno stomaco sensibile o si eccede con le dosi:
🔺 Disturbi gastrointestinali: Nausea, leggero mal di stomaco, feci molli o diarrea (spesso accade se presa a stomaco vuoto).
🔺 Sonnolenza diurna: Sebbene migliori la qualità del sonno, in alcuni soggetti molto sensibili l'effetto rilassante può lasciare un leggero senso di "sedazione" al mattino (molto meno frequente rispetto alla melatonina o ai farmaci).

➡️ Controindicazioni e Interazioni Farmacologiche

Questo è l'aspetto più tecnico a cui prestare attenzione.
🔺 Interazione con Clozapina: Questa è l'interazione più nota. La glicina può ridurre l'efficacia della clozapina, un farmaco antipsicotico utilizzato per la schizofrenia.
🔺 Pressione Bassa: La glicina ha un lieve effetto vasodilatatore (è così che abbassa la temperatura). Se soffri già di ipotensione o prendi farmaci per la pressione, potrebbe potenziarne leggermente l'effetto.
🔺 Problemi Renali o Epatici Gravi: Come per tutti gli amminoacidi, chi ha gravi insufficienze renali o epatiche deve monitorare l'assunzione di proteine e amminoacidi liberi per non sovraccaricare gli organi.
🔺Gravidanza e Allattamento: Non ci sono studi sufficienti per dichiararla sicura al 100% in queste fasi, quindi si sconsiglia l'integrazione "fai da te".

✅ L-TEANINA

Si tratta di un aminoacido presente nel tè verde. Aumenta la produzione di onde alfa all’elettroencefalogramma (stato di rilassamento in veglia) e stimola il rilascio di neurotrasmettitori inibitori come il GABA.
L'efficacia non è sedativa, ma ansiolitica e anti-arousal. Riduce l'ansia e il rimuginio associati al sonno, facilitando l'ingresso in uno stato mentale più calmo.
Utile per pazienti con insonnia da difficoltà nell’addormentamento dominata dall'iper-arousal cognitivo (mente che "non si spegne"). Si usa spesso combinata con il magnesio.
Monitorare la pressione arteriosa se il paziente è già in terapia antipertensiva. Non ci sono controindicazioni assolute note in letteratura.

✅ TAURINA

E’ un aminoacido con funzione di modulatore neuro-inibitorio. Sebbene sia un inibitore del Sistema nervoso centrale, mancano studi clinici conclusivi che ne supportino l'uso specifico per l'insonnia primaria in dosi nutraceutiche.
Può essere utilizzata come coadiuvante nei regimi di integrazione generale per la riduzione dello stress e dell'ansia, ma con efficacia sul sonno molto meno definita rispetto a Teanina o Glicina.

Può potenziare l'effetto sedativo o ansiolitico di farmaci come le Benzodiazepine, gli SSRI o Gabapentin.
Attenzione al rischio di sedazione eccessiva o sonnolenza diurna residua.

➡️ Nota
Sebbene la Taurina sia spesso usata come epatoprotettore, un eccessivo apporto di amminoacidi in condizioni di grave compromissione renale richiede cautela per possibile aumento dell’azotemia.

✅ INOSITOLO

Zucchero alcolico (spesso come mio-inositolo). È un secondo messaggero che regola la segnalazione della serotonina e modula l'attività dei recettori GABA.
Non è un trattamento diretto per l'insonnia ma è prevalentemente utilizzato in psichiatria per il disturbo da panico e per la gestione di alcuni disturbi dell'umore. Potrebbe essere considerato solo in presenza di insonnia secondaria a disturbi d'ansia o ossessivi-compulsivi.

Effetti collaterali comuni:
🔺 a dosi elevate possibili disturbi gastrointestinali come flatulenza, meteorismo, crampi addominali e diarrea.
🔺 pazienti diabetici o pre-diabetici in terapia con Metformina, Sulfaniluree, o Insulina, devono monitorare strettamente la glicemia per evitare ipoglicemie.
🔺 la supervisione del neurologo è necessaria in pazienti con disturbi affettivi complessi.

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🟠 SINTESI

🔶 La Melatonina ha un ruolo preciso ma limitato ai disturbi del timing (ritmo circadiano), non come ipnotico per l'insonnia psicofisiologica.
🔶 Il Magnesio, la glicina e la L-Teanina rappresentano i supporti più robusti per affrontare, rispettivamente, la componente somatica (muscolare - GABA) e cognitiva (iper - arousal) dell'insonnia, e hanno un buon profilo di sicurezza.
🔶 Taurina e Inositolo hanno un'evidenza più debole o sono più specifici per insonnie in comorbilità psichiatrica.

