23/06/2020
La nuova vecchiaia, la quarta età
L’immagine sociale dell' anziano come individuo isolato, che gioca a bocce o a carte in piazza, a 60 anni, è ancora quella giusta?
La popolazione sopra gli 85 anni è aumentata del 231% negli ultimi trent’anni. La longevità è in aumento, mentre la percentuale di nascita è diminuita: questa relazione inversamente proporzionale indica che stiamo vivendo tempi che ci obbligano a una revisione delle strutture sociali e familiari. Alla luce di ciò, nasce il concetto di quarta età.
Un tempo c’erano gli anziani…i nostri nonni ed i loro coetanei. Sì, quelli erano davvero anziani.. Oggi assistiamo a una nuova vecchiaia e loro, i nostri nonni tra i 55 e i 75 anni, sono una specie in via di estinzione.
Per quanto riguarda l’aspettativa di vita della popolazione mondiale, secondo le cifre della OMS , ci sono 33 paesi, con Giappone in testa, la cui aspettativa di vita va dagli 80 agli 84 anni. Tra i Paesi europei che superano il limite degli 80 anni, troviamo la Spagna, la Svezia e la Svizzera, mentre tra i Paesi americani che si avvicinano a un’età media che va dai 72 agli 81 anni, troviamo il Canada; infine, tra i Paesi del continente africano la media si abbassa a 55 anni.
Esiste davvero una nuova vecchiaia, la terza età non è più l’ultima: c’è una quarta età che inizia a 75 anni. Oggi, coloro che hanno 60 anni hanno ancora davanti tra i 20 e i 25 anni di vita attiva, e quando i confini della vita si estendono così tanto, cambia e con essa cambiano i progetti, gli amori, la sessualità, il lavoro, il piacere…
Oggi si ha più consapevolezza della salute: si fa sport tre o quattro volte a settimana oppure si cammina per almeno 30 minuti al giorno. Le palestre hanno più iscritti con più di 60 anni che puntano a un addome più piatto o a potenziare i glutei, che si preoccupano di mangiare in modo salutare, con diete a basso contenuto di colesterolo o con una più netta riduzione dei lipidi.
Nell’era dell’antivecchiaia, gli uomini usano creme antiage senza alcun ostacolo e i più audaci e le più audaci, addirittura, si tatuano. Le donne si guardano allo specchio e cercano di apparire attraenti e non si risparmiano in quanto a seduzione nelle relazioni; ostentano un seno s**o e tonificano i glutei in palestra.
L’uso del vi**ra ha dato nuovo vigore alla sessualità e, con esso, è nato un amore attivo che ha reso possibile l’amore dopo l’amore, facendo nascere nuove coppie dopo un lutto o una separazione. La struttura della coppia e, quindi, quelle della famiglia sostituiscono il “finché morte non ci separi” con il “finché vita non ci separi”, visto che essere longevi comporta più tempo e più rischi per la durata di una relazione. La longevità è prova dei progressi medico-tecnologici in quanto a risonanze e tomografie, e di una farmacologia avanzata che rendono possibile la prevenzione di malattie e un intervento su di esse.
In sintesi, essere longevi permette di formare nuove coppie che danno vita a nuove famiglie; una sessualità attiva che dona piacere nella fase della vita in cui si pensava fosse finita; una vita da nonni attivi e giocosi; una pensione che si interfaccia con persone giovanili e attive e soprattutto lutti, malattie, e ricoveri geriatrici che vengono vissuti sempre più tardivamente.