15/12/2025
Ep. 1/7
Stavo lavorando in ufficio quando è squillato il telefono. Mia moglie era di nuovo in ospedale con le nostre figlie. Faceva avanti e indietro ormai da qualche mese, perché Sofia, che aveva quasi due anni, faticava a muoversi, e quando si alzava perdeva l’equilibrio. Stavamo cercando di capire cosa avesse. Appena ho risposto, ho sentito che la voce di Roberta tremava.
Sofia ha la leucodistrofia metacromatica. Vieni qui appena puoi.
D’istinto ho aperto il pc e digitato il nome di quella malattia su internet. Due parole che non avevo mai sentito, ma che in pochi secondi hanno squarciato in due la mia vita. Con gli occhi fissi sullo schermo ho letto tutto d’un fiato le informazioni che trovavo. Fino alla frase che mi ha tolto il respiro: aspettativa di vita, sei anni.
Da lì, fuoco. Ho sentito il corpo andare in fiamme. Ho preso la giacca e mi sono precipitato per le strade di Roma, di corsa verso l’ospedale. La mia mente era svuotata, vedevo solo gli occhi profondi di mia figlia. Arrivato nel reparto, ho trovato Roberta e un dottore alla scrivania. Con voce sicura, ha cercato di spiegarci cosa fosse la leucodistrofia, ma io non riuscivo, non volevo capire. Fino a quando ho sentito pronunciare il nome dell’altra mia figlia, Giorgia.
Bisogna subito fare gli esami anche a lei, ha detto il medico, perché questa è una malattia genetica, e potrebbe avercela anche Giorgia.
I giorni dopo sono stati senza sonno. In attesa dei risultati, abbiamo scritto a medici di tutto il mondo, dalla Tunisia alla Francia, fino all’America. Cercando un appiglio, qualcuno che conoscesse quella malattia rara piombata nella nostra vita come un incendio. Poi, la risposta. Giorgia, che aveva solo nove mesi, era affetta dalla stessa malattia della sorella maggiore.
Ci siamo subito rivolti al Tiget di Milano, l’istituto Telethon per la Terapia Genica. Quella terapia innovativa era l’unica speranza, ma bisognava sbrigarsi, perché funziona solo nei bambini che non hanno ancora sviluppato i sintomi. Ci siamo trasferiti a Milano. Tutti insieme.
Pronti a correre contro il tempo per salvare la vita di Giorgia.
Antonio
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