23/04/2020
UN PASSO INDIETRO E DUE IN AVANTI:
L’AUTONOMIA DANZA IN QUARANTENA
Ero alla ricerca di effetti positivi e inaspettati di questa quarantena e, confidando nel famoso detto “chi cerca, trova” e nei diversi bias cognitivi che lo sostengono, ero certa che li avrei trovati. Non mi sarei mai aspettata però di trovarli in queste forme e in queste storie che hanno tutte come comun denominatore il fermarsi e fare un passo indietro.
Scopro così che R., giovane adulto, storicamente considerato la pecora nera della famiglia e perennemente trattato come un bambino viziato a cui non si chiedeva niente, si è ritrovato improvvisamente con la mamma tuttofare chiusa nella sua camera, in preda ad attacchi di panico e ipocondria. Il giovane R., nel giro di poche settimane ha iniziato a fare la spesa per tutti (il fratello lavora e il padre ha un’altra famiglia), a pulire la casa disinfettando l’impossibile (la donna delle pulizie non può ve**re), a cucinare non solo i suoi piatti preferiti, ma anche quelli che mangia la mamma e di conseguenza ad ampliare la sua dieta, a imparare a stirare, attraverso videochiamate tutorial in diretta dalla stanza, a relazionarsi con il personale medico dell’ambulanza, senza perdersi d’animo e senza andare in panico. Lui che aveva sempre rifiutato l’idea del volontariato perché non credeva di poter dare qualcosa a qualcuno. Quando la rete di risorse intorno a lui si è fermata, ecco che hanno trovato spazio per emergere tutta la sua potenzialità, la capacità di apprendere velocemente e la sua affidabilità. E lui ha iniziato finalmente a vedersi per quello che è.
Scopro che in una classe di prima liceo, dove i professori si lamentavano della scarsa autonomia dei loro studenti, nel momento in cui le lezioni sono diventate digitali, si sono persi i confini tra spazio pubblico e privato. Essere raggiungili nel proprio spazio, per i prof. si è trasformato nell’essere reperibili sempre , in giorni e orari prima impensabili. Vengono contattati dai ragazzi con richieste futili e pretestuose, non solo per scarsa autonomia, ma anche perché si ha l’impressione che ricerchino la rassicurazione di una presenza e di un punto fermo sempre disponibile….che però si sta esaurendo perché sovraccarico.
Per invertire le dinamiche è bastato fermarsi a riflettere insieme ai professori sulla nostra difficoltà in primis a dare e darci un limite, sulla nostra ambivalenza che da una parte vorrebbe i ragazzi più autonomi, dall’altra però fa umanamente piacere sentirci indispensabili e riconosciuti. Facendo un passo indietro e mettendo limite alla propria reperibilità, un professore ha assistito alla mobilitazione del gruppo dei compagni, che hanno iniziato ad aiutarsi a vicenda tramite ripetizioni via W.A. Gli alunni, sentendosi in rapporti a due a due, e poi in piccolo gruppo, hanno approfondito le relazioni e la conoscenza con quei compagni che magari prima ignoravano e questo ha rafforzato poi il senso di appartenenza alla classe, gruppo che si è unito solidale sulla stessa barca con cui arriverà alla classe successiva. Quando Mamma-Prof ha fatto un passo indietro, le risorse della classe si sono attivate autonomamente.
A volte è necessario fermarsi, stare a guardare, rinunciare all’idea e al desiderio di essere onnipotenti e di voler aiutare a tutti i costi, anche quando non è necessario. A volte il compito non è quello di proteggere, ma di allenare ad affrontare da soli le onde in burrasca. La quarantena, volenti o nolenti, ha bloccato tanti di noi che eccedevano nell’aiutare e di conseguenza, tanti, hanno imparato a nuotare.
Non mi voglio allungare ulteriormente su questo genere di esempi perché ce ne sono davvero tanti, come so che altrettanti sono i contro-esempi e gli effetti negativi che questa situazione sta avendo su famiglie, scuola, alunni più fragili che si sentono ancora più fragili e persone già traumatizzate che stanno rivivendo il trauma..….il web è pieno di sconforto, rabbia e indignazione, a volte più che giustificabili. Ma penso che la realtà di questa situazione sia più complessa ed è giusto quindi tenere uno sguardo ampio e vigile su tutte le sue sfumature.