Come è intuibile, l'uso di queste sostanze non sostituisce mai le terapie comportamentali o l'eventuale terapia farmacologica ipnoinducente per l'insonnia cronica severa. Esse agiscono al meglio come coadiuvanti.

🟠 CONSIDERAZIONI

Determinare quale farmaco può essere giusto dipende dal tipo di insonnia diagnosticata e da altri fattori riguardanti la salute dell’individuo.

Gli obiettivi del trattamento farmacologico sono:
🔸 Migliorare la qualità e la quantità del sonno
🔸 Migliorare le funzioni diurne compromesse
🔸 Ridurre il tempo che impieghiamo a addormentarci, una volta coricati nel letto (latenza del sonno) e i risvegli dopo l’addormentamento.
🔸 Aumentare stabilmente il tempo totale di sonno.

Gli elementi che uno specialista considera nella scelta di un farmaco per l’insonnia dovrebbero essere correlati a diversi fattori:
🔸 Tipo di sintomo
🔸 Obiettivo del trattamento
🔸 Risposte a trattamenti pregressi
🔸 Preferenze del paziente
🔸 Costi
🔸 Valutazione e disponibilità di altri trattamenti
🔸 Condizioni di coesistenza di altre patologie
🔸 Controindicazioni dei farmaci proposti o già praticati
🔸 Interazioni farmacologiche con altre sostanze che il paziente deve assumere.
🔸 Effetti indesiderati

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🟠 Nel mio studio, l'obiettivo è trattare la tua insonnia dopo una accurata diagnosi sulle cause, cercando anche di utilizzare il meno possibile sostanze farmacologiche, con un approccio basato sulla condizione medica specifica.

Il percorso di cura include:

✔️ Diagnosi Internistica Completa: Valuto le cause mediche nascoste (presenza di altre patologie) che spesso l'insonnia "maschera" o da cui deriva.
✔️ Protocolli Comportamentali Strutturati: Sviluppiamo insieme un piano terapeutico basato su metodologie validate.
✔️ Cura dell’igiene del sonno: Non regole generiche, ma routine specifica per la tua diagnosi e il tuo stile di vita.

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Prof. Dott. Francesco Peverini
Specialista in Medicina Interna

CENTRO PER LA RICERCA E LA CURA DEI DISTURBI DEL SONNO

Roma – Via Antonio Bertoloni, 34
Napoli – Via Maria Cristina di Savoia, 26

☎️ 3475930259
☎️ 3475982287

Ci trovi sul web
🛜 www.polisonnografia.it
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BIBLIOGRAFIA. 📘📙

È facile dormire se sai come farlo. Ed. Rizzoli BUR 2016.

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INSONNIA - RUOLO DEI SOCIAL MEDIA, “BRAIN ROT”, FoMO E DIGITAL DETOXProf. Dott. Francesco Peverini29.11.2025👇🏼Insonnia e...
29/11/2025

INSONNIA - RUOLO DEI SOCIAL MEDIA, “BRAIN ROT”, FoMO E DIGITAL DETOX

Prof. Dott. Francesco Peverini
29.11.2025

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Insonnia e mondo digitale, insidie per il riposo.
Se non riusciamo a dormire e al mattino ci sentiamo poco riposati, potremmo chiederci se siamo colpiti da una qualche forma di insonnia.
L’insonnia è la difficoltà a addormentarsi o a mantenere il sonno, anche se abbiamo tutte le opportunità per farlo.
Chi soffre di insonnia è insoddisfatto del proprio riposo e presenta di solito stanchezza, debolezza, difficoltà di concentrazione, disturbi dell’umore e riduzione delle prestazioni nel lavoro o a scuola.

✅ INSONNIA - QUANTO PUÒ DURARE IL DISTURBO

Prima di tutto sarà utile operare una distinzione in base alla durata dell’insonnia.
Le diverse tipologie si definiscono
✔️ acuta o transitoria, spesso in relazione a diverse circostanze della vita (per esempio, quando non è possibile addormentarsi la notte prima di un esame, o dopo aver ricevuto notizie stressanti o perché si è innamorati; in genere questo disturbo tende a risolversi senza alcun trattamento).
✔️ intermittente, quando alcune situazioni che alterano il sonno si ripetono ciclicamente.
✔️ cronica, quando il sonno è interrotto o perso almeno tre notti a settimana per un minimo di tre mesi.

