Centro Dietetico Nazionale

Centro Dietetico Nazionale Il Centro Dietetico Nazionale è un Associazione che si occupa di Nutrizione e Medicina Naturale.

12/12/2024
CAVITAZIONELa cavitazione è una tecnica ultramoderna, specifica per il trattamento di cellulite e adiposità localizzate....
12/12/2024

CAVITAZIONE

La cavitazione è una tecnica ultramoderna, specifica per il trattamento di cellulite e adiposità localizzate.
Ha lo scopo di migliorare la silhouette, riducendo gli accumuli di adipe, attraverso l’efficacia degli ultrasuoni a potenza e frequenza controllate.
Tramite il passaggio di un manipolo sull’area sottoposta a trattamento gli ultrasuoni a bassa frequenza agiscono in maniera mirata sulle adiposità senza che il processo interessi i tessuti circostanti e sono in grado di causare la rottura delle cellule adipose e la conseguente eliminazione degli acidi grassi, liberati in maniera naturale e fisiologica, attraverso i circuiti linfatico ed urinario nei giorni successivi al trattamento.
L’azione degli ultrasuoni agisce in maniera sinergica determinando riduzione e ridistribuzione del grasso sottocutaneo con azione lipoclasica e lipolitica, riduzione dell’edema e miglioramento della circolazione venosa e linfatica.
La tecnologia è in grado di dare, senza fastidi e senza tempi di convalescenza, risultati immediati e misurabili, di stimolare il naturale processo del metabolismo dei lipidi evidenziando una visibile diminuzione del volume in seguito a ciascun singolo trattamento.
La semplicità e l’efficacia in termini di tempo della procedura, assieme alla sua natura non invasiva fanno della cavitazione ultrasonica una valida alternativa per chi desidera modellare la propria silhouette ma non vede di buon occhio il bisturi

LA BIOIMPEDENZIOMETRIALa bioimpedenziometria (o Body Impedance Analysis, BIA) è la tecnica più utilizzata per misurare l...
12/12/2024

LA BIOIMPEDENZIOMETRIA
La bioimpedenziometria (o Body Impedance Analysis, BIA) è la tecnica più utilizzata per misurare la composizione corporea stabilendo la percentuale di massa magra (FFM = fat free mass), massa grassa (FM = fat mass) e corretto stato di idratazione del corpo.

Questa valutazione costituisce il primo indispensabile passo per ogni strategia volta ad ottenere un calo o un incremento di peso dato che ci permette di modificare uno specifico comparto corporeo e monitorare la sua variazione.

Sappiamo che il corpo umano è composto in media per il 65% di acqua e che i tessuti biologici possono comportarsi come conduttori elettrici o, al contrario, come isolanti a seconda della quantità d’acqua che contengono.

I tessuti magri, soprattutto i muscoli, risultano essere ottimi conduttori perché contengono una maggiore quantità d’acqua (mediamente il 73%) e di elettroliti, mentre i tessuti grassi e quelli ossei sono isolanti.

La bioimpedenziometria, sfruttando la capacità dell’acqua di condurre elettricità, quantifica la resistenza e la reattanza (o conducibilità) dei tessuti umani ad una leggera corrente elettrica e stabilisce così la percentuale di idratazione, di massa magra e di massa grassa del corpo. La resistenza dipende dai fluidi corporei, la reattanza invece dipende dalla massa cellulare attiva (body cellular mass, BCM)
Se l’acqua totale corporea (TBW = total body water) è molta, la corrente fluisce attraverso il corpo con maggior facilità e minore resistenza. La resistenza è dunque inversamente proporzionale al contenuto idrico (più acqua = meno resistenza).

FAME NERVOSACos’è la fame?La fame, o appetito, si sviluppa quando abbiamo bisogno di energia, avere fame è dunque un seg...
16/05/2023

FAME NERVOSA

Cos’è la fame?
La fame, o appetito, si sviluppa quando abbiamo bisogno di energia, avere fame è dunque un segno del tutto normale. Per alcuni però è un impulso psicologico che spinge a mangiare quantità di cibo non necessario.

