25/10/2020
La " sindrome della camera vuota".
C'è un periodo nel ciclo di vita familiare in cui i genitori si sentono " svuotati", in cui bisogna ritrovare la complicità della coppia coniugale che per molto tempo si è dedicata quasi esclusivamente al benessere dei figli, mettendo al secondo posto qualunque altra cosa, ivi compresi se stessi e la relazione primaria da cui origina la famiglia.
I sogni e le speranze che hanno animato la coppia e la relazione tra di essa hanno poco spazio, vuoi per la frenesia della vita, vuoi per il tempo richiesto dal lavoro, vuoi perché in casa ci sono degli esserini che hanno costantemente bisogno di te..diventa difficile, a volte quasi impossibile, inseguire quei sogni e ti ritrovi a pensare che sia stupido anche il solo pensarli. Così vieni avvolta da altro e questo ti accompagna e ti riempie per diversi anni, fino a che, quello su cui avevi riversato ogni tuoi singolo respiro semplicemente cresce e va per la sua strada, fuori dalla casa della famiglia di origine.
Generalmente ciò accade quando i figli sono adulti e lasciano i propri genitori per costruirsi una loro famiglia, una vita da, appunto, adulti nella quale non hanno più il ruolo di figlio ma assumono un ruolo diverso e questa fase, dell' abbandono del nucleo familiare, viene definita "sindrome del nido vuoto".
Ma questa è un' altra storia.. la mia vuole parlare della camera matrimoniale vuota, di quando smonti il lettino che hai tenuto accanto alla tua parte del letto per spostare i sonni del tuo bambino nella sua stanza e tu..tu senti l' assenza.
Ricordo che prima di addormentarmi lo avvicinavo al bordo del mio letto, quasi fosse a protezione di una caduta ( la mia, perché lei aveva le sbarre al lettino) ed ora non c'è nulla che possa proteggere..so che cadrò, che lei andrà per la sua strada, anche se è all' inizio del suo processo di separazione-individuazione..
Che vi devo dire? So per certo di fare la cosa giusta, che è importante lasciarli andare, lasciarli crescere, sperimentare, guardarsi intorno, vivere e lasciarli uscire da quella relazione simbiotica che li, anzi ci, accompagna da quando abbiamo saputo della loro esistenza nel nostro grembo, ma so anche che la loro crescita induce in noi mamme ( forse anche nei papà?..) un misto tra speranze e paure, gioia e tristezza, felicità e malinconia..
Ecco, questo stato emotivo, in questo preciso momento di vita, lo chiamo "la sindrome della camera vuota"..