Dott.ssa Fabriziani Psicoterapeuta Roma

Dott.ssa Fabriziani Psicoterapeuta Roma Psicologa, Psicoterapeuta, Esperta in Psicologia delle Dipendenze.

16/12/2025

Spesso pensiamo che evitare un dolore, una paura, una verità scomoda sia la strada più semplice per stare meglio.Mettiam...
28/11/2025

Spesso pensiamo che evitare un dolore, una paura, una verità scomoda sia la strada più semplice per stare meglio.
Mettiamo da parte, rimandiamo, facciamo finta che non esista.

Ma quello che non affrontiamo non scompare.
Resta dentro di noi, si trasforma, cambia maschera e prima o poi ritorna...nei pensieri ricorrenti, nelle reazioni eccessive, nelle relazioni che si ripetono, nei disagi che non sappiamo spiegare.

Affrontare fa paura, sì.
Ma ignorare costa molto di più.
Il coraggio non è non avere paura.
Il coraggio è smettere di fuggire da ciò che chiede solo di essere visto










Spesso dimentichiamo che il modo in cui le persone agiscono non è uno specchio di chi siamo noi, ma del percorso che sta...
25/11/2025

Spesso dimentichiamo che il modo in cui le persone agiscono non è uno specchio di chi siamo noi, ma del percorso che stanno vivendo.

Ognuno porta con sé fatiche, pensieri, paure e storie che non conosciamo. E a volte quei pesi diventano gesti, silenzi, distanze o reazioni che non hanno nulla a che vedere con il nostro valore.

Quando impariamo a vederla così, cambia tutto:
smettiamo di prendere sul personale ciò che personale non è,
impariamo a proteggerci,
e lasciamo agli altri la responsabilità delle loro emozioni.

Non è indifferenza: è lucidità.
È scegliere di non farsi caricare da ciò che non nasce da noi.
Perché ognuno ha la propria battaglia…
e non tutte meritano di diventare la nostra.

Vi capita mai di incontrare persone che non riescono a vedere ciò che una persona sensibile coglie nei comportamenti deg...
24/11/2025

Vi capita mai di incontrare persone che non riescono a vedere ciò che una persona sensibile coglie nei comportamenti degli altri?

Questi "altri" a volte entrano nella vita di tutti in punta di piedi, ma finiscono per diventarne il centro.
Sono sempre carini, presenti, disponibili e proprio per questo conquistano consenso.

Ma dietro la gentilezza può nascondersi un bisogno più sottile:
quello di controllare le dinamiche, orientare le scelte, essere indispensabili.

Il gruppo finisce per dipendere da loro, senza accorgersi dei piccoli giochi di potere sotto la superficie.
E mentre molti vedono loro solo come “simpatici e disponibili”, chi è più sensibile avverte anche i limiti, le incoerenze, gli spazi che si restringono.

Non è diffidenza.
È lucidità emotiva.

La sensibilità non inganna: illumina ciò che gli altri non osano guardare.





20/11/2025


















18/11/2025

16/11/2025

14/11/2025





Ci sono giornate in cui, dopo le sedute, sento il bisogno di silenzio.Non è solo stanchezza fisica. È come se avessi att...
11/11/2025

Ci sono giornate in cui, dopo le sedute, sento il bisogno di silenzio.
Non è solo stanchezza fisica. È come se avessi attraversato, insieme alle persone che incontro, un piccolo pezzo delle loro emozioni. E ciò che mi fa sorridere è che a volte sono i pazienti stessi che mi chiedono come faccio a non farmi "travolgere" da tutti i dolori che ascolto.

In realtà ho imparato che non serve “resistere” o fare finta di niente: la stanchezza emotiva è il segno che sono stata presente davvero.

A volte basta poco per ritrovarmi: un tè caldo, qualche minuto di silenzio, una passeggiata o cucinare qualcosa di buono per la mia famiglia.
Mi serve per rimettere ordine dentro, per lasciare andare le storie che ho ascoltato, senza portarmele addosso. Non perché voglio dimenticare, ma perché voglio esserci davvero.

Il dolore degli altri va accolto, non trattenuto. Solo mantenendo un passo di distanza posso camminare veramente accanto a loro, senza smarrire me stessa.

Non serve essere forti sempre, serve solo restare umani.





07/11/2025
Negli ultimi giorni è successo qualcosa di veramente particolare. È come se i miei pazienti si fossero messi d'accordo. ...
04/11/2025

Negli ultimi giorni è successo qualcosa di veramente particolare. È come se i miei pazienti si fossero messi d'accordo. Da alcuni di loro ho ricevuto parole di gratitudine che mi hanno veramente  toccata nel profondo:
“Mi sento a mio agio con lei.”
“Mi sento davvero ascoltata.”
“Mi sento fortunata ad averla incontrata.”

Sono frasi semplici, ma piene di significato.

Nel lavoro terapeutico non sempre è facile percepire il proprio impatto. A volte capita di vivere momenti in cui prevale il dubbio, la fatica e la sensazione di non fare abbastanza.
E poi all'improvviso  arriva una parola, uno sguardo, un segno di gratitudine che ti ricorda che la tua presenza ha valore.

Ogni incontro, ogni storia, ogni relazione terapeutica però insegna qualcosa anche a me.
Mi accorgo che, ogni volta che accompagno qualcuno nel suo percorso, sto camminando anch’io.
Cresco, imparo e mi lascio toccare da storie che diventano parte della mia esperienza umana e professionale.

Credo che la psicoterapia sia anche questo: un incontro che trasforma entrambi, in silenzio, passo dopo passo.
In terapia si cresce insieme, in silenzio e nel rispetto reciproco di due percorsi che si intrecciano per un tratto di strada.
E forse, in fondo, è proprio qui che nasce il senso più profondo del mio lavoro.
Grazie❤️


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