In questi casi si parla di “fame nervosa” o più correttamente “appetito nervoso” .
Fame e sazietà sono regolati da ormoni: la grelina è l’ormone che stimola l’appetito , la leptina invece regola il senso di sazietà .
Lo stimolo più importante che regola la fame è la glicemia (concentrazione di glucosio ( zucchero ) nel sangue):

Quando la glicemia tende a scendere sotto i valori di guardia s’innesca lo stimolo della fame.
Viceversa, quando si alza eccessivamente il cervello capisce che non è più necessario mangiare.
Gli ormoni coinvolti sono l’insulina e il glucagone .

Cos’è la fame nervosa?
Quando l’appetito, la fame, non nasce dalla necessità d’energia, ma da meccanismi di compensazione emotivo-affettiva si definisce “fame nervosa” . Questo appetito è spinto dalla necessità di emozioni e sensazioni positive che la normale vita non ci da. Quando si sazia questo tipo di fame è come ricevere una carezza “metabolica emotiva” che porta sensazioni positive, ma con tutte le conseguenze negative dell’alimentazione impulsiva, lontana dall’equilibrata alimentazione . Qui puoi scaricare gratuitamente una dieta equilibrata e personalizzata per le tue calorie.

Come si sviluppa il senso di fame e sazietà?
Il centro che regola fame e sazietà, il nostro termostato (chiamato anche “centro della fame” ), si trova nel cervello, e più precisamente nell’ipotalamo. In quest’area del cervello i nutrienti: carboidrati , proteine e grassi , regolano alcuni mediatori che controllano, accendono o spengono, il senso di fame e sazietà.

La fame si può sviluppare anche per motivi che esulano dalla necessità d’energia o emotivo-affettiva, anche l’ambiente gioca un ruolo: il freddo e le basse temperature stimolano la necessità di assumere cibo, mentre il caldo tende ad inibirla.

Differenza tra fame e appetito
L’appetito (dal latino appetere = chiedere, desiderare) è lo stimolo a raggiungere appagamento attraverso l’assunzione di particolari cibi, generalmente molto dolci o molto salati. La fame è dunque qualcosa di naturale, che arriva gradualmente per necessità d’energia o psicologiche, un’esigenza. L’appetito invece è fortemente condizionato dalle abitudini, dal nostro stato d’animo, si accende molto velocemente, è una scelta che spesso può tramutarsi nella cosiddetta “fame nervosa”. Ricorda , lo zucchero sazia molto velocemente e produce una sorta di dipendenza che induce a mangiarne sempre di più, evita di consumare snack, spuntini e merende dolci perché saziano di meno .

Neutralizza l’ormone della fame
Dormire e fare attività fisica ti aiutano a ridurre la grelina, aumentare la funzionalità del metabolismo e favorire l’utilizzo dei grassi per produrre energia.

Se non dormi a sufficienza e il tuo sonno è poco riposante aumentano il livello di grelina e diminuiscono quello di leptina, deregolando i segnali degli ormoni della fame e della sazietà.
La grelina aumenta anche in situazioni di stress, in particolare se frequente o cronico e può contribuire a sviluppare una fame nervosa e desiderare cibi calorici ricchi di zuccheri e grassi.
L'attività fisica costante , aerobica o di rinforzo muscolare sopprime la produzione di grelina e produce endorfine che aiutano a dormire, diminuire lo stress e la fame. Attenzione però perché allenamenti intensi e protratti nel tempo possono invece aumentare la produzione di grelina.
Come controllare la fame? Cibo integrale e proteine
È fondamentale che ogni tuo pasto apporti carboidrati, proteine e fibre:

Carboidrati da cereali integrali quali pane, pasta riso, polenta, per controllare meglio la glicemia e perché sono più sazianti.
Proteine come carne, pesce, uova, legumi , formaggi freschi o stagionati fondamentali per sopprimere l'appetito e promuovere il senso di sazietà più a lungo.
Legumi perché sono ricchi di acqua, proteine vegetali e fibre.
Inoltre, numerosi studi hanno dimostrato che l’assunzione di proteine a colazione, aiuta a ridurre l'appetito nel corso della giornata, preferire le colazioni salate .

Saziati con fibre, acqua, minerali e vitamine
Verdura a pranzo e cena per stabilizzare il livello di zuccheri nel sangue e sentirsi più sazi.
Frutta ogni giorno perché ricche di acqua, minerali vitamine, fibre e riempiono lo stomaco.
Acqua , 1.5L ogni giorno (circa 10 bicchieri), poca ma frequente e ben distribuita nell’arco della giornata.
Mangiare proteine : alleati nutrienti e sazianti
Le proteine impiegano più tempo a essere digerite rispetto ai carboidrati, il che spiega perché possono rallentare l’arrivo dell'appetito. A pranzo e cena inserisci, alternando, pesce fresco, carni bianche e legumi (dieta mediterranea) e due volte a settimana formaggi, meglio se a pasta dura.