✅ COME SI MANIFESTA L’INSONNIA

Le persone con insonnia tendono ad avere difficoltà a addormentarsi (insonnia di esordio) o a mantenere il sonno (insonnia detta anche centrale) oppure possono svegliarsi troppo presto al mattino (insonnia terminale).

✅ LE CAUSE DELL’INSONNIA

L’insonnia cronica può iniziare in molti modi:
▫️cambiamenti ambientali
▫️propensione a non dormire
▫️lavoro a turni
▫️alcune patologie
▫️uso di diversi farmaci

L’insonnia può essere determinata da patologie psichiatriche o mediche (alterazioni ormonali, cardiopatie, patologie respiratorie, gastro-intestinali, oncologiche), da una cattiva igiene del sonno con abitudini che portano a dormire costantemente meno del necessario, dall’uso di sostanze specifiche come alcol e alcuni farmaci, o infine da fattori biologici legati alla alterata produzione di molecole che inducono il sonno nel nostro cervello.

Talvolta l’insonnia è solo una delle condizioni che presenta un’altra patologia.

✅ ALCUNE CONDIZIONI MEDICHE CHE POSSONO CAUSARE INSONNIA

🔸 Allergie e riniti
🔸 Reflusso gastro-esofageo e ulcera
🔸 Problemi endocrini come l’iper o l’ipotiroidismo
🔸 Aumento del cortisolo circolante
🔸 Diabete scompensato
🔸 Dolore da artrosi e dolore cronico in genere
🔸 Asma o insufficienza respiratoria
🔸 Apnee notturne
🔸 Morbo di Parkinson
🔸 Morbo di Alzheimer
🔸 Ansia
🔸 Depressione
🔸 Sindrome delle gambe senza riposo
🔸 Ipertensione arteriosa
🔸 Angina (cardiopatia ischemica)
🔸 Insufficienza cardiaca e affanno
🔸 Stress da patologia oncologica (terapie, dolore, paure)
🔸 Gravidanza

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➡️ Nota
Le apnee notturne sono spesso legate all’insonnia, sia per la frammentazione del sonno tipica di questa patologia, sia per una associazione tra i due disturbi, per cui il 40% circa dei soggetti insonni soffre di entrambe le condizioni (▫️CO.MI.SA. – Comorbidità apnee notturne + insonnia).

✅ INSONNIA E STILE DI VITA

L’insonnia può insorgere ed essere perpetuata a causa di comportamenti e stili di vita poco salutari e le abitudini a dormire poco e male sono in grado, da sole, di creare insonnia, senza il contributo di una malattia sottostante.
Gli esempi di come errate consuetudini di vita possano portare a insonnia sono moltissimi; tra questi i nuovi stili di vita H24 per sette giorni la settimana.

➡️ Ma esaminiamo alcuni di questi comportamenti più frequenti:

🔹 Lavorare a casa la sera. In questi casi diventa difficile rilassarsi e quando arriva il momento di andare a dormire può insorgere anche preoccupazione, per la sensazione di poter fare di più.
🔹 Dormire di più per recuperare il sonno perduto, anche nel weekend. Questo può confondere il ritmo sonnoveglia.
🔹 Il lavoro a turni, che prevede orari irregolari o per periodi fissi di ore ma variabili ogni giorno. La carenza di sonno e lo stress provocano l’esordio acuto di insonnia, trasformandosi nel tempo in un problema cronico.
🔹 Abuso di sistemi retroilluminati.

✅ INSONNIA E DIGITALE: IL NEMICO NASCOSTO 📱

Il tema del rapporto tra dispositivi elettronici - social media e sonno è estremamente attuale, in particolare tra le fasce più giovani e i loro genitori.

È abbastanza chiaro che l’uso intensivo delle nuove tecnologie prima di addormentarsi non causa di per sé insonnia, ma l’affaticamento visivo che ne deriva può provocare l’attivazione di aree del cervello connesse con i centri del sonno e con l’ipotalamo e modificare il rilascio di molecole e ormoni che sono in grado di alterare il fisiologico ritmo sonno-veglia.

Se la sera, prima di dormire, si usano troppo a lungo gli schermi retroilluminati, si riproduce lo stesso meccanismo che determina il jet lag; non è certo una malattia ma un profondo disagio e per una persona che ha già problemi a addormentarsi, tale abitudine può far comparire o acuire un disturbo del sonno.

