Dr.ssa Lavinia Nera

Dr.ssa Lavinia Nera Pagina a cura della Dr.ssa Lavinia Nera su consulenza in ambito familiare

Prima di richiedere una CTU per l’affidamento dei figli …..L’ambito del diritto di famiglia e dei problemi che sorgono q...
23/01/2023

Prima di richiedere una CTU per l’affidamento dei figli …..
L’ambito del diritto di famiglia e dei problemi che sorgono quando la coppia con figli minorenni si separa, è uno degli ambiti di lavoro più controversi per il CTP che assiste la parte nel percorso della consulenza tecnica. Vale sempre la pena ricordare che non siamo in un ambito clinico-terapeutico e la coppia genitoriale, difficilmente risolverà le proprie problematiche attraverso la consulenza tecnica d’ufficio. Ruolo del CTU è quello di osservare e valutare, considerando il fatto che il ‘consenso informato’ necessario ai trattamenti sanitari (psicoterapie, sostegno genitoriale, percorsi psicologici sui minori), raccolto nel corso di CTU ‘trasformative’, non può essere considerato libero, potendo un diniego comportare misure coercitive sulla genitorialità.
Rispetto alla così detta valutazione delle ‘competenze genitoriali’ che richiederebbe una valutazione ‘interattiva’ ovvero riferita alla ‘relazione’ genitore-figlio, alle sue qualità e caratteristiche, ci troviamo spesso di fronte a ‘perizie psicologiche’ elaborate sulla base di colloqui clinico-anamnestici e somministrazione di TEST diagnostici alle parti.
Il focus della consulenza, dal minore, rispetto al suo stato mentale in quel particolare momento e con quel particolare genitore, al fine di comprendere ciò che è bene per lui, oltre che rilevare il pregiudizio eventuale, viene ad essere spostato prevalentemente sulle parti (madre e padre) ovvero sulle loro caratteristiche psicologiche, caratteriali e della personalità, valutazioni che però non sono previste dal codice civile.
Il rischio è che queste valutazioni dei genitori al livello psicologico - si ricorda a tale proposito il divieto di perizia (psicologica) in ambito penale, art.220 c.p.p., ovvero rispetto al carattere e personalità dell’imputato e in genere (la valutazione) di qualità psichiche indipendenti da cause patologiche – possano determinare una patologizzazione della normalità , sia al livello individuale del genitore (considerato disfunzionale-patologico anche quando non si ravvisano elementi di criticità nella relazione con il figlio) che del contesto familiare allargato, rispetto a situazioni (comunque attese) durante il conflitto e la separazione della coppia e che non sono necessariamente fonte di vero e proprio pregiudizio per il minore.
E’ opportuno anche specificare che la consulenza tecnica d’ufficio non è il contesto corretto per dimostrare situazioni di violenza o di maltrattamento intra-familiare, che devono diversamente essere affrontati nel procedimento penale e non possono essere dimostrati tramite nessuna perizia psicologica o consulenza tecnica.
Prima di avanzare richiesta di CTU (consulenza tecnica d’ufficio) finalizzata a valutare l’affidamento e il collocamento dei figli, è bene analizzare a fondo criticità, risorse e potenziali esiti della consulenza, tenendo presente che il bene da tutelare nell’interesse del minore è la relazione con entrambe le figure genitoriali.

Il cambiamento di vita che abbiamo sperimentato negli ultimi 2 anni, come era prevedibile, ha prodotto un’emergenza in t...
02/03/2022

