Alice Rizzo Psicologa-Psicoterapeuta

Alice Rizzo Psicologa-Psicoterapeuta Studio di psicologia con attenzione alle relazioni familiari, agli adolescenti e bambini con difficoltà nella gestione delle emozioni e del comportamento

08/07/2022

All'inizio il burnout veniva legato solo alle professioni sanitarie, oggi a tutte le professioni basate sui rapporti interpersonali, inclusi gli insegnanti.
Tra le condizioni di lavoro che determinano un fattore di rischio rientrano le classi “pollaio” e l'assenza di strutture idonee per svolgere l’attività di insegnamento, tra spazi ristretti e fatiscenti e mancanza di materiale. C'è il rischio che tutto questo si ripercuota sulla didattica?

Per approfondire ▶️ https://www.stateofmind.it/2022/07/insegnanti-burnout/

10/05/2022
01/03/2022

[Arrivano le pagelle a scuola]

🖊 Bambini di terza elementare che leggono e scrivono come quelli della prima, alunni che utilizzano ancora le dita delle mani per fare conti basilari e che non ricordano le tabelline. E, ancora, studenti del liceo classico che non sono in grado di tradurre una versione di latino o di greco.

🎒 Sono tutte situazioni diverse, per tipo di lacuna e per ordine e grado scolastico. Ma tutte, allo stesso modo, raccontano le conseguenze provocate da due anni di pandemia, dal lockdown, dalla dad e dal susseguirsi delle quarantene.

Approfondisci qui ⤵
https://bit.ly/3sR5joK

Fonte: Repubblica

17/02/2022

È STATO APPROVATO IL BONUS PSICOLOGICO!
Un importante passo avanti che avvicina le istituzioni ai bisogni dei cittadini, le cui richieste sono state finalmente ascoltate, dimostrando la volontà del Governo di iniziare azioni di contrasto alla psicopandemia e di modernizzazione del Paese.
Siamo sulla strada giusta!

Per approfondire ▶️ https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/17/bonus-psicologo-ok-del-senato-nel-decreto-milleproroghe-20-milioni-per-le-strutture-sanitarie/6497014/

Super-bambiniSuper-donne
04/11/2021

Super-bambini
Super-donne

Hai mai avuto un attacco di panico?

Leggi l’articolo completo su www.stateofmind.it “Superschiappe o supereroi?”

“È una cosa di testa, devi stare più tranquillo, sei troppo stressato”, queste sono le parole che accompagnano la nostra dimissione da un Pronto Soccorso dopo essere entrati convinti di stare per morire. Era “solo” un attacco di panico.
Quando ne sperimentiamo uno per la prima volta, senza essere a conoscenza della capacità millenaria e potentissima del nostro corpo di attivare la risposta attacco-fuga, diamo un’interpretazione di pericolo di morte, quando in realtà stiamo sperimentando una sorta di superpotere momentaneo: battito accelerato che irrora di sangue l’intero organismo, incremento della respirazione per avere più ossigeno da utilizzare, ecc…
Che cosa succede se la minaccia non si palesa?
Il nostro fisico non è in grado di sostenere un livello di attivazione così potente, quindi avviene una sorta di “crollo” ad opera del sistema nervoso autonomo, che bilancia il sistema di allarme. E' come se ci rilassassimo di botto, un po' come accade in seguito ad un orgasmo.
Ovviamente chi ha sperimentato un AP o ne è stato sfortunato spettatore difficilmente utilizzerà termini così piacevoli.
Ma quindi, se è tutto un fraintendimento, se durante un AP da uomini ci trasformiamo in superuomini, perchè ci terrorizza così tanto e soprattutto perchè dopo il primo in molti casi dedichiamo ogni nostra energia a far si che non si ripeta mai più, modificando la nostra vita e privandoci di un numero di esperienze sempre maggiore?
Innanzitutto perchè non lo sappiamo: pochissimi sanno cosa accade al nostro cervello e al nostro corpo durante una crisi d'ansia, e siamo abituati a considerare l'ansia come una malattia, come qualcosa di cattivo e limitante, da eliminare. Ma l'ansia è un'emozione fondamentale per la sopravvivenza: senza di essa non saremmo in grado di valutare i pericoli ed agire.
Il problema è cosa fa scattare l'allarme: ognuno di noi ha un proprio sistema di valori, di cose importanti che vale solo per noi stessi e che spesso è molto diverso da quello degli altri. Esiste una minaccia originale che, anche se non la si riconosce, dà il via alla cascata di eventi dell'AP. Quindi è sulla minaccia percepita che dovremmo concentrarci, e non sull'AP, la cui unica colpa è quella di averci trasformato in supereroi momentanei.

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Rosà
36027

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