Gli aminoacidi che producono sazietà
Le proteine non sono tutte uguali e hanno differente composizione in amminoacidi; tra gli aminoacidi quelli essenziali e ramificati contrastano la perdita di massa magra muscolare e riparano le fibre muscolari. In particolare l’aminoacido Leucina favorisce l’effetto metabolico sui muscoli e quello antiobesità, agendo anche a livello ipotalamico rafforzando i meccanismi di sazietà. La Leucina si trova principalmente negli alimenti di origine animale.
Combatti la fame col il “mindful eating”
Fai pasti regolari e non saltare mai la prima colazione , né i pasti principali della giornata. Masticare bene e lentamente ti permetterà di non esagerare col cibo, il tuo cervello impiega circa 15-20 minuti a recepire il segnale di saziet à dal tuo stomaco. Devi impegnarti, impara il “mindful eating” (mangiare consapevolmente), per dare valore al momento del pasto, gustando con calma ogni boccone, evitando distrazioni come guardare la TV o il telefonino e trasformare il pasto da “tappabuchi” per la noia, la rabbia e altre emozioni, in una esperienza di valore .

PERCHE' MANGIARE TANTO FA MALE AL CUORE.In generale, una gustosa e ricca cena è una piacevole occasione per interrompere...
16/05/2023

PERCHE' MANGIARE TANTO FA MALE AL CUORE.

In generale, una gustosa e ricca cena è una piacevole occasione per interrompere la routine quotidiana e non rappresenta, di per sé, un problema per la salute nelle persone sane , anche se è sempre bene non coricarsi prima di 3 ore dopo aver cenato e non bere troppo vino o altri alcolici . Tuttavia, un pasto abbondante aumenta il lavoro del nostro sistema cardiovascolare e può quindi causare delle difficoltà, soprattutto in coloro che hanno già problemi cardiaci .
• Un pasto fatto di tante portate, con generose porzioni, infatti, agisce come uno sforzo fisico . Basti pensare che anche un pasto modesto (circa 239 kcal) causa un aumento di circa 1 litro al minuto della gittata cardiaca (cioè del volume di sangue pompato in un minuto dal cuore) e pasti ancor più sostanziosi possono andare oltre 2,5 litri al minuto . Tale aumento del lavoro cardiaco persiste per almeno 3 ore dalla fine del pasto .
• Inoltre, una cena generosa aumenta il volume dello stomaco e ciò può causare un aumento della frequenza cardiaca, quindi un ulteriore aumento del lavoro del cuore . A ciò va aggiunta una riduzione dell’apporto di sangue (e quindi energia) al cuore in un momento in cui lavora di più , perché dopo un pasto abbondante l’organismo dirotta la maggior parte del sangue verso il sistema digerente.
Nelle persone che hanno già un problema alle coronarie (i vasi che portano il sangue al cuore), ogni riduzione di sangue al cuore , soprattutto in un momento in cui è sotto sforzo, può causare quel dolore al petto che i medici chiamano angina.

COSA MANGIARE A CENA:
Non è solo la quantità a contare, ma anche la qualità di ciò che mangiamo e l’orario in cui ceniamo .
I pasti ricchi di grassi e carboidrati , infatti, causano un aumento della noradrenalina , un ormone in grado di causare un rapido aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa , con il risultato di aumentare la fatica del cuore . Cibi ricchi in proteine , invece, causano una risposta del nostro sistema cardiovascolare più ritardata, meno accentuata, ma più prolungata dopo un pasto . Pertanto, soprattutto se hai già problemi di cuore, a cena prediligi pasti meno ricchi in carboidrati e grassi .
• Non mangiare tutto ciò che ti viene offerto : antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, vino e caffè.
• Evita primi piatti molto elaborati (es. lasagne, amatriciana, carbonara, etc.) e prediligi pasta e riso con condimenti semplici , come pomodoro, verdure di stagione e un cucchiaio di Grana Padano DOP grattugiato. Questo formaggio, oltre ad essere molto gustoso, facilmente digeribile e privo di lattosio , apporta proteine di alto valore biologico , tanto calcio – è il formaggio che ne apporta la maggiore quantità tra quelli comunemente più consumati- e antiossidanti come la vitamina A, lo zinco e il selenio .
• Per il secondo è ideale il pesce a vapore o alla griglia oppure la carne ai ferri , cercando di evitare i tagli più grassi (es. sono sconsigliati i brasati o le preparazioni a base di carne molto elaborate e di lunga cottura, come arrosti e porchetta, oltre a fritture e bolliti). Il secondo può essere accompagnato da verdure a volontà, crude o cotte.
• Evita dolci molto ricchi in zuccheri e grassi e gli alcolici dopo cena.

