Barbara Altare - Psicologa e Psicoterapeuta a Rovereto
Psicologa psicoterapeuta con approccio costruttivista.
Psicologa sociale, del lavoro e della comunicazione con specializzazione Psicoterapeutica ad indirizzo costruttivista presso Institute of Constructivist Psychology a Padova, in qualità di Psicologa-Psicoterapeuta. La pratica clinica mi porta ad approfondire un corso di perfezionamento sulla dipendenza affettiva ad orientamento sistemico.
09/11/2025
Ti sei mai sentita in colpa per aver rallentato o aver detto ‘no’?
Per tanto tempo ho chiesto al corpo di stare dentro ritmi e forme che non erano più sostenibili. Quando ha iniziato a fermarmi, l’ho vissuto come una perdita.
Poi ho iniziato ad ascoltarlo: meno prestazione, più presenza. Meno ‘devo farcela’, più ‘qui posso stare’.
Il limite non è una punizione: è una guida che ti riporta dove puoi esserci davvero, senza forzarti.
Nel carosello di oggi trovi un piccolo esercizio per iniziare a rispettare il tuo ritmo e dire no senza sentirti sbagliata. 🌱
Se ti risuona, guarda il carosello, salvalo per quando ne hai bisogno e condividilo a chi sta imparando a non superarsi sempre.
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09/11/2025
Dire no non è chiudere.
È rispettare il proprio ritmo.
Ogni volta che dici “sì” per paura, il corpo impara a non fidarsi della tua voce.
Ogni volta che dici “no” con rispetto, gli insegni che può contare su di te.
Il limite non è una barriera:
è un modo per dare forma alla tua presenza.
Nel limite non perdi: ti ritrovi. 🌿
Salva questo post se senti che fai fatica a dire “no”.
E chiediti oggi:
In quale situazione potrei onorare il mio ritmo, invece di forzarlo?
06/11/2025
E se per un giorno non ti superassi?
Ti propongo un esperimento semplice: per 24 ore abita la versione di te che sa dire “ora basta”.
Non per essere più brava, ma per vedere cosa cambia quando ti tratti con misura.
✨ Prima di iniziare scegli 2 ancore:
• una mano sul petto quando senti stanchezza
• una parola che ti richiama al centro (“calma”, “ci sono”, “basta così”)
• un gesto che ti ricorda che puoi fermarti
Poi osserva durante la giornata:
• come si muove il corpo quando non forzi
• cosa succede ai pensieri
• come parli agli altri… quando non sei oltre il limite
Alla fine scrivi: cosa ho scoperto oggi su di me?
Magari ti accorgi che il limite non chiude… contiene.
E nel contenimento c’è spazio per respirare 🌿
👉 Se lo provi, scrivilo nei commenti: “fatto – questo è il mio limite”
👉 Salva il post per rifarlo quando ti stanchi troppo
👉 Condividilo a chi va sempre oltre
05/11/2025
Non serve farti vedere.
Serve che torni a vederti tu.
Forse per troppo tempo hai cercato conferme fuori,
dimenticando di abitarti dentro.
🌿 Riconoscersi è l’inizio di ogni rinascita.
04/11/2025
Quando la mente corre, il corpo resta indietro.
Se ti svegli già stanca, prova a chiederti:
di cosa mi stai proteggendo?
Un respiro in più. Un passo più lento.
La stanchezza smette di essere fuga e diventa ascolto.
Se ti risuona, salva il reel per rileggerlo domani mattina e condividilo a chi ha bisogno di rallentare.
Ti capita al risveglio? Cosa ti aiuta a rimettere insieme corpo e mente?
01/11/2025
E se il vero cambiamento non fosse nel fare, ma nel guardarsi in modo diverso? 🌿
Per molto tempo impariamo a guardarci solo per capire cosa cambiare,
dove migliorare, cosa fare di più.
Come se il nostro valore dipendesse da quanto riusciamo ad aggiustarci.
Ma arriva un momento in cui lo sguardo cambia.
Non cerca difetti, cerca presenza.
Non vuole più correggere, ma comprendere.
In quello sguardo nasce una forma nuova di fedeltà a sé stessi —
una continuità tra chi si è stati e chi si sta diventando.
Forse non si tratta di diventare qualcun altro,
ma di restare accanto a sé, anche quando non ci si sente perfetti.
Perché a volte basta solo questo:
vedersi così come si è.
E lasciar che sia abbastanza. 🌸
Se anche tu stai imparando a guardarti con più dolcezza,
scrivi nei commenti 🌿 “mi vedo” — e ricorda che questo è già un inizio.
30/10/2025
E se la vera trasformazione non fosse nel diventare diversi… ma nel vedersi diversamente?
A volte corriamo verso il cambiamento come se fosse l’unico modo per sentirci vivi,
per dimostrare che stiamo crescendo, che stiamo “andando avanti”.
Ma crescere non sempre significa cambiare tutto.
A volte significa fermarsi, respirare, e guardarsi con occhi nuovi.
Quando smetti di cercare cosa non va,
cominci a scoprire ciò che già c’è —
quella parte di te che resta, che resiste, che vuole solo essere vista.
Forse non serve cambiare,
serve solo imparare a guardarti con più tenerezza. 🌷
Se ti ritrovi in queste parole, lascia nei commenti 🌿
oppure condividi il post con qualcuno che sta imparando a guardarsi con più gentilezza.