✅ "BRAIN ROT" E RITMI CIRCADIANI

A cosa dobbiamo pensare nel giudicare accettabile o troppo il tempo passato sui social?
E riflettiamo sul dare uno sguardo ai contenuti o al loro effetto sul cervello ?

➡️ “Brain Rot” non è una diagnosi medica formale, ma un concetto che descrive, in modo piuttosto chiaro, lo stato mentale di affaticamento, la perdita di focus e la ridotta capacità cognitiva causati dal consumo eccessivo e passivo di contenuti digitali di scarsa qualità.

Caratteristiche del "Brain Rot":
🔻 Consumo eccessivo e passivo: Trascorrere molte ore al giorno (spesso con lo scrolling infinito) davanti a smartphone o tablet, guardando video brevi, meme o contenuti frammentati che richiedono uno sforzo cognitivo minimo (spesso chiamati "contenuti spazzatura").
🔻 Semplificazione Cognitiva: La mente si abitua a stimoli rapidi, semplici e non sequenziali, perdendo la capacità di mantenere l'attenzione su compiti complessi, di leggere testi lunghi o di pensare in modo critico.
🔻 Affaticamento Mentale (Mental Fatigue): Nonostante la passività, il continuo bombardamento di stimoli porta a un sovraccarico sensoriale che, paradossalmente, provoca stanchezza mentale e un senso di insoddisfazione.

➡️ Il Legame con l'Insonnia

Il concetto di "Brain Rot" si collega all'insonnia in due modi fondamentali:
🔺 Iperstimolazione serale: Il consumo di contenuti veloci e spesso con effetti visivi e sonori intensi (anche se privi di senso) mantiene il cervello in uno stato di veglia attiva e di eccitazione (definito anche “alto arousal”), rendendo estremamente difficile se non impossibile il passaggio al sonno.
🔺 Incapacità di rilassamento reale: La mente, abituata al tap di dopamina dei contenuti veloci, trova difficile accettare la noia o la quiete necessarie per addormentarsi. Questo contribuisce alla componente comportamentale e cognitiva dell'insonnia.

✅ “FoMO” – UN NUOVO MODO DI VALUTARE L’INSONNIA

Se sei andato a letto stanco, ma alle 3 del mattino ti ritrovi ancora a controllare i social, potresti essere vittima della FoMO (Fear of Missing Out – 🖌️ la Paura di Perdersi Qualcosa).

Clinicamente, la paura di perdersi qualcosa (FoMO) non è una diagnosi formale ma è legata a diversi aspetti clinici, tra cui UN aumento di ansia, stress e sintomi di depressione.

È anche associata a sintomi fisici come disturbi del sonno (appunto insonnia), palpitazioni cardiache e problemi legati allo stress, nonché a modelli comportamentali come l'uso compulsivo dei social media, scarse capacità decisionali e una ridotta soddisfazione di vita.

➡️ Nota
La FoMO non è un semplice vizio che ci porta a dilungarci eccessivamente sui social, è una spinta ansiosa che attiva il cervello, che può portare all'incapacità di stare lontani dai social media, portando a un controllo compulsivo dei feed.

Gli individui che la provano, possono sperimentare una paralisi decisionale, temendo che scegliere un'attività significhi perderne una "migliore", rendendo impossibile il rilassamento necessario per il sonno.
Il risultato? L'insonnia psicofisiologica.

✅ UN PRIMO PROVVEDIMENTO - IL DIGITAL DETOX

Il detox digitale può essere un intervento efficace per attenuare alcuni degli effetti negativi dell'uso eccessivo della tecnologia, migliorando la salute mentale e le funzioni cognitive.
Nella pratica quotidiana, il Digital Detox viene attuato tramite diverse strategie, che variano in intensità:
1️⃣ Detox serale – pre Sonno: Spegnere smartphone e tablet almeno 60-90 minuti prima di coricarsi.
2️⃣ Zone Senza Tecnologia: Designare spazi della casa (es. camera da letto) o momenti della giornata (es. pasti) come free-tech zone.
3️⃣ Disattivazione delle Notifiche: Ridurre al minimo le interruzioni visive e sonore per riprendere il controllo sul proprio tempo.
4️⃣ Astinenza Totale Temporanea: Periodi più intensi (un weekend, una settimana) trascorsi lontano da tutti i dispositivi (spesso in ritiri o vacanze). Dipende purtroppo anche dalla tipologia di lavoro o dal carico di responsabilità familiari.

Negli studi più recenti, l'intervento di disintossicazione dai social media della durata di una settimana ha portato a significative riduzioni dei sintomi di insonnia, depressione e ansia.