OCCHIO ALL'OROLOGIO
Quantità e qualità del cibo sono fondamentali, ma non solo, è anche molto importante l’ora in cui si mangia e quella in cui si va a dormire .
• Iniziare un pasto abbondante a sera tarda , es. alle 22:00 e finire alle 00:00, aumenta ancora di più il rischio di problemi cardiaci, in quanto costringe il nostro organismo a lavorare nelle ore in cui dovrebbe riposare.
• Mangiare abitualmente a tarda sera, inoltre, interferisce con i nostri ritmi circadiani , cioè l’orologio interno al nostro cervello che regola le attività del nostro organismo in linea con il ciclo giorno-notte. Tutti i nostri apparati, inclusi quello cardiovascolare, metabolico e digerente, hanno un orologio interno che è influenzato ed influenza a sua volta quello centrale del nostro cervello. Il nostro corpo non è disegnato per ricevere cibo in tarda serata. Pertanto, una cena tardiva interferisce con gli orologi interni ai nostri apparati e li disallinea con quello centrale , creando anche una disfunzione metabolica che, a lungo andare, danneggia il cuore .

Massaggio VisoIl massaggio viso è un trattamento beauty pieno di benefici per la bellezza, la cura e la salute della tua...
15/12/2022

Massaggio Viso

Il massaggio viso è un trattamento beauty pieno di benefici per la bellezza, la cura e la salute della tua pelle.

La pelle del viso - si sa - è una zona cutanea particolarmente delicata, e prima di procedere con un massaggio viso sarà necessaria una pulizia profonda e la giusta idratazione. Proprio come il resto del corpo, i muscoli del viso possono essere allenati, tonificati e distesi con un bel massaggio facciale, utilissimo per prevenire le rughe, rassodare, drenare migliorando la circolazione sanguigna.

L'azione di un massaggio facciale può essere infatti allo stesso tempo rilassante, linfodrenante e antiage.

I benefici del massaggio facciale sono tantissimi: questo trattamento beauty ha la capacità di donare elasticità alla pelle del viso, rendendola più tonica e luminosa. Compiendo dei semplici movimenti di stiramento e allungamento della pelle, si va a stimolare la circolazione sanguigna, permettendo così di attivare i fibroblasti che, a loro volta, aumentano la produzione di collagene ed elastina, sostanze capaci di donare al nostro viso un aspetto sano e s**o.

Se si effettua un massaggio viso nel momento in cui ci si sta mettendo una crema idratante, il risultato sarà decisamente migliore: la pelle assorbirà meglio i principi attivi delle creme, proprio perché la circolazione sanguigna sarà più stimolata, assumendo di conseguenza un aspetto più disteso e riducendo le antiestetiche rughe di espressione.

Lo stesso discorso vale se si effettua uno scrub esfoliante: passare lo scrub sulla pelle con dei movimenti circolari che permettano di drenare la cute, rende più efficace la rimozione delle cellule morte, rendendo la pelle decisamente più morbida al tatto e più soda. Attivare la circolazione sanguigna del viso con un massaggio facciale mentre si fa la pulizia del viso è un trucco davvero efficace per potenziarne gli effetti e avere cura della bellezza della tua pelle!

Il massaggio viso, infine, può avere un'azione drenante che aiuta a eliminare l'effetto "viso gonfio" causato dai liquidi che si accumulano tra una cellula e l'altra. Guarda subito il nostro video: scoprirai come praticare un automassaggio linfodrenante in grado di distendere i tratti del volto e sconfiggere le temutissime borse sotto gli occhi.