28/10/2025
A volte la nostra voce interiore è più dura di qualunque critica esterna.
Ci giudica, ci spinge, ci sussurra che dobbiamo fare di più.
Ma non è cattiveria: è un modo antico di proteggerci.
Solo che oggi puoi scegliere un linguaggio nuovo.
🌸 Non si tratta di “pensare positivo”,
ma di tornare in contatto con quella parte che ha solo bisogno di essere vista — non corretta.
💬 Se ti capita di essere troppo severa con te stessa,
salva questo video come promemoria di dolcezza e presenza.
👉 “Qual è la frase che la tua voce interiore ti ripete più spesso?”
🪶 “E se oggi le rispondessi con gentilezza?”
26/10/2025
Trattati come tratteresti qualcuno che ami.
Non serve cambiare tutto.
A volte basta smettere di essere il tuo giudice più severo.
🌿 Resta con te — anche quando non è facile.
24/10/2025
A volte chi ama troppo sente di dover salvare.
Ma dietro quel bisogno vive una teoria antica:
“se mi prendo cura dell’altro, allora valgo.”
🌿 Restare, invece, è un atto di rispetto.
Significa esserci, senza confondere aiuto con annullamento.
Non è distanza.
È presenza consapevole.
È l’inizio di un nuovo modo di amare: quello che include anche te.
💬 Ti capita di voler “salvare” chi ami?
Scrivilo nei commenti o salva il reel come promemoria.
👉 “Prova, la prossima volta, a non correre a salvare.
Solo restare, respirare, sentire.”
22/10/2025
Hai imparato che la calma arriva quando sistemi tutto.
Ma la vita non è un problema da risolvere —
è un’esperienza da attraversare.
Anche l’ansia, il bisogno di controllo, la stanchezza…
non sono difetti. Sono linguaggi.
Parlano di ciò che temi di perdere,
e di ciò che ancora stai cercando di riconoscere in te.
Non si tratta di cambiare te stessa,
ma di cambiare lo sguardo con cui ti leggi. 🌸 Salva questo post se ti risuona
e chiediti oggi:
“In quale parte di me sto cercando di aggiustarmi,
invece di ascoltarmi?”
21/10/2025
A volte crediamo che amare significhi dimenticarsi di sé.
Che la dedizione sia misura dell’amore.
Ma l’amore maturo nasce quando impari a restare —
anche dentro di te.
🌿 “Non devi scegliere tra te e l’altro.
Puoi imparare a stare nello spazio dell’incontro.”
💬 Se ti sei riconosciuta, salva questo video come promemoria di forza gentile.
👉 “Ti è mai capitato di perderti per amore?”
Scrivilo nei commenti
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Sono Barbara Altare, formatrice e psicologa a Rovereto, iscritta all’ordine degli psicologi di Trento sez. A dal marzo 2011, n. 648. Opero sul territorio di Rovereto dal 2012 come psicologa clinica in libera professione e da 8 anni mi occupo di formazione per conto di cooperative e associazioni locali. Nello specifico, progetto interventi formativi su competenze trasversali, volti al cambiamento per gruppi e per team aziendali.
La mia passione è la danza. Grazie a un lavoro svolto come consulente organizzativa di Marketing in un’associazione sportiva mi sono avvicinata in particolare ai balli di coppia. Questa esperienza professionale, in particolare, mi ha permesso di unire il mio lavoro e la mia passione.
La mia esperienza di organizzatrice e appassionata al ballo mi ha permesso di leggere psicologicamente gli elementi che accumunano formazione, progettazione strategica, percorsi psicologici e balli di coppia: la relazione e il gruppo.
Infatti, come nel lavoro di gruppo, così nel ballo di coppia, per essere in sintonia è necessario definire ruoli, compiti, metodi, obiettivi e risultati. Spesso tutto questo non basta, infatti per la mia esperienza, il passo che facilita tali processi è la costruzione di fiducia nella relazione, che permetterà, sia al gruppo che alla coppia di ballo, di sviluppare quella creatività che favorirà l’espressione di sé stessi e della risoluzione di problemi.
In questo percorso teso al raggiungimento del benessere, una difficoltà che le persone incontrano, e che diventa spesso denominatore comune in tutti questi processi ed esperienze, è la capacità di gestire costruttivamente il conflitto.
In questo passaggio, talvolta faticoso si colloca la mia Mission, come un’accompagnatrice, una guida, possibilmente un faro in tutti quei momenti difficili che caratterizzano la vita di una persona o le fasi di stasi di un’organizzazione. Queste fasi critiche sono caratterizzate da molti ostacoli rispetto al raggiungimento di quello che possiamo chiamare benessere.
Come il Tarassaco, ad esempio, per poter fiorire ha bisogno di separarsi dalle proprie origini attraverso un viaggio che lo conduce alla rinascita, così per poter ballare in sintonia col proprio partner una strada da percorrere può essere gestire la percezione che si ha dei propri limiti, rappresentati dai conflitti relazionali o intrapersonali. Allo stesso modo, noi, per raggiungere il benessere, dobbiamo incamminarci su una via di sofferenza attraversando i conflitti.
La parola conflitto richiama ciò che conosciamo nella nostra quotidianità, la difficoltà relazionale che tutti hanno attraversato o stanno attraversando. Concludendo, per me, i conflitti e il benessere sono due facce della stessa medaglia e la psicologia di cui mi occupo tratta, anche, di ordinaria quotidianità.