Il cambiamento di vita che abbiamo sperimentato negli ultimi 2 anni, come era prevedibile, ha prodotto un’emergenza in termini di salute mentale e psicologica, in particolare sulle le nuove generazioni di bambini e adolescenti.
Un bilancio dell’attuale situazione è necessario per comprendere come la ‘cura’ in termini sanitari possa essere ben peggiore della malattia, come dimostrano i dati sulla salute mentale tra i giovani, sia a livello globale (si veda ad esempio La condizione dell’infanzia nel mondo 2021, rapporto Unicef sulla salute mentale di bambini e giovani, secondo il quale quasi 46.000 adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno, una fra le prime cinque cause di morte per la loro fascia d’età), che al livello locale (solo all’ospedale pediatrico Bambino Gesù le ospedalizzazioni per ideazione suicidaria e tentativo di suicidio sono passate dal 17% a gennaio 2020 al 45% del totale a gennaio 2021).
Se l’adulto possiede gli strumenti cognitivi e sociali per gestire i cambiamenti nello stile di vita non possiamo aspettarci lo stesso per un minore, il quale ha bisogno di un patrimonio di relazioni umane adeguate ed equilibrate per crescere in modo sano.
Le nuove generazioni sono state esposte, in corrispondenza di fasi evolutive critiche, ad una deprivazione sociale e relazionale (lockdown) che ha indotto bambini e ragazzi ad isolarsi, ripiegando il proprio tempo sull’utilizzo di dispositivi informatici.
Il mantenimento di misure relative a distanziamento sociale, utilizzo di mascherine e FFP2 , in particolare a scuola, DAD, e via discorrendo, hanno stabilizzato e normalizzato elementi che al contrario sono passibili di influenzare in modo irreparabile la salute mentale delle nuove generazioni, poiché pongono ostacoli all’interazione e allo scambio sociale, indispensabile al bambino per svilupparsi.
Questo spiega l’aumento dei livelli di ansia e depressione tra i giovani, legato ad un impoverimento delle abilità sociali del bambino, escluso dal proprio contesto relazionale.
La DAD è da ritenersi totalmente controindicata in particolare per bambini scolari (i quali non sono neppure in grado di mantenere focalizzata l’attenzione davanti ad un monitor per lunghi periodi proprio perché i lobi frontali deputati alle funzioni esecutive sono in fase di maturazione) ma anche nelle età successive, nella misura in cui si propone una didattica impersonale e priva della relazione alunno-insegnante.
Rispetto all’utilizzo di mascherine dai 6 anni di età non è stato adeguatamente considerato il rapporto costi-benefici - in termini di salute fisica e psicologica - nel portare dispositivi uguali agli adulti e per lunghi periodi, i quali di fatto ostacolano sia gli apprendimenti (con relativo aumento di DSA) che la comunicazione interpersonale e il contatto umano (limitando l’espressività del viso e impedendo il riconoscimento delle espressioni dell’altro ma non solo).
Ciononostante i bambini sono stati considerati come piccoli adulti, ai quali possono essere applicate le stesse misure degli adulti, possono essere messi in DAD come adulti in smart working, quando è impensabile che un bambino della scuola primaria possa apprendere ed esercitare abilità basilari come la letto-scrittura, attraverso uno schermo da remoto senza il confronto tangibile con l’insegnante e il gruppo di pari, in una classe virtuale da cui il passaggio verso la dispersione scolastica è breve.
La scelta ingiustificabile di discriminare gli alunni sulla base dello status vaccinale (ponendoli o meno in DAD), operata dalla stessa istituzione che dovrebbe garantire ai suoi membri uguaglianza, inclusione, rispetto reciproco e un sano sviluppo morale, che nei fatti non garantisce, ponendo le basi per altre forme di esclusione tra pari, dovrebbe rappresentare il punto di rottura di una visione miope e adulto-centrica che sta producendo danni psicofisici irreparabili alle nuove generazioni.
Le nostre scuole stanno diventando luoghi in cui l’individualità del singolo e i suoi bisogni vengono messi pesantemente in secondo piano, luoghi di coercizione e omologazione invece che di espressione e valorizzazione della persona.
Per invertire la rotta il processo di cambiamento può partire solo dai genitori che hanno realmente a cuore la salute dei figli e la responsabilità di garantirla.
Al di là dei proclami espressi a parole non ci sarà nessuna istituzione e nessun tribunale che possa sostituirsi a voi Genitori nell’esercizio della genitorialità e nelle scelte che riguardano i figli ed anzi, è molto meglio che siate voi in proprio ad operare queste scelte, facendo principalmente appello al vostro pensiero critico.

Gratuito patrocinio nelle CTP psicologiche e diritto di difesaSono numerose le richieste di consulenza che ricevo da per...
17/07/2021

Gratuito patrocinio nelle CTP psicologiche e diritto di difesa

Sono numerose le richieste di consulenza che ricevo da persone ammesse al gratuito patrocinio e che coinvolgono figli minori, sia all’interno di procedimenti civili che penali. Molte di queste richieste sono motivate e meriterebbero un reale e immediato intervento da parte di noi tecnici, tuttavia è bene evidenziare come il gratuito patrocinio comporti una serie di problematiche proprio a carico del consulente della parte e inerenti (ovviamente) il recupero (poiché di questo si tratta) della propria parcella, al termine della fase del procedimento. Ciò comporta un lungo lasso temporale , prima necessario all’emissione del decreto di liquidazione quindi al pagamento della fattura emessa dal professionista, di circa 2 anni. Oltre agli importi (stabiliti dal Giudice) è naturalmente tale ragione a spiegare la difficoltà che l’utente incontra nel reperire un consulente tecnico che accetti di seguirlo, per quanto il recente pronunciamento della Corte Costituzionale abbia stabilito che l’importo spettante al consulente non debba più essere prenotato a debito bensì anticipato dall’erario, staremo a vedere gli effetti concreti di tale decisione soprattutto per ciò che concerne le tempistiche da parte dei vari tribunali. Intanto continua a porsi un serio problema rispetto al diritto di difesa che non può certo essere garantito dai singoli professionisti.