IL BILANCIO ENERGETICOEssere in “linea”, non aumentare di peso, dimagrire, sono diventati quasi degli obblighi. Nella no...
14/12/2022

IL BILANCIO ENERGETICO
Essere in “linea”, non aumentare di peso, dimagrire, sono diventati quasi degli obblighi. Nella nostra società, per motivi estetici o di salute l’essere di “peso normale” è diventato un problema quotidiano per molti. Intorno al concetto del “giusto peso” si sono formulate tante teorie, alcune vere altre assolutamente prive di valenza scientifica.

Ingrassare o dimagrire può dipendere, in una piccolissima percentuale, da fattori legati a patologie specifiche ed anche a rarissimi fattori genetici, nella maggioranza dei casi però avere un peso normale (normopeso con BMI tra 18,6 e 24,9) o essere sottopeso, sovrappeso e obesi è legato al bilancio energetico.

Scorciatoie non ne esistono, né esistono integratori, diete e pozioni miracolose. Per avere un peso ideale, proporzionato con la propria altezza e la massa magra fisiologicamente in proporzione con quella grassa, occorre avere un corretto stile di vita , la giusta quantità di attività fisica e un’ equilibrata alimentazione .

Bilancio energetico e metabolismo
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Per compiere qualsiasi attività vitale il nostro organismo ha bisogno d’energia che trae direttamente dal cibo, o meglio dai macronutrienti ( carboidrati , proteine e grassi ) contenuti negli alimenti.
Il bilancio energetico è il rapporto tra energia introdotta con l’alimentazione e energia consumata per vivere ogni secondo e in ogni condizione: da dormire o essere svegli e immobili, fino ai lavori più pesanti e agli sport che richiedono il massimo dispendio energetico.

Quando il bilancio energetico non è equilibrato e s’introducono più energie di quante se ne consumano, il nostro organismo accumula grassi che immagazzina come riserva energetica.
È così che s’ingrassa e si cresce di volume e peso. I grassi accumulati s’inseriscono nei tessuti, oltre che in alcune zone del corpo, li ritroviamo nei muscoli, cuore compreso, nel fegato, ecc..
I grassi in eccesso interferiscono con la nostra salute influenzando il funzionamento dei nostri organi e sono causa di molte malattie anche gravi.

Controllo del peso
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E' dunque molto importante tenere sotto controllo il peso, basta pesarsi una o due volte al mese per verificare se stiamo rispettando il nostro bilancio energetico e regolaci di conseguenza introducendo quotidianamente un quantitativo di calorie appropriato alla propria età e al proprio livello di attività motoria.

La dieta FODMAP per la sindrome dell'intestino irritabile.La revisione delle ultime linee guida per il trattamento dell’...
16/11/2022

La dieta FODMAP per la sindrome dell'intestino irritabile.

La revisione delle ultime linee guida per il trattamento dell’IBS ( Irritable Bowel Syndrome ), cioè la sindrome dell’intestino irritabile , ad oggi include anche la dieta FODMAP ( Fermentabili Oligo-, Di- e Mono-saccaridi e Polioli ), ideata e studiata alla Monash University in Australia, in quanto allevia i disturbi nell’85% dei casi . La dieta FODMAP è uno schema alimentare che, nel corso degli ultimi anni, ha guadagnato moltissima fama su internet, giornali e riviste, con tanto di libri dedicati.

È una dieta a basso contenuto di FODMAP, cioè povera di alcuni zuccheri che possono causare o esacerbare alcuni disturbi intestinali , come stipsi o diarrea . Se soffri di colon irritabile, infatti, dovresti fare attenzione all’alimentazione, in quanto i sintomi intestinali fastidiosi e/o dolorosi possono essere mantenuti in remissione eliminando i cosiddetti “zuccheri fermentabili” (FODMAP). Questi zuccheri sono in genere scarsamente assorbibili e vengono fermentati nell'intestino dai batteri del colon causando gonfiore , gas , dolore addominale caratteristico della sindrome dell'intestino irritabile (IBS o colon irritabile).

Segni e sintomi della sindrome dell’intestino irritabile
L’ Irritable Bowel Syndrome (IBS), anche detta sindrome del colon irritabile e molto spesso impropriamente chiamata colite , è un disturbo intestinale che interessa moltissime persone .
Questa patologia, di solito, si manifesta causando:
• crampi e dolore addominale
• gonfiore persistente e addome teso
• alvo alterno, cioè diarrea alternata a periodi di stitichezza
In alcuni casi, i sintomi possono compromettere la qualità della vita e, generalmente, i controlli gastroenterologici non riscontrano anomalie . Questo disordine colpisce circa il 20-30% della popolazione adulta, colpendo maggiormente le donne con età media di 30 anni .

