CulTurmedia è l'associazione di Legacoop cui aderiscono le cooperative che operano nel settore dello Spettacolo, dei Beni Culturali, del Tursimo e della Comunicazione. Aderiscono a CulTurMedia, quindi, in particolare le cooperative aderenti a Legacoop, nei settori:
EDITORIA: con le cooperative che svolgono attività editoriali, servizi giornalistici, agenzie di stampa quotidiana, editoria tradizionale e on line, edizioni di riviste e periodici, distribuzione di prodotti editoriali. RADIO e TV: sono le cooperative che fanno attività di produzione video e programmazione Tv, emittenti radiofoniche, emittenza televisiva. COMUNICAZIONE: rientrano in questo segmento le cooperative che hanno, come attività principale, la progettazione e realizzazione di comunicazione pubblicitaria e istituzionale, l’elaborazione e post-produzione di contenuti digitali multipiattaforma per la comunicazione. EDITORIA LIBRARIA: sono diverse le cooperative che operano in questo settore (stampa e pubblicazione di libri, dispense, edizioni testi letterari, edizione di libri, periodici ed altre attività editoriali). LIBRERIE COOPERATIVE: sono le cooperative che gestiscono librerie e spazi culturali connessi, promuovono attività culturale e favoriscono la promozione dell’editoria locale. CulTurMedia si rivolge al mondo dell’editoria di idee e valori con la massima apertura, con un’attenzione particolare a quanti sono convinti che la cooperazione è la forma societaria che, più di altre, è in grado di tutelare l’autonomia delle testate giornalistiche e di garantire l’indipendenza dell’informazione. Per questa ragione Mediacoop dichiara come sua missione fondante la promozione e la valorizazione della cooperazione e l’impegno perché il valore del libero associarsi, per determinare insieme le condizioni e le finalità del proprio lavoro, si affermi con sempre maggior forza nel mondo dell’informazione e dell’editoria in genere. CulTurMedia conferma la sua partecipazione al Tavolo di coordinamento dei Media Non Profit alla pari con chi, mantenendo il legame con il proprio mondo associativo, ripropone l’esigenza di proseguire quella positiva pratica dell’incontro tra esperienze differenti che il Tavolo ha garantito in questi anni, rendendo possibile a soggetti editoriali minori, autonomi e sovente territorialmente radicati, di lavorare in rete, costruire sinergie e contribuire ad affermare nei fatti il diritto al pluralismo e alla libertà di informazione. CulTurMedia eredita la storia di Mediacoop, nata per difendere e sviluppare, in una fase caratterizzata da profonde trasformazioni che stanno determinando un effetto moltiplicatore dei fabbisogni comunicativi dei cittadini e generando nuovi attori e nuove sorgenti di comunicazione, la possibilità di pari opportunità di accesso ai media per tutti i cittadini, come garantito dagli articoli 3 e 21 della Costituzione. Il mercato editoriale, infatti, è bloccato dalla presenza di alcuni grandi gruppi multimediali che ne hanno monopolizzato le dinamiche, soprattutto sul terreno pubblicitario e su quello della distribuzione. A fronte di una domanda più qualificata da parte della popolazione italiana corrisponde, perciò, una situazione di marginalità per tutti quei nuovi soggetti che si pongono l’obiettivo di avvicinare i cittadini ad un consumo di prodotti informativi di qualità e deontologicamente corretti. Il nostro mondo è complesso e frastagliato, ma è unito da alcune idee comuni: diritto all’informazione, pari dignità tra soggetti nel mercato editoriale, pluralismo e democrazia nell’informazione, diritto dei cittadini ad accedere ad una pluralità di fonti. Si tratta di un mondo che esiste nella realtà sociale, economica e culturale del nostro paese. Un mondo che deve potersi esprimere perché è già parte del panorama editoriale e offre a molti opportunità di impegno e occasioni di lavoro. Per fare in modo che tutto ciò possa verificarsi, che alle esperienze positive di oggi si possano aggiungere tante altre esperienze nuove e originali, che il numero e la qualità dei protagonisti dell’informazione e dell’editoria possa moltiplicarsi, CulTur Media è stata ed è parte attiva nella ridefinizione delle leggi di settore per creare un sistema che riconosca e tuteli il pluralismo dell'informazione, il diritto alla lettura e alla scrittura e la bibliodiversità. CulTurMedia vuole essere, in questi comparti, un soggetto associativo che intende esprimere e rappresentare il passo in avanti compiuto da tutti i protagonisti del mondo dell’editoria di idee e di valori. Vuole costituire un luogo per consentire agli associati e ai non associati che condividano bisogni e valori, di scambiarsi esperienze, sviluppare sinergie e costruire insieme occasioni di crescita. Vuole offrire gli strumenti perché essi possano avere spazio in un mercato in cui le regole valgano per tutti e il successo sia assicurato non solo dalla quantità delle risorse disponibili, ma soprattutto dalla capacità di produrre informazione seria, di qualità, di stimolo al dialogo tra persone e ambienti diversi e lontani. CulTurMedia considera fondamentale il rapporto con gli organismi di partecipazione e di settore ( FNSI, Sindacato dei giornalai, OdG, Sindacati, ecc.) sia a livello nazionale che locale, per condurre iniziative comuni per la promozione della lettura, la democrazia e l’indipendenza dell’informazione, l’effettiva libertà di accesso di tutta la stampa ai canali di distribuzione e diffusione, nonché per la promozione imprenditoriale delle aziende editoriali. CulTurMedia è stata tra i protagonisti di una comune campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui temi del pluralismo e del diritto di informazione nazionale e locale promuovendo , insieme a Fnsi, Anso, Uspi, Articolo21, Cgil Comunicazione, Alleanza delel Cooperative Comunicazione, File, Fisc. Una campagna che ha prodotto primi riusltatai con l'approvazione della nuova legge sull'editoria e la costituzione del Fondo per il Pluralismo e l'innovazione dell'informazione. Si tratta di continuare a svolgere questo ruolo di proposta e insieme di vigilanza per rendere più forte l’editoria democratica,tutelare la presenza e il lavoro di quanti vi operano, garantire le condizioni per lo sviluppo del pluralismo dell’accesso e delle fonti.