Alienazione parentale: un fenomeno misconosciuto e negato in alcuni casi, in altri abusato ed esteso a situazioni che no...
06/04/2021

Alienazione parentale: un fenomeno misconosciuto e negato in alcuni casi, in altri abusato ed esteso a situazioni che non hanno nulla a che vedere con questa problematica.
E’ possibile? La risposta è affermativa.
E’ possibile nella realtà imbattersi in situazioni tal volta paradossali: da casi di totale negazione a prescindere di un fenomeno invece obiettivamente rilevabile in quel nucleo familiare, all’uso superficiale ed erroneo dell’alienazione con motivazioni inconsistenti ed evanescenti chiamando in causa concetti come ‘conflitto di lealtà’ ‘invischiamento’ ‘rapporto fusionale’ non sostenuti da fatti e comportamenti identificabili, con la conseguenza di una separazione immotivata imposta al figlio, più o meno marcata dal genitore definito alienante. Da una ‘diagnosi’ di alienazione genitoriale (che ricordiamo può essere rilevata solamente all’interno delle consulenze d’Ufficio in materia di affido) possono conseguire scelte più o meno drastiche che vanno dagli incontri protetti, al collocamento del minore presso l’altro genitore o in una struttura, fino anche alla sospensione della podestà. Tanto si sta diffondendo l’uso evidentemente improprio di questo costrutto che la Cassazione ha dovuto pronunciarsi circa la sua incostituzionalità.
https://alleyoop.ilsole24ore.com/2021/03/22/procura-cassazione-alienazione-genitoriale-incostituzionale/?refresh_ce=1
I casi di alienazione così gravi da sollecitare drastiche misure sulla genitorialità sono (per fortuna) residuali. Decidere di allontanare un figlio dal genitore a causa di una ‘vera PAS’ dovrebbe essere l’ultima spiaggia per così dire, prima della quale sono state messe in pratica azioni mirate a sostenere la relazione genitore-figlio e l’intero nucleo familiare. E’ necessario prima di tutto interrogarsi sulle conseguenze che certe scelte comporterebbero al minore qualora realmente messe in pratica. Ricordiamo che queste forme di manipolazione intra-familiare (quando realmente presenti) hanno esiti nefasti sui figli e devono comunque trovare delle risposte. Allontanare un figlio dal genitore (o addirittura recidere la relazione) in nome di una ‘falsa PAS’ è un fatto gravissimo, irreparabile e totalmente contrario al ‘superiore interesse’ del minore. Auspichiamo una riflessione alla luce del recente pronunciamento della Corte di Cassazione da parte di coloro i quali sono chiamati a decidere sulla migliore condizione di affido dei nostri figli.

Una requisitoria senza appello depositata nell'udienza del 15 marzo scorso sul caso di un bambino allontanato dalla madre e collocato in casa famiglia, dopo le denunce di violenza domestica sporte dalla donna

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7510529/COVID 19: gli effetti delle misure sanitarie sulla salute mentale d...
23/11/2020

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7510529/
COVID 19: gli effetti delle misure sanitarie sulla salute mentale di bambini e adolescenti sono potenzialmente devastanti con i minori esposti ad elevati livelli di stress potenzialmente tossico per il cervello in via di sviluppo. Lo studio The potential impact of the COVID19 pandemic on child growth and development: a systematic review (Araùjo, Veloso, Souza, Azevedo, Tarro; Jornal de Pediatria , 2020 Sep 23) ha evidenziato che i potenziali effetti mentali ed emozionali su bambini, adolescenti (e loro genitori) includono gravi sindromi psicologiche come disturbi correlati allo stress, disturbi d’ansia e depressione.

12/06/2020
https://lavinianera.it/item/alienazione-parentale-un-serio-fattore-di-rischio-per-il-minoreL’Alienazione parentale è una...
21/05/2020

https://lavinianera.it/item/alienazione-parentale-un-serio-fattore-di-rischio-per-il-minore

L’Alienazione parentale è una forma attiva di pressione psicologica operata dal genitore ostile sul figlio che ha come conseguenza l’interruzione della relazione con l’altro genitore determinando così un pregiudizio che può mettere a rischio uno sviluppo sano e armonico del minore. Stiamo parlando di un problema ancora misconosciuto e negato che invece dovremmo imparare a riconoscere visto quanto rileviamo con sempre maggiore frequenza nell’ambito delle separazioni giudiziali ed in particolare nelle CTU per l’affidamento dei figli.

L'alienazione parentale è un problema relazionale che determina nel minore vittima di alienazione la perdita del genitoriale alienato con conseguenze psicofisiologiche anche gravi

https://lavinianera.it/item/violenza-nella-relazione-di-coppiaLe restrizioni dovute alla situazione sanitaria con obblig...
04/05/2020

https://lavinianera.it/item/violenza-nella-relazione-di-coppia
Le restrizioni dovute alla situazione sanitaria con obbligo di isolamento domiciliare hanno determinato l'esacerbarsi delle dinamiche violente oltre ad una riduzione dei contatti con l'esterno e dunque della possibilità di chiedere aiuto per le vittime. Ho attivato un servizio a distanza di assistenza e consulenza rivolto a donne e in particolare a donne con minori a carico che si trovano a subire situazioni di maltrattamento intrafamiliare. Il servizio è gratuito.

Indirizzo

Rome
00187

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 19:00

Telefono

+ 39 345 5730335

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