Effetti dell’Alcol su Cuore e Cervello.Da adulti, i disturbi dati dall’eccessivo consumo di alcolici sono spesso correla...
08/11/2022

Effetti dell’Alcol su Cuore e Cervello.

Da adulti, i disturbi dati dall’eccessivo consumo di alcolici sono spesso correlati a quanto alcool abbiamo bevuto da giovani. I danni dell’alcool, infatti, sono in proporzione più gravi se abbiamo iniziato a bere da adolescenti, più abbiamo bevuto e maggiori saranno le ripercussioni.

Molti studi hanno dimostrato che un consumo eccessivo di alcool per lunghi periodi di tempo può cambiare la struttura del nostro cervello, il quale, a differenza di altri organi, non è in grado di rigenerarsi: pertanto, ogni danno è irreversibile. Ecco perché prendere il vizio dell’alcool sin da giovani è così pericoloso, fa ammalare e invecchiare prima il cervello.
• Esagerare con alcolici e superalcolici, soprattutto per un lungo periodo di tempo, provoca cambiamenti a livello dei neurotrasmettitori e danni (atrofia) a regioni del cervello deputate alla memoria a breve e lungo termine e all’equilibrio.
• Secondo alcuni studi, con l’abuso di alcool possiamo raggiungere una vera e propria forma di demenza, la Wernicke-Korsakoff Syndrome (WKS), accentuata anche da ridotti livelli di vitamina B1, il cui assorbimento ed utilizzo viene ridotto dall’alcool ingerito.
• Per di più, non tutti sanno che alcuni danni causati dall’alcool ad altri organi del corpo possono riflettersi negativamente anche sul cervello. Ad esempio l’epatite alcolica, ovvero un’infiammazione del fegato dovuta al cronico ed eccessivo consumo di alcool, causa un accumulo di sostanze tossiche anche a livello cerebrale, che possono innescare peggioramenti del tono dell’umore e del ciclo sonno-veglia, condurre ad ansia, depressione, difficoltà di concentrazione, tremore alle mani, difficoltà di coordinazione, e anche patologie come la steatosi alcolica e la cirrosi epatica.

Non solo il cervello, ma anche il cuore viene danneggiato dall’eccessivo e abituale uso di alcool. Tra le complicanze più frequenti troviamo:
• tachicardia (aumento della frequenza dei battiti cardiaci), leggi questo articolo per sapere come mai avviene questo effetto sul cuore e se può essere pericoloso;
• aritmie (irregolarità del battito cardiaco);
• ipertensione arteriosa (aumento dei valori pressori), qui puoi leggere e scaricare gratuitamente una dieta apposita per abbassare la pressione arteriosa;
• cardiomiopatia dilatativa (dilatazione del cuore che può, a lungo andare, non essere più in grado di pompare bene il sangue nell’organismo).

Inoltre, bere tanto d’abitudine provoca la liberazione nell’organismo dei radicali liberi che, a loro volta, non solo stimolano i processi infiammatori del fegato, ma fanno anche invecchiare rapidamente tutte le cellule, incluse quelle di cuore e cervello. Tant’è, che la “riduzione”, il “restringimento” del cervello è un segno comune del danno cerebrale causato dall’abuso di alcool: proprio così, il cervello dei bevitori si riduce di dimensioni e invecchia prima, lo stesso per il cuore, che si ammala prematuramente e va incontro a una serie di patologie degenerative.

GRASSI SATURI E INSATURII grassi (o lipidi) sono composti organici, insolubili in acqua, costituiti prevalentemente da c...
26/10/2022

GRASSI SATURI E INSATURI

I grassi (o lipidi) sono composti organici, insolubili in acqua, costituiti prevalentemente da carbonio e idrogeno.

A seconda del grado di complessità, si dividono in lipidi semplici e lipidi complessi.
Dal punto di vista nutrizionale ci interessano i lipidi complessi, e gli acidi grassi al loro interno che possono essere saturi (se la loro molecola presenta solo legami singoli) o insaturi (se si presentano doppi legami).

La principale differenza in termini di salute è quella fra acidi grassi saturi e insaturi.
Chimicamente, nei primi gli atomi che li compongono sono connessi da legami singoli, mentre nei grassi insaturi sono legati da un legame doppio. Biologicamente, i grassi saturi sono considerati maggiormente dannosi per l’organismo di quelli insaturi, perché sono più difficili da metabolizzare e quindi tendono ad accumularsi nel sangue, provocando un aumento del colesterolo.

La più recente ricerca scientifica sta tuttavia precisando il ruolo dei grassi saturi nell’eziologia delle malattie cardiovascolari. Sebbene gli esperti continuino a consigliarne un’assunzione il più possibile limitata, pare che i rischi maggiori siano imputabili ai processi di idrogenazione, e quindi dai cosiddetti grassi trans (vedi paragrafo successivo).

I grassi saturi (che è consigliabile assumere con moderazione) sono:
• B***o, margarina, strutto, lardo;
• Olio di palma, olio di cocco;
• Insaccati (pancetta di maiale, salsicce);
• Formaggi grassi (provolone, mascarpone, Emmenthal);
• Fritture;
• Merendine e prodotti da forno industriali.

I grassi insaturi invece, sono importanti per l’organismo e si trovano sia in alimenti di origine animale che vegetale. Si suddividono in monoinsaturi (che hanno cioè un solo doppio legame tra tutti quelli presenti tra i vari atomi di carbonio che compongono la sua catena carboniosa) e grassi polinsaturi (che hanno invece più doppi legami). Ricordiamo che i grassi saturi non presentano alcun legame doppio.

Alcuni cibi ricchi di grassi insaturi buoni sono:
• Olive e olio di oliva;
• Olio di colza e altro olio vegetale;
• Pesci ricchi di acidi grassi Omega-3 (grasso polinsaturo di origine animale) come il salmone, lo sgombro, le acciughe, il tonno;
• Alimenti ricchi di Omega-6 (grasso polinsaturo di origine vegetale) come mais, soia, girasole;
• Semi e frutta secca (compreso il b***o di arachidi).

Grassi vegetali e animali
I grassi si trovano sia negli alimenti di origine animale che vegetale.
Tra gli alimenti di origine animale quelli più ricchi di lipidi sono i latticini (in particolare il b***o, le creme, i formaggi più grassi e quelli stagionati). Anche le carni grasse e soprattutto gli insaccati sono particolarmente ricchi di grassi.

Al contrario i pesci sono meno ricchi di grassi, anche se dipende dal tipo di pesce e dal tipo di grasso. Qualche esempio: aringhe, tonno e salmone contengono molti Omega-3, che sono preziosi, mentre i crostacei contengono maggiori quantità di colesterolo. In genere si consiglia di ridurre l’apporto di grassi di origine animale, specie da alimenti ricchi di grassi saturi come le carni e gli insaccati.

E le uova? Se da una parte il loro contenuto di colesterolo raggiunge quasi la soglia giornaliera massima suggerita, contrariamente a quanto si pensa, l’uovo è povero di grassi, e in particolare contiene per la maggior parte grassi insaturi, come l’acido oleico, buoni per l’organismo.

Per quanto riguarda i grassi derivanti da prodotti vegetali troviamo oli (di olive o semi) e margarine. Anche la frutta secca è un ottimo alleato se vogliamo assumere grassi di origine vegetale. Ci sono anche frutti ricchi di grassi “buoni”. Uno di questi è l’avocado, molto calorico ma con pochi zuccheri e particolarmente ricco di grassi Omega-3.

Grassi idrogenati e grassi trans
Per produrre alcuni alimenti come la margarina, si utilizza un processo detto idrogenazione catalitica di grassi insaturi, che fa sì che una sostanza liquida si trasformi in una solida, in questo caso che da un olio si produca un prodotto simile al b***o. L’idrogenazione serve anche a rendere alcuni alimenti più adatti per essere utilizzati dall’industria alimentare.

Il problema è che questo processo porta alla produzione dei cosiddetti grassi trans, che sono oggetto di ricerca, dal momento che diversi studi hanno osservato una correlazione fra diete ricche di grassi trans e una maggiore prevalenza di malattie cardiovascolari. Alimenti ricchi di grassi trans sono merendine e brioche, snack dolci, salatini, patatine fritte e alimenti da fast food, preparati per minestre e certi dadi alimentari.

È obbligatorio per il produttore indicare in etichetta se i grassi sono stati sottoposti a un processo di idrogenazione, tramite la presenza di frasi come: “grassi vegetali idrogenati, soia, mais”.

DIMAGRIRE VELOCEMENTEDimagrire velocemente è il sogno di tutti coloro che vogliono eliminare quei chili di troppo accumu...
22/10/2022

DIMAGRIRE VELOCEMENTE
Dimagrire velocemente è il sogno di tutti coloro che vogliono eliminare quei chili di troppo accumulati nell’ultimo periodo.

Purtroppo, bisogna sfatare una falsa credenza. Difatti, perdere troppo peso in poco tempo non vuol dire dimagrire. Molto spesso si tende a perdere acqua e muscolo andando incontro a un peggioramento del proprio stato di salute. A tal riguardo, in funzione di quale componente andiamo a eliminare, possiamo effettivamente dimagrire oppure deperire o disidratarci.

Basta, da domani mangio solo un’insalata!!! Oppure, mamma mia quanta cellulite, per un mese non mangerò più carboidrati e mi allenerò tantissimo in palestra. Considerazioni come quelle appena fatte sono comunissime e rappresentano la volontà di raggiungere dimagrimenti esagerati in tempi velocissimi.

Questa pratica, purtroppo, non è mai salutare e allo stesso modo non può essere considerata neanche utile al nostro corpo. Seguendo queste strategie, andremo a perdere muscolo o acqua. E quale sarà il risultato di tutto ciò? Che riprenderemo rapidamente tutto il peso perso… con gli interessi. In più, risulterà via via sempre più difficile perdere nuovamente il peso in eccesso. Quindi come fare?

Una soluzione c’è! Ovvero permettere al nostro corpo di perdere peso in modo regolare per garantire al metabolismo di riattivarsi a dovere e darci modo di gestire il tanto agognato risultato ottenuto

Dimagrire velocemente: cosa vuole dire?
Con questo termine si intende perdere massa grassa. Solo una riduzione di questa componente può permetterci di affermare che il nostro corpo stia realmente dimagrendo.

Disidratarsi
Spesso, soprattutto all’inizio di un percorso nutrizionale, si tende a perdere con facilità dei liquidi. Se in un primo approccio alla dieta, questo aspetto si collega a una riduzione degli edemi, andando avanti può rappresentare un problema.
Infatti, quando ci mettiamo a dieta, l’eccesso di tessuto adiposo può causare l’insorgenza di uno stato infiammatorio, il quale richiama acqua creando degli edemi.
Si tratta dello stesso principio che porta alla ritenzione idrica o alla formazione di fastidiosi inestetismi quali quelli della cellulite. Togliere la quota di acqua extracellulare in eccesso vuol dire effettivamente migliorare lo stato di salute.
Al contrario, eccedere nella perdita di acqua, a causa di diete drastiche o privative, può impoverire il corpo di quella quota di acqua fisiologica.
Questo si riflette in una perdita di peso ma non classificabile come dimagrimento bensì come disidratazione. Dato che il nostro corpo è costituito per circa il 70% di acqua, vien da sé che la disidratazione sia un trauma per il nostro organismo.

Deperire
Questo aspetto è, se possibile, il più importante concetto da tenere a mente quando si cerca di dimagrire.
Se noi diamo meno ‘benzina’ al nostro corpo di quella richiesta, non bruciamo i grassi di deposito. Infatti, dopo aver consumato le esigue forniture di zucchero alimentare, il corpo attacca i muscoli e lo fa in due modi.
Da un lato, consuma le riserve energetiche di questo tessuto, ovvero il glicogeno muscolare. Dall’altro lato, sfrutta il muscolo come fonte energetica per convertirlo in zucchero e soddisfare le richieste energetiche.
In questo modo, la bilancia registra un calo di peso ma in realtà non viene intaccata la massa grassa. Difatti, a calare è la massa muscolare, ovvero quel substrato che permette al nostro metabolismo di mantenersi attivo.
Dunque, deperire significa anche rallentare il metabolismo, rendendo sempre più complesso ridurre il quantitativo di grasso corporeo.

Cosa fare prima di dimagrire
Alla luce di quanto scritto fin qui, è fondamentale che un percorso nutrizionale venga preceduto da un’analisi accurata del proprio stato di salute e del proprio stile di vita.
Dunque, ascoltare un medico e coordinarsi con il nutrizionista diventa requisito basilare per poter avviare un percorso che possa permettere di dimagrire e non di deperire né di disidratarsi.

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Rome

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