✅ CONSIDERAZIONI

✔️ Hai provato a ridurre il fabbisogno di social ed il tuo Digital Detox non ha funzionato?
Non preoccuparti, non è solo colpa della tua forza di volontà.

✔️ Dopo 35 anni come specialista in Medicina Interna e 27 che mi occupo di Medicina del Sonno, so che quando un problema come l’insonnia persiste, non basta invocare una "buona abitudine".

✔️ Significa che l'insonnia è diventata un meccanismo radicato che richiede una terapia mirata, non farmacologica.

❌ Non serve la pillola, occorre la Scienza.

✔️ Nel mio studio, l'obiettivo è liberare i pazienti dall'insonnia (e se possibile dalla dipendenza dai sonniferi) con un approccio basato sulla condizione medica specifica di ogni individuo: si chiama Medicina personalizzata.

✔️ Il mio percorso di cura, dopo un'attenta valutazione, include:

🖌️ Diagnosi Internistica completa: Valuto le cause mediche nascoste (Apnee Notturne, reflusso, disfunzioni tiroidee, cardiopatie, solo per citarne alcune) che spesso l'insonnia "maschera".
🖌️ Protocolli comportamentali strutturati: svilupperemo insieme un piano terapeutico basato su tecniche di restrizione del sonno e controllo degli stimoli – metodologie validate che rieducano il cervello ad associare il letto solo al sonno e alla vita di relazione e non ad attività diverse.
🖌️ Igiene del sonno personalizzata: non regole generiche, ma una routine specifica per la tua cronobiologia e il tuo stile di vita.
Il vero rimedio alla FoMO notturna e all'insonnia cronica non è spegnere il telefono per un giorno, ma risolvere la radice del problema in modo più duraturo.

➡️ Se l'insonnia ti affligge da più di un mese, è il momento di un approccio specialistico.

➡️ Non basta dire di spegnere il telefono.
E’ necessario un approccio medico personalizzato per riprogrammare il ritmo sonno-veglia dopo un uso eccessivo di schermi.

➡️ Digital Detox vuol dire tentare di ridurre la dipendenza dai sistemi social digitali.
Se non basta, la causa potrebbe essere più profonda: prenota una consulenza.

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Prof. Dott. Francesco Peverini
Specialista in Medicina Interna

👉🏼 CENTRO PER LA RICERCA E LA CURA DEI DISTURBI DEL SONNO

Roma – Via Antonio Bertoloni, 34
Napoli – Via Maria Cristina di Savoia, 26

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✅ ALCUNI NUMERI SULL’INSONNIA

L’insonnia è il più comune disturbo del sonno. I numeri sono paragonabili a una vera epidemia: oltre il 20% della popolazione italiana deve fronteggiare il problema almeno una volta al mese e spesso ha bisogno di una terapia, mentre quattro milioni di persone circa ne soffrono cronicamente.
Più del 60% delle persone che vanno dal medico di famiglia ha sofferto di insonnia e, tra loro, almeno il 40% ha problemi di attenzione e memoria che si manifestano durante il giorno.
Ma solo il 16% di loro si cura.

✅ INSONNIA E SOCIAL MEDIA (PC, TABLET, CELLULARE) - CONTROVERSIE

L’uso dei social media è causa o conseguenza dei disturbi del sonno?
Secondo i risultati emersi da studi effettuati su giovani universitari, i ricercatori propendono per la seconda situazione.

🔹 I disturbi del sonno sembrerebbero spesso essere predittivi di una maggiore quantità di tempo speso a guardare i social network (anche a letto), ma anche il contrario.
La durata del sonno, di conseguenza, potrebbe non essere del tutto influenzata dall’uso dei moderni sistemi di comunicazione.

È sufficiente questo per affermare che l’abitudine a navigare, chattare, attendere con ansia un “mi piace” sui social network, leggere news dal tablet o dallo smartphone prima di spegnere la luce del comodino non comprometta il sonno?
Di sicuro no.

🔹 Le variabili da esaminare sono moltissime: in primo luogo il tipo di schermo, la regolazione della sua luminosità e la tecnologia con cui vengono visualizzati i contenuti sono solo alcune delle caratteristiche da considerare.

🔹 È necessario quindi verificare il genere di attività che si svolge, se, per esempio, è di competizione o di amicizia: se vi è competizione o eccessiva attesa, i livelli di attivazione della corteccia cerebrale sono estremamente variabili, ma sempre molto superiori a quelli necessari per dormire.

🔹 Infine, risulta importante la velocità di aggiornamento della pagina, ovvero quante volte in un secondo l’immagine viene ridisegnata sullo schermo (si chiama Page Speed e si minura in Hertz).

🔹 O ancora, la vicinanza del dispositivo al cervello, dal momento che l’attività elettromagnetica può svolgere un’azione sui neuroni.

La tecnologia va tutt’altro che demonizzata ma è indispensabile proteggere le nuove generazioni dagli abusi che se ne fanno in nome di un totale disprezzo per il sonno, considerato ormai come una parte della vita sacrificabile alle più svariate esigenze.

➡️ Una raccomandazione: qualunque attività impegnativa per il cervello, che si realizzi guardando la televisione, un computer, un tablet, un e-reader o un telefonino, andrebbe interrotta almeno un’ora prima di andare a dormire.

🔵 COSA FARE

➡️ Interrompi il ciclo della FoMO e dell'insonnia.

FoMO: un fattore che perpetua l'insonnia

🔸 Non è solo l'ansia iniziale, ma la FoMO è un fattore perpetuante dell'insonnia, ovvero uno di quei meccanismi che mantengono il disturbo nel tempo.
🔸 La FoMO alimenta l'Arousal cognitivo (l'iperattività mentale) che è la caratteristica principale dei fattori perpetuanti dell'insonnia cronica, rendendo difficile l'addormentamento e aumentando l'ansia legata al sonno.

➡️ Il Legame con funzioni cerebrali e la compulsione

🔸 La FoMO non è una "debolezza morale," ma coinvolge le vie dopaminergiche della ricompensa.

🔸 La necessità di controllare continuamente i social (tipico della FoMO) è sostenuta da meccanismi cerebrali che cercano una ricompensa variabile (la notifica, il messaggio, l'aggiornamento).

🔸 Questa ricerca compulsiva di gratificazione e connessione è incompatibile con lo stato di rilassamento necessario per il sonno.

🔸 Questo spiega perché "staccare" è così difficile, giustificando la necessità di un intervento esterno, medico e strutturato.

➡️ La FoMO come mediatore tra umore e uso problematico

La FoMO spesso non agisce da sola, ma è un anello di congiunzione tra disturbi preesistenti e la cattiva qualità del sonno.

➡️ Risultati Recenti sulla Qualità della Vita

La FoMO non incide solo sulla notte, ma sulla qualità della vita percepita.

🔸 Studi recenti ribadiscono che livelli elevati di FoMO sono associati a una qualità della vita percepita più bassa, all'ansia e, ovviamente, a disturbi del sonno.

🔸 La FoMO non è solo stress da social, ma un meccanismo ansioso che:
▫️Attiva la Dopamina: Ti spinge a controllare compulsivamente il telefono, anche se sei stanco, interrompendo il rilascio di Melatonina.
▫️ Perpetua l'Insonnia: La FoMO alimenta l'Arousal Cognitivo (il rimuginio) che non ti permette di associare il letto al riposo, mantenendo l'insonnia cronica.

➡️ Non si tratta quindi solo di "staccare la spina", ma di curare la causa medica.

🔸 Ecco perché il Digital Detox talvolta non basta: se la radice del problema è un meccanismo ansioso-comportamentale radicato, hai bisogno di un piano terapeutico specifico e non farmacologico.

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✔️ Contattami in privato per fissare un appuntamento e provare a riscoprire il piacere di dormire.

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Prof. Dott. Francesco Peverini
Specialista in Medicina Interna

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Prof. Francesco Peverini - i disturbi del sonno, diagnosi e cura

Tutto quello che dovreste sapere sul sonno e i suoi disturbi

Perché talvolta si fa fatica ad addormentarsi o il sonno viene interrotto una o più volte per notte? Come si può spiegare che dopo 8 e più ore di sonno ci si possa svegliare stanchi e sentirsi tutt’altro che riposati e durante il giorno essere irritabili, ansiosi, scarsamente attenti? Accade almeno al 25% degli italiani. E il 50% delle persone, almeno una volta, ha sperimentato cosa sia dormire male.

Troppe tendenze culturali, portano oggi a pensare che dormire sia poco più che un fastidio, un ostacolo alla nostra efficienza h24. Ma vedere compromessa anche una sola notte di sonno, quale ne sia il motivo, rende la giornata che segue praticamente improduttiva. Ci si sente intontiti, irritabili, si commettono errori anche banali e, all’improvviso, semplici attività sembrano diventare complicate.

Il Centro Multidisciplinare per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno - Roma, Firenze