23/10/2025
Essere... in fiamme
La collera è considerata un’emozione primaria. Quindi innata. Tuttavia sappiamo che non tutti sono portatori di questa specifica energia di fuoco. Arrabbiarsi, dispiacersi, provare frustrazione, non necessariamente scaturisce in un attacco d’ira che induce a sentirsi il cuore in gola, a perdere ogni forma di controllo e toccare il fondo di sé.
Gli insegnamenti esoterici rammentano che questo sentimento oltre a caratterizzare negativamente l’esistenza e nei casi estremi arrivare al danno irreparabile (vedi Caravaggio), consuma gli organi interni. Viene però anche definito quanto essa costituisca di per sé un serbatoio energetico che se “bene amministrato” può concretizzarsi in un plus che dà forza e valore alle nostre azioni oltre ad essere lo spunto (e che “spunto”) per l’autosservazione nel lavoro su di sé volto al proprio miglioramento personale.
Attualmente ci sono studiosi che ascrivono la collera alle emozioni secondarie, quelle che risultano dalla combinazione di emozioni primarie (ad es. paura, disgusto, disprezzo ) ed altri che con la stessa concezione danno corpo alla definizione di “rabbia/collera secondaria” laddove i suoi effetti si rivelano spropositati rispetto la causa evocando delle ragioni altre per la sua attivazione. Personalmente considero anche il temperamento come fattore decisivo nella sua espressione…
Da persona tendenzialmente collerica e che da sempre opera per migliorarsi potrei aggiungere che in tutto questo c’è da mettere in conto che ci si “affeziona” a questo sentimento! La sua potenza, il suo calore pervadente, è un grido alla vita che si preferisce all’essere tiepidi di alcuni. Ha un senso però solo se riusciamo a rimanere consapevoli durante la sua fiammata per poter “decidere all’istante” dosi e quantità giuste nell’emissione del suo fuoco.