23/03/2021
Una riflessione su questo periodo che stiamo vivendo...aduulti, famiglie, figli...e tu come la pensi? Come stai vivendo questo periodo?
"Sono tornata a svegliarmi all’alba per poter scrivere qualche pagina. Poi mia figlia si sveglia, e mio marito e io cominciamo a fronteggiare il lungo giorno. Non è affatto come l’anno scorso: anche in zona rossa si lavora. Il mondo non si è fermato di nuovo: si sono fermate le scuole, per l’ennesima volta. Cominciamo con il puzzle dei francobolli da 1000 pezzi. Proseguiamo con il gioco dell’oca. Nel frattempo i telefoni squillano, le mail arrivano, mio marito deve uscire. Mia figlia scoppia a piangere: Perché papà va al lavoro e io non vado a scuola?
(...)
Annientare bambini e adolescenti davanti agli schermi, chiusi tra quattro pareti, perché il mondo degli adulti deve riuscire a barcamenarsi in ufficio, in fabbrica, nelle riunioni su Zoom è un’ingiustizia senza senso. Il mondo degli adulti non sta affatto procedendo in avanti. Sta tornando indietro: lavorando senza preoccuparsi delle persone a cui lascerà il testimone, senza costruire un sistema alternativo che ci metta al riparo da nuove ondate, accrescendo a dismisura le diseguaglianze tra chi ha mezzi e wifi e chi non li ha. Non in ultimo, sta ribadendo che quella famiglia a cui riconosce un ruolo così vasto, che tanto magnifica a parole, in fondo coincide con un unico membro lasciato solo: a casa, a prendersi cura dei figli, devono rimanere le madri. Che possono “scegliere” se continuare a lavorare in presenza, senza sapere a chi lasciare i figli, o in smartworking al prezzo di riunioni interrotte di continuo, oppure abdicare a loro stesse. Perché vedere i propri bambini annichiliti genera un senso di colpa insostenibile. E perché, concretamente, non ci sono alternative."
Oggi sul Corriere della Sera scrivo di bambini, di famiglie, e del vuoto in cui ci troviamo, ancora, dopo più di un anno, in questa pandemia.
La Polaroid che ritrae mia figlia Nilde è stata scattata dal papà, Giovanni Previdi, durante il lockdown della primavera scorsa.