20/01/2021
Rieccoci.
Nessuna fake-new, nessun complotto, nessun terrapiattismo, ma solidissimo metodo scientifico, con numeri, dati, eccetera.
Da mesi, quasi un anno a dire il vero, lo ripetiamo: il virus non è simpatico, fa ammalare anche gravemente, ma la cura esiste e noi ne siamo convinti.
Il problema sostanziale non è il virus, ma il terreno in cui la maggior parte delle persone sguazza ignara e felice prima di manifestare la malattia.
La vitamina D diminuisce il numero di decessi per Covid e i trasferimenti in terapia intensiva per chi è colpito dal virus.
A dirlo sono i risultati del primo studio italiano pubblicato su 'Nutrients' coordinato dall’Università di Padova.
Il team di ricercatori, che vede coinvolte le Università di Parma, di Verona e gli Istituti di Ricerca CNR di Reggio Calabria e Pisa, guidato dal professor Sandro Giannini dell’Università di Padova ha FINALMENTE evidenziato scientificamente l’effettivo ruolo della vitamina D sui malati di Covid-19.
La vitamina D avrebbe un ruolo immunomodulatore che parrebbe svolgere una funzione protettiva verso gli agenti infettivi.
Il problema vero sembrerebbe essere rappresentato dall'ipovitaminosi e su questo gli studi sono molti.
La novità di questo studio è rappresentata dagli effetti dell’assunzione di colecalciferolo (vitamina D nativa) in pazienti già affetti da Covid-19.
Lo studio "Effectiveness of In-Hospital Cholecalciferol Use on Clinical Outcomes in Comorbid Covid-19 Patients: A Hypothesis-Generating Study" è stato pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista 'Nutrients' e mostra come la somministrazione di vitamina D in soggetti affetti da Covid-19 con patologie pregeresse abbia potenziali effetti positivi sul decorso della malattia.
I pazienti inclusi nello studio, di età media 74 anni, sono stati trattati con le terapie protocollate per questo contesto e, in 36 soggetti su 91 (39.6%), con una dose elevata di vitamina D per 2 giorni consecutivi.
Nei soggetti che hanno assunto il colecalciferolo, il rischio di andare incontro a decesso o trasferimento in terapia intensiva si è ridotto di circa l’80% rispetto ai soggetti che non l'hanno assunto.
Il lavoro dimostra, quindi, il potenziale effetto benefico della somministrazione della vitamina D in quei pazienti affetti da Covid-19 che, come molto spesso accade, presentano rilevanti comorbidità e indica l’assoluta opportunità di integrare questa vitamina e di condurre studi appropriati a conferma di questa ipotesi.
(c) Dott. Stefano Manera
https://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/covid-vitamina-d-1.5927687?fbclid=IwAR37x_geSY4BJSha1FPeQBdYonRTiaMR0bBfCmQT4Q28PBV4FXRqb